sabato 26 gennaio 2013

Dal 23 al 25.01 – Caye Caulker and Caye Ambergris.


Mercoledì 23 - La partenza mercoledì mattina non è stata facile. Intanto aveva continuato a piovere per quasi tutta la notte ed aveva ripreso proprio poco prima che io lasciassi il Nomade.
L'autobus che avrei dovuto prendere è passato senza accennare nemmeno ad un rallentamento in quanto l'autista non si aspettava certo di dover imbarcare un cliente proveniente dal Best Western.
Pazienza, ero in anticipo e non mi restava altro da fare che attendere il successivo dopo 30'.
Mentre mi muovevo avanti e indietro sull'uscita del B.W. protetto dalla pioggia dall'ombrello Ikea, osservavo le poche auto che da qui si dirigevano in città con una gran voglia di chiedere un passaggio.
Ciò non è stato necessario perché ad un certo punto una Mercedes 500 SEL datata e con il parabrezza incrinato si è fermata davanti a me: alla guida una elegante signora nera di grigio vestita mi ha chiesto se poteva aiutarmi! Certo che sì, accompagnandomi verso il centro. La signora, 54 anni infermiera in pensione (forse ora libera professionista), mi ha fatto accomodare a fianco a lei conversando amabilmente e mettendomi al corrente di varie situazioni beliziane, oltre a dirmi dei parenti residenti in vari paesi Europei. E' stata così gentile da allungare il suo percorso sino a lasciarmi vicinissimo all'imbarco.


Sempre sotto la pioggia ho atteso l'ora della partenza assistendo alla riorganizzazione di due bici appena scaricate dal battello da poco giunto dalle isole; le due pedalatrici di nazionalità inglese non si sono scomposte per la pioggia e dopo un po' si sono allontanate senza nessun rumore.
Quando il battello che effettua i collegamenti è partito ha subito dato gas e i tre motori Yamaha da 200 Cv e questi hanno immediatamente sprigionato tutta la loro potenza facendo alzare lo scafo nella parte anteriore. Da dentro visibilità pari a zero, cinquanta persone imbarcate, sedili a trapuntino poco comodi.






Quando è stato toccato lo scalo di Caye Caulkner per un momento sono stato indeciso se scendere così come avevo programmato per visitare l'isola o continuare sino alla meta finale.








Sono sceso ed inizialmente è stato possibile perlustrare il luogo senza tenere costantemente l'ombrello aperto, ma a un certo punto la pioggia ha preso consistenza, spinta da un vento che aveva la forza di rigirare l'ombrello e di portare acqua dappertutto.






L'isola, graziosa nella sua rusticità, praticamente priva di auto e con sole strade bianche per l'occasione divenute piccole lagune, anche se vista in condizioni proibitive non mi è dispiaciuta con quelle sue costruzioni in legno dipinto in vari colori una dentro all'altra, circondate dal verde di palme e mangrovie.





Quando ho messo il naso sulla sponda opposta, meno interessante in quanto vi è un molo di tipo industriale, è stato allora che ho cercato un riparo precario in quanto la pioggia si era intensificata.
Dopo un po' mi sono fiondato al molo dell'imbarco sperando in una migliore protezione, ma non è stato così. 




Poco prima dell'arrivo del battello ha smesso di piovere così il vento ha cominciato ad asciugarmi i pantaloni ma non è riuscito a togliermi di dosso l'umido e la sensazione di freddo.


Giunto ad Caye Ambergris in anticipo sull'orario segnalato agli amici mi sono indirizzato immediatamente verso Ramon's Village, la prestigiosa residenza da loro prescelta, rendendomi subito conto di una differenza sostanziale fra le due isole: questa è dotata di strade piuttosto strette percorse costantemente da veicoli di vario genere, ho percepito la sensazione di una urbanizzazione ammucchiata, un po' inquinante, tutta orientata sulla clientela U.S. per la quale i prezzi applicati potranno sembrare bassi, anche se la mia personale opinione in merito è molto differente, con la pista dell'aeroporto allocata fra una strada e l'altra.





