venerdì 22 gennaio 2016

Aria pesante a Ouagadougou




Venerdì 22.01.2016
Il paese è sotto pressione e lo avevo compreso subito dopo l'atto terroristico giusto una settimana fa.
La novità del mattino è rappresentata da un tentativo di attacco avvenuto durante la notte – attorno alle tre - al più importante deposito d'armi delle Forze Armate.


In questo caso non ci sarebbero morti, ma il fatto è molto inquietante.
Si parla di elementi della ex RSP, la ex guardia presidenziale che aveva agito a settembre in quello che poi è stato un tentativo di colpo di stato; successivamente ha fatto ancora notizia attraverso azioni di alcuni appartenenti al corpo d'élite con difficoltà disarmato e sciolto dal governo di transizione.
Proprio in questo momento di estrema fragilità politica, a meno di un mese dall'insediamento del Presidente democraticamente eletto, con un governo appena formato e non ancora padrone del mestiere di governare, torna l'incubo della lunga mano di Blaise – l'ex dittatore a suo tempo riparato in Costa d'Avorio, paese dal quale recentemente ha ottenuto la cittadinanza onde rifuggire alla richiesta di estradizione presentata dagli Organi di Giustizia del Burkina Faso.


La situazione è complicata da qualsiasi punto di vista la si osservi: terrorismo integralista islamico, rapimenti e banditismo, potere economico che il “vecchio” tende a perpetrare creando mille divagazioni onde impegnare il “nuovo” sul campo della sicurezza, lontano dai propri interessi.
In questo quadro c'è solo da augurarsi che le grandi potenze non commettano errori di valutazione e di successivo intervento.


Intanto le sei moto italiche sono arrivate a Bamako e mi hanno comunicato dove passare la frontiera: a Nord!




Ho sconsigliato i “bikers” di proseguire in quella direzione che di rischi, a mio avviso, se ne sono già presi tanti e ho suggerito loro di entrare in Burkina da sud passando da Bobo: ho motivo per credere che ora siano già lì.


Incontro con l'Ambasciatore



Giovedì 21.01.2016
Stamane T4R da me condotta ha trasportato senza alcuna sbavatura me e Bruna sino alla sede dell'incontro programmato negli ariosi locali della Cooperazione Italiana: presente il nostro ambasciatore che normalmente opera ad Abidjan in Costa d'Avorio oltre al responsabile in loco della Cooperazione questa volta è stato rispettato l'orario di inizio lavori alla presenza di una sessantina di persone fra operatori di ONG (la maggior parte) e operatori economici (da contarsi sulle unte delle dita di una mano).


Nell'aria c'era al tempo stesso attesa per apprendere i contenuti che sarebbero stati presentati durante la riunione che una certa inquietudine dovuta ad una voce circolante da giorni circa il possibile rimpatrio imposto.
In realtà il nostro Ambasciatore, persona degna, responsabile e disponibile al dialogo individuale senza tante formalità, non ha mai citato questa opzione, ma è stato intransigente nel riaffermare i criteri adottati dal Ministero degli Esteri resi noti dall'Unità di crisi: non muoversi da Ouagadougou, restarsene il più possibile nei propri acquartieramenti, evitare i locali normalmente frequentati dagli occidentali alla luce del fatto che la minaccia è globale e che chi attacca mira ad una vittoria mediatica.
Quindi usare la massima prudenza unitamente ad una buona dose di buon senso accettando le limitazioni personali alla mobilità sul territorio: più o meno quanto avevo previsto sulla base delle mie personali considerazioni.


Verso la conclusione dell'incontro ha anche confermato che nell'attacco c'è stata una vittima italiana che in un primo tempo era stata accreditata di nazionalità libica.
Nel frattempo è maturata la decisione del governo Burkinabé di ridurre le ore di coprifuoco ora ritornato come in passato: inizio ore 01.00 termine ore 04.00, così il popolo della notte può ritornare ad occupare qualche spazio in termini di evasione.


Era da tempo che avrei voluto far conoscere i dati sotto riportati, dati che per chi è appassionato di statistica non possono che risultare graditi ed altamente esplicativi circa la realtà locale.

