domenica 24 febbraio 2019

Mentre in downtown si apre il festival del cinema africano qui il sipario si chiude



Lunedì, 18.II.19
Nella prima mattinata ho ricevuto una visita a sorpresa da parte del saldatore: mi ha professato la sua volontà a continuare il corso di formazione, ma io non mi sento sicuro e lo voglio attendere al varco domani quando il suo tempo avrà inizio.
Dopo una settimana di assenza, mi è stato detto per malattia, è arrivato anche l'educatore: con lui ho intrattenuto un lungo discorso incentrato su tre questioni: le testimonianze degli allievi che avevo registrato, Martin ed il mio tentativo di trovare una soluzione al suo caso, nonché il caso Thomas-Mohamadi che oramai è aperto da troppo tempo.
In tutto questo movimento ad un certo punto si è materializzata Dalia, la figlia di Bea: la sua scuola non è lontana da G.I. e quindi, nel caso di assenza di un professore, viene a ripararsi nel porto aperto e sicuro di Garage Italia!
L'ho subito messa sotto parlandole dei fari: storia, localizzazioni, funzionalità, sviluppo sino ai nostri giorni.
Mi è sembrata attenta e interessata: ho notato che tutti i giovani ai quali mi sono rivolto, indipendentemente dal livello di istruzione acquisito, di fronte a racconti diversi dai soliti e relativi ad un mondo a loro sconosciuto manifestano la loro attrazione lanciando l'”erudito” verso uno stato di “nirvana”.
Dopo la permanenza in brousse di ieri ho voluto ringraziare Achille; lo avevo un po' dileggiato quando mi aveva detto come avrei dovuto riprendere il filmato con Rosalie, ma in effetti aveva ragione ed ho voluto comunicarglielo.
Con il calore di questi giorni la cucina rischia di diventare un incubo, ma essendo necessario, anche controvoglia ho dovuto darmi da fare: anche questa volta ho cucinato tantissimo, cercando di tenere una dieta variata e di non consumare mai lo stesso cibo a mezzogiorno e alla sera, salvo casi eccezionali.
Ci sono riuscito, ma per ottenere questo risultato ho dovuto dedicare tanto tempo alla preparazione del piatto servito in tavola.
Non so se sono io che sto sbarellando o se è Bruna che manifesta le sue frustrazioni da lontananza dal “suo paese” attraverso scambi a raffica una volta con email, una successiva con Wapp e poi con messanger senza rispondere mai ai punti sottoposti.
Mi sembra una situazione pirandelliana, per ora ancora sopportabile.
Bene invece mi ha fatto sentire la voce di Rosalie che ha voluto chiamarmi per ringraziarmi benedicendomi all'infinito.
Allora io, più tardi, ho chiamato il motard Hamidou con il quale si era instaurato un certo feeling, concordando un rendez-vous verso sera per raccontargli di Rosalie alla quale già avevo dedicato il post sul blog pubblicato in mattinata.
Prima dell'arrivo del motard è arrivata la telefonata del neurochirugo che aveva visitato Thomas indicando per domani la data del ritiro di quanto a lui lasciato e per avere le prescrizioni degli esami richiesti.
Bea, la fedele femmina tradizionale burkinabé desiderosa di assistermi in tutti i modi, se ne occuperà domani.
Quando il motard mi ha raggiunto ho voluto spiegare nei dettagli il perché della chiamata; al momento della nostra conoscenza avevo appreso come spesso l'associazione dei motard si recasse per villaggi a distribuire beni di prima necessità: perché non indurli a fare qualcosa anche per Rosalie ?
Mentre gli facevo vedere le foto del luogo dove ha sede il centro ABASMEI mi ha chiesto di girargliele tutte e, mentre gli preparavo un caffé, l'ho sentito chiamare il presidente della loro associazione per informarlo della cosa: anche da questo canale potrebbe maturare qualcosa. Perciò ho voluto leggere la lista dei bisogni primari avuto da Rosalie spiegando che molti di questi potrebbero essere soddisfatti da altri burkinabé senza doverli far viaggiare da Europa a qui.
Abbastanza soddisfatto dell'incontro, per cena ho preparato una frittata gigante con le verdure che mi aveva donato Rosalie e qualche altro residuo da frigo, il tutto nobilitato dal formaggio grana portato dai Burkina Kamba: risultato interessante.
Prima di chiudere la giornata ho voluto stringere i denti e verificare tutti i conti e i relativi saldi cash: sembrano tornare, quindi me ne son potuto andare a letto rasserenato.



Martedì, 19.II.19
L'arrivo di Boundiba, il saldatore metallico, per quanto avvenuto verso le 9, mi ha tranquillizzato sull'argomento che mi sta tormentando in questa fase finale della mia permanenza qui.
Con lui qui all'opera mi son sentito stimolato ad una uscita indirizzata all'acquisto delle scarpe di sicurezza, uscita durante la quale mi sono fatto accompagnare dal capo meccanico.
Una volta giunti al negozio da questi segnalato ho potuto verificare che il tipo di scarpa offerto non corrispondeva alle mie aspettative, ma il solerte commerciante ha chiamato un suo petit frére il quale si è assentato per ritornare proponendomi un altro modello, molto più “calzante” alle esigenze dell'uso.
Ho chiesto se disponeva di tutte le taglie necessarie e, miracolo, è riuscito a mettere insieme velocemente in uno scatolone tutto quanto, meno un paio taglia 35 che ritengo sarà impossibile trovare.
Mentre viaggiavo verso casa ho ricevuto la chiamata di Eugene il quale pensava di portarmi a visitare il l suo villaggio nella brousse, ma l'orario non era certo quello giusto per me e quindi ho rimandato al pomeriggio.
Sul far del mezzogiorno lo psicologo ha convocato nel salone tutti i ragazzi e gli adulti presenti per tornare sulla questione della manomissione del telefono di Thomas dopo il mio sollecito a chiudere il cerchio della faccenda, che di tempo ne era già passato anche troppo.
L'incontro è stato tenuto in lingua francese per riguardo a me, ma io alla fine ho voluto che venissero ripetuti i concetti anche in Moore; personalmente sono intervenuto chiedendo chiarezza a tutti, perché se è vero che il regolamento interno è conosciuto è altrettanto vero che non viene integralmente rispettato; inoltre, se qualcuno non fosse interessato a frequentare, non sarebbe obbligato a restare e potrebbe cedere il posto ad un fratello altrettanto “vulnerable”affrendogli una chance.
Quando quattro anni fa arrivai in Burkina Faso per la prima volta ero rimasto attratto dal fatto che il paese venisse definito “paese degli uomini integri”; poi, si sa, i detti vengono coniati con uno scopo, in questo caso per tenere insieme le varie etnie che ci vivono, e spesso non corrispondono alla verità; io l'avevo vissuta sulla mia pelle un'esperienza con qualcuno che di integro aveva veramente molto poco.
Quindi ai ragazzi ho ricordato che se non cominceranno ad essere integri ora, come sarà possibile un domani per il Burkina Faso chiamarsi ancora paese degli uomini integri?
Nel pomeriggio ho ricevuto una chiamata da Rosalie allo scopo di informarmi di essere stata contattata dal motard burkinabè: è stato rapido Hamadi a muoversi, adesso c'è solo da sperare che possa arrivare anche qualcosa di concreto al seguito.
Quando alla fine delle attività Eugene è passato a prendermi con la sua auto dove funziona tutto, l'aria condizionata benissimo, ero proprio desideroso di allontanarmi da G.I. e da tutte le richieste ricevute sia via email che messanger dai vertici del sistema. Se c'è una cosa che non amo è quando, partendo da una email, si crea uno sviluppo a cascata con la partecipazione di tutti coloro ai quali l'originale era indirizzata, ma soprattutto nel testo che tu hai scritto vengono inserite le considerazioni degli altri; in questo caso o sono io che non vedo la notifica o non trovo gli inserti, fatto sta che si crea una certa confusione.
Dato che ci sono alcuni argomenti divenuti caldi che non mi competerebbero, ma sui quali sono stato chiamato ad agire, ho la sensazione che le mie esternazioni non siano tanto piaciute: in questo momento ho bisogno di ritrovare il fresco e togliermi dalle varie forme di inquinamento patite in tutti i sensi, in pratica ho bisogno di riprendere la giusta distanza (mettendomi in sicurezza).
L'itinerario con Eugene mi ha portato su un goudron in ottime condizioni sino a Gogo (forse si scrive in maniera diversa), dove ci siamo infilati su una strada in terra rossa. Mi aveva avvisato di non volersi spingere troppo avanti per non incappare in qualche parente che ne avrebbe chiamato altri a fare capannello, ma inevitabilmente ha iniziato con incontrare una zia sordo muta che ha voluto salutare e dopo poco sono arrivati altri che, tanto per non sbagliare, sono tutti parenti fra loro.
La zona mi è piaciuta perché è ricca di alberi, in particolare degli stupendi manghier carichi di frutti pendenti ancora piccoli e acerbi, inoltre ho notato alcuni Baobab di ragguardevoli dimensioni.
Energia elettrica zero; qui si vive di agricoltura, quella tradizionale, e ci sono persone che non hanno mai messo piede a Ouaga né che vogliono mettercelo: come li capisco!
Tanto vicini alla capitale e tanto lontani, mondi che condividono il territorio pur gravitando su orbite diverse.
Ritornati sul goudron dopo un po' si è parcheggiata l'auto per entrare nei campi ora secchi e conservanti il residuo più duro della coltivazione precedente:il sorgo.
Eugene ha voluto farmi vedere un terreno di 400mq di sua proprietà totalmente cintato utilizzando un materiale fra i più costosi: sarebbe stato meglio, mi ha confidato, spendere di meno nella cloture per poter acquistare un altro terreno contiguo.
Con il primo buio ed una luna piena stupenda sullo sfondo siamo tornati alla mia base e il discorso è andato alla giornata di domenica e a Soeur Rosalie dans la brousse.
Dopo aver ascoltato il mio racconto ed avergli parlato dei bisogni di Rosalie, subito si è focalizzato sui pannelli solari ed il veicolo del quale Rosalie ha bisogno mettendomi al corrente che prossimamente verrebbe imbarcato la motrice di un camion destinato a qui; sul cassone potrebbe essere caricato un veicolo nove posti e all'interno di esso altra mercanzia.
Inizialmente mi aveva accennato ad un bellissimo furgone dotato di motore diesel con soli 100.000 km a € 1.500,00, ma essendo che su questo territorio rendono meglio i motori a benzina, dopo essere tornato a casa ha svolto qualche indagine venendomi a suggerire una Nissan Serena a benzina con 8 posti; peccato che come mi sono messo a cercarla fosse già sparita, venduta.
Tanto interesse verso Rosalie da parte di chiunque io ne venga in contatto mi induce a pensare che dovrei riuscire a combinare qualcosa di interessante anche in Italia per lei.
Cristian, il nostro ingegnere, mi ha contattato sul tardi: incontro fissato per sabato dopo accordi con Achille che intervisterò domani.



