Lunedì 24.XII.18
Oggi nessuna attività
didattica.
Guardiano in libera
uscita.
Bruna impegnata in
commissioni personali è uscita prima delle 8 del mattino.
Ad un certo momento ho
sentito qualcuno al cancello che avrebbe voluto entrare; ho
interrotto contro voglia la mia attività in corso perché qui è un
continuo e quando ho aperto lo spioncino al di là ho visto Inoussa:
mi sono chiesto cosa volesse così ben abbigliato.
Stava cercando Bruna
per parlarle; non ho indagato oltre e l'ho fatto accomodare spiegando
che io ero impegnato e che non sapevo a che ora lei sarebbe
rientrata.
Il tempo passava e lui
se ne stava seduto tranquillo; verso mezzogiorno è arrivata anche
Bea per farmi vedere che aveva risolto il contenzioso con la società
dell'acqua potabile: è stato allora che l'ho informata che nel
pomeriggio sarebbe stata intenzione mia e di Bruna di affrontare
l'argomento chiosco/maquis per cercare di pianificare un miglior
futuro all'iniziativa.
Essendo lei priva di
carica telefonica le ho allungato il mio telefono per mettersi
d'accordo con maman Bruna, ma visto che maman sembrava essere sulla via del
ritorno sia Inoussa che Bea hanno pensato di attendere.
Al momento giusto si è
scoperto che Inoussa aveva un discorso personale da esporre e
pertanto Bruna non ha perso tempo a spiegare che qui trattiamo
esclusivamente argomenti che riguardano BnD ed i progetti, non le
situazioni personali.
Durante il pomeriggio
l'incontro con i due è ripreso, ma si è interrotto all'arrivo di un motociclista di
Carpi: egli era informato di Garage Italia e voleva salutarci, ma
essendo in carenza di moka caffe italico da qualche tempo qui ha
potuto sorbirne un po': bello vedere due moto italiche con targhe
diverse momentaneamente sotto lo stesso tetto africano!
Questo è un
motociclista solitario che ha avuto la buona sorte di poter
dismettere le attività professionali presto e di scegliere di
condurre una vita diversa: quella che lo conduce a vivere in sintonia
con la sua moto sulle varie strade del mondo.
In serata ristorante
cafe ONU dalle parti dell'aeroporto (non serve la birra e questo è
un fatto negativo più per Bruna che per Fulvio); al rientro compensazione con cantucci + poponette* + sesame* e birra fra le mura domestiche (*ndr.: dolcetti locali).
Martedì 25.XII.18
La giornata è
iniziata con una buona azione: Martin da qualche tempo non dispone di
un telefono e aveva chiesto l'aiuto di Bruna per averne uno.
Io avevo portato qui
il mio LG smartphone ormai in disuso proprio per lasciarlo a qualcuno: automatica è stata la scelta di donarlo
allo sfortunato ex allievo.
Quindi prima di
metterci in route per la casa di Sama dove eravamo stati invitati per il pranzo abbiamo effettuato una sosta a casa di Martin dove al momento del
nostro arrivo si è schierata una buona parte della famiglia, escluso
le vieux che non c'era.
Bruna aveva provveduto
all'acquisto di una sim card ed io ho spiegato a Martin le funzioni
essenziali dell'apparecchio; dopo le strette di mano incrociate con
tutti Martin ci ha ringraziati nel suo stile acquisito con la malattia.
Quindi abbiamo proseguito verso la Maison des Artisan per Bruna alla ricerca di regalini per gente di una famiglia africana che sta in Italia in situazione di disagio,
mentre Fulvio e me si stavano osservavando le offerte dei pochi artigiani
presenti: abbiamo visto delle cose interessanti, magari ci farò un
giro con calma prima di lasciare.
Con una certa
difficoltà abbiamo poi raggiunto la casa di Sama. Eravamo in perfetto
orario se nonché arrivati a Notre Dame de Yagma, una enorme chiesa
circondata da un ampio terreno in quell'orario assolato e non
frequentato (piena brousse) Bruna ha cercato di oltrepassare un cancello oltre il
quale, con poca strada ancora, saremmo arrivati.
Il cancello era invece
chiuso con un robusto lucchetto e in giro non c'era nessuno che
avrebbe potuto aiutarci; quindi siamo tornati indietro sino al
goudron principale e da li avremmo dovuto intercettare una strada
rouge indicata da Sama.
Individuato il
cartellone di riferimento ci siamo immessi su una rouge
particolarmente dissestata sulla quale Bruna ha dovuto procedere
molto lentamente per ridurre al minimo i fastidi alla sua schiena.
