venerdì 29 novembre 2013

Chiusura del Loop a Chiang Mai

Prima di lasciare Mae Sariang ho trovato la sorpresa inviatami dalle cinesine di Canton: ben 10 foto scattate durante il nostro incontro a Sukhothai! e tante parole carine di accompagnamento.


Dopo essere salito sul Van mi sono accorto che era al completo, il mio posto in fondo, dei quattro quello verso la finestra.
I thai sono abili a dormire anche viaggiando su strade curvosissime; c'è mancato poco che la persona vicino a me non mi abbracciasse nel sonno!
In 3.30 è stata raggiunta Chiang Mai, una piccola città rispetto a Bkk, ma grande e importante città nei territori del Nord, già capitale del regno dei Lanna sin dalla fine del 1.200.




Anche se la conformazione geografica è simile a quella delle altre località visitate, in realtà qui siamo su un altipiano molto aperto; la città ha avuto un notevole sviluppo nell'ultimo decennio e pertanto arrivare qui oggi è stato come rientrare dallo spazio.




Appena sceso mi sentivo parecchio sballottato dal percorso e sono stato sul punto di commettere l'errore di farmi accalappiare da un pic-up che mi avrebbe fatto servizio taxi per 100 bath: ma come, io ho speso 200 bath per fare in Van (che già costa il doppio del bus) oltre 200 km. ed ora, per farne 2 dovrei spendere tale cifra? Con molta onestà il driver, dopo aver ascoltato la mia replica, mi ha indicato dove attendere il trasporto adatto a me al costo di 30 bath. (che poi quei 100 bath altro non sono che € 2,5!).




Mentre ero in attesa del completamento del carico di un chartered sòrngtàaou per raggiungere la guesthouse prescelta ho visto arrivare masse di Western people da varie destinazioni.
Girando per la città ho avuto la sensazione che il centro storico fosse nelle mani dei turisti di ogni provenienza. 
Stavo meglio su per i bricchi! anche se non nego che la cultura che fa parte del patrimonio di questa città è di alto livello e si percepisce nei vari monumenti che si incontrano.




Depositato il bagaglio in camera ho voluto subito muovermi a piedi: la città antica, entro la quale si trova anche il mio alloggio, si sviluppa dentro ad un ampio quadrilatero.
Sul percorso dlla Ratchadamnoen road ho presto intercettato tre delle meraviglie offerte dal luogo: Wat Phan Tao, Wat Chedi Luang e Wat Phra Sng, tutte realtà dotate di grande fascino e ricche di storia.




Nell'ultima ho anche potuto assistere ad una preghiera cantata condotta da un monaco anziano con tnti i novizi al seguito: al mio orecchio sunava come un mantra e non avrei voluto privarmene così presto.




Rientrato a casa ho ricevuto una telefonata da parte di una cara amica che da poco ha visitato, inserita in un gruppo organizzato, Laos e Cambogia; si è portata a casa un pò della grande umanità delle genti incontrate e mi ha anticipato che mi fornirà email address di una persona italiana residente in Cambogia, studiosa e conoscitrice esperta anche del Vietnam: una persona dalle caratteristiche speciali che sarò ben felice di incontrare se si riuscirà a combinare.




Da questa sera sono maggiormente impegnato nella programmazione dei dettagli relativi ai primi giorni in Laos: in quale posto di frontiera passare? quale direzione prendere? salire su una Slow boat o su una Speedboat sino a Luang Prabang? o prima esplorare il Nord incontaminato?



E' su quest'ultima ipotesi che sto lavorando perchè mi consentirebbe di fermarmi qualche giorno a recuperare forze riuscendo forse a stare in una homestay di villaggio laotiano: mi sento attratto da questo tipo di programma.

mercoledì 27 novembre 2013

Trasferimento a Mae Sariang - trekking in scooter


Trasfrimento a Mae Sariang con il bus delle 8 del giorno 26; quindi sveglia 6.30, colazione 7.00, moto-taxi 7.30, acquisto biglietto e imbarco su un veicolo più performante rispetto a quello precedente, arrivo a destinazione alle 12.30 e non facile sistemazione (esclusivamente perché nessun iterlocutore trovato era english speaking).





