lunedì 31 dicembre 2018

Burkina Faso: altra quotidianità



Lunedì 24.XII.18

Oggi nessuna attività didattica.
Guardiano in libera uscita.
Bruna impegnata in commissioni personali è uscita prima delle 8 del mattino.
Ad un certo momento ho sentito qualcuno al cancello che avrebbe voluto entrare; ho interrotto contro voglia la mia attività in corso perché qui è un continuo e quando ho aperto lo spioncino al di là ho visto Inoussa: mi sono chiesto cosa volesse così ben abbigliato.
Stava cercando Bruna per parlarle; non ho indagato oltre e l'ho fatto accomodare spiegando che io ero impegnato e che non sapevo a che ora lei sarebbe rientrata.
Il tempo passava e lui se ne stava seduto tranquillo; verso mezzogiorno è arrivata anche Bea per farmi vedere che aveva risolto il contenzioso con la società dell'acqua potabile: è stato allora che l'ho informata che nel pomeriggio sarebbe stata intenzione mia e di Bruna di affrontare l'argomento chiosco/maquis per cercare di pianificare un miglior futuro all'iniziativa.
Essendo lei priva di carica telefonica le ho allungato il mio telefono per mettersi d'accordo con maman Bruna, ma visto che maman sembrava essere sulla via del ritorno sia Inoussa che Bea hanno pensato di attendere.
Al momento giusto si è scoperto che Inoussa aveva un discorso personale da esporre e pertanto Bruna non ha perso tempo a spiegare che qui trattiamo esclusivamente argomenti che riguardano BnD ed i progetti, non le situazioni personali.
Durante il pomeriggio l'incontro con i due è ripreso, ma si è interrotto all'arrivo di un motociclista di Carpi: egli era informato di Garage Italia e voleva salutarci, ma essendo in carenza di moka caffe italico da qualche tempo qui ha potuto sorbirne un po': bello vedere due moto italiche con targhe diverse momentaneamente sotto lo stesso tetto africano!
Questo è un motociclista solitario che ha avuto la buona sorte di poter dismettere le attività professionali presto e di scegliere di condurre una vita diversa: quella che lo conduce a vivere in sintonia con la sua moto sulle varie strade del mondo.
In serata ristorante cafe ONU dalle parti dell'aeroporto (non serve la birra e questo è un fatto negativo più per Bruna che per Fulvio); al rientro compensazione con cantucci + poponette* + sesame* e birra fra le mura domestiche (*ndr.: dolcetti locali).


Martedì 25.XII.18

La giornata è iniziata con una buona azione: Martin da qualche tempo non dispone di un telefono e aveva chiesto l'aiuto di Bruna per averne uno.
Io avevo portato qui il mio LG smartphone ormai in disuso proprio per lasciarlo a qualcuno: automatica è stata la scelta di donarlo allo sfortunato ex allievo.
Quindi prima di metterci in route per la casa di Sama dove eravamo stati invitati per il pranzo abbiamo effettuato una sosta a casa di Martin dove al momento del nostro arrivo si è schierata una buona parte della famiglia, escluso le vieux che non c'era.
Bruna aveva provveduto all'acquisto di una sim card ed io ho spiegato a Martin le funzioni essenziali dell'apparecchio; dopo le strette di mano incrociate con tutti Martin ci ha ringraziati nel suo stile acquisito con la malattia.
Quindi abbiamo proseguito verso la Maison des Artisan per Bruna alla ricerca di regalini per gente di una famiglia africana che sta in Italia in situazione di disagio, mentre Fulvio e me si stavano osservavando le offerte dei pochi artigiani presenti: abbiamo visto delle cose interessanti, magari ci farò un giro con calma prima di lasciare.
Con una certa difficoltà abbiamo poi raggiunto la casa di Sama. Eravamo in perfetto orario se nonché arrivati a Notre Dame de Yagma, una enorme chiesa circondata da un ampio terreno in quell'orario assolato e non frequentato (piena brousse) Bruna ha cercato di oltrepassare un cancello oltre il quale, con poca strada ancora, saremmo arrivati.
Il cancello era invece chiuso con un robusto lucchetto e in giro non c'era nessuno che avrebbe potuto aiutarci; quindi siamo tornati indietro sino al goudron principale e da li avremmo dovuto intercettare una strada rouge indicata da Sama.
Individuato il cartellone di riferimento ci siamo immessi su una rouge particolarmente dissestata sulla quale Bruna ha dovuto procedere molto lentamente per ridurre al minimo i fastidi alla sua schiena. Nel frattempo Sama ci era venuto incontro senza individuarci e quindi andando oltre; solo dopo plurime telefonate ci ha raggiunto per guidarci alla meta.
Lì abbiamo trovato un bel banchetto preparato in famiglia: in queste occasioni viene cucinato in abbondanza perché qualsiasi vicino arrivi può godere del cibo.
Noi abbiamo consumato il pranzo seduti sui divani: verdure cotte e crude, riso, capra arrosto, pollo arrosto, fagiolini in umido, patate fritte, cous cous e altro non ricordo.
Noi avevamo portato delle bibite e dei dolcetti.
Verso la fine si è presentata una signora appartenente alla locale associazione di donne che io ho subito riconosciuto salutandola con i quattro baci passando da una guancia all'altra: mi ero rivolto a lei in francese e solo dopo ho saputo che non lo parla, ma sicuramente qualcuno le avrà tradotto ciò che le stavo dicendo avendola riconosciuta.
In serata pensavamo di effettuare una cena pseudonatalizia a G.I., ma nessuno aveva voglia di mangiare ancora.
Così ho preparato una macedonia con la frutta a disposizione: banane, papaia, grande mandarino.
Achille è passato al momento giusto per condividere con noi la macedonia + il panettone Melegatti portato da Fulvio + uno spumante lasciato qui da qualcuno nel tempo che non lo ha certo migliorato.
Verso la fine ho sottoposto ad Achille una serie di domande che avevo in mente nell'attesa di trovare un interlocutore adatto, ricevendo le risposte elaborate sulla base del suo punto di vista.
Dopo il commiato non ci è rimasto che allettarci con la finestra aperta.