Mercoledì,20.II.19
Avrei voluto avere le ultime giornate con i remi tirati in barca e invece sto arrivando al traguardo quasi in affanno.
Oggi sarà la prova del nove per il fabbro: o arriva e si va avanti o soprassiede ed io il corso lo metto in stand-by.
Con un po' di ritardo l'uomo è poi arrivato ed ha cominciato la sua attività.
Nel frattempo è arrivata Bea la quale ha bisogno di un intervento minimo da parte del fabbro, intervento che forse si farà questa sera: ma che fatica con questo MAU, andrà a finire che lo vedrò finito ma ancora non in attività.
Fra una cosa e l'altra ho interpellato Achille per avere la sua disponibilità all'incontro con il nostro ingegnere durante il pomeriggio di sabato: la disponibilità l'ho avuta e venerdì chiuderò il cerchio con l'ingegnere se rientrerà dalla zona rossa dove è stato chiamato per delle verifiche relative ad un grande intervento da parte di una organizzazione che ha peso.
Quindi mi sono deciso a salutare Giséle, la persona che tanto si è data da fare per il caso che le avevo sottoposto; mi ha ancora offerto la sua disponibilità ed io ho trovato modo di parlarle di Soeur Rosalie destando il suo interesse.
Le ho lasciato il contatto telefonico: le cose avvengono non a caso, in Africa in particolare.
In funzione di una serie di esami ai quali deve essere sottoposto Thomas ho coinvolto lo psicologo Jean Raymond, il quale non ha disdegnato di fronte ad un compenso inatteso: quindi domani alle cinque accompagnerà il ragazzo al San Camillo e poi mi saprà dire.
In realtà gli avevo chiesto di chiamare l'ospedale per avere alcune informazioni, per esempio quelle relative al costo degli esami, ma egli non lo aveva fatto così gli ho affidato Fcfa 50.000 sperando di averne una parte in restituzione.
Avevo chiamato anche Alfredo Lo Cicero per un saluto, ma lui ha voluto fare di più e mi ha proposto un incontro verso sera nella mia sede: un onore inatteso avere qui Save the Children.
Poco dopo le 18 si è presentato a bordo di una moto dall'estetica gradevole che ricorda Ducati, ma in realtà si tratta di una cinese di soli 250 cc.
Abbiamo conversato abbastanza e prima che se ne andasse ho voluto segnalare anche a lui Soeur Rosalie. Ricordavo che mi aveva di alcune signore, incluso la moglie, che sarebbero interessate a darsi da fare nel settore ed io ho proposto la conoscenza di Rosalie che di bisogni da soddisfare ne ha fin che si vuole.
Così si è fatto tardi e mi è rimasto poco tempo dopo cena; inoltre comincio ad accusare sintomi di stanchezza che mi tolgono la voglia di scrivere alla sera.



Giovedi, 21.II.19
Va bene che ero sveglio, ma certo non mi aspettavo una chiamata alle 6.40 da parte di JR lo psicologo che si trovava alla San Camillo già da tempo: serve altro denaro.
Accidenti, ed ora come si fa? Ho chiamato Bea, ma non rispondeva: più tardi ho saputo che si trovava in altro ospedale per un attacco di malaria della madre.
Ho atteso che arrivasse Moustapha per spedirlo come corriere espresso a consegnare altri Fcfa 50.000, sperando di aver capito bene la richiesta.
In mattinata è arrivato il saldatore proprio quando avevo da poco iniziato a parlare con Roland; è stata l'occasione per presentarli visto che nella funzione di coordinatore dovrebbe tenerlo anche un po' d'occhio dopo quanto ho a lui relazionato.
Eugene intanto si sta dando da fare per cercare un veicolo adatto alle esigenze di Soeur Rosalie: l'idea di trovare una Nissan Serena 8 posti con motore a benzina mi è sembrata una buona idea.
Da noi sono rare ma si possono trovare attorno ai 1000/1500 euro; il fatto è che trasporto+dogana+immatricolazione portano il costo di una simile operazione fra i 4500 ed i 5000 euro: non poco!
Bandiba il saldatore ha lavorato con i ragazzi in maniera adeguata: ho visto sulla lavagna esterna i voti conferiti ai singoli allievi.
Alcuni erano talmente bassi per cui ho chiesto spiegazioni. Il voto originale era risultato buono, ma il comportamento tenuto da alcuni allievi lo aveva indotto ad abbassare la valutazione in maniera drastica: meglio un formatore severo che uno laissez faire!
Proprio nel momento in cui Abass l'artista stava iniziando nel primo pomeriggio la sua attività con i ragazzi mi è stata annunciata la visita di Vincent, la persona che Federica ha voluto venisse a conoscere meglio G.I. nella prospettiva di affidargli un eventuale incarico inerente la contabilità, così come dovrà già fare per il progetto Cyber.
E' stato un incontro abbastanza lungo durante il quale ho cercato di spiegargli l'organizzazione di questo giocattolo sperando di sentirgli fare qualche commento; invece la persona ha ascoltato con occhi vispi senza porre quesiti: possibile mai che abbia spiegato così bene da non indurre l'interlocutore a qualche spiegazione?
Poi ho avuto a che fare con Abass al quale ho ricordato come affrontare, a partire dalla prossima settimana, il rapporto con Martin onde dargli un supporto con applicazioni di arte terapia.
Infine Désiré che stava aspettando il momento giusto per acchiapparmi; in realtà non aveva con se la documentazione che l'avevo invitato a rintracciare.
Alla fine mi ha chiesto di preparargli un testo di lettera secondo lo schema già dipanato durante incontri precedenti: domani vedrò di farlo per il bene suo, di BnD e del progetto Garage Italia.
Finalmente ho potuto inforcare Renault Scenic ed uscire per gli ultimi acquisti alimentari di questa permanenza ed anche per recuperare da Fati i vestiti da lavoro che ho trovato già ben confezionati con il nome dell'allievo inserito nella confezione: bel lavoro!
Per le mie cosucce dovrò ripassare domani sul far del mezzogiorno.
Dopo cena mi son tolto di mezzo definitivamente il discorso della contabilità e delle relative pezze giustificative: le ho fotografate e le ho inviate una a una a mezzo Wapp a chi di dovere.
Ora è quasi mezzanotte, ho sentito una zanzara girare per la stanza ed ho già tirato giù la zanzariera: spero di non ritrovarmela nelle orecchie più tardi.