Giunto con facilità ed in poco tempo a destinazione ho incontrato casualmente Emilia che mi ha subito accompagnato da Sonia: purtroppo la giornata aveva costretto il gruppo a restarsene più o meno al riparo nei singoli alloggi.
Quando ci siamo riuniti tutti insieme in uno spazio coperto comune si è cominciato a parlare di programmazione dei giorni a partire dal 26, quelli successivi al periodo dedicato all'isola.
E' stato per me divertente assistere alle dinamiche scatenatesi al momento di effettuare delle scelte: Emilia, l'attenta lettrice della guida Lonely Planet, non avrebbe voluto rinunciare a nessuna delle 25 mete ritenute un must, invece Paola era molto perplessa sul fatto di effettuare tanti spostamenti invece che godere di maggior tranquillità, Sonia mi è sembrata più accomodante ma con delle riserve, mentre Roberto, universalmente riconosciuto come una persona paziente, depositario della cassa comune e segretario scrivente il programma, continuava ad annullarlo e a riscriverlo a seconda dei frequenti cambiamenti di opinione.


Una volta interpellato sono stato felice di poter dare il mio contributo basato su pratiche considerazioni di buon senso, avendo già percorso un po' di strada in questo paese ed avendo messo a disposizione del gruppo il Nomade per raggiungere talune mete.
Alla fine è stato raggiunto un'intesa sulla base della quale l'argomento è stato rimandato all'indomani per il perfeionamento dei dettagli.
In serata, by taxi per pioggia continua, ci siamo trasferiti in un ristorante per la cena dove ho avuto la conferma che qui tutto è organizzato pro cittadini U.S., ovviamente a partire dai prezzi.
Dopo, quando ognuno si è ritirato, anche se Sonia si era dichiarata pronta ad accoccolarsi fra le bracca di Orfeo, la sua verve ha avuto il sopravvento intrattenendosi a conversare con me sino a ben oltre la mezzanotte.



Giovedì 24 – Le previsioni meteo si sono confermate: ancora una giornata grigia con possibilità di precipitazioni. Quando è stato il momento di decidere come impegnare la giornata la maggioranza del gruppetto si è indirizzata su Caye Caulker, l'isola a 30' di barca da qui. Avendola già rigirata in lungo ed in largo Paola ed io ci siamo dedicati ad una lunga passeggiata esplorativa su quest'isola, a caccia di immagini da catturare.





Per l'occasione mi stata messa a disposizione una macchina fotografica molto più sofisticata della mia affinché, provandola, potessi valutarla come futura dotazione.


La giornata si è poi mantenuta sul grigio senza però infierire con rovesci e pertanto è stato possibile spingerci sino alla zona nord, quella collegata da un ponte a pagamento per i veicoli.






Più ci si allontanava dalla zona centrale, quella dei moli e delle varie attività sportive proposte, più le sembianze dell'isola l'accomunavano con quella più rustica, segno che è proprio l'insediamento dei resort e dei residence per cittadini U.S. a fare la differenza.






Il mio parere complessivo su Ambergris non è positivo per una serie di fattori che non corrispondono al mio modo di vedere, ma neanche a quello degli amici del gruppetto: questo vale più in generale per tutto il Belize visitato sino ad ora, del quale una caratteristica diffusa ovunque dove mette piede il turista è rappresentata dai prezzi esorbitanti per la qualità di ciò che viene offerto nel contesto che non è di particolare pregio.





Dopo aver consumato una specie di pic nic improvvisato su di un molo si è sviluppata, fra Paola e me, una fitta e sincera conversazione, ricca di contenuti importanti: pensando che ci eravamo appena conosciuti, e quasi per caso, ne sono rimsto colpito!
Più tardi siamo stati i primi a raggiungere il Village; solo allora mi sono accorto del colore assunto dalla mia faccia anche se non c'è stato in tutta la giornata un solo raggio di sole.
Quando il gruppetto si è ricostituito è stato possibile effettuare una nuova sessione di aggiornamento circa gli incontri decisionali onde verificare le eventuali risposte alle mails inviate precedentemente alo scopo di prenotare sia l'albergo per quattro persone che l'escursione al sito Maya di Lamanai, escursione che avverrà risalendo per oltre 30 km. il New River partendo da Orange Walk, in un habitat ricco di fauna tropicale.