Nel frattempo Sama ci era venuto incontro senza individuarci e quindi andando
oltre; solo dopo plurime telefonate ci ha raggiunto per guidarci alla
meta.
Lì abbiamo trovato un
bel banchetto preparato in famiglia: in queste occasioni viene
cucinato in abbondanza perché qualsiasi vicino arrivi può godere
del cibo.
Noi abbiamo consumato
il pranzo seduti sui divani: verdure cotte e crude, riso, capra arrosto,
pollo arrosto, fagiolini in umido, patate fritte, cous cous e altro
non ricordo.
Noi avevamo portato
delle bibite e dei dolcetti.
Verso la fine si è
presentata una signora appartenente alla locale associazione di donne che io ho subito
riconosciuto salutandola con i quattro baci passando da una guancia
all'altra: mi ero rivolto a lei in francese e solo dopo ho saputo
che non lo parla, ma sicuramente qualcuno le avrà tradotto ciò che
le stavo dicendo avendola riconosciuta.
In serata pensavamo di
effettuare una cena pseudonatalizia a G.I., ma nessuno aveva voglia di
mangiare ancora.
Così ho preparato una
macedonia con la frutta a disposizione: banane, papaia, grande
mandarino.
Achille è passato al
momento giusto per condividere con noi la macedonia + il panettone
Melegatti portato da Fulvio + uno spumante lasciato qui da qualcuno
nel tempo che non lo ha certo migliorato.
Verso la fine ho
sottoposto ad Achille una serie di domande che avevo in mente
nell'attesa di trovare un interlocutore adatto, ricevendo le risposte elaborate sulla base del suo punto di vista.
Dopo il commiato non
ci è rimasto che allettarci con la finestra aperta.
Mercoledì 26.XII.18
Bruna ha ritentato in
primissima mattinata la buona sorte cercando di ottenere il risultato
che l'altra volta non era riuscita a raggiungere, mentre io mi sono
dedicato ad operazioni varie qui con gli allievi.
Poi si sono succeduti
prima Roland l'informatico e poi il saldatore della plastica per il lavoro inerente
alla carrozzeria;
quest'ultimo è arrivato accompagnato da Moustapha ed io inizialmente
non avevo proprio capito chi fosse.
Solo dopo mi sono reso conto che
era venuto a ritirare i soldi per effettuare gli acquisti del materiale inerente alla nuova offerta formativa.
Arrivato l'orario di
chiusura delle attività si è trattato di pensare alla cena, quella
che non si era consumata la sera prima.
Mentre io mi sono
dedicato alla cottura della carne utilizzando gli utensili a
disposizione della casa (scarsi), Bruna si è messa a preparare dei
crostini a base di Avocado, aglio e pomodoro. Quando la carne di
capra a la planche è stata ritenuta cotta Bruna ha preparato anche
delle patate di accompagnamento, mentre Fulvio era impegnato a selezionare i migliori scatti fra le migliaia di foto scattate ultimamente.
Al momento giusto ci
siamo messi attorno ad un tavolo del salone accompagnando il cibo con
un Brunello di Montalcino di ottima qualità, fresco di lascito da
parte dei Senesi incrociati al momento del mio arrivo.
Dopo cena ci siamo
concessi un film islandese appartenente alla collezione di Fulvio,
persona che ama particolarmente l'Islanda: ho trovato interessante ed
essenziale sia la trama che la recitazione.
Giovedì 27.XII.18
Prima operazione della
giornata: accompagnamento di Fulvio sullo stradone per Koubri alla
ricerca di un BusBrousse per tale destinazione.
Obiettivo: riprendere
immagini fotografiche delle ultime prove prima dell'inaugurazione de
Il Festival de La Lune du Sahel organizzato da Watinoma,
Al rientro mi sono
fermato all'incrocio dove si affacciano sia Le bon samaritaine che Le
trois amis, i due supermercati gestiti da libanesi dove preferisco
servirmi. Davanti a le trois amis ogni giorno apre il proprio tendone
un gruppo di venditrici di frutta e verdura di buona qualità: questo
è il motivo per il quale quest'anno non ho ancora messo piede al
mercato rionale poco distante dal luogo dove vivo.
Prima di rientrare ho
allungato sulla strada rossa del Golden Beach Hotel dove è appena
iniziato il ricollocamento del Maquis Africa Unie (MAU), il posto di
lavoro di Bea rimasta sola con Inoussa dopo l'avvio un paio d'anni fa avvenuto con un certo numero di donne.