Venerdì, 22.II.19
Forse sarà l'ultima volta che cucino approfittando delle temperature mattutine in una giornata da 36° massima con 21° minima.
Quindi via con zucchine e melanzane da predisporre sulla padella in funzione della griglia che non c'è.
Nel mentre hanno avuto inizio le chiamate per vari argomenti; intanto Bea ha già cominciato a lavorare per me per l'ultimo bucato e pulizia della casa.
Dentro questo fermento sono poi cominciate le consegne: prima il coordinatore Roland, poi Bea sino a che sul far del mezzogiorno è arrivato Jean Raymond, lo psicologo, per accompagnarmi nella sua dimora non lontana da qui, dove ho trovato una meravigliosa accoglienza da parte della moglie, dottoressa all'oftalmico, la quale interpreta il ruolo della donna istruita ma al tempo stesso tradizionale sia nell'abbigliamento che nei comportamenti.
Ha cucinato diverse portate che ho molto gradito, ma non le ha consumate con noi pur essendo questa una famiglia cattolica che non dovrebbe avere dei tabu in tal senso.
Anche in questa casa non esiste il tavolo sul quale consumare i pasti; si sta seduti sul divano con i piatti appoggiati su un tavolino,
Il pranzo era composto in maniera articolata e varia: verdure miste crude da condire con una salsa maison, patate fritte, cuscus di verdure, pollo fra l'arrosto e l'umido accompagnato da un ottimo sugo di verdure, papaia e tangelo, il tutto accompagnato da un vino rosso proveniente dalla Mancha con gradazione alcolica 13,5° , vino che io ho assaggiato esclusivamente per cortesia.
Il giovane figlio di nome Egidio di cinque anni ha mangiato seduto a terra mentre la televisione continuava a trasmettere programmi adatti alla sua età, invece la sorellina di 13 mesi di nome Deogratias è stata quasi sempre incollata alla madre dalla quale ha avuto con grande frequenza latte sia da un biberon che dalla riserva naturale ben dotata.
I bambini, molto diversi fra di loro, sono due bei bimbi; mentre la piccola ha dimostrato sin da subito una certa paura per la mia presenza, Egidio non ha avuto nessun problema.
Verso la fine ha chiesto al padre di prendere qualche immagine fotografica con me presente da inviare ai suoi amici; la piccola invece l'ho lasciata cuocere nel suo brodo sino a che, di fronte ad un pallone che aveva piacere ad avere fra le mani, ho cominciato a rilanciarglielo avvicinandomi sempre di più.
Allora ha cominciato ad interagire con me mentre continuavo la manovra avvolgente nei suoi confronti sotto gli occhi divertiti dei genitori; alla fine l'ho anche presa in braccio, ma per depositarla presto nel grembo materno dove ha ritrovato il suo habitat naturale.
Quando ho lasciato la famiglia burkinabé, assieme ai saluti ho ricevuto anche un dono da me totalmente inatteso: qui è così!
Dopo aver completato il passaggio contabile di Thomas a Bea mi sono reso conto che la connessione internet non andava. Ho controllato tutto il controllabile, ma niente da fare. Meglio allora spegnere tutto, modem incluso, e uscire per gli acquisti in funzione della cerimonia di saluto organizzata per domani nonché per ritirare le cosette che avevo commissionato a Fati.
Quando ben sono entrato nel suo atelier l'ho trovata con una faccia affaticata, forse il residuo dell'attacco di paludismo che l'aveva portata all'ospedale qualche giorno fa, ma sempre sorridente e carina nel suo modo di porsi.
Il lavoro era stato completato, ma ancora prima di chiederle il dovuto per la sua opera mi ha messo fra le mani una camicia ed una borsa per la spesa, entrambe di sua produzione: entrambe sono un suo dono a le vieux blanc italienne (nasara).
Mi sono sentito toccato ed anche impreparato ad un simile gesto da parte sua nei miei confronti.
Quando poi ho osato chiederle il prezzo della sua prestazione non ha voluto assolutamente nulla: son quelle cose che quando capitano ad uno come me che tiene sempre conto del lavoro degli altri, lasciano sbasiti.
Questa è l'Africa che amo, fatta di sentimenti e di riconoscenza per l'altro: avevo conosciuto Fati quattro anni fa e solo per il fatto che sono tornato nel suo atelier esclusivamente per il piacere di salutarla ha mosso dei sentimenti di amicizia sopiti nel tempo.
Dico a me stesso che probabilmente non tornerò più in Burkina, ma poi ci sono le persone, e le persone è bello poterle ritrovare.
Poco dopo il mio rientro mi sono piazzato in camera per godere di A/C e di la ho sentito qualche rumore al quale non ho fatto caso, ma dopo un po' ho sentito qualcuno alla porta: era Leokady! Che sorpresa: la petite sembrava imbarazzata come prima del famoso fine settimana durante il quale l'avevo accudita.
Le ho chiesto se volesse disegnare alla lavagna e alla sua risposta affermativa l'ho messa in condizione di farlo mentre io rientravo nel mio studio.
Poco dopo però è arrivato papà a prenderla e quindi ho ritenuto di doverla informare che non l'avrei più vista per un po'; nel momento del saluto mi ha porto la mano.
E' stato allora che le ho detto: se questa è la forma di saluto che si usa in Africa ora ti insegno quella italica. L'ho invitata a stringere la mia mano con più forza, come piace a me, e poi l'ho baciata sulle guance sotto lo sguardo divertito del genitore.
Alla fila delle persone che ricorderò si è aggiunta quest'anno Rosalie, per esempio, ma anche Leokadi e le sorelle, e Dalia, Fati, Achille: io so che penserò a queste persone quando, dopo aver giganteggiato qui, sarò rientrato nella mia modesta dimensione italica.


Visto che stamane avevo cucinato e che a mezzogiorno avevo pranzato fuori e che forse anche domani sera potrebbe accadere la stessa cosa, ma forse anche perché lo volevo, ho invitato Bea a tornare per condividere la cena con me.
Così è stato: su un soffritto cipolla e aglio ho posato della polpa di pomodoro fresco dopo averlo sbollentato e, al momento giusto, ho aggiunto un battuto di zucchine e melanzane ricavato dal lavoro della mattinata. Le farfalle si sono poi aggiunte alla composizione rifinita con una bella spruzzata di grana: un piatto nobile in Burkina Faso!
A seguire mango in coppa: una cena equilibrata in carboidrati, verdure e frutta!
Ad un certo punto è sbucato Amadou ed allora è venuto il momento per dirgli in maniera elegante come in un modo dove tutto cambia lui invece continua a rappresentare qualcosa di immutabile. Inoltre, a fronte della sua fantasia di sposare una donna per farsi cucinare, ho chiesto quale donna accetterebbe di venire a vivere nella maisonette che occupa da quando l'ho conosciuto.
Scherzando l'ho anche invitato a scrivere su un foglio di carta da una parte i costi di una simile operazione, tipo gli abili, il parrucchiere etc., e dall'altra i benefici, tipo il cucinare: ma ti sembra che la cosa stia in piedi? Riflettici bene Amadou, ma soprattutto, voglia mai il destino portarmi ancora qui, non farti trovare più qui con la mansione di pseudo guardiano notturno=uomo dormiente mentre dovrebbe vegliare.
Tutto è stato gestito in maniera scherzosa e divertente, ma il messaggio è stato forte: quattro anni fa ti avevo dato delle possibilità di apprendimento e ti avevo stimolato ad uscire dalla apatia cronica cercando un vero lavoro, ma quando ti ho ritrovato qui ho capito che avevi dimenticato ogni insegnamento.
Ora che ti vedo uscire ogni mattina fra le 8 e le 8.30 per tornare alle 16.30/17 verrebbe da pensare che vai a lavorare da qualche parte, invece tu vai errando con la tua bici non si sa dove, a dormire sotto un albero? Guarda che se tutto ciò che guadagni in un mese è rappresentato dall'importo che conosco mai potrai pensare di avere una donna al tuo fianco, anzi no, così è detta all'europea, mi correggo: al tuo comando!
Verso le 23 Bea ha chiesto la route e così il gruppetto improvvisato si è sciolto, ma prima di lasciare Bea mi ha donato due tagli di stoffa qui chiamati PAGNE, belli nelle fantasie e nei colori africani: molto graditi.
Nella sua situazione economica non avrebbe dovuto: ma qui è così, inoltre per lei io rappresento la figura del padre che ha perso all'età di cinque anni e del quale deve aver fato un mito!
Già dopo che Fatì mi aveva offerto i suoi doni io avevo detto a Bea come fossero assolutamente inattesi, ma lei mi aveva risposto che io sono una persona speciale per come mi comporto con tutti e quindi è normale che succedano cose di questo genere; ho pensato ad un nuovo San Gaetano, questa volta de Padoue, o forse ad un inviato di San Antoine de Padoue....
La mia missione qui sta virando verso la conclusione, ma è già da un po che serpeggia in me un dubbio: sarà stata quella di fare ordine a Garage Italia per conto di BnD o quella di incontrare e dare un po' di sollievo a qualche persona per conto del caso che tutto indirizza?
Ai posteri l'ardua risposta.


Sabato, 23.II.19
Stamani mi sono alzato alle sei non per ansia da fine lavori; è il mio organismo che in questo habitat si è tarato in questo modo.
In ogni caso la buona gestione di ogni particolare mi sta portando all'esaurimento scorte alimentari nei giusti termini; circa le attività, oramai quel che è stato è stato!
Mi ero riproposto di adempiere ad alcuni impegni affinché chi verrà dopo di me possa trovare ogni cosa al meglio possibile: pertanto ho elaborato elenchi di vario genere che ho distribuito via email a chi ho ritenuto giusto dovesse disporne.
Adesso sono le 11 del mattino quando mi sembra di aver veramente sistemato ogni particolare, incluso una infornata di ragazzi nel salone quando li avevo visti inattivi di fuori: oggi è toccato ai dodici mesi dell'anno in italiano!


Confermato il rendez-vous con l'ingegnere alle ore 17.30 chez Paradisio; Achille oggi è impegnato lontano da qui e pertanto ci incontreremo direttamente sul posto.
Prima di iniziare la cerimonia i ragazzi si sono messi a guardare un film sul p.c. di Bea così il tempo passava nell'attesa di Sama e qualche altro adulto che aveva dato la sua adesione, fra i quali Kaka.



Poco prima delle 14.30 è arrivato Sama e subito gli ho chiesto dei documenti da portare in Italia; li aveva lasciati in macchina, ma alla fine me li ha consegnati ed io ho subito informato Antonio a Siena.
Dopo averlo edotto su alcune cose riguardanti G.I. egli mi ha lasciato per precedermi in un rendez-vous con l'ingegnere incentrato sul barrage di Pilimpiku.



A quel punto ho dato inizio alla cerimonia anche se Moustapha si è dovuto assentare per un decesso intervenuto nel suo ambito: mi ha assicurato che verrà domani.
Avevo da poco iniziato a parlare quando è entrato Kaka, venuto appositamente per salutarmi.
Il discorso non l'ho voluto portare per le lunghe; in precedenza avevo preparato per ogni nominativo il vestito da lavoro, le scarpe da lavoro, le calze per indossare le scarpe e pertanto, seguendo l'elenco predisposto per la firma di ognuno, è stato facile procedere.