INDICATORI DI SVILUPPO BURKINA FASO

Indice di sviluppo umano
su 187 stati del mondo*
181° posizione
Popolazione urbana*
26,5%
Età media**
17 anni
- 16,8 uomini
- 17,2 donne
Reddito pro capite (PPP)*
$ 1.141
($ 3,12 al giorno)
Popolazione che vive sotto
la soglia di povertà**
44,4%
Speranza di vita alla nascita*
55,4 anni
Mortalità infantile
al di sotto dei 5 anni*
166/mille
Tasso HIV tra gli adulti**
1,2%
Tasso bambini sottopeso
al di sotto dei 5 anni**
37,4%
Tasso disoccupazione**
77%
Occupazione forza lavoro**
90% agricoltura
10% industria e servizi
Tasso di alfabetizzazione**
21,8%
- 29,4% uomini
- 15,2% donne
Popolazione con accesso
all'acqua potabile***
79%
- 95% urbana
- 73% rurale
Popolazione con accesso a
impianti igienici***
59%
- 76% urbana
- 9% rurale
* Fonte UNDP
** Fonte CIA
*** Fonte UNICEF and World Health Organization Joint Monitoring Programme for Water Supply and Sanitation 2012




mercoledì 20 gennaio 2016

Il lutto ufficiale è terminato,ma....



Mercoledì 20.01.2016
Lunedì verso le 12.20 sono stato raggiunto telefonicamente da un san-marinese che poi, ricevute le mie indicazioni, ha raggiunto a Garage Italia a bordo del suo possente cavallo d'acciaio marca Honda modello Africa Twin 750: è già il secondo veicolo di questo tipo con la stessa provenienza che ho avuto modo di incontrare su questo territorio in questi mesi.
La visita si è protratta sino alla chiusura delle attività dopo che i ragazzi si erano offerti di lavare quel “mostro” di moto.
In cambio hanno ricevuto qualche spicciolo e l'onore di montarla, onore immortalato una volta per sempre nelle immagini che ho voluto riprendere: è bastato poco a renderli felici, quasi ignari degli avvenimenti che hanno messo il Burkina Faso al centro del mondo, avvenimenti dei quali non li ho sentiti parlare.


Anche gli ultra trentenni Moustapha e Hamadou hanno voluto immortalare il loro momento di gloria.




Intanto qui le cose si sono complicate da ogni punto di vista.
Giovedì gli italiani di Ouaga sono stati convocati dall'Ambsciata presso la Cooperazione Italiana per comunicazioni urgenti.
Penso possa trattarsi di istruzioni circa il momento contingente, con limitazioni varie tendenti a salvaguardare la sicurezza personale, ma ne saprò di più domani.
In centro l'accesso continua ad essere interdetto nella zona degli attentati con tutto ciò che ne deriva: in una città che già normalmente vive in mezzo ad un traffico congestionato che produce inquinamento ben oltre il limite delle polverine europee la situazione è ulteriormente peggiorata.
Arrivi e partenze degli aerei sono condizionati dal coprifuoco che è in funzione dalle 23 alle 06; non si ammettono deroghe di nessun tipo: è clima di guerra! Le pattuglie armate delle varie forze in campo sono ovunque.



Ho già sentito di persone in difficoltà a causa di tutto quanto sopra espresso e dal fatto che i molti collegamenti internazionali sono schedulati in orari a ridosso del coprifuoco o quando è in vigore: in questo caso i voli non sono autorizzati ad atterrare e quindi proseguono verso altre mete piuttosto lontane, oppure le compagnie sono costrette ad annullare il volo così come successe a me all'andata (sosta forzosa a Istanbul).
Quindi il Presidente BnD riuscirà ad arrivare domenica sera solo se il volo arriverà in anticipo.
Nel frattempo mi ha già comunicato che a Kao ( zona rossa per la vicinanza al confine con il Mali e per il recente rapimento di due benemeriti australiani che da anni avevano aperto una clinica a vantaggio delle popolazioni là residenti) sarà impossibile andare (laggiù il mio rischio io l'ho già corso a dicembre quando mi sono pure ammalato e non avrei alcuna intenzione di prendermene un altro).
Bruna sarà in partenza il 31, c'è ancora temo e si vedrà, ma al momento nulla qui è più come prima: hello darkness, us we never really turned away from you. 


martedì 19 gennaio 2016

Terzo giorno di lutto nazionale



Depuis avant hier, mes larmes coulent..., ce matin cependant, le sourire est revenu à mes lèvres... Ils m’ont fait pleurer, c’est vrai, ils m’ont fait perdre le sourire, c’est vrai, mais..., ils ont oublié ceci BURKINABÉ...!
Oui, je suis issu de ce peuple modeste, calme, effacé, qui semble tellement fragile et craintif aux premiers abords MAIS..., qui se révèle être le plus impétueux des étalons, le plus impitoyable des tigres, le plus indomptable des lions, le plus majestueux des éléphants. Oui, toute l’Afrique le sait, le Burkinabè n’attaque jamais le premier, mais, ne l’oblige pas a se defendre car alors seul sa mort peut l’arrêter...
VOUS, oui VOUS, pseudo-djihadistes, oui, pseudo car le PROPHÈTE MOHAMED est un homme de paix et qu’il ne cautionne en rien ce que vous faites..., vous avez fait une erreur..., vous avez fait l’erreur de toucher à ce peuple, ce peuple de paix, de tolérance et d’amour..., vous avez fait l’erreur d’oter des vies humaines sur cette terre.