Mercoledì 26.XII.18

Bruna ha ritentato in primissima mattinata la buona sorte cercando di ottenere il risultato che l'altra volta non era riuscita a raggiungere, mentre io mi sono dedicato ad operazioni varie qui con gli allievi.
Poi si sono succeduti prima Roland l'informatico e poi il saldatore della plastica per il lavoro inerente alla carrozzeria; quest'ultimo è arrivato accompagnato da Moustapha ed io inizialmente non avevo proprio capito chi fosse. 
Solo dopo mi sono reso conto che era venuto a ritirare i soldi per effettuare gli acquisti del materiale inerente alla nuova offerta formativa.
Arrivato l'orario di chiusura delle attività si è trattato di pensare alla cena, quella che non si era consumata la sera prima.
Mentre io mi sono dedicato alla cottura della carne utilizzando gli utensili a disposizione della casa (scarsi), Bruna si è messa a preparare dei crostini a base di Avocado, aglio e pomodoro. Quando la carne di capra a la planche è stata ritenuta cotta Bruna ha preparato anche delle patate di accompagnamento, mentre Fulvio era impegnato a selezionare i migliori scatti fra le migliaia di foto scattate ultimamente.
Al momento giusto ci siamo messi attorno ad un tavolo del salone accompagnando il cibo con un Brunello di Montalcino di ottima qualità, fresco di lascito da parte dei Senesi incrociati al momento del mio arrivo.
Dopo cena ci siamo concessi un film islandese appartenente alla collezione di Fulvio, persona che ama particolarmente l'Islanda: ho trovato interessante ed essenziale sia la trama che la recitazione.