I ragazzi mi sono sembrati molto contenti nel ricevere!
Ho pensato che forse un paio di scarpe non l'avevano mai avuto prima.
Dopo Bea ha portato le cibarie, anch'esse preparate prima, e le bibite: sembrava tanta roba ma è andata via alla velocità del suono!





Mentre i ragazzi stavano mangiando io mi sono intrattenuto con Kaka al quale ho raccontato la giornata di domenica scorsa insieme a Soeur Rosalie perché l'avevamo conosciuta mentre eravamo insieme e mi è dispiaciuto di non averlo invitato domenica scora; poi ho voluto prendere qualche foto personalmente muovendomi qua e là.








Intanto i ragazzi avevano indossato calze e scarpe come se dovessero tornare a casa con le calzature addosso.
Non a caso avevo spiegato che si tratta di una scarpa di sicurezza da indossare durante la formazione Souder Metallique, quindi da lasciare nel magazzino esterno sotto chiave.
Dopo aver voluto una foto assieme ad ogni allievo ed aver distribuito delle T-shirt, ho anche consegnato qualche stupidaggine che non avrei mai voluto riportarmi a casa, dando così senso alla valutazione che avevo ricevuto da parte del Souder plastique relativamente al lavoro dei ragazzi.








Fra una cosa e l'altra oggi non ho toccato vero cibo; in compenso ho terminato delle carote che avevo preparato per altra destinazione: ci voleva un “pasto” leggero dopo l'esagerazione di ieri sera!
Quindi si sono fatte le 16.30 e mi sono dato una mossa per raggiungere il luogo deputato all'incontro; quando sono arrivato era ancora in corso il dibattito su Pilimpiku al quale sono stato invitato ad unirmi.
Per giunta ero anche fornito delle foto scattate in quella occasione e tutti hanno voluto vederle.
Via quelli di Pilimpiku è arrivato Achille con un bel preventivo di un lavoro destinato a sopperire alle due trivellazioni andate male: l'ingegnere lo ha trovato ottimo nei costi esposti tale per cui non avrà problemi ad approvarlo salvo accertare prima la presenza di fondi adeguati..
Una piccola soddisfazione per me: si sta parlando della realizzazione di un'opera come avevo suggerito subito dopo aver saputo dell'esito negativo della seconda trivellazione.









Stava scendendo il buio quando ci siamo lasciati, ma prima ho scambiato qualche parola con Achille in merito alle indicazioni ricevute da Soeur Rosalie stamane: nel corso della telefonata mi aveva anche detto che sarebbe entrata volentieri nella mia valigia per venire in Italia.
Al che avevo replicato che lei era già entrata nel mio cuore, ma essendo di piccola taglia avrei potuto anche farla entrare nella valigia!
Ho trovato furba la sua indicazione relativa ad un veicolo utile a rimpiazzare la sua Opel Corsa molto affaticata: invece che essere indirizzata verso un furgoncino è orientata verso una moto taxi, ossia un triciclo, dal costo molto contenuto e reperibile sul posto.
Ho subito pensato che facendo realizzare una centinatura sulla quale stendere un telone e dotandolo di panche sul cassone potrebbe diventare una soluzione economica per l'utilizzo richiesto.
In serata, durante una conversazione telefonica, l'ho accennata ad Eugenio che l'ha trovata molto intelligente.


Durante il percorso di rientro ho sentito che dalle bocchette del cruscotto usciva aria calda; gli strumenti di bordo sono praticamente oscurati e quindi con la luce del portatile ho controllato la temperatura dell'acqua del radiatore: molto elevata!
Vuoi vedere che non funziona più la ventola? O semplicemente bisogna rabboccare il livello dell'acqua. Guidando con attenzione allo strumento sono rientrato a casa e subito mi sono informato sulla presenza di acqua o meno: questa volta c'é ed è quello che mi ci vuole per prendere una doccia dopo una giornata complessivamente tirata.
Pensando di poter essere fuori a cena non mi ero preoccupato di dovermela cucinare; fermo il principio di evitare lo stesso cibo per due volte di seguito, continuando nell'esaurimento scorte ho preparato un soffritto aglio e cipolla sul quale, al momento opportuno, ho aggiunto due patate tagliate sottili; dopo un po' ho aggiunto acqua q.b. e quindi il riso rimasto, il tutto a fuoco dolce e con padella coperta. Quando la cottura è stata quasi pronta ho aggiunto due uova mescolando il tutto; prima di servire ho spolverato del formaggio grana che ha contribuito a conferire il giusto sapore (grazie Burkina Kamba!).
Amadou era venuto a tampinarmi come sta facendo quasi tutte le sere: hai già mangiato? si.
Vuoi condividere la mia preparazione? Si!
Quindi lui ha mangiato per la seconda volta nella serata aiutandomi a non lasciare nemmeno un chicco di riso residuo nella padella.
Mentre mi apprestavo a lavare i piatti ho ricevuto messaggi vocali da mio figlio: lo stop-over a Tunisi dovrebbe essere tutto sistemato fin dal mio arrivo quando dovrei trovare una persona ad attendermi in aeroporto.
Contrariamente alle informazioni prese online il Bardo sembrerebbe aperto anche di lunedì: bene, era proprio ciò che avrei voluto visitare, ma se poi non dovesse essere possibile c'è sempre Cartagine lì a due passi pronta a lasciarmi vedere i residui della storia e della cultura Punica.
Ma se Annibale, invece che lasciarsi infinocchiare dal Temporeggiatore dotato di acume levantino, l'avesse vinto così come avrebbe potuto se l'altro non avesse continuato a rifiutare l'ingaggio in battaglia?
Oggi saremmo tutti più africani di quanto già non lo siano specialmente le genti del sud della penisola.
Al proposito mi è stato segnalato un lavoro canoro: Almamegretta – Figli di Annibale (youtube.com) veramente interessante!.
Buona notte per l'ultima volta Ouagadougou! Non mi mancherai, ma fra la gente che ho frequentato sicuramente so che qualcuno mi mancherà!


Domenica, 24.II.19
Ho anticipato la posizione eretta prevedendo che dopo le 6.30 non avrei trovato acqua al rubinetto: previsione centrata!
Mentre mi appresto alle ultime scritture prima di dismettere Asus che è mia intenzione lasciare qui mi è stata annunciata da Amadou la visita di Josuè.
Assieme a Thomas ha manifestato sia il desiderio di rimanere in contatto con me che la voglia di apprendere l'italiano: cercherò di fargli arrivare dei libri da scuola elementare e l'ho invitato a coltivare questo desiderio insieme a Bea, nonché ad approfittare della venuta qui di qualsiasi italiano per farsi aiutare nell'intento.
Quando mi ha lasciato l'ho abbracciato: chissà cosa sarà di lui che a 18 anni ha già perso la vista dall'occhio destro.
Mi è salita dal profondo una punta di commozione: oramai sono troppo vecchio e troppo esposto in simili circostanze.
Per fortuna che la lacrimetta si è trattenuta!
Bisogna chiudere in qualche modo. questa mi sembra, per ora, una buona uscita di scena.
Si chiuda il sipario!