Sento che ho bisogno di una pausa e forse sarebbe stato meglio rimananere ancora un giorno a Mae Hong Song; ma ora sono giunto qui ed oggi mi atterrò alla cura della "flannel", mentre per domani ho pensato ad un circuito in scooter alla scoperta dei luoghi fuori mano.




Inizialmente questo luogo non ha destato in me particolare interesse, ma poi, piano piano, sono riuscito ad entrarci in sintonia.




Infatti non è l'insediamento urbano principale l'attrattiva, è la natura che lo circonda, con i suoi molti villaggi hilltribe sparpagliati e nascosti nella foresta.


Mercoledì 27; Finalmente uno scooter più adatto alle percorrenze che ho in mente, un Honda 110 4T dotato di quattro rapporti ma senza frizione: credo che in patria non venga importato una cosa del genere.




Senza una mappa (il luogo è ancora molo rustico e poco sviluppato, che è anche il suo bello), con qualche generica indicazione (non è per niente facile incontrare locali english speaking), ho percorso oltre un centinaio di chilometri in varie direzioni, alla ricerca dei posti che maggiormente mi avrebero potuto interessare (quindi 0 cascate e pozze d'acqua calda, umanità isolata di minoranze etniche sì).






Trovo che una delle maggiori soddisfazioni sia quella di riuscire ad intendersi con gli altri proprio quando non c'è una lingua comune che lo consenta: con queste popolazioni pare ci si riesca!




Laddove le etnie sono di religione animista ho evitato al massimo di prendere foto alle persone, a meno che consenzienti; in generale ho trovato certamente delle diversità fra i Thai e le varie etnie che vivono piuttosto isolate, secondo gli usi e i costumi di sempre, anche se  le antenne satellitari contribuiranno a tenerle aggiornate sui fatti del mondo.



 
Sinceramente non so dire a quali etnia appartenessero le genti dei villaggi che ho incontrato oggi; certamente no Karen, penso Hmong e altre di provenienza Burma, ma non mi è stato possibile identificarle anche perché le segnalazioni lungo la strada erano per me incomprensibili.  




Mentre stavo cercando altre destinazioni, nel ritransitare in down town ho preferito fare il pieno dopo aver percorso sicuramente più di 60 km. (deve essere un vezzo lasciare fuori servizio il contachilometri ) e così ho potuto constatare che questo veicolo consuma veramente poco: sono entrati nel serbatoio solo lt. 0,75!




Continuando a correre su stradine di campagna ogni tanto ho intercettato qualche tempio, ma esclusivamente ho dedicato una sosta al Buddha nella posizione classica allocato in  alto su una collina.




A metà pomeriggio, oltre alla stanchezza fisica, ho accusato anche dolori al fono schiena a causa dello scarso comfort della seduta di questa tipologia di veicoli, neanche da paragonare con quella di una moto, seppur vecchiotta, come la mia.





Durante tutto il tempo sino ad ora trascorso in questo paese ho spesso ricordato il ristorante Thai che frequentavo ogni tanto a Milano alla fine degli anni settanta: era famoso per l'accoglienza, per la varietà di piatti proposti, per l'atmosfera esotica e per l'imbattibilità nel rapporto qualità/prezzo.





Ebbene, mi sembra di poter dire che questa è una caratteristica Thai: il sistema di alimentazione da me adottato qui mi ha fatto conoscere cibo ben preparato e molto variato, ma soprattutto gustoso e mediamente a prezzi  ridicoli.





Verso sera ho intercettato un mercatino serale, forse anche notturno, che si stava costituendo in una frazione periferica; me lo sono girato con attenzione, incuriosito da certi vegetali a forma d'uovo bianco e da altri prodotti; se non fosse stato ancora troppo presto per me penso che avrei scelto ancora uno di quegli attraenti pesci rosati cucinati sulla carbonella, tipologia che ho notato essere molto diffusa in tutto il centro nord.



Questo Grande Loop che si va a concludere con l'utilizzazione di mezzi di trasporto pubblico per una percorrenza complessiva di 800 km.(Lampang - Pai - Mae Hong Son - Mae Sariang - Chiang Mai), oltre a quelli macinati con gli scooters, era iniziata in bus, proseguita in mini van, quindi ancora due tratte in bus, ma con l'esperienza sin qui acquisita per l'ultima  ho scelto di utilizzare il mini van: saprò dire se l'opzione preferita sarà stata quella giusta.