Giovedì 27.XII.18

Prima operazione della giornata: accompagnamento di Fulvio sullo stradone per Koubri alla ricerca di un BusBrousse per tale destinazione.
Obiettivo: riprendere immagini fotografiche delle ultime prove prima dell'inaugurazione de Il Festival de La Lune du Sahel organizzato da Watinoma,
Al rientro mi sono fermato all'incrocio dove si affacciano sia Le bon samaritaine che Le trois amis, i due supermercati gestiti da libanesi dove preferisco servirmi. Davanti a le trois amis ogni giorno apre il proprio tendone un gruppo di venditrici di frutta e verdura di buona qualità: questo è il motivo per il quale quest'anno non ho ancora messo piede al mercato rionale poco distante dal luogo dove vivo.
Prima di rientrare ho allungato sulla strada rossa del Golden Beach Hotel dove è appena iniziato il ricollocamento del Maquis Africa Unie (MAU), il posto di lavoro di Bea rimasta sola con Inoussa dopo l'avvio un paio d'anni fa avvenuto con un certo numero di donne.
Prima le difficoltà nell'armonizzare il ruolo di ciascuna di loro nell'impresa, poi lo sfratto da parte dei proprietari dei terreni sui quali avevano scelto di posizionarlo, di fatto questo progetto si è trovato perseguitato dalla sfortuna.
Questa sarà l'ultima volta in cui si aiuteranno i due superstiti; per questo si è preteso che venisse seguita la corretta procedura per occupare un suolo pubblico (sic! Esiste anche in Burkina Faso), procedura del tutto sconosciuta alla coppia di imprenditori.
Eseguite le pratiche burocratiche, depositati gli allegati con relativi bolli, la visita di un responsabile della Mairie dovrebbe chiudere il cerchio con la misurazione del terreno occupato che genererà la tassa relativa da conferire non so con quale periodicità.
Ciononostante Inoussa, fiducioso nell'esito positivo della pratica, ha iniziato dei lavori per i quali BnD gli ha sganciato dei soldi ed io ho deciso che effettuerò qualche visita a sorpresa nel corso dei lavori.
Superato l'Hotel ho cominciato ad esaminare ogni cosa presente ai bordi della strada cercando di evitare lo slittamento nei canions: del MAU nessuna traccia!
Quando stavo perdendo coraggio in quanto mi ero spinto piuttosto lontano dall'Hotel di riferimento e mi trovavo ad approcciare un vasto terreno apparentemente utilizzato come deposito di immondizie mi sono visto affiancare da una mobilette dalla quale qualcuno stava dicendo: mon papa.
Ebbene, era Inoussa seguito da un mototriciclo recante materiale: dopo pochi metri infatti era visibile il Kiosko.
Mi sono fermato quanto bastava ad infondere nuove energie nella realizzazione dei lavori e poi sono arrivato a GI in tempo per affidare Renault Megane Scenic alle cure di Omar, il meccanico "vero" con il quale ero in contatto già tre anni fa attraverso Eugenio: l'accordo è di procedere passo dopo passo per cercare di risolvere i problemi evidenziati dal malfunzionamento del motore senza dover spendere importi insostenibili per una vettura destinata alla vendita a breve.
Nel frattempo è arrivato Nicola, il compagno di Enrica, persona che era stata qui come volontaria qualche mese fa: si è subito interessato sullo stato di salute di Martin.
Prima di arrivare si era dato da fare con il Meyer a Firenze per cercare di uscire dal buio circa la malattia del ragazzo: è venuto portatore di una cura a base di cortisone che dovrebbe dare buoni risultati.
Pertanto sono stati esaminati tutti i papiri indicanti le cure assegnate dai vari medici in BF. Così facendo è stata identificata la presenza del cortisone: quindi i punti di vista concordano.
Fra una cosa ed un'altra avevo chiesto a Moustapha di effettuare delle verifiche con il rilevamento dei tempi relativi allo smontaggio e al montaggio motore da parte dei ragazzi: lui aveva detto che lo avrebbe fatto nell'anno entrante, ma io avevo insistito affinché si facessero prima della fine di quest'anno.
Al mio rientro ho constatato che le operazioni erano in corso e che c'erano già dei tempi di tutto rispetto.
Sono andato a recuperare nel blog i risultati conseguiti il 31.12.2015 dagli allievi di allora per metterli a confronto: alcuni ragazzi del corso attuale, ragazzini rispetto a quelli di allora, hanno fatto meglio!
Oggi è prevista la visita di Roberto (Legamondo) + Lucia + Renato (docenti universitari in quel di Pisa e viaggiatori solidali), persone venute dall'Italia incuriosite dai progetti BnD presenti sul territorio. 
A causa del ritardo sull'arrivo della loro vettura sono poi arrivati qui alle 11.30 circa, giusto in tempo per conoscerci, rispondere alle prime domande, mettere giù un programma di massima e quindi pranzare tutti assieme con il cibo fornito dalla signora che apre il suo ristorante di strada proprio di fronte a noi ogni giorno verso le 12.30, lo stesso che fornisce i pasti ai ragazzi.
Nel pomeriggio prima ci ha lasciati Nicola e poi noi abbiamo fatto la spola fra il Cyber in fase sempre più avanzata di allestimento, il Restaurant Africa Unie (RAU) ed il Maquis Africa Unie (MAU) suscitando interesse ed ammirazione nel gruppetto.
Domani giornata più impegnativa.