domenica 17 febbraio 2019

La decima settimana ha portato a Ouagadougou degli amici


Lunedì, 11.II.19
Ospedale partenza ore 6.30 con quattro allievi diventati tre per ritardo di uno; risultato: Aziz occhiali, Landry collirio, Xavier niente.
L'attesa è stata più lunga del previsto e a me non è rimasto altro da fare che osservare guardandomi attorno: dalle matrone alle liceali passando per madri con uno o più figli al seguito, mentre fuori pascolavano caprette continuamente alla ricerca dei loro piccoli attraverso l'emissione di belati costanti. 
Poco presenti gli uomini.
Alle otto precise ho chiamato il contatto per Martin il quale sarebbe stato disponibile ad incontrarmi già alle nove, ma quando ha saputo che ero impegnato mi ha invitato a richiamarlo più tardi.
Al rientro ho trovato Antoine l'elettricista ma non il sodeur plastique; tutti i ragazzi concentrati attorno a Mustapha non va proprio bene!
Deciso con Antoine il suo intervento a partire da giovedì si è poi fatto vedere il souder il quale mi ha preannunciato che a causa forte vento l'attività oggi non sarebbe stata possibile: spiegazione plausibile.
Durante la successiva telefonata con il contatto, avendo visto che la sua sede non è lontana dall'ospedale dove dovrò recarmi domani, ho cercato di fissare direttamente per domani il rendez vous, ma sempre previo telefonata dopo l'impegno ospedaliero.
A questo punto ho dovuto prendere la decisione di dedicarmi ancora all'aula con i ragazzi: oggi anche per questi allievi mi sono concentrato sui giorni della settimana in lingua italiana, ma con una spiegazione molto più accurata dell'ultima volta.
Alla fine ho chiesto ad ognuno di dare un parere sulla loro esperienza che dura da oltre quattro mesi a G.I.; li ho invitati a parlare in francese o in Moore con il risultato di ottenere testimonianze per la stragrande maggioranza in Moore.
Ho spiegato che avrei registrato ogni loro parere e la cosa non è dispiaciuta, solo che alcuni sono stati di una brevità esasperante.
Più tardi ho interpellato Bea per capire attraverso la sua la traduzione; in sostanza è emersa qualche forma di bullismo, qualche lamentela sulla quantità del cibo e lo scarso interesse per taluni alla formazioni al di fuori dalla meccanica.
Solo un paio si sono dimostrati più positivi su ambiente e attività che vi si svolge.
Ne parlerò con Regma e JR, ma intanto ho chiesto spiegazioni a Moustapha sull'argomento bullismo: all'interno di G.I. esso non si manifesterebbe, ma forse durante la pausa pranzo non sarebbe da escludersi, sebbene mai in forma violenta.
L'ho invitato a vigilare sempre di più e meglio.
Nel pomeriggio ho voluto affrontare l'aspetto contabile con tutte le ricevute in parte anticipate in qualche modo nei pagamenti: meglio fare ordine prima che sia troppo tardi e la mente non ricordi.
Intanto Bea, in attesa dell'atto finale MAU da parte del souder, mi aveva informato che costui aveva rimandato alla sera il suo impegno in quanto si era recato a realizzare un lavoro ad oltre 100 km. da Ouaga.
Arrivata l'ora serale lo souder ha informato che il lavoro stava andando per le lunghe e si sarebbe trattenuto fuori per la notte, ma per domani sera sarebbe arrivato.
E no, così non va, domani mattina costui sarebbe impegnato 4 ore con i ragazzi e nemmeno pensa di avvisarmi!
Già Abass l'artista, passato a depositare i materiali acquistati, mi aveva informato che giovedì difficilmente ci sarebbe stato; vuoi vedere cosa succede se non c'è qualcuno a tenere le briglie?
Pure il coordinatore Roland, assente per giorni causa decesso nell'ambito della grande famiglia, quando l'ho sollecitato per la faccenda amperaggio si è scusato dicendomi che dovevo capire il suo stato di dolore.
E va bene così, questa è la cultura del luogo dove mi trovo; però nel suo dolore mi aveva garantito che sarebbe passato comunque venerdì.
Ne deduco che anche le attività Cyber possano aver sofferto lo stesso dolore.
Il prezioso Sama che sabato mi aveva preannunciato telefonicamente la consegna dei libretti di circolazione da riportare in Italia per oggi, non pervenuto.
Sicuramente avrà tanto da fare, ma il suo forte non è certo l'organizzazione e la pianificazione; spero di non dover penare per la consegna dell'importo da consegnare prossimamente a Soeur Rosalie!
Giusto sabato Achille mi aveva comunicato di non essere ancora riuscito a chiamarla per esporle quanto gli avevo chiesto; per giunta in questi giorni si trova in Niger per cui ho pensato di chiamare domani Beppe, il volontario che opera all'interno delle carceri e che è quasi confinante con ABASMEI, per cercare di ottenere il contatto di Rosalie.
Quando i ragazzi se ne sono andati mi sono messo d'accordo con Thomas per la spedizione di domani all'ospedale; mi ha chiesto se sarebbe stato possibile avere il conforto rappresentato dalla vicinanza di Bea e lei si è data subito disponibile visto che il MAU continua a restare chiuso.
Finalmente solo ho potuto meglio operare sui vari conti sino a quando si è presentato Désiré con una sua richiesta che cercherò di soddisfare nei prossimi giorni; intanto ho cercato di appurare quanto ci sia di vero sull'aumento del costo dei terreni.
Egli è stato ricco di dettagli, tutti avvaloranti la salita stratosferica dei valori quasi fossimo in pieno boom economico e non sotto l'attacco dei terroristi!
Questo spiega come anche qui come ovunque si è realizzato uno scarto enorme fra i poveri (tanti) ed i ricchi (pochi ma aumentati in questi anni).
Quando mi sono deciso a procacciarmi il pane per la sera ho anche fatto sosta da Fati con delle mie richieste ormai da soddisfare velocemente; per tutto il giorno avrei voluto avvicinarla, ma poi questa giornata è diventata infernale con tutte le varianti che ho dovuto adottare velocemente sui vari temi e pertanto, quando ho visto la sua auto ancora parcheggiata davanti alla boutique, non ho esitato a fermarmi.
Trovo piacevole conversare con questa ancora giovane donnona in sovrappeso dichiarato ((81 kg.) che vorrebbe tornare ai 52 kg. precedenti; onestamente non so proprio se potrà mai farcela anche perché già tre anni fa mi era sembrata extralarge.
Ci siamo lasciati con il preannuncio di una mia visita domani nel pomeriggio in modo da consegnarle un pantalone etnico (Senegal) e darle il tempo di lavorarlo.
Dopo un pranzo a base di farfalle condite con verdure grigliate sminuzzate, questa sera insalata mista con tonno; avendo terminato il bottiglione di amuchina forse questa potrebbe essere l'ultima insalata di una lunga serie.
Poi mi dedicherò ad avocado e pomodoro!


Martedì, 12.II.19
Oggi è la volta dell'ospedale Universitario Yalgado dove Thomas dovrà essere visto da uno specialista di Neurologia in funzione di un delicato intervento chirurgico.
Partenza alle 6.45 ed arrivo a destinazione dopo un'ora trascorsa nel traffico che vuol dire anche inquinamento: per giunta la giornata è di Harmattan e quindi cielo lattiginoso e polvere a raffica ovunque.
Sul posto incontriamo lo zio del ragazzo da me convocato come parte famigliare che desideravo fosse presente; subito è iniziata la trafila consistente in una prima attesa per pagare la prestazione medica, quindi una seconda attesa molto più lunga per far compilare ad un'infermiera una scheda del paziente riportante i dati essenziali, quindi una terza ed ultima attesa, la più lunga, per la visita specialistica.
Dove non viene consegnato un numero la precedenza è organizzata in proprio occupando un posto su una fila di panche che va dalla porta di accesso alla saletta dove sta l'addetta sino alla periferia, salvo che ogni tanto qualcuno si alza per dare il posto ad anziani o a pazienti messi maluccio, il che scombina l'ordine di precedenza.
Io mi ero fatto un mio riferimento, ma quando è venuto a mancare, dopo un po' ho deciso che sarebbe toccato a noi e ho visto che nessuno ha avuto nulla da dire.
La visita vera e propria avverrà in un container trasformato in quattro loculi dotati di aria condizionata, con scarsa attrezzatura disponibile per le persone in attesa all'aperto.
Vedendo che non c'era nessun movimento ho chiesto ed appreso che tutta l'equipe era riunita da qualche parte, non ho capito se per una consultazione o altro. Fatto sta che il gregge non ha avuto altra scelta che attendere pazientemente.
Al momento della chiamata mi sono trovato di fronte un medico apparentemente piuttosto giovane, ma dotato di fisic du role ed anche di competenza: ha esaminato le varie immagini scannerizzate della testa del paziente ed è stato rapido nel dire che bisognerà ripetere l'esame per avere dati aggiornati a disposizione. Ha trattenuto la scannerizzazione, si è preso il numero telefonico mio, di Bea e del ragazzo promettendo una chiamata per la prossima settimana. Quando ho spiegato che mi sarei aspettato oggi un discorso sull'intervento al quale si parla di sottoporre Thomas, egli mi ha illustrato la situazione: prima la nuova indagine, poi si vedrà in quanto dovranno essere coinvolte una equipe neurologica ed una maxillo facciale,
Mi ha anche anticipato che nel caso ci fosse un aneurisma l'intervento andrebbe probabilmente a decadere.
Avevo in mente di raggiungere, poiché in zona, la persona con la quale cercare di dare una soluzione al caso di Martin, ma sono stato contento di essere stato preceduto da un sms con il quale mi si diceva che in mattinata non sarebbe stato possibile: nuovo contatto alle ore 14.
Durante i lunghi periodi di attesa ho avuto uno scambio Wapp vocale con i Burkina Kamba prima del loro imbarco: arriveranno questa sera e da domani ci si potrà sentire, ma intanto ho escluso di poter andare con loro ad una meta lontana sia per evitare di bruciare uno dei miei ultimi giorni a tempo pieno che per non rischiare di tornare liquefatto visto che le temperature sono già in ripresa.
Nel frattempo mi era venuto in mente di chiedere a Beppe, l'italico sardo che opera all'interno del mondo carcerario, il recapito telefonico di Soeur Rosalie, quasi sua confinante nella brousse.
Il messaggio di ritorno mi è arrivato rapidamente ed io mi sono apprestato a chiamarla visto che Achille, attualmente in Niger, non ci era riuscito prima della sua assenza.
Mi ha chiamato anche Eugene arrivato ieri sera, ma ci sentiremo e vedremo nei prossimi giorni.
Rosalie è stata contenta di sentire dalla mia voce le buone novelle ed è pronta ad incontrarmi appena avrò in mano il corrispettivo per lei: l'ho pregata di non stare a preparare un banchetto come la volta scorsa e lei ci ha riso sopra.
All'uscita il gruppetto ha perso lo zio e siamo rientrati alla base.
Ma fin dalle 7 del mattino avevo avuto uno scambio con il Souder metallique circa il suo impegno odierno con i ragazzi; aveva mandato un suo addetto senza che questi riuscisse a fare nulla per mancanza di direttive.
Avevo cercato di avere notizie tramite Moustapha, ma la comunicazione non era avvenuta.
Per pranzo ho deciso di accontentarmi di haricot vert già cotti acquistati al banchetto della signora che sfama gli allievi; me li sono mischiati con delle farfalle avanzate ieri e così ho risolto senza dover usare i fuochi.
Nel momento del ritiro nella stanza A/C ho sentito arrivare l'idraulico e così sono tornato in cucina per dargli retta.
In realtà mi aspettavo anche l'arrivo del prezioso Sama con i quattrini per Soeur Rosalie, ma o non ho capito o ha cambiato programma e non s'è visto.
A quel punto è iniziato uno scambio fitto con Bruna via messanger su argomenti che sono andati accavallandosi per arrivare alla fine al rinnovo del contratto di locazione per il quale ho chiesto se fosse stata predisposta la risposta al proprietario dopo dieci giorni da che avevo inviato la lettera contenente le sue richieste.
E' bastato dire che permanendo questa situazione sarebbe anche arrivata una lettera di disdetta degli accordi per rimettere in moto il meccanismo con la seguente modalità: sonda tu su quali basi si potrebbe rinnovare.
Un nuovo lavoro che va ad aggiungersi proprio nel momento in cui stavo cominciando a intravvedere il filo di lana in fondo al rettilineo dopo essere uscito bene dall'ultima curva: è un lavoro che non mi dispiace, sicuramente meglio che andare a visionare terreni per allevamenti di bestiame per conto terzi come mi era stato proposto dall'amico del proprietario dell'immobile.
Anche l'appuntamento per parlare di Martin si è incastrato: domani ore 14. In Africa è sempre complicato farsi dare un indirizzo da impostare sul navigatore perché è in uso un sistema di spiegazioni che ogni volta che le ascolto mi fanno ridere,
Questa volta ho come riferimento un certo Hotel Mercure ed una delle tante stazioni di servizio Total; poi da li dovrei tenere sott'occhio un cartello che indica la vendita di bombole a gas, quindi girando a sinistra dovrei incontrare un grosso venditore di volatili (polli), poi dritto sino ad intercettare un cartello semivisibile indicante una sede del Ministero dell'Azione Sociale e Sanitaria Nazionale dietro alla quale ci sarebbe la corte con l'ufficio.
Ho ringraziato e subito dopo ho chiamato Giséle, che almeno parla italiano, ma essendo senegalese anche lei ha lo stesso sistema di indicazione per la testa.
Essendo altresì una persona molto gentile si è offerta di essere chiamata al telefono domani qualora mi trovassi in difficoltà.
Finalmente è arrivato il momento di mettere mano alla contabilità incrociata fra spese sostenute ed anticipate da me ed altre avvenute al di fuori dello schema approvato, ma necessarie e da farsi al volo.
Mentre procedevo in tal senso si è fatta l'ora di uscita dei ragazzi ed io mi sono precipitato fuori per intercettare Soulimane prima che fosse troppo tardi, ma questa volta il ragazzo era preparato e mi ha detto che si sarebbe fatto trovare qui alle sei domattina; allora io gli ho ricordato che va bene essere qui per le 6.30 e nel frattempo ho avuto il saluto di chi era già sul proprio velo, ho ricevuto persino un Bonne soirée da parte di Mohamadi!
Dopo aver completato con soddisfazione la parte contabile ho dialogato con Thomas e, su chiamata Wapp, anche con Nicola, il suo protettore, il quale si era preoccupato leggendo la parola aneurisma nel mio messaggio post visita.
Anche Giorgio poi ha voluto interessarsi a Thomas.
Avevo chiamato al telefono Désiré e lui è arrivato attorno alle 17, l'orario in cui dovrebbe prelevare LeoKadi all'uscita da scuola.
E' stata una conversazione positiva e domani, dopo una sua riflessione e con un minimo di costi in mano relativi ad opere che gli ho fatto capire dovrebbe fornire per ottenere ciò che pretende, vedrò sino a dove si potrà arrivare.
Seguendo il suo filone di pensiero ho già elaborato una opzione che potrebbe piacere molto sia a lui che a BnD, ma ora non voglio anticipare nulla.
Prima di parlare con il padre avevo fatto entrare le tre figlie nel salone per far loro leggere le parole scritte in italiano sulla lavagna e per spiegare loro il significato del nome dei giorni della settimana: mi sono sembrate felici della spiegazione.
Leokadi non ha più quella originale acconciatura dei giorni in cui fu mia ospite; ora ha un insieme di ciuffetti stirati che non la valorizzano altrettanto.
Brave le sorelle grandi, ognuna diversa dall'altra per carattere, ma entrambe rapide nell'apprendere.
Finalmente ho raggiunto Fati: oggi completamente ristabilita l'ho trovata con un bambolotto di cinque mesi in braccio. Incredibile, ma quel bambolotto si è fatto prendere in braccio da me, ha tirato i peli delle mie braccia, si è fatta alzare in cielo senza nessun timore: una bimba deliziosa e apparentemente sicura di se, Altra cosa che mi è piaciuta di lei: non usa affatto il ciuccio.
Quindi ho dialogato un po' con la mia sarta preferita, le ho lasciato due cosette da mettermi a posto; se domani tirerà fuori i Paigne come promesso, sarò di felice di esaminarli in riferimento al lavoretto relativo alla cucina all'aperto che mi aspetta a casa per essere rifinita.
Uscito da lì ho trovato Delia, la figlia di Bea, alla guida di un motorino; essendo sulla strada mi ha dato un passaggio e devo dire che conduce bene; ancora però non ho capito quale titolo bisogna possedere per condurre questi motorini. Lei mi ha detto di avere la licenza, ma senza aver fatto alcun esame né teorico né pratico!
Serata in cui si rende indispensabile prendere una doccia prima di cena, cena che viene facile aggiungendo ai fagiolini avanzati due patate ed una cipolla prima lessate + tonno e pane trattato alla piastra.
Mi sono poi riconosciuto un premio consistente in una cosa dolce contenente uvette mentre ascoltavo la voce di mio figlio in uno scambio vocale Wapp.