Prima le difficoltà
nell'armonizzare il ruolo di ciascuna di loro nell'impresa, poi lo
sfratto da parte dei proprietari dei terreni sui quali avevano scelto
di posizionarlo, di fatto questo progetto si è trovato perseguitato
dalla sfortuna.
Questa sarà l'ultima
volta in cui si aiuteranno i due superstiti; per questo si è preteso
che venisse seguita la corretta procedura per occupare un suolo
pubblico (sic! Esiste anche in Burkina Faso), procedura del tutto sconosciuta alla coppia di
imprenditori.
Eseguite le pratiche
burocratiche, depositati gli allegati con relativi bolli, la visita
di un responsabile della Mairie dovrebbe chiudere il cerchio con la
misurazione del terreno occupato che genererà la tassa relativa da conferire non so con quale periodicità.
Ciononostante Inoussa,
fiducioso nell'esito positivo della pratica, ha iniziato dei lavori
per i quali BnD gli ha sganciato dei soldi ed io ho deciso che effettuerò qualche visita a
sorpresa nel corso dei lavori.
Superato l'Hotel ho
cominciato ad esaminare ogni cosa presente ai bordi della strada
cercando di evitare lo slittamento nei canions: del MAU nessuna
traccia!
Quando stavo perdendo
coraggio in quanto mi ero spinto piuttosto lontano dall'Hotel di
riferimento e mi trovavo ad approcciare un vasto terreno
apparentemente utilizzato come deposito di immondizie mi sono visto affiancare da una
mobilette dalla quale qualcuno stava dicendo: mon papa.
Ebbene, era Inoussa
seguito da un mototriciclo recante materiale: dopo pochi metri
infatti era visibile il Kiosko.
Mi sono fermato quanto
bastava ad infondere nuove energie nella realizzazione dei lavori e
poi sono arrivato a GI in tempo per affidare Renault Megane Scenic
alle cure di Omar, il meccanico "vero" con il quale ero in contatto già
tre anni fa attraverso Eugenio: l'accordo è di procedere passo dopo
passo per cercare di risolvere i problemi evidenziati dal
malfunzionamento del motore senza dover spendere importi
insostenibili per una vettura destinata alla vendita a breve.
Nel frattempo è
arrivato Nicola, il compagno di Enrica, persona che era stata qui come
volontaria qualche mese fa: si è subito interessato sullo stato di
salute di Martin.
Prima di arrivare si
era dato da fare con il Meyer a Firenze per cercare di uscire dal
buio circa la malattia del ragazzo: è venuto portatore di una cura a
base di cortisone che dovrebbe dare buoni risultati.
Pertanto sono stati
esaminati tutti i papiri indicanti le cure assegnate dai vari medici
in BF. Così facendo è stata identificata la presenza del cortisone:
quindi i punti di vista concordano.
Fra una cosa ed
un'altra avevo chiesto a Moustapha di effettuare delle verifiche con
il rilevamento dei tempi relativi allo smontaggio e al montaggio
motore da parte dei ragazzi: lui aveva detto che lo avrebbe fatto
nell'anno entrante, ma io avevo insistito affinché si facessero
prima della fine di quest'anno.
Al mio rientro ho
constatato che le operazioni erano in corso e che c'erano già dei
tempi di tutto rispetto.
Sono andato a
recuperare nel blog i risultati conseguiti il 31.12.2015 dagli
allievi di allora per metterli a confronto: alcuni ragazzi del corso
attuale, ragazzini rispetto a quelli di allora, hanno fatto meglio!
Oggi è prevista la
visita di Roberto (Legamondo) + Lucia + Renato (docenti universitari in quel di Pisa e viaggiatori
solidali), persone venute dall'Italia incuriosite dai progetti BnD
presenti sul territorio.
A causa del ritardo sull'arrivo della loro
vettura sono poi arrivati qui alle 11.30 circa, giusto in
tempo per conoscerci, rispondere alle prime domande, mettere giù un
programma di massima e quindi pranzare tutti assieme con il cibo
fornito dalla signora che apre il suo ristorante di strada proprio di
fronte a noi ogni giorno verso le 12.30, lo stesso che fornisce i
pasti ai ragazzi.
Nel pomeriggio prima
ci ha lasciati Nicola e poi noi abbiamo fatto la spola fra il Cyber
in fase sempre più avanzata di allestimento, il Restaurant Africa
Unie (RAU) ed il Maquis Africa Unie (MAU) suscitando interesse ed
ammirazione nel gruppetto.
Domani giornata più
impegnativa.