Sachez juste ceci, ici au BURKINA toute personne qui y vient n’est plus un étranger, il devient un BURKINABÉ, il devient un frère, alors sachez que toutes les personnes dont vous avez ôté la vie sont BURKINABÉ, sachez que tous les blessés sont BURKINABÉ et...,
TREMBLEZ..., oui tremblez car loin de semer la graine de discorde entre blancs et noirs, musulmans, chretiens ou animistes, vous nous avez réunis, vous nous avez désormais donné un objectif commun..., CELUI DE VOUS DÉTRUIRE
Vous avez réveillé la bête qui sommeille en nous en faisant couler le sang de pauvres innocents... EH BIEN RECOLTEZ DÉSORMAIS, nous ne vous traquerons pas uniquement au BURKINA, nous vous traquerons partout en AFRIQUE, oui partout car nous sommes un peuple déterminé qui lorsqu’il est acculé n’a qu’un slogan en tête: LA PATRIE OU LA MORT...,
Alors je souris à nouveau, je souris car vous êtes finis, je souris car autant que vous, nous sommes prêts au sacrifice, mais contrairement à vous nous faisons le vrai DJIHAD, celui de défendre le nom du DIEU tout puissant que vous bafouez.






lunedì 18 gennaio 2016

Un primo elenco delle vittime ex lefaso.net




Un comunicato ufficiale circa l'identificazione delle vittime degli attacchi terroristici di venerdì scorso è oggi comparso su lefaso.net e come tutti i comunicati risulta essere un documento freddo e distante dal dramma terribilmente messo in scena ancora oche ore fa.

Non commento ulteriormente, cerco solo di informare serbando la mia tristezza nel cuore e conservando i miei pensieri nella mente.




Attaques terroristes à Ouagadougou: La liste nominative des victimes et leurs nationalités


48h après les attaques terroristes qui ont visé le Splendid Hôtel et les restaurants «Cappuccino» et «Taxi brousse», à Ouagadougou, le Procureur du Faso près le Tribunal de grande instance de Ouagadougou Maïza Sérémé a révélé la liste partielle des personnes décédées. 
Sur les 29 victimes dénombrées, sept ne sont pas encore identifiées.

Nationalité Burkinabè: 7
Guelbeogo Nobila Paul
Lankoandé Jacqueline
Kinda Jean-Pascal
Kéré Ahmed
Kinané Simplice Armel
Pafadnam Idrissa
Ouédraogo Mahamadi
Nationalité Canadienne: 4
Chamberland Gladys
Bernier Suzanne
Chabot Louis
Carrier Yves
Nationalité Ukrainienne: 2
Santonéma Micha
Vankobska Yana
Nationalité française: 2
Cazier Arnaud
Touati Eddie Reda Patrick
Nationalité Suisse: 2
Rey Jean Noël
Lamon Georges
Nationalité Américaine: 1
Michael James
Nationalité Néerlandaise: 1
Houeweling A.M.
Nationalité Libyenn: 1
Abdourahman Moustapha Mohamed
Nationalité Portugaise: 1
De Oliveira Basto Antonio Miguel
Nationalité Franco-ukrainienne: 1
Santonema/Vankobska Victoria
En rappel, sept personnes dont trois de race blanche et quatre de race noire n’ont pas encore identifiées.


Lefaso.net


domenica 17 gennaio 2016

Tutto come prima?



Domenica 17.01.2016
L'Ambasciata ha sciolto le briglie informandoci che possiamo riprendere a circolare sul territorio, anche se non ce n'è proprio nessuna voglia.
Ciò che è accaduto non può essere dimenticato; è avvenuto, mi ha sfiorato, i morti sono pianti dai parenti delle vittime e dai superstiti, l'intero paese è unito nel condannare i fatti, il neo Presidente ha parlato alla Nazione ed è stato proclamato un lutto di tre giorni.
Però bisogna andare oltre perché la vita continua per tutti gli altri e a loro vanno date spiegazioni non faziose che aiutino a capire.