Dei tre alberghi interpellati uno soltanto aveva risposto, quindi è stato scelto!
Il programma che mi vede coinvolto prevede la presa a bordo del gruppetto sabato mattina all'aeroporto, spostamento a Best Western per depositare il grosso del bagaglio e prosecuzione immediata per il sto Maya da me già visitato di Altun Ha, quindi spostamento a Crooked Tree sperando di riuscire a intercettare la particolare fauna che vi abita, a seguire trasferimento a Orange Walk per sosta notturna. L'indomani escursione al suggestivo sito Maya di Lamanai e, appena tornati ad Orange, via per il Best Western di Belize City.
Il giorno dopo spostamento a Bermudian Landing dove vi è Community Baboon Sanctuary, quindi passaggio lungo la strada per San Ignazio al Belize Zoo e finalmente San Ignazio dove il gorno seguente si effettuerà la visita al sito Maya di Xunantunich, località posta sul confine con il Guatemala. Da qui le sorti del gruppetto si differenzieranno da quelle del Nomade ed ognuno riprenderà la propria strada.





Dopo che Roberto ha completato la stesura del “verbale” senza più dover apportare correzioni, si è deciso di consumare la cena al Village e dopo alcuni, me incluso, hanno deciso di effettuare una passeggiata sulla spiaggia miracolosamente illuminata da una luna ancora un po' velata mentre altri hanno preferito ritirarsi.
Al momento del rientro alla base, anche questa sera Sonia ha messo in mostra la sua verve tirando la stessa ora di ieri prima di chiudere le palpebre nell'attesa di poter fruire di una giornata veramente “caraibica”.



Venerdì 25 – Di primo mattino il cielo è ancora grigio ma presto il sole è riuscito ad avere temporaneamente la meglio, con grande soddisfazione di tutti. Oggi rientrerò sul Nomade, ma non ho fretta e così ho lasciato passare il tempo cullandomi su una amaca posta sotto una copertura mentre le signore se ne stavano sdraiate su comodi lettini totalmente esposti al sole.


Quando verso le 14 Roberto ed Emilia hanno preso la barca per una sessione di snorkeling, Paola e Sonia hanno deciso di staccare dal sole per una pausa pranzo, io mi sono incamminato verso il molo per imbarcarmi sul battello delle 14.30.
Prima delle 16 ho raggiunto Belize City con un cielo nel frattempo tornato molto grigio; così come alla partenza volevo prendere l'autobus, anche al ritorno ho perseguito questo obiettivo dirigendomi dalla parte della città dove avrei potuto trovarlo.


Ho poi chiesto informazioni ad un vigile impegnato nel dirigere il traffico il quale ha dismesso quella attività per accompagnarmi sin al posto da dove era possibile vedere la fermata.
Dopo una breve attesa ho riconosciuto su un autobus una indicazione di direzione che mi sembrava potesse essere quella giusta; ho chiesto avendo conferma di non essermi sbagliato così ho messo piede anche su un autobus locale, privo di indicazione delle fermate, condotto da un driver vestito con una tuta mimetica ed occhiali scuri, intento ad ascoltare musica a volume piuttosto alto, i cui utenti in quel momento erano principalmente studenti appena usciti da scuola.
Dopo un primo momento in cui l'itinerario era completamente fuori dalla mia conoscenza, finalmente l'autobus si è inserito sulla strada principale che conduce al B.W..
Solo che, giunto a 200 m. dal B.W. Ha girato a sinistra entrando in un ampio quartiere dalle strade dissestate, allontanandosi dalla mia meta. Solo dopo un bel po' è rientrato sulla strada principale oltre il B.W. Lasciandomi esattamente davanti all'entrata: una esperienza interessante!
Dopo essere salito a bordo ho avuto la visita di un addetto dell'albergo mi stava invitando a raggiungere una responsabile. Quando l'ho incontrata ho appreso che avrei dovuto pagare USD 75 per ogni notte trascorsa a bordo in aggiunta a quanto già pagato esclusivamente come parcheggio: questa è stata una novità assoluta ed inattesa. Dopo un tira e molla mi è stato detto di pagare USD 25 per questa notte, mentre per quella che trascorrerò ancora qui quando ci dormiranno gli amici o dovrò far finta di dormire anch'io in una delle 4 camere prenotate o ci dovrò dorire per davvero per non dover subire ancora questo balzello.
Effettuato un rifornimento di cibo di prima necessità per i prossimi giorni mentre la pioggia aveva ripreso a battere, mi sono ricollocato per la notte pensando che effettivamente non è semplice per un veicolo come il mio trovare ospitalità ad un prezzo ragionevole in questo paese.