Mercoledì, 13.II.19
Altra giornata dedicata in parte a situazioni sanitarie di allievi ed ex allievi.
Solita sveglia 5.50 per partire dopo un'ora verso l'ospedale a noi abbastanza vicino: questa è l'ultima visita della serie iniziata il 26 gennaio.
L'aspetto divertente è stato dato dal fatto che non solo nessuno aveva ancora aperto le porte del reparto alle ore 7 come da regolamento, ma che all'arrivo della capa è emerso che le chiavi erano rimaste nelle mani di un loro collega proveniente da molto lontano: quindi pazienti, infermieri e dottori tutti accomunati nell'attesa.
Fortunatamente la persona con chiave è arrivata con un ritardo ragionevole e la visita è poi stata eseguita subito.
Rientrato a G.I. ho trovato le attività in corso d'opera e la presenza di un collaboratore del fabbro al quale ho dato istruzioni per il pomeriggio.
Nel frattempo è arrivata una 4x4 Sonabel con due addetti per eseguire un'operazione banale che ha consentito a G.I. di poter operare a livello 15 ampere in men che non si dica: anche questa è andata a posto!
Poco dopo si è materializzato Eugene a bordo della sua Mercedes Coupé colore argento: tutto di bianco vestito mi è sembrato un infermiere dell'ospedale dal quale ero appena tornato!
Abbiamo parlato un po' prima che i reciproci impegni ci impedissero di andare oltre; gli avevo chiesto lumi circa il luogo che dovrò raggiungere oggi per cercare una soluzione a vantaggio di Martin: si tratta di una branchia del Ministero dell'Azione Sociale e della Sanità Nazionale indirizzata a minori “vulnerable”.
Sono in possesso di indicazioni per me molto confuse fornite proprio dalla persona che dovrò incontrare, tipo: conoscete l'Hotel Mercure? Dopo si trova una stazione di Servizio Total sulla sinistra.
Girando a sinistra troverete prima un allevatore/venditore di polli, sempre dritto guardando a sinistra un cartello indicante un venditore di bombole del gas, poi un cartello AEMO e dietro la nostra corte.
Nel dubbio avevo chiesto l'indicazione anche alla collega della ONG Terre des Hommes: a me sarebbe semplicemente servito il nome della strada che poi avrei usato le mappe di google sul portatile.
Anche lei, pur parlando in italiano, mi aveva fornito una indicazione approssimativa, ma si era data disponibile ad essere interpellata telefonicamente in caso mi fossi trovato in difficoltà.
Secondo Eugene io non sarei mai arrivato all'obiettivo con i dati in mano.
Mi sono mosso con largo anticipo proprio per non trovarmi fuori rotta prima del tempo, ma sarà stata la fortuna che accompagna gli audaci o l'angelo custode attivo per la buona causa in questione, fatto sta che non ho avuto nessun problema.
E' pur vero che alla Total mi son fermato per fare il punto della situazione trovando nel gestore una persona cortese ed informata: quindi ho imboccato la strada rossa sulla sinistra e dopo un chilometro ho trovato il cartello AEMO dietro il quale c'è l'ingresso ad un ampio spazio dove non è stato difficile trovare il mio interlocutore.
Ero in anticipo, ma sono stato ricevuto prontamente; dopo aver esposto al meglio la vicenda sono venuto a sapere che l'organizzazione con la quale stavo parlando non è idonea ad accogliere ragazzi con problemi di salute.
Resterebbe aperta la possibilità di accedere ad una casa famiglia: il Ministero ha un elenco entro il quale eventualmente cercare una soluzione e per questo aspetto verrò chiamato entro domani.
Non ho ancora concluso nulla, ma ho aperto un nuovo scenario: probabilmente toccherà a Bruna svilupparlo.
Tutto il viaggio è stato fatto nelle ore di caldo insopportabile tanto è vero che A/C di Renault Scenic non è stata in grado di rinfrescare la vettura: finestrini aperti, come negli anni 60 in Italia!
Al mio rientro ho trovato Antoine l'elettricista ad attendermi per sottopormi delle soluzioni tecniche entro le quali operare una scelta; anche il fabbro era intento a lavorare con i ragazzi utilizzando l'attrezzatura recentemente acquistata.
Con mia grande sorpresa ho nuovamente azzerato il credito per parlare al telefono: quindi dovrò risolvere subito questa faccenda: sto consumando un sacco ora che siamo alla fine rispetto ai primi due mesi!
Verso sera ho avuto una lunga conversazione con i Burkina Kamba: la loro missione ha la durata di una schioppettata e domenica notte rientreranno in Italia. Ci siamo accordati per la spedizione a Koubri venerdì mattina partendo alle ore 8 da chez Giuliana; adesso potrò vedere se anche Eugene, con la sua auto, ci vorrà raggiungere per proseguire verso le sue realizzazioni che sarò curioso di vedere.
Dopo l'uscita dei ragazzi ho visto arrivare le due sorelle più grandi di Leokadi; nell'incrociarmi si sono rivolte a me con un Buonasera molto ben detto. Allora ho dialogato un po' con la maggiore osservando i suoi quaderni; quindi le ho chiesto se conosceva i fari, gli stessi che stava guardando stampati sulla mia T-shirt proveniente da Latvia. Ovviamente non ne sapeva l'esistenza e ha trovato interessante la spiegazione sulla loro funzione e l'evoluzione subita nel tempo.
A questo punto mi dedicherò alla cucina visto che oggi ho fatto un mezzo salto a mezzogiorno!


