Domenica
26.08- Da qualsiasi parte rigiri il programma odierno sono costretto
a prendere atto che lascerò Washington State entro sera, e non è
facile dopo 22 giorni che mi hanno dato emozioni di ogni tipo
passando da Montagne, Ghiacciai, Fiordi, Oceano, Laghi, Fiumi,
Praterie, diverse tipologie di Animali selvatici, ad altri Fiumi,
Laghi, Ghiacciai, Montagne, Vulcani e Praterie: in questo Stato sono
rappresentate molte sfaccettature fra quelle che la Natura ha
distribuito in giro per il Mondo, rendendolo affascinante nella sua
dimensione selvaggia, per certi aspetti apocalittica perché, essendo
molte ed ampie le aree sotto tutela ambientale, lì la Natura compie
le sue azioni fuori dal tempo che noi siamo abituati a misurare al
secondo.
E
così mi tirerò dietro la porta di questo Stato ed inizierò a
scendere in Oregon, “lasciando solo orme, portando via solo
ricordi” dalle terre ove visse Chief Seath, dai bianchi conosciuto
come Chief Seattle, con la speranza di rivederci in una prossima
vita, se ci sarà!
Per
me è anche emblematico: senza alcuna specifica programmazione in
merito, l'addio avviene a Fort Vancouver, luogo strategicamente
posto sul Columbia River dalla Hudson's Bay Company.
Di
proposito ho evitato di tornare a Vancouver - British Columbia –
Canada, finendo per inciampare in Fort Vancouver sulle sponde del
Columbia – Washington – U.S.A.!
A proposito, non ho mai fatto cenno a questi baracchini, uno dei quali si vede nella immagine qui sopra, che sono sparpagliati ovunque e che offrono principalmente caffè a chi ha fretta; i prezzi mi sono sembrati eguali a quelli praticati dalle grandi organizzazioni, solo che questa soluzione ti evita il problema del parcheggio!
Da
Cougar a Fort Vancouver ho percorso una strada ultra secondaria che
mi ha portato a superare colline ed a transitare per praterie dove ho
visto appezzamenti di terreno di dimensione contenute coltivati in
vario modo, spesso con abitazioni minuscole e malandate, al punto da
chiedermi come fanno a tornare i conti di questo paese che
statisticamente dichiara un certo montante di $ pro capite:
attraversando i vari Stati, spesso mi è capitato di vedere
situazioni simili, e sempre mi sono chiesto su quale qualità di vita
possono contare le famiglie che ci vivono.
Questi
sono tutti aspetti che dovrei trovare modo di approfondire per
capire, anche se, a sensazione, mi inducono a considerazioni che
partono da chi erano coloro che sono arrivati qui fra il 1750 ed il
1950, da come si è costituita questa società e da come si è
sviluppata, incentrata esclusivamente sulle capacità individuali,
dove moltissimi seguono i riti domenicali presenziando nella miriade
di congregazioni religiose esistenti, tutte rispettose delle sacre
scritture, che ognuna interpreta in maniera differenziata.
Ma
torniamo al concreto: lungo la strada sono rimasto in sosta a Battle
Ground per connessione WiFi e per fare cambusa; ricordando che nel
2001 a Vancouver mi servivo da Safeway e che mi ero dotato di Card
per ottenere gli sconti riservati ai membri, mi sono presentato allo
Store indirizzandomi al Customer Service per vedere di ottenere la
qualifica di membro. La cosa è stata più semplice del previsto,
basta avere un indirizzo di riferimento negli U.S.A., ed io ho
utilizzato quello già usato in passato (solo 80 gg. fa, il tempo in
cui qualcuno fece il giro del mondo!), cioè quello dello
spedizioniere.
Da
qui in poco tempo si arriva a Vancouver, alla periferia della quale
vi è il sito storico di Fort Vancouver, posto in un contesto
costituito da ampi spazi verdi dove l'occhio può vagare senza
trovare ostacoli, quanto da me preferito.
La
visita si è rivelata interessante perché ha in parte colmato alcune
lacune date dalla mia ignoranza in materia: ora mi è più chiara la
funzione della Hudson's Bay Company sul territorio che dominava, ed
ho finalmente capito che cosa ha voluto dire l'atto di rifiuto a
sottostare al suo potere da parte di un gruppo di Settlers americani,
così come ho capito che grande personaggio sia stato John
McLoughlin, l'uomo che la compagnia delegò allo sviluppo delle
attività nel 1826, che ottenne successo, ma ciò non bastò ad
evitargli pesanti critiche per il suo atteggiamento che lo portò ad
aiutare i Settlers, tanto da indurlo a lasciare la compagnia e, dopo
la conclusione del trattato denominato dell'Oregon intervenuto nel
1846 fra U.S.A. e G.B., a stabilirsi al di là del fiume diventando
cittadino degli U.S., considerato sin da allora come padre
dell'Oregon.
Il
Forte era completamente autosufficiente sotto ogni punto di vista, ed
ha rappresentato un punto di riferimento importante non solo per chi
aveva a che farci in vario modo, ma anche per tutta un'ampia gamma di
persone che vi gravitava anche solo per aiuti medici.
Ho
trovato molto belle le case realizzate poi dagli americani a fine
'800 per i vari comandanti che si sono succeduti a dirigere le
operazioni: alcune di queste sono ancora utilizzate, altre sono
diventate sede di ristoranti, altre sono rimaste in carico al
National Park e fanno parte del patrimonio culturale visitabile da
parte del pubblico, il tutto a pagamento perché qui non si muove
foglia senza l'esibizione del bigliettone verde (per me accesso
gratuito grazie alla sottoscrizione iniziale della tessera annuale
N.P. il cui costo ho già abbondantemente ammortizzato).
Alla
fine della visita sono passate le 17, in poco tempo sono sul ponte
che collega le due rive del Colombia River e voilà, mi trovo in uno
Stato diverso.
L'impatto
iniziale non è così rilassato e friendly come viene descritto nelle
guide, quindi decido di rimandare la visita a Portland city e proseguo per
effettuare un percorso scenico sul Columbia river e attorno al Mount Hook ( anche questo un vulcano) che svetta solitario ed elegante a non troppi
km. dalla città, in direzione Est.
La
sosta avviene a Wood Village dove trovo casualmente uno Store della
catena della quale sono diventato membro da poche ore: non ho alcun
indugio, mi fermo.