La rivendicazione di Al Qaeda del Magreb sarà vera?
Blaise e Djéndjéré avranno le mani pulite?
In una fase di cambiamento voluta dal popolo ma non troppo gradita sia ai detentori del potere economico in scia all'ex dittatore - che ai francesi (amicissimi di tutti i poteri forti degli ultimi 28 anni), mettere sottosopra una struttura ancora fragile non è così difficile per chi è abituato a lavorare a proprio agio in queste situazioni.
Il Burkina Faso era sino a venerdì un territorio isolato fra altri dove le forze integraliste avevano da tempo dato prova di poter fare ciò che vogliono esattamente quando decidono di farlo: Eritrea – Etiopia – Sudan - Chad – Nigeria – Niger – Libia – Mali – Algeria – Mauritania, praticamente buona parte del Sahara e quasi tutto il Sahel!


Zone povere e attualmente fra le più inospitali del pianeta, dove l'Occidente è noto per aver ulteriormente impoverito il territorio delle popolazioni che lo abitano senza aver dato nulla in cambio: forse per questo ha attecchito così bene il risentimento di frange oltranziste verso il crociato.
Le responsabilità su ciò che sta accadendo nel mondo sono probabilmente riconducibili ai detentori storici del potere nelle varie parti del pianeta e alle loro politiche ottuse, specialmente quelle rivolte alla gestioni dei rapporti internazionali.


Mi torna alla mente una storia semplice che veniva spesso citata da un italico personaggio che è stato mio collega in una lontana avventura di lavoro e che ha nel tempo acquisito un peso notevole: Ennio Doris, l'uomo noto per lo spot di Banca Mediolanum , quello della banca intorno a te o qualcosa di simile.
Egli raccontava che il padre, commerciante di bestiame nel padovano, usava tenere un atteggiamento equanime verso i suoi interlocutori senza mai usare la forza quando poteva averla dalla sua parte (andamento di mercato).


Ennio spiegava così la strategia adottata dal padre esperto commerciante di bestiame : il vento può cambiare direzione in qualsiasi momento e su tu hai approfittato prima quello sarà il momento in cui loro -cioè gli altri - poterebbero fartela pagare cara.
Meglio essere sobri.
Questa è solo una storia vera di compravendita di bestiame, ma sembra poter essere anche una chiave di lettura per situazioni ben più ampie e diverse in riferimento  agli umani.




sabato 16 gennaio 2016

Ciò che non avevo immaginato potesse accadere


Sabato 16.01.2016
Fin da poco dopo l'alba ho attivato la connessione e sono rimasto meravigliato nel vedere le notizie già on line su Repubblica mentre lefaso.net era rimasto alle informazioni della notte.
A testimonianza del fatto che l'Unità di Crisi della Farnesina funziona ho ricevuto stamani un sms sul numero telefonico che avevo loro comunicato prima della partenza.
Anche Eugenio si è ripetutamente messo in contatto per avere mie notizie: certo che a lui è andata bene visto che il vettore da lui utilizzato, Bruxelles Airlines, non vola di venerdi su Ouaga: sennò non sarebbe riuscito a partire in quanto tutti i voli in arrivo sono stati dirottati chissà dove e l'aeroporto è stato chiuso (a mio avviso anche per dare campo libero ai francesi che poi sono intervenuti nell'operazione).
Il ripristino del copri fuoco allungato e la zona rossa che da tempo fa da cintura per 50 km. lungo tutte le frontiere stanno riducendo notevolmente la fruibilità di questo paese.
Bobo è situata al limite, Banfora, Ouahigouya - Kao e Tiébélé sono ampiamente dentro alla zona rossa: inconsapevolmente quanti rischi si sono presi D&D durante il loro itinerario in taxi brousse!
Chissà se potrò a tornare a Kao la prossima settimana: le situazioni mutano improvvisamente, spesso senza alcun preavviso!
Oggi ho ricevuto l'interessamento da parte di persone con le quali ho legami di sangue, ma anche da altre che si sono dimostrate attente a ciò che accade in giro per il mondo, anzi in Africa, meglio ancora in Burkina Faso, proprio perché al corrente della mia permanenza in questo paese: grazie a tutti voi!
Da parte mia posso assicurare che mi trovo in una realtà lontana dai fatti, anzi, barricato a Garage Italia come da regolamento in questi casi.