Venerdì 28.XII.18

La visita alla miniera di Pissy è stata pianificata con Jean Raymond, lo psicologo che presta servizio anche per noi, nonché animatore di una Associazione che opera a favore dei bambini dei minatori della miniera a cielo aperto che, in centro di Ouagadougou, produce ghiaia partendo da lastre di granito estratte a suon di martellate dal terreno.
Altri hanno scritto meglio di me su questo argomento e pertanto sarò essenziale, ma rimando chi interessato a saperne di più al seguente link: 

https://left.it/2017/12/26/dentro-la-cava-di-pissy-miniera-del-diavolo/

Attualmente ci lavorano circa 5.000 persone, ognuna con il proprio ruolo.
All'uomo sono riservate la maggior parte delle mansioni: dallo scavo all'estrazione con l'ausilio del caldo generato da copertoni dati alle fiamme a livello – 50 metri, quindi inquinamento provocato in vari modi a livelli logaritmici. Sminuzzamento delle pietre per ottenere ghiaione, ghiaia, sabbione (lavoro in parte condiviso dalle donne a livello Zero).
In esclusiva riservato alle donne la salita dal fondo con i pesi portati sulla testa, spesso con marmocchio sulla schiena.
Di bambini se ne vedono ovunque, specialmente in questi giorni in cui le scuole sono chiuse.
Pur essendo accompagnati dallo psicologo e da almeno altri tre appartenenti all'associazione, eravamo comunque gli unici bianchi in un ambiente degradato dove si svolge un lavoro durissimo: io mi sono sentito presto a disagio, oltre che di impedimento alle donne in risalita su un sentiero ripido e sdrucciolevole da loro percorso ENNE volte al giorno con le ciabatte ai piedi: in questo ambito sicurezza zero!
Ad un certo punto della discesa Bruna ha lasciato, poi è stata la mia volta di abbandonare, seguito da Roberto e poco dopo dai due dotati di cannoni fotografici scesi ulteriormente: a parte la tossicità dell'ambiente, io ho anche somatizzato la situazione da zombi alla ricerca di un girone dantesco accusando un malessere generalizzato.
A quel punto, tutti in superficie, ci siamo recati a visitare il complesso delle scuole realizzate con l'aiuto in particolare di italiani; molto ha fatto la ONLUS creata da Fabrizio Meoni quando era ancora in vita. Dopo la sua morte, avvenuta durante la Paris-Dakar del 2005 in Mauritania, la ONLUS ha continuato la realizzazione delle iniziative impostate da quella persona che è stato un grande uomo ancora prima di essere stato il grande campione che è stato Fabrizio nel settore motociclistico.
Oggi si potrebbe dire che è stato un Campione di Umanità senza darlo a vedere.

Provato dalla visita mi sono staccato dal gruppo italico per rientrare a GI dove stavano continuando le verifiche smontaggio/montaggio cronometrate: una volta concluse e messi i risultati su un foglio Excel ho avuto un incontro con Moustapha e Bea in qualità di “interprete”.
Una buona parte dei ragazzi ha appreso bene, ma una minoranza, quasi esclusivamente rappresentata dai più grandi, è sicuramente in ritardo: perché?
Perchè i piccoli sono più attenti mentre gli altri non stanno concentrati, come dire che sono un po dei fannulloni.
Ho girato il foglio Excel sia allo psicologo che all'educatore: ne parleremo presto.
Intanto l'educatore ingaggiato per il lavoro di carrozzeria ha portato tutto il materiale idoneo a cominciare l'attività a partire da domattina.
In serata ci siamo ritrovati con i nostri visitatori al ristorante Le Jardin Africa Unie o dell'Unité Africaine dove ho ritrovato Gerard, l'ex allievo cresciuto in tutti i sensi ed oggi diventato un bel ragazzone.
La cena è stata soddisfacente e, nel lasciarci per l'appuntamento di domani, ho invitato Gerard a GI per domenica: sono curioso di apprendere nei dettagli come sbarca il lunario.

