sabato 28 gennaio 2017

Ultimi giri: in lontananza il suono della campana.....

Lunedì 23.01.17
L'attacco di vertigine parossistica si è rivelato di breve durata e quindi non ho avuto troppe difficoltà stamane a mettermi in posizione verticale.


Sono stato fra i primi ad aggirarmi fra il pozzo e il dormitorio ma non ero riuscito a capire il movimento di gente vociante al di fuori del recinto. 


Poi però mi sono accorto che buona parte dell'impianto di illuminazione della struttura esistente da circa un anno non c'era più: nottetempo, o meglio fra le 04.00 e le 06.00, qualcuno l'aveva sradicato probabilmente per rivendersi i mini pannelli fotovoltaici.
La notizia non desta alcuna buona sensazione in ognuno di noi.


Nell'attesa del rientro dello chaffeur dall'aeroporto mi sono intrattenuto ancora con i bambini: oggi ce ne sono moltissimi perché è giorno di scuola e quindi ho avuto la possibilità di ampliare la gamma delle proposte e il numero degli interlocutori che vi hanno via via aderito.
Come sempre sono rimasto impressionato dalla capacità dei piccini di ripetere con la giusta dizione parole, versi di animali, ritmi eseguiti con il battito delle mani o delle labbra; questa volta una parte del mio intrattenimento è stato ripreso dal beninoise e immediatamente postato in Face Book.


Verso le 12.30 la macchina carica di noi tutti si è avviata per lasciare me e il beninoise al croissement per Fatik sotto un sole velenoso mentre gli altri puntavano su Luga; vani sono risultati i tentativi di fermare sept place che viaggiavano completi. Alla fine siamo saliti su un minibus Mercedes 604 o similare che avrebbe dovuto portarci sino a Kaolack ma che invece ci ha imposto un trasbordo su un bus più grande a Fatik. La situazione in entrambi è stata possibile ma difficoltosa; inoltre, arrivati a Kaolack, ho appreso che ci sono due gare routiere ai due lati opposti della città: una per chi arriva da Dakar e a tre km. quella per chi si muove in direzione Sokone. 


Dopo una rapida trattativa partita da FCFA 3.000 + 1.000 per il bagaglio e chiusa a FCFA 1.000 tutto incluso un taxi ci ha portato al posto giusto già di per se assai incasinato. Qui i sept place ci hanno tirato una bufala affermando che sarebbe stato possibile solo la location a FCFA 10.000, cifra del tutto fuori budget e fuori logica. Mentre il condizionamento motivato che ho verso questa città prendeva sempre più il sopravvento, ci siamo decisi a proseguire con un minibus che non è stato facile individuare nella miriade di quelli presenti, tutti rigorosamente senza alcuna indicazione esposta circa la loro destinazione.


Quando siamo saliti ci è stato fatto pagare fcfa 1.000 cad., ma ancora prima di partire ci ha avvicinato un tale chiedendo altri fcfa 1.000 per i bagagli , importo rifiutato.
Ancora durante il viaggio uno degli addetti ha palesato la stessa richiesta prontamente lasciata cadere, ma quando ci è stato detto che avremmo dovuto proseguire a bordo di un altro minibus, nel momento di far scendere il bagaglio dal tetto non è stato possibile esimerci ancora dal pagare.
Quando ho fatto presente che ci era stato assicurato il percorso sino a Sokane l'autista ha chiesto scusa e noi ci siamo trovati su un veicolo ancora più carico rispetto al precedente.


Dopo le varie fermate finalmente eccoci al garage Sokone + o – alle ore 18; da lì ho chiamato il mio contatto il quale si è presentato poco dopo per portarci a destinazione: la missione cattolica dei padri Scolopi.
Qui ci è stato servito subito del cibo e dopo un po' di conversazione siamo stati accompagnati alle camere, entrambe dotate di lavabo e doccia della quale oggi ho sentito un richiamo irrefrenabile.
Il disagio del viaggio è stato sicuramente compensato dall'accoglienza ricevuta.


Martedì 24.01.17
Oggi l'esordio è costituito da una visita guidata su moto a quattro ruote, l'unico veicolo adatto a Joseph a causa dell'handicap che non gli consente una mobilità adeguata: per primo l'atelier di falegnameria, poi quello del ferro e per ultimo quello meccanico ove i giovani della scuola professionale svolgono il loro apprendistato.








Quindi centro Catalunia, sede di un liceo privato che usufruisce di una struttura in carico alla congregazione.