Le cose cambiano comunque, a volte all'improvviso


Mercoledì 13.01.2016
La novità del mattino è che Sony Vaio non carica W: ciò significa p.c. inutilizzabile sino a che non troverò un informatico migliore di quello che aveva già operato nei primi giorni a Ouaga.
Come gli esperti continuano a ricordarmi, bisogna salvare tutto il lavoro su vari supporti: peccato che da un po' di tempo non lo stessi facendo! Comunque nulla è perduto.
Mi manca l'appoggio che avevo avuto ancora nelle Americhe dal giovane ingegnere aeronautico amico che da casa a Milano era penetrato nel mio p.c. mentre mi trovavo in California riuscendo a sistemarmelo in tempo reale.
Al suo arrivo Duilio mi aveva consegnato un portatile da lui abbandonato al suo destino di ferro vecchio ma che ora è tornato sotto i riflettori: porta con se acciacchi vari e avrebbe bisogno di qualche aggiornamento, ma il suo lavoro sembra in grado di poterlo fare.


Ogni volta che oggi sono stato sul punto di uscire è intervenuto qualcosa che me lo ha impedito: prima la visita rinnovata dell'italiano già passato ieri sera, questa volta in compagnia della signora Burkinabè che lavora in Italia; poi l'antiquario di Bobo che mi aveva perseguitato nei giorni scorsi al telefono; quindi il capo meccanico che, per mancanza di lavoro idoneo a intrattenere i ragazzi e per una incomprensione (parla poco e male il francese), me li ha spediti tutti nel salone.
Risultato: sono rimasto incastrato! Sarei l'unico qui che può andare e venire a proprio piacimento, ma chi va e viene sono il guardiano e il capo meccanico! Ho dovuto strigliarli modicamente entrambi sapendo che non serve a nulla se non forse un po' a me per smaltire la ribollitura.


Ai ragazzi ho chiesto di fare una composizione sulla loro esperienza a G.I.; in realtà questa iniziativa l'avevo avuta quando nel Salone era presente solo l'allievo che ha le capacità per farla, ma poi si sono aggiunti tutti gli altri e ho voluto correre il rischio di vedere all'opera anche chi non è in grado di esprimersi a questo livello.
Infatti solo una composizione è degna di tale nome, altre tre le ho ritenute promettenti, per il resto si va da segnale piatto a segnale negativo: era prevedibile!


Oggi ho avuto la conferma dal Presidente BnD: arriverà il 24 sera e il 25 mattina raggiungeremo Kao insieme.
Per questo l'auto dovrà essere più in ordine di quanto ora appaia e quindi mi dovrò dare una mossa in tal senso, esattamente quello che avrei voluto fare già oggi senza averne avuto la possibilità.


Giovedì 14.01.2016
Prima operazione della giornata: portare l'auto dal meccanico che Eugenio mi ha consigliato.
La sua partenza avverrà questa sera e pertanto non ha molto tempo da dedicare ad altre cose, ma l'accompagnamento me lo aveva promesso così alle nove del mattino la sua auto mi guidato T4R lungo la strada.
Ad un semaforo dove si deve girare a destra la sua auto è riuscita a passare sul filo del cambio di colore del semaforo ed io, per non perderlo, mi sono accodato.
La pattuglia municipale era proprio lì, dietro l'angolo, ma la paletta si è alzata solo per me.
Nell'accostare noto che anche l'auto di Eugenio si è fermata poco più avanti.
Il milite mi chiede l'esibizione dei documenti e poi, anziché contestarmi l'infrazione, mi sequestra la carta grigia invitandomi ad andare in serata verso le 18 a ritirarla nei competenti uffici.
Io vorrei saldare il dovuto subito, ma il milite pare non avere questa possibilità; intanto, a mia insaputa, Eugenio ha cercato di sganciare fcfa 2 o 3 mila per chiuderla lì, ma lo stesso milite si è mostrato non interessato.
Quando faccio presente ad Eugenio che non sarei stato d'accordo se la sua iniziativa fosse approdata a qualche risultato egli aggiunge che lui, in un caso come questo, avrebbe ignorato la richiesta di sosta degli agenti! Questo atteggiamento vale in questo paese, quando si trova a casa sua a Concesio probabilmente terrà un altro comportamento.