Sabato 29.XII.18

Oggi ci spetta una giornata impegnativa fatta di un itinerario nella brousse con il gruppo italico: primo stop a Nagreongo per visita alla scuoletta di Bruna + camminata sino alla pozza dei “caimani”/coccodrilli poco lontana da lì – secondo stop a Koulbila dove fu relizzato nel 2004/6 un college e recentemente una foret: ci è stata presentata la richiesta di ulteriori aule per implementare la possibilità di accesso agli studi a fasce di età oggi non previste – terzo stop a Ziniaré, località che diede i natali a Blaise Compaoré - l'ex capitano dell'esercito di religione cattolica che, dopo aver eliminato Thomas Sankara, ha tenuto in mano il paese per quasi trent'anni - dove ci siamo fermati prima in un ristorante ***Michelin per poi cercare una Suora appartenente all'Immacolata Concezione destinataria della consegna di medicinali ad indirizzo oftalmico da parte di Renato e Lucia – quarto stop a Zitenga per un incontro formale con il Capo Villaggio prima di raggiungere la boulangerie dove Bruna ed il sottoscritto siamo entrambi stati accolti come maman e papa al suo interno dove però l'aria era irrespirabile a causa dell'elevata temperatura (tre anni fa avevo cercato di dar seguito ad una richiesta per il reperimento di una impastatrice senza riuscire nell'intento; ora la richiesta è stata ripresentata sperando di riuscire a dare una risposta concreta questa volta) – quinto stop a Laogo/Yanga Village Opera realizzato su progettazione de l'architecte Kéré - http://www.kere-architecture.com/ Burkinabé - stabilitosi in area tedesca dove ha saputo reperire i fondi per realizzare un grande progetto anche dal punto di vista estetico, assai particolare per questi luoghi, consistente nella realizzazione di varie aule scolastiche per i vari livelli di apprendimento dotate di un interessante sistema di copertura tendente ad abbattere le temperature all'interno, nonché di un bell'ospedale ben inserito nella natura.
Si era ventilata l'idea di cenare tutti assieme, ma mentre ci avvicinavamo al luogo dove avevamo lasciato Folgore per un lavaggio a fondo mentre si stava scorazzando per la brousse sull'auto di Sama, ho ritenuto di non essere in grado di sopportare una uscita serale: quindi abbiamo lasciato decadere la cosa con l'intento di metterla in atto a seguire.
La scelta è stata la migliore possibile perché il tempo di rientro si è allungato a causa del traffico esagerato (sabato sera), traffico che con il calar del sole evidenzia vieppiù l'inquinamento entro il quale mi sto muovendo da tre settimane: l'idea di doccia e poi ancora in pista oramai non piaceva più neanche a Bruna e così, con calma, dopo le dovute abluzioni in presenza di acqua corrente (miracolo miracolo), io ho preparato una macedonia gigante e Bruna una frittata con le cipolline e le erbette connesse.
Molto meglio che far cena in un ristorante su strada con tutti gli annessi: noi qui invece accompagnati dalla musica di Debussy per tutto il tempo.



Domenica 30.XII.18

Visita Wilfred quasi inattesa (gli ho regalato una T-shirt con bandiera USA), poi Inoussa e quindi Gerard.
Ho così appreso che lavora presso un patron meccanico dalle parti di Ouaga 2000 ogni giorno domenica esclusa dal mattino prestosino alle 15: da questo mese poi presta servizio per il ristorante dove ci siamo incontrati già per due volte.
Dalla prima attività dovrebbe portare a casa circa Fcfa 12.000 (se va bene) e dalla seconda 30.000: fin dal nostro primo incontro avevo pensato che avrebbe potuto guadagnare di più dall'attività serale, ed ora ne ho avuto la conferma. 
Egli non è dotato di telefono cellulare e così gli ho detto che lo avvicinerò al ristorante per avere l'indirizzo del suo patron dove mi piacerebbe rivederlo all'opera.
Gli ho regalato una camicia Timberland.
Verso sera siamo andati presso Watinoma a Koubri per la serata di chiusura del Festival de la lune du Sahel: abbiamo ritrovato Fulvio sotto attacco da polveri sottili del deserto, quindi costipato non poco e febbricitante, ma con il suo solito atteggiamento tendente a minimizzare.
Ciononostante ad una certa ora si è ritirato perché non era in grado di resistere oltre.
Qui, escluso il palcoscenico, tutto il resto era al buio così come amano le popolazioni di questa parte del mondo: tanta gente della brousse inclusi artisti/musicisti ed artigiani vari con le solite mercanzie in esposizione (belli gli strumenti musicali), banchetti di cibo esclusivamente locale come è giusto che sia, qualche bianco/italico giunto qui perché a conoscenza dell'iniziativa.
Complessivamente ambiente moderatamente effervescente, ma non ho sentito esibirsi nel canto nessuna voce tipicamente africana, di quelle che ti mettono addosso un fremito e ti lasciano qualcosa dentro.




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