Nel pomeriggio è avvenuta la visita alla scuola primaria che ho trovato di grande interesse: gli allievi che l'hanno frequentata negli ultimi anni sono stati classificati i migliori del Senegal, mentre quelli con i quali mi sono rapportato attraverso i quesiti che mi sono stati posti non ho alcun dubbio che saranno in grado di replicare i risultati degli anni passati a giudicare dalla qualità dei temi per i quali mi sono impegnato a fornire risposte.






Quindi visita agli internati sia femminile che maschile ove sono raccolti ragazzi del liceo di varie provenienze, sia interne che esterne al Senegal; mentre quasi tutti i ragazzi erano impegnati altrove nel gioco del calcio le ragazze erano presenti e pronte a rispondere al quesito inerente alla materia di studio preferita.





Di passaggio ho dato un'occhiata anche alla scuola materna, ma molto fugacemente e dall'esterno in quanto la struttura non era frequentata al momento.


A seguire tramonto entusiasmante fra le mangrovie del delta del Saloum con incontri di vario tipo: dal carrettiere che voleva impedire le foto ad una giovane che aveva già dato il proprio assenso, carrettiere che poi ci ha riconosciuti per italiani ed avendo lavorato per alcuni anni in Lombardia si è messo a parlarci amabilmente, ai ragazzini che avrebbero voluto portarci a casa loro dopo che noi avevamo esaudito il loro desiderio consistente nell'essere fotografati.





Solo in serata mi è scattata la scintilla che mi ha fatto associare i Padri Scolopi con la fortissima formazione di basket che regolarmente vinceva il campionato studentesco ai tempi del V.E.II a Genova: il Calasanzio, dal nome del fondatore delle scuole pie per l'utilità del prossimo.
Joseph Calasanz, un povero che scelse di stare con i poveri, scuole con 400 anni di storia e ancora vitali, mentre l'integro uomo fu fatto santo 150 anni dopo.


Mercoledì 25.01.17
Oggi escursione sino al confine con il Gambia dove vi è la scuola per i giovani che si indirizzano all'agricoltura, realtà totalmente attorniata dai terreni coltivati dagli stessi allievi sotto la guida di un responsabile.
Lungo la strada abbiamo ceduto il passo ad autoctoni: un branco di scimmie in movimento nella "brousse".


Ho riscontrato qualche attrezzatura fuori servizio in attesa dei ricambi, tutto il terreno viene bagnato a mano con prelevamento dell'acqua da una serie di pozzi dislocati qua e la, allevamento di polli, maiali, oche e bovini, il tutto in quantità limitata; purtroppo ho appreso che i meravigliosi Manghier soffrono da tempo dell'attacco di una certa mosca bianca, insetto che già non ho in simpatia pensando agli olivi dell'eremo sestrese, insetto che sta falcidiando alberi in tutto il Senegal senza che il competente ministero dell'agricoltura abbia individuato una strategia quantomeno per contenerne i danni.













Poi deviazione al bivio di Missirah (credo sia il posto dove 5 anni fa mi recai per una escursione sul delta del Sine Saloum) – per raggiungere Toubakouta dove vi è un liceo misto per internati senegalesi.
Grande struttura sulla quale non ho avuto troppo tempo per soffermarmi, anche se sono rimasto colpito dalla risposta di un ragazzo circa la propria materia preferita: aveva risposto la lingua spagnola, ed l'ho subito associata al film la pirogue sul quale mi sono intrattenuto in un paio di precedenti posts.


Quindi rientro alla base ove siamo arrivati giusto in tempo per la tardiva ora in cui viene servito il pranzo in tutto il Senegal.
Nella testa mi ronza l'idea che qui servirebbe poter utilizzare la figura del Facility Manager, idea che manifesterò a Joseph appena mi si presenterà l'occasione.


Nel tardo pomeriggio ho voluto partecipare ad una messa tenuta a domicilio di una famiglia residente di fronte allo stadio di Sokone; tenuto conto che i cattolici in questo paese rappresentano una percentuale al massimo dell'1%, tenuto altresi conto che a Sokone vivono circa 15.000 abitanti, i partecipanti non erano nemmeno pochi.
L'omelia è stata incentrata sulla figura di quel S.Paolo folgorato sulla via di Damasco, il grande uomo di marketing ante litteram che ha saputo mettere in piedi una delle religioni monoteiste più longeve, anche se assoggetta a molteplici scissioni nell'arco del tempo.


Dopo cena, questa volta concordata con Carolina e pertanto leggera come da mia richiesta (niente carne o pesce!), ho avuto l'assist per introdurre vari argomenti fra i quali quello del Facility Manager, argomento che ha destato molto interesse nel mio interlocutore.