Quindi si prosegue sino alla meta dove, dopo esserci spiegati, mollo T4R nelle mani di un meccanico di strada che avevo già conosciuto in precedenza quando l'avevo visto intervenire su auto dell'amico Burkinabé.
Egli sostiene che il guaio non dovrebbe essere grave e sembrerebbe partire dal manicotto della turbina la quale poi diffonde l'olio ovunque.
A seguire conto su un passaggio sino in centro dove ho avvisato del mio arrivo un informatico già incontrato per altri motivi mesi fa.


Vengo lasciato poco dopo il grand marché e poi, muovendomi a piedi, ho saputo raggiungere il tipo il quale ha dato prova di buona memoria dandomi la sensazione che si ricordasse di me: è pur vero che non saranno molti i Blancs fra i suoi clienti!
Il bugigattolo dove lavora assieme ad altri tre elementi lo vede attivo contemporaneamente su vari piani: in una mano costantemente manovra qualche portatile, sulle ginocchia comincia ad aprire il mio p.c., con l'altra mano ogni tanto lo vedo dare un impulso ad un p.c. posto su un tavolo incasinatissimo davanti a lui, il tutto mentre intrattiene relazioni con i vari clienti che si avvicendano e risponde a qualche chiamata sul cellulare: una situazione che non ti aspetteresti di trovare in Africa, ma qui esiste anche questa parte della medaglia.


Dopo varie prove vengo informato che il problema non dipenderebbe da Windows ma dalla tastiera che non rispetta più la corrispondenza fra tasto pressato e numero o lettera corrispondente.
La proposta è quella di sopperire passando ad una tastiera esterna, ma io replico che qui non se ne troverà certo una di tipo italico; infatti quando si mette a cercarla telefonicamente le cose si mettono come avevo previsto.
Dopo una rapida riflessione conferisco il mio assenso; allora egli parte non dopo essersi preoccupato di piazzare una sedia all'ombra di fronte alla sua tana per farmi stare comodo nell'attesa.
Poco dopo torna con due opzioni: una è rappresentata da una tastiera rigida e di dimensioni tali da non poter essere portata al seguito, l'altra è costituita da una tastiera morbida ed arrotolabile che costa di più e che dovrebbe avere maggiore qualità.
La realtà è che solo quest'ultima consente la portabilità del p.c. e pertanto mi accollo questo onere ulteriore e dopo alcune verifiche funzionali l'uomo è pronto a restituirmi il tutto quando ormai la temperatura è salita ai massimi livelli giornalieri ed io devo mettermi alla ricerca di un taxi per rientrare. L'operazione risulta abbastanza agevole così che per le 13.30 sono a G.I. in tempo utile per cercare cibo di strada nel "ristorante" che quotidianamente si anima ogni mezzogiorno all'angolo davanti casa.


Verso la fine del pomeriggio, dopo che i ragazzi avevano lavorato con Bea, è ritornato il sarto per l'atto finale di questo sofferto rapporto: ho ignorato le sue cartuccelle per elaborare il conteggio finale partendo dal preventivo dove avevo evidenziato tutte le operazioni intervenute; alla fine l'importo ancora da corrispondere dopo i vari acconti conferiti è risultato modesto.


Egli è rimasto basito, senza parole dopo tutte quelle che aveva diffuso nell'aria inutilmente ogni volta che ci eravamo incontrati, con l'occhio fisso; vedendo che non si stava schiodando dalla sedia ho voluto chiedergli se avesse qualche cosa da chiedermi.
Allora ha cominciato ad agitarsi manifestando tutta ciò che gli stava crescendo dentro; ora non posso certo stare qui a raccontare tutti i vari passaggi della storia, ma certo è che quando si ha a che fare con gente di questo tipo sarebbe meglio interrompere subito, invece io sono andato avanti sia perché c'era di mezzo un preventivo approvato che la falsa parentela di villaggio con Bea dalla quale viene chiamato grand frére, oltre a professare la stessa religione di Désiré, di Sama e della stessa Bea: quasi una loggia massonica!


Fatto sta che a un certo punto se ne è andato dopo che aveva apposto la firma sulla fattura da me elaborata per lui senza nemmeno portarsi via né la copia di competenza né il saldo finale a suo favore.
Nel frattempo è arrivato Sama con Bruna e due tizi del ministero dell'istruzione ed io sono rimasto parzialmente coinvolto per un po' mentre attendevo l'arrivo di Bea per la solita formazione professionale, ma lei stava tardando.
Quando ho cercato Eugenio egli mi ha informato che era incasinatissimo a causa di un documento che non riusciva a trovare ad aereo quasi in pista per riportarlo a casa: quindi impossibilità di recupero auto dal meccanico e di accompagnamento al corpo di polizia, operazione senza possibilità di scampo dopo il ritiro del documento da parte di quel "solerte" milite.