Giovedì, 14.II.19
Ciò che mi aspettavo si è realizzato subito stamane: il Souder metallique non si è presentato nemmeno oggi, il che fa una settimana intera di assenza.
Credo che dovrò prendere atto della realtà lasciando abortire il relativo corso di formazione: in questo modo con me presente non funziona, figurarsi con me assente!
Una sconfitta ogni tanto ci sta, specialmente quando non è frutto del tuo impegno ma del disimpegno della controparte; forse nemmeno se ne rende conto tutto preso com'è ad essere il vertice unico della sua organizzazione: non si muove foglia che il Souder non voglia!
Si è eclissato per un lavoro che sembrava dovesse essere svolto in giornata lontano da Ouaga, ma ad oggi non è ancora rientrato né ha pensato di avvisare telefonicamente; o meglio, martedì alle sette del mattino mi aveva chiamato per informarmi che avrebbe mandato qualcuno dei suoi in sostituzione dopo che Désiré gliele aveva cantate, ma il fatto è che esiste solo lui nella sua organizzazione patriarcale, gli altri sono pedine da muovere, prive di cervello, esclusivamente da usare, come è solitamente qui.
Verso le dieci si è presentata Bea augurandomi un buon giorno di valentino: ma che diamine mi sta dicendo? Cosa c'entro io con questo inghippo?
Dopo un pò le ho chiesto il perché della sua venuta: perché a casa non sapevo che fare!
Ma cara ragazza, cosa ti eri scritta nel tuo quaderno per oggi? Niente.
Ecco, allora non stai seguendo i miei consigli che affermi essere tanto buoni; tu dovresti essere al MAU, non qui. Ricordi che dovevi riaprirlo ai primi di gennaio e comunque prima della mia partenza? Ricordi che io alla fine della prossima settimana prenderò il volo?
Forse l'ho trattata con una certa ruvidità, quella stessa ruvidità della madre che sa essere arrivato il momento per allontanare colui che cucciolo non lo è più, figuriamoci una ultra quarantenne!
Più tardi, quando mi sono assentato da G.I. dove nel frattempo l'elettricista almeno era arrivato in orario per svolgere il proprio lavoro, ho fatto un salto anche al MAU dove ho visto la ragazza intenta nelle pulizie: mi ha anche ringraziato della visita.
Prima di rientrare mi sono dovuto fermare anche da Fati per capire se questi vestiti da lavoro per gli allievi vanno avanti oppure no: pure lei mi ha salutato davanti alla sua équipe con un richiamo a valentino.
Che incubo! A livello planetario, per giunta, a dimostrazione di come sia facile manipolare menti e sentimenti da parte dell'industria del business ad ogni costo: non se ne può più!
Dovrò finire i miei giorni come avrebbe voluto Tiziano Terzani? O come descritto sul libro Il ciclope di Rumiz? Forse può bastare il mio eremo, a patto di togliermi da tutte le connessioni pseudo social ed affini!
Nel primo pomeriggio Abass l'artista mi ha confermato il suo forfait per oggi; pazienza, ma questa non è giornata per regalare un'altra lezione di italiano ai ragazzi sia perché di la fa troppo caldo che per i lavori elettrici in corso.
Prima di sera sono riuscito a combinare le rendez vous chez Soeur Rosalie nella giornata di domenica: anche questa è quasi fatta!
Circa l'incontro di ieri pro Martin oggi ho saputo che la persona da contattare è andata al villaggio: se ne riparlerà la prossima settimana.
Il Burkinabè Eugene arrivato da appena due giorni sul suolo patrio, oggi si è dichiarato ammalato a causa della polvere sollevata dall'Harmattan: ma come, sei grande e grosso e abituato sin dalla nascita a tutto questo e appena arrivato ti sei già rotto? Mentre il bianco con il doppio dei tuoi anni e inabituato a tutto ciò continua a cavarsela dopo circa tre mesi? C'è qualcosa che non quadra!
In ogni caso domani ci troveremo a Koubri dove io arriverò prima con i due Burkina Kamba prelevati chez Giuliana+l'agronomo ed un factotum. Poi io mollerò la Scenic ai Burkina Kamba che me la lasceranno chez Giuliana dove io la recupererò al mio rientro, rientro che effettuerò utilizzando l'auto di Eugene.
In Africa è d'obbligo alzarsi presto al mattino; per un motivo o per l'altro io stesso ho preso questo ritmo.
Circa Antoine l'elettricista, avrei dovuto tallonarlo a vista, ma il caldo me lo ha impedito: tutte le volte che ho fatto un giro di controllo mi sono reso conto della sua approssimazione nell'eseguire il lavoro: è demoralizzante, ma DEVI sempre dirgli tutto ad ogni passaggio a questi professionisti.
A titolo esemplificativo: l'illuminazione da mettere sull'ingresso carraio sarebbe stato nemmeno da dire, ma io l'avevo detto di prendere le misure per centrarla.
Quando l'ho vista montata l'occhio ha colto la differenza ed ho chiesto: avevi preso la misura? Si, mi dice, e mi fa notare che aveva fatto un segno, ma nei dieci secondi successivi, cioè al momento del montaggio, se ne era già dimenticato!
Testimonianza della mancanza di cultura a fare le cose per bene.
Anche un filo che porta la corrente ad una lampada sopra alla lavagna da altri era stato messo in modo indegno; avevo chiesto ad Antoine di provvedere a migliorare e lui aveva sposato la mia linea. Quando ho controllato ho notato una canalina montata senza criterio e con i buchi dei precedenti chiodi ancora a vista: ma si può dire di voler migliorare per ottenere uno scempio alternativo alla precedente soluzione?
Basta, mi devo fermare per non farmi invadere dalla negatività!
Ciliegina sulla torta: l'ingegnere mi ha informato di uno sciopero negli aeroporti italiani che gli impedisce la partenza come programmato.
Pertanto il nostro appuntamento resta un optional la cui realizzazione andrà verificata dopo il suo arrivo.