Venerdì 28.XII.18
La visita alla miniera
di Pissy è stata pianificata con Jean Raymond, lo psicologo che
presta servizio anche per noi, nonché animatore di una Associazione
che opera a favore dei bambini dei minatori della miniera a cielo
aperto che, in centro di Ouagadougou, produce ghiaia partendo da
lastre di granito estratte a suon di martellate dal terreno.
Altri hanno scritto meglio di me su questo argomento e pertanto sarò essenziale, ma rimando chi interessato a saperne di più al seguente link:
https://left.it/2017/12/26/dentro-la-cava-di-pissy-miniera-del-diavolo/
Attualmente ci
lavorano circa 5.000 persone, ognuna con il proprio ruolo.
All'uomo sono
riservate la maggior parte delle mansioni: dallo scavo all'estrazione
con l'ausilio del caldo generato da copertoni dati alle fiamme a
livello – 50 metri, quindi inquinamento provocato in vari modi a
livelli logaritmici. Sminuzzamento delle pietre per ottenere
ghiaione, ghiaia, sabbione (lavoro in parte condiviso dalle donne a
livello Zero).
In esclusiva riservato
alle donne la salita dal fondo con i pesi portati sulla testa, spesso
con marmocchio sulla schiena.
Di bambini se ne
vedono ovunque, specialmente in questi giorni in cui le scuole sono
chiuse.
Pur essendo
accompagnati dallo psicologo e da almeno altri tre appartenenti
all'associazione, eravamo comunque gli unici bianchi in un ambiente
degradato dove si svolge un lavoro durissimo: io mi sono sentito
presto a disagio, oltre che di impedimento alle donne in risalita su
un sentiero ripido e sdrucciolevole da loro percorso ENNE volte al
giorno con le ciabatte ai piedi: in questo ambito sicurezza zero!
Ad un certo punto
della discesa Bruna ha lasciato, poi è stata la mia volta di
abbandonare, seguito da Roberto e poco dopo dai due dotati di cannoni
fotografici scesi ulteriormente: a parte la tossicità dell'ambiente,
io ho anche somatizzato la situazione da zombi alla ricerca di un
girone dantesco accusando un malessere generalizzato.
A quel punto, tutti in
superficie, ci siamo recati a visitare il complesso delle scuole
realizzate con l'aiuto in particolare di italiani; molto ha fatto la
ONLUS creata da Fabrizio Meoni quando era ancora in vita. Dopo la sua
morte, avvenuta durante la Paris-Dakar del 2005 in Mauritania, la ONLUS
ha continuato la realizzazione delle iniziative impostate da quella persona che è stato un grande
uomo ancora prima di essere stato il grande campione che è stato Fabrizio nel
settore motociclistico.
Oggi si potrebbe dire
che è stato un Campione di Umanità senza darlo a vedere.
Provato dalla visita
mi sono staccato dal gruppo italico per rientrare a GI dove stavano
continuando le verifiche smontaggio/montaggio cronometrate: una volta
concluse e messi i risultati su un foglio Excel ho avuto un incontro
con Moustapha e Bea in qualità di “interprete”.
Una buona parte dei
ragazzi ha appreso bene, ma una minoranza, quasi esclusivamente
rappresentata dai più grandi, è sicuramente in ritardo: perché?
Perchè i piccoli
sono più attenti mentre gli altri non stanno concentrati, come dire
che sono un po dei fannulloni.
Ho girato il foglio
Excel sia allo psicologo che all'educatore: ne parleremo presto.
Intanto l'educatore
ingaggiato per il lavoro di carrozzeria ha portato tutto il materiale
idoneo a cominciare l'attività a partire da domattina.
In serata ci siamo
ritrovati con i nostri visitatori al ristorante Le Jardin Africa Unie o dell'Unité Africaine dove ho ritrovato
Gerard, l'ex allievo cresciuto in tutti i sensi ed oggi diventato un bel ragazzone.
La cena è stata
soddisfacente e, nel lasciarci per l'appuntamento di domani, ho
invitato Gerard a GI per domenica: sono curioso di apprendere nei
dettagli come sbarca il lunario.