Finalmente mi sono fatto portare dalla mobilette di madame sino al comando della polizia municipale per sistemare la faccenda in sospeso; avendo perso tempo prima siamo arrivati là forse dopo le 18.00 e un milite mi ha invitato a tornare in un altro orario il giorno dopo. Non so se provocatoriamente, dopo che lo avevo reso edotto di un impegno per il giorno successivo presso la Cooperazione Italiana a favore del B.F., mi aveva indicato l'orario delle 7.00 del mattino come orario praticabile. Nel frattempo era comparsa ai suoi occhi anche Bea e la sua prima domanda è stata se fosse mia moglie: Bea ha risposto negativamente spiegando il suo ruolo di collaboratrice. Allora il tipo rivolgendosi quasi esclusivamente a lei – forse ritenendo che io non fossi in grado di capire - ha voluto dare una dimostrazione di disponibilità per evitarmi tante corse avanti e indietro ed ha detto: se volete sistemare tutto subito senza ricevuta potete lasciare la metà dell'importo dovuto per l'ammenda ed io provvedo a recuperare e consegnare la carta grigia subito.
La cosa non mi è stata bene ed ho spiegato che io abbisognavo della ricevuta in quanto l'auto non è mia proprietà: con un bel sorriso accattivante il milite ha replicato come sempre si sente replicare in giro “pas de problem”.


Mi sono poi sentito stupidamente in dovere di spiegare a Bea il perché della mia scelta: chissà se dopo quel film visto insieme che era incentrato sulla corruzione si è resa conto che anche questa sarebbe stata la stessa cosa!
Solo allora ho cercato nuovamente Eugenio per stringere accordi sia per la cena che per l'accompagnamento in aeroporto ed invece mi sono sentito dire che era già in aeroporto per il ceck-in ma che poi sarebbe tornato a casa; mi è sembrata una situazione bizzarra!
Bruna ed io siamo andati a cena da Anika e quando erano passate le 22, non avendolo visto passare di lì ho richiamato: questa volta era già seduto a bordo pronto al decollo!
Quindi non ci siamo neanche salutati come si deve, ma forse farò a tempo a rivederlo qui sul filo di lana della mia partenza.


Venerdì 15.01.2016
Era atteso Sama per prelevarci alle ore 8.00, ma poco prima è arrivata una sua chiamata annunciante una delle tante débacle della sua vecchia Mercedes; quindi di corsa sul goudron a cercare un taxi.
Quando l'attesa si stava prolungando troppo Bruna ha deciso di chiamarne uno che recentemente l'aveva soddisfatta: quello ha risposto che sarebbe arrivato "toute de suite", che in pratica vuol dire che non era in grado di dare un tempo perché si trova lontano.
Dopo varie conversazioni di questo tipo ci siamo rimessi in caccia sin tanto che è comparso un piccolo oggetto verde disposto a portarci sino al grand marché, punto di scambio fra le varie tratte coperte da queste auto.


Arrivati in zona abbiamo chiesto se fosse disponibile a portarci sino alla ambasciata della Costa d'Avorio che è conosciuta e contigua alla Cooperazione Italiana: risposta affermativa, così siamo arrivati a destinazione alle 9.20.
Gli argomenti della riunione erano già stati resi noti ma ho trovato interessante il tema del Warrantage.
Lasciato quel bell'ambiente ci siamo trovati accompagnati da Karim in un ristorantino grazioso che è anche la sede di artisti; oramai non c'era più scelta di cibo e ci siamo spostati in un altro dotato di una bella corte ombreggiata. Anche qui non c'era molta scelta ma almeno c'era in giro una tipologia di Burkinabè che a Cissin non si vede e che, detto onestamente, appaga la vista.


Poi il rientro è avvenuto su un taxi incredibile: sentivo un rumore e mi è venuto in mente che D&D mi avevano riferito di come ci fossero delle bombole di GPL vaganti su un mezzo che avevano preso loro.
Qui c'era di più: infatti il conducente aveva già fatto un giro incomprensibile che poi ha trovato spiegazione quando si è fermato a caricare una bombola in un punto vendita, quindi ad un semaforo l'auto si è fermata per fine GPL. Allora lui ha scollegato una serie di fili elettrici pendenti sotto al cruscotto inesistente per scendere a collegare la nuova bombola; una volta risalito ha ripristinato i contatti ed è ripartito. Insomma, anche questa volta siamo rientrati senza incorrere in incidenti.
Dopo aver svolto un po' di lavoro con i ragazzi ho chiesto a Moustapha di accompagnarmi al ritiro auto; lì non c'era nemmeno l'ombra del meccanico e tanto meno dell'auto. Ho allora chiesto ad uno dei tanti che svolgono le varie attività incentrate sull'auto in quella discarica a cielo aperto casomai avesse il numero telefonico del tipo: affermativo! Era andato al lavaggio e poco dopo l'auto è arrivata “pulita” per come può diventare pulita una roba come questa. Chieste ed ottenute le spiegazioni circa l'intervento eseguito ho liberato Moustapha e ho raggiunto il posto di polizia.