Venerdì, 15.II.19
Ho lasciato G.I. prima delle sette consegnando le chiavi nelle mani di Bea, oggi in servizio pulizia della casa e lavaggio biancheria; ho fatto bene ad uscire presto perché così ho evitato gli stop della polizia per il controllo dei documenti.
Infatti quando stavo transitando davanti al comando erano in uscita per raggiungere le varie destinazioni i mezzi carichi di poliziotti.
Il traffico intenso ma scorrevole mi ha consentito di arrivare a destinazione per le 7.30 e di raggiungere i Burkina Kamba sul terrazzo dove avevano appena terminato di consumare la colazione.
Sono subito stato messo al corrente del contenuto di un messaggio a loro indirizzato da un responsabile dei servizi di sicurezza italici circa i rischi oggi presenti in Burkina Faso; nella sostanza non era diverso da ciò che mi aveva comunicato Sama una decina di giorni fa.
La vita continuava anche quando c'era la guerra in corso, mi ha ricordato Giuliana, una persona originaria della zona di Alba che vive qui da molto tempo; gestisce una villa trasformata in albergo di charme frequentato esclusivamente da europei, il luogo giusto per un attentato mirato, ma lei ricorda quando ancora bambina avvenivano cose gravi sotto i suoi occhi senza per questo restarne intimorita.
Mentre abitavo a Milano ricordo che c'è stato un momento in cui gli U.S.A. l'avevano dichiarata città da evitare a causa delle azioni dovute alle frange armate dei vari movimenti di estrema dx & sx, ma la mia vita era continuata come prima.
Quindi non fasciamoci la testa e accettiamo ciò che viene, sia nel bene che nel male, utilizzando qualche accorgimento di prudenza in più.
Tutti in gruppo abbiamo raggiunto la brousse attorno a Koubri dove, come sempre avviene quando è attesa una visita, + o – l'intero villaggio si era riunito sotto al riparo dal sole per salutarci con parole di benvenuto e di ringraziamento, rito questo che poi si è ripetuto davanti al forage e nella fase finale della visita.
Conoscevo questo progetto sin da prima che prendesse forma: mi trovavo riunito con altri volontari BnD per una due giorni sull'Appennino bolognese dove, in serata, fummo raggiunti da Kadi e altri Burkinabé in contatto con BnD.
Kadi presentò la sua idea sulla quale poi si è costruito un progetto. In pratica lei aveva ereditato cinque ettari di terreno posizionati nel suo villaggio di origine non lontano da Koubri ed aveva manifestato l'intenzione di metterlo al servizio delle donne del villaggio costruendovi anche un locale per riunioni e visite mediche.
Con il tempo si son dovuti fare i conti con i quattrini necessari all'intera realizzazione e si è deciso di partire recintando un ettaro di terreno sul quale effettuare le coltivazioni dopo avervi realizzato un forage; a seguire deve essere realizzato uno chateau d'eau di 6000lt ad una altezza di 5 m. e la pulizia del terreno con asportazione di arbusti prima di poter passare alle semine.
Il luogo presenta caratteristiche favorevoli come tutta l'area di Koubri ben nota sia per gli allevamenti di bestiame che per la produzione di Yogourt e di verdure, oltre che per il pesce fresco che viene pescato nelle acque del grande barrage.
Anche non lontano dal terreno in questione vi è un ulteriore barrage in fase di ampliamento: quindi acqua tutto l'anno per ottenere più raccolti utili sia a sfamare le famiglie che per essere venduti al mercato.
Per ora i quattrini raccolti sono destinati alla prima e alla seconda fase di realizzazioni che potrebbero essere conclusi nel giro di qualche mese.
Con altri quattrini si potrà successivamente pensare di ampliare l'area coltivabile e a realizzare la casetta per le riunioni; di fronte alla preoccupazione per la reperibilità degli importi necessari ho accennato alla mia recente esperienza che ha portato ad un risultato ben superiore alle mie aspettative utilizzando i sistemi oggi disponibili in sostituzione degli eventi organizzati per ricevere alla fine in una scatola la manifestazione di benevolenza da parte di alcuni.
C'è sempre da lottare, ma come evidenziavo ai Burkina Kamba, in ogni manifestazione se non alzi il livello dell'asticella il tuo salto resterà sempre eguale, non ci saranno progressi!
Ma con la fiducia di riuscire in un'impresa alla fine si riesce a raggiungere l'obiettivo.
Quando eravamo arrivati alla stretta finale nei discorsi di saluto sono stato raggiunto da una telefonata da parte dell'amico Burkinabè ieri incappato nella sindrome da Harmattan: oggi è in grado di raggiungermi per accompagnarmi a visitare le sue realizzazioni sempre in quest'area.
Quindi siamo partiti con una Scenic oggi particolarmente pimpante e poco dopo aver avuto il controllo passaporti da parte delle forze dell'ordine ho arrestato la vettura all'ombra di un albero davanti ad un cancello che porta l'indicazione di un collegio intitolato a sant'Antonio da Padova/internato ragazzi!
Pochi minuti dopo ho visto arrivare dal senso opposto di marcia l'auto dell'amico al quale ho fatto cenno di accodarsi; dopo le presentazioni e qualche discorso ho lasciato la Scenic nelle mani dei Burkina Kamba ed io sono salito sulla Mercedes Coupè molto bel climatizzata per tornare sul luogo visitato tre anni fa quando ancora l'amico non sapeva che pesci pigliare con quel terreno acquistato a pochi euro anni prima e venuto a scadenza: o la realizzazione di qualcosa in tempi rapidi o sarebbe stato requisito.
Alla fine è stato realizzato un Maquis ed una casetta, due camere, bagno, salone, ancora non terminata.
Questa mattina non avevo fatto colazione e mi era venuta un po' di fame; pure l'amico non aveva fatto colazione così ha ordinato telefonicamente bibite fresche ed un pollo alla griglia in un posto li vicino dal quale in poco tempo siamo stati serviti all'ombra di un albero davanti alla casa ben accomodati sulle sedie del maquis.
Una volta sistemata la pancia ci sarebbe voluto un riposino, ma ciò non era possibile e quindi ci siamo mossi in direzione del recupero della Scenic senza fermarci ad acquistare verdure al mercato di Koubri sia per l'orario di massima calura che per non essere accerchiati da venditori di tutti i tipi e dalle loro proposte.
Chez Giuliana ci siamo lasciati ed io ho potuto recuperare anche un bel pezzo di Grana nel frigorifero della cucina condivisa, omaggio degli amici e portato per esaudire una mia richiesta.
Ho potuto dialogare un po' anche con Giuliana più che altro perché non mi aveva riconosciuto subito; prima di lasciare ho visto anche il figlio e tutti avevamo l'idea di essere fisionomie conosciute. Probabilmente erano presenti anche loro tre anni fa quando ci fu la convocazione presso la Cooperazione Italiana in occasione della presenza dell'Ambasciatore venuto apposta da Abidjan dopo il primo attacco terroristico per incontrare gli italiani presenti sul territorio.
Come concordato a bordo della Scenic ho trovato anche quattro p.c. portatili molto belli ed in ordine rispetto a quello che sto usando e che è mia intenzione lasciare a Roland così come gli altri arrivati appositamente con destinazione Cyber.
Tutto il percorso di rientro ho dovuto effettuarlo a finestrini aperti: la Scenic non ha A/C ben funzionante come quella della Mercedes!
Appena arrivato mi sono concesso un po' di fresco in camera e poi ho ascoltato le novità della giornata che sembra essere filata via sul liscio.
Ho chiesto a Bea di passare al mercato per qualche acquisto perché non avevo voglia di espormi nuovamente al caldo; questa figlia è molto portata per questa tipologia di servizi ed ha esaudito la mia richiesta a regola d'arte.
In serata penso che non userò i fornelli e me la caverò con pomodori ed avocado + grana.


Sabato, 16.II.19
Addio sogni di gloria, addio castelli in aria etc. etc.: così recitava una canzone che oramai pochi possono ricordare, ma questa è esattamente la sensazione che mi ha preso stamane quando pensavo di essere in grado di tirare certe somme che non ho invece potuto tirare in quanto ritardi nei lavori commissionati o lavori male eseguiti mi hanno innervosito con il mondo artigianale dei “professionisti” locali .
Non c'è niente da fare, purtroppo valgono le considerazioni che ho già esposto in precedenza: persino se viaggi incollato in una marcatura ad uomo il risultato sperato ha difficoltà ad arrivare.
Dipenderà dal modo in cui funziono i neuroni sollecitati dalle alte temperature? Dipenderà dal fatto che gli occhi restano insensibili sia che un filo sia tirato perfettamente perpendicolare che a zig zag? Che il taglio di una canalina sporga rispetto all'andamento della sorella che va in altra direzione?
All'idraulico avevo chiesto sin dalla prima visita di cambiare i tubi di raccordo del lavello dando loro la giusta pendenza; egli aveva trovato una guarnizione fuori posto ed aveva rimontato tutto come prima ritenendo ottimale il risultato. Alla seconda visita l'ho ancora invitato ad effettuare il lavoro come avevo chiesto inizialmente, ma ha preferito usare della canapa per risolvere il permanere di una perdita.
Oggi finalmente è venuto a guardare quali pezzi avrebbe dovuto procurarsi; dopo esserseli procurati li ha montati, ma la perdita era ancora lì. Non mi dilungo su tutti i discorsi che gli ho fatto per sistemare una volta per tutte questa faccenda che probabilmente era nata male sin dalla sua origine. Per lui il problema si può risolve usando una colla che però non ha con se; ora forse sta arrivando dopo che sono passate 4 ore da quando mi aveva detto di attenderlo che sarebbe arrivato “tout de suite”.
Non mi va di stare a raccontare tutte queste piccole mie frustrazioni; resta il fatto che poi i lavori vanno pagati ed io preferirei pagarli per una realizzazione a regola d'arte.
Ma anche su questo concetto ci sarebbe da perdere del tempo: a regola d'arte per chi?
In questo modo se ne è andata la mattinata con un crescendo rossiniano di disappunto.
Il famoso souder che aveva dato un appuntamento a Bea per le 14 ora ha posticipato a domattina alle 8!
Complessivamente sono un po' stufo e la cura giusta sarà il ritorno all'eremo dove disintossicarmi: è il prezzo che si paga dopo una permanenza operativa in Africa, ma forse sarebbe stato lo stesso anche se la missione fosse stata consumata altrove.
Anche l'elettricista è finalmente arrivato a terminare i lavori che gli avevo contestato: ora potrò muovermi in direzione Cyber, tanto per riprendere qualche immagine dei quattro bellissimi portatili - arrivati con i Burkina Kamba - nel loro habitat prossimo futuro.
Rientrando ho acquistato solo da esercenti incontrati sulla mia strada accontentandomi di ciò che ho trovato: il segnale che la temperatura è costantemente puntata al rialzo è data dalla mia voglia di assumere quotidianamente più liquidi.
Non so se più dire che qui c'è un monopolio delle acque minerali: esistono almeno quattro marchi, ognuno recante informazioni scarse sull'etichetta, ma con un prezzo a litro allineato fra l'equivalente di 0,40 e 0,45 centesimi di euro, il che vuol dire piuttosto care rispetto a certe acque minerali peninsulari che costano fra 0,12 e 0,18 centesimi di euro al litro.
Un grande business sicuramente nelle mani della solita cricca alla quale appartengono molti libanesi.
Nel momento in cui sono arrivato a casa desideroso di prendere una doccia ecco che l'acqua è già mancata e subito dopo anche l'energia elettrica sparisce; l'acqua era mancata per tutta la mattinata, ma si sa che la giornata del sabato è spesso la più penalizzata della settimana nella fornitura delle utenze.
Doveva farsi vedere Désiré e non l'ho visto: più il tempo passa e statisticamente meno probabilità ci restano di arrivare a concordare uno schema di rinnovo contrattuale per la locazione.
Oramai devo cominciare a tirare i remi in barca: sarà quel che sarà.
Mentre il buio si è fatto intenso è tornata l'energia elettrica ed io ho così potuto cominciare a radunare tutta la roba che avevo messo da parte per destinarla ad A.B.A.S.M.E.I. (oltre ai quattrini) visto che l'incontro con Soeur Rosalie avverrà domani.