Sabato 29.XII.18
Oggi ci spetta una
giornata impegnativa fatta di un itinerario nella brousse con il
gruppo italico: primo stop a Nagreongo per visita alla scuoletta di
Bruna + camminata sino alla pozza dei “caimani”/coccodrilli poco
lontana da lì – secondo stop a Koulbila dove fu relizzato nel
2004/6 un college e recentemente una foret: ci è stata presentata la
richiesta di ulteriori aule per implementare la possibilità di
accesso agli studi a fasce di età oggi non previste – terzo stop a
Ziniaré, località che diede i natali a Blaise Compaoré - l'ex capitano dell'esercito di religione cattolica che, dopo aver eliminato Thomas Sankara, ha tenuto in mano il paese per quasi trent'anni - dove ci
siamo fermati prima in un ristorante ***Michelin per poi cercare una Suora
appartenente all'Immacolata Concezione destinataria della consegna
di medicinali ad indirizzo oftalmico da parte di Renato e Lucia
– quarto stop a Zitenga per un incontro formale con il Capo
Villaggio prima di raggiungere la boulangerie dove Bruna ed il
sottoscritto siamo entrambi stati accolti come maman e papa al suo
interno dove però l'aria era irrespirabile a causa dell'elevata
temperatura (tre anni fa avevo cercato di dar seguito ad una
richiesta per il reperimento di una impastatrice senza riuscire
nell'intento; ora la richiesta è stata ripresentata sperando di
riuscire a dare una risposta concreta questa volta) – quinto stop a Laogo/Yanga Village
Opera realizzato su progettazione de l'architecte Kéré - http://www.kere-architecture.com/ Burkinabé - stabilitosi in area tedesca dove ha saputo reperire i fondi per
realizzare un grande progetto anche dal punto di vista estetico,
assai particolare per questi luoghi, consistente nella realizzazione
di varie aule scolastiche per i vari livelli di apprendimento dotate
di un interessante sistema di copertura tendente ad abbattere le
temperature all'interno, nonché di un bell'ospedale ben inserito
nella natura.
Si era ventilata
l'idea di cenare tutti assieme, ma mentre ci avvicinavamo al luogo
dove avevamo lasciato Folgore per un lavaggio a fondo mentre si stava scorazzando per la brousse sull'auto di Sama, ho ritenuto di
non essere in grado di sopportare una uscita serale: quindi abbiamo
lasciato decadere la cosa con l'intento di metterla in atto a
seguire.
La scelta è stata la
migliore possibile perché il tempo di rientro si è allungato a
causa del traffico esagerato (sabato sera), traffico che con il calar
del sole evidenzia vieppiù l'inquinamento entro il quale mi sto
muovendo da tre settimane: l'idea di doccia e poi ancora in pista
oramai non piaceva più neanche a Bruna e così, con calma, dopo le
dovute abluzioni in presenza di acqua corrente (miracolo miracolo),
io ho preparato una macedonia gigante e Bruna una frittata con le
cipolline e le erbette connesse.
Molto meglio che far
cena in un ristorante su strada con tutti gli annessi: noi qui invece
accompagnati dalla musica di Debussy per tutto il tempo.
Domenica 30.XII.18
Visita Wilfred quasi
inattesa (gli ho regalato una T-shirt con bandiera USA), poi Inoussa
e quindi Gerard.
Ho così appreso che
lavora presso un patron meccanico dalle parti di Ouaga 2000 ogni giorno domenica esclusa dal
mattino prestosino alle 15: da questo mese poi presta servizio per il
ristorante dove ci siamo incontrati già per due volte.
Dalla prima attività
dovrebbe portare a casa circa Fcfa 12.000 (se va bene) e dalla seconda 30.000: fin
dal nostro primo incontro avevo pensato che avrebbe potuto guadagnare
di più dall'attività serale, ed ora ne ho avuto la conferma.
Egli
non è dotato di telefono cellulare e così gli ho detto che lo
avvicinerò al ristorante per avere l'indirizzo del suo patron dove
mi piacerebbe rivederlo all'opera.
Gli ho regalato una camicia Timberland.
Verso sera siamo andati presso
Watinoma a Koubri per la serata di chiusura del Festival de la lune
du Sahel: abbiamo ritrovato Fulvio sotto attacco da polveri sottili
del deserto, quindi costipato non poco e febbricitante, ma con il suo
solito atteggiamento tendente a minimizzare.
Ciononostante ad una
certa ora si è ritirato perché non era in grado di resistere oltre.
Qui, escluso il
palcoscenico, tutto il resto era al buio così come amano le
popolazioni di questa parte del mondo: tanta gente della brousse
inclusi artisti/musicisti ed artigiani vari con le solite mercanzie
in esposizione (belli gli strumenti musicali), banchetti di cibo
esclusivamente locale come è giusto che sia, qualche bianco/italico giunto
qui perché a conoscenza dell'iniziativa.
Complessivamente
ambiente moderatamente effervescente, ma non ho sentito esibirsi nel
canto nessuna voce tipicamente africana, di quelle che ti mettono addosso
un fremito e ti lasciano qualcosa dentro.