Questa volta gli sportelli erano aperti e non sono incorso in altre situazioni di contrabbando: pagato l'importo e forte della documentazione in ordine e di un veicolo più prestante rispetto a prima ho completato il mio giro con acquisti al mercato oramai praticamente chiuso e al buio.
Il tutto perché Bruna, non avendo tempo di assentarsi per una cena veloce al ristorante a causa del carico di lavoro dovuto ad un certo corso di formazione per insegnati di un “college” che avverrà nel salone G.I. domani, mi aveva chiesto espressamente di pensare ad una cena fatta in casa.
Al mio rientro ho trovato Sama, Bea e il grand frére, persona che avrebbe voluto trovare una sponda in Sama per le sue doleances nei miei confronti in merito alla fornitura degli abiti da lavoro per gli allievi del corso; invece Sama ha cominciato a lavorare con Bruna ignorandolo, mentre Bruna mi ha pregato di cucinare: era da tempo che non preparavo un bel sughetto come quello che mi è venuto stasera (cipolla, aglio, peperoncino, pomodori freschi, zucchina gigante ridotta a cubetti, melanzana, olive nere alla greca spezzettate: il tutto mischiato a delle vere farfalle italiche di buona consistenza).
Dopo la cena Sama ha voluto sentire il sarto per toglierselo dai piedi; io ho ignorato la cosa per quasi tutto il tempo salvo poi fare un esempio chiaro con dei numeri sulla lavagna per chiarire a tutti la situazione contabile della faccenda. In ogni caso è la mia parola contro la sua e il tipo pare sia già andato a indagare presso i gendarmi per rafforzare la sua posizione. Dopo aver raccontato la sua storia della rava e la fava se ne è andato e non ho capito se tornerà ancora.
Bea pare abbia tenuto un atteggiamento neutrale salvo averlo ripreso brevemente duramente in morè: ero curioso di capire come si sarebbe comportata dopo tutto il tempo che le ho dedicato, consapevole che non avrebbe potuto né sarebbe stata capace di prendere una posizione.


Mentre questo episodio della telenovela africana stava terminando Sama è stato raggiunto da una comunicazione telefonica circa un attacco terroristico in corso in centro città.
Quando lui se ne è andato abbiamo appreso le notizie riportate quasi in tempo reale da lefaso.net: durante il primo pomeriggio ci sono stati morti al Nord, oltre Kao, mentre poco fa è avvenuto un attacco terroristico nella zona del grande albergo occupato dagli stranieri e le teste di cuoio locali starebbero per apprestarsi ad attaccare.
Quindi notizie ancora confuse che mi hanno fatto pensare come artefici gli uomini di Blaise, dittatore assassino di Thomas Sankara legittimo Presidente del paese andatosene per sollevamento popolare solo 18 mesi fa,  o ai militari ancora fedeli al generale Djendjerè che già ci aveva provato qualche mese fa, oppure agli islamici che già stanno martoriando da tempo il Mali.  
Poco prima della sua visita Duilio mi aveva chiesto se la situazione fosse tranquilla qui; io avevo dato risposta affermativa: in realtà le cose sono in perenne cambiamento ed a volte soggette a delle accelerazioni imprevedibili. 

             ---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "Ambasciata" <ambasciata.abidjan@esteri.it>
Data: 15/Gen/2016 22:46
Oggetto: Avviso Burkina Faso 15/01/2016 1
A: "Ambasciata" <ambasciata.abidjan@esteri.it>
Cc:

Cari Connazionali,

alla luce della situazione sul terreno si raccomanda di evitare spostamenti nella zona dell’Hotel Splendid a Ouagadougou.
Si prega di confermare la ricezione della presente mail.

l’Ambasciata rimane raggiungibile 24h al numero 00225 07077343
Ambasciata d’Italia in Costa d’Avorio