Giovedì 26.01.17
Una delle lotte più lunghe nella storia dell'umanità, ancora attuale e del tutto necessaria, è la lotta per il diritto all'educazione di tutti i bambini ad una educazione di qualità.
E' quanto stanno facendo da secoli questi pretini poveri a partire dal fondatore della congregazione, Pep Calasanz, allora considerato certamente un visionario così come tanti altri personaggi che hanno lasciato un solco nella storia per la forza delle loro idee manifestate troppo in anticipo rispetto alla mentalità del loro tempo.









Con questa impostazione è oggi continuato il lavoro di monitoraggio tornando fra i bambini della scuola primaria durante l'orario del loro intervallo: quanta energia a disposizione di questo paese se verrà continuamente coltivata sino a portarla a maturazione!
Successivamente breve sosta presso un centro di formazione femminile che prepara giovani donne all'attività di taglio e cucito, tessitura e batik, cucina: tutte professionalità preparate in tre anni in un ambito assai confortevole e ben tenuto.




Al rientro è iniziato il lavoro al tavolino attraverso un primo Brain Storming assai ben recepito da chi ci sta ospitando.


Ad esso è seguito nel pomeriggio un approfondimento; vorrei identificare i bisogni di questa sfaccettata realtà in modo da inserirli in una ideale piramide partendo da una base solida, quella rappresentata dalle necessità più urgenti alle quali dare risposte concrete programmate nel tempo.


Prima di sera è avvenuta una escursione agli internati per riprendere delle foto, escursione che non avevo tanto ben capita. A seguire è avvenuta una sosta in un bar che ho giustificato come richiesta del mio accompagnatore, ma quando siamo rientrati alle 20 passate ho capito che era stato ordito qualcosa alle mie spalle: una festa per festeggiare il mio anniversario!


E' stato predisposto un buffet all'aperto al quale erano presenti tutti, fra questi anche una giovane Centroafricana incontrata poco prima davanti all'internato femminile; era stato organizzato un preciso programma di discorsi e intrattenimento, torta con candelone e dono per me incluso, dono affidato per la consegna a Carolina, una persona che lavora a Dakar ma che ho trovato qui durante questi giorni.


Si tratta di una ragazza piacevole nei modi e con una dizione del francese assai chiara, dalla bellezza contenuta ma con un sorriso aperto che si manifesta frequentemente, dal canto tenue sovente utilizzato mentre svolge le attività: una brava ragazza d'altri tempi, come si diceva una volta sul territorio patrio.
Quando mi è stato porto il dono ho ricevuto nelle mie mani un pacchetto che non mi lasciava intuire cosa potesse contenere; appena scartato ho visto che si trattava di una confezione di dolcetti, ma la sorpresa ulteriore è stato vederne l'intero contenuto: un completo senegalese fatto fare su misura in poche ore!


Quando ho chiesto come aveva fatto per le misure mi ha spiegato che fra i novizi qualcuno me le aveva “prese” senza il metro!
Anche l'intrattenimento con canti e utilizzo di strumenti musicali è stato appassionante, sino all'ultima performance in stile rap che ha indotto l'amico accompagnatore ad un divertente teatrino.


Certo che FB ha contribuito molto, ma devo dire che ho veramente gradito le testimonianze di stima ed affetto che ho ricevuto da varie parti del mondo.
Gli ultimi anniversari sono sempre stati un po “esotici”: 2012 in Mali, 2013 in Belize, 2014 in Cambodia, 2015 a casa in attesa di intervento chirurgico, 2016 in Burkina Faso, 2017 in Senegal.
Mi sembra un bel carnet!


Venerdì 27.05.17
Giornata quasi completamente trascorsa sviluppando lavoro da ufficio, quindi seduto attorno ad un tavolo assieme ad altri con l'obiettivo di verificare dati relativi ai costi di costruzione e di controllare planimetrie nell'ottica di poter finanziare una scuola secondaria su un terreno fronte il “residence” che ci sta ospitando.


A più riprese è intervenuto anche un costruttore competente e noto nell'ambiente che stiamo frequentando; costui ha fornito tutta una serie di dati che ho potuto confrontare con altri rilevati altrove trovando delle positive corrispondenze.
Dopo la visita al terreno citato - attualmente per buona parte occupato da alberi di mango e di anacardo – ci siamo convinti che l'operazione potrebbe essere possibile.
E ciò cercando inizialmente di abbattere meno alberi possibili: già abbattere un albero mi fa stringere il cuore, ma quando si tratta di alberi ben sviluppati come questi un cuore mediamente sensibile non può che lacrimare sangue.





Alle 18 ci siamo concessi una pausa raggiungendo il Saloum per assistere ad un tramonto forse meno splendente di altri ma ripagato da un contesto naturale notevole dotato di un valore aggiunto rappresentato dal rientro degli stormi di uccelli sui rami delle mangrovie dove trascorrono notti non precisamente tranquille.