venerdì 29 giugno 2012

I giorni della verità


Ho trascorso due giornate orientate alla soluzione definitiva di tutti i problemi: sì, perché non è mai finita, sembra l'applicazione della legge del contrappasso. Tanto sono attento a cercare di prevenire problemi prima della partenza, ricorrendo a revisioni e sostituzioni etc., tanto poi sono perseguitato da preoccupazioni quotidiane.
Ad un controllo dei pneumatici, nuovi con appena 4.000 km., noto un consumo anomalo in quelli anteriori: è subito allarme rosso. Fra i lavori eseguiti in preparazione di questo rallye ci sono state delle sostituzioni di parti meccaniche relative all'avantreno, ho montato un treno di gomme nuove, ho effettuato equilibrature e convergenza, cosa può essere accaduto a modificare le regolazioni di partenza in così poco tempo?
Fin dal mattino di mercoledì recito la parte del meccanico Bosch: eseguo le stesse operazioni viste fare, pulisco in maniera ossessiva ogni incavo per essere sicuro, ad un successivo controllo che mi riprometto di effettuare il giorno dopo, di non aver trascurato nulla. Se il gasolio che lascia ancora macchie a terra passa da qui, lo devo capire al 100%: già così non mi sembra, ma in questi casi bisogna avere tanta pazienza. 


Mi metto in cammino ed il sole picchia sin dal mattino: solite stradine apparentemente più residenziali che adatte al traffico, tanto verde, si passa dal percorso completamente inforestato a quello in cui la foresta si ferma ai limiti della strada, continui sali scendi con pendenze sostenute, così arrivo a Providence, capitale dello stato Rhode Island. La stessa città è in buona parte composta di stradine poste a mezza costa delle sue colline, dove non si parcheggia nemmeno se sei Obama. Raggiunto subito il Visitor Information Center, potendo godere di 15' di parcheggio lì davanti, entro deciso ad ottenere sia info sulla città che sulle assistenze meccaniche; penso che potrei fermarmi se riuscirò a ottenere un appuntamento per domani, anche se il luogo non ha gran che da offrire in termini di attrazioni. Il tipo è in gamba e si da da fare, mi fornisce molta più documentazione di quanto ne necessiti, ma soprattutto si attacca al computer e al telefono e, dopo avergli spiegato i miei problemi, lui li gira ai vari interlocutori, compreso il centro Bosch locale: questo vuol parlare anche con me, alla fine mi fa capire che sono troppo occupati e mi chiede di parlare con l'addetto del Centro. A questi vengono suggeriti altri nominativi, ma la solfa è sempre la stessa. Lascio il luogo e, prima di andarmene definitivamente dalla città, cerco di dare un'occhiata molto superficiale a quel poco che qui viene decantato come meraviglia.



La strada verso Springfield non è diversa dalle precedenti, pertanto particolarmente stanchevole, specialmente in una giornata così calda; i limiti di velocità vanno da 15mph a 45mph, che messi insieme alle continue risalite ed alle discese ardite, impongono orari prolungati alla guida.
Sono appena le 17 quando, da poco entrato nel Connecticut, nel villaggio di Dyville incrocio un bel piazzale ampio di un centro commerciale minore; mi ci infilo al volo e vado per acquisti in un certo Aldi, simile al Lidledopo aver parcheggiato il Nomade più in ombra possibile.
Quando mi ritrovo a casa effettuo una verifica sulla presenza di wifi:c'è, quindi comincio dalla posta, poi passo al sito di LaRepubblica, poi alle ricerche a me utili. Mentre sono intento in tutte queste operazioni si avvicina al finestrino aperto del posto guida un tale con macchina fotografica. Mi comunica che appena ha visto il Nomade parcheggiato se ne è tornato a casa a prendere la macchina fotografica utile per chiedermi ora di poter riprendere delle foto, e così si comincia a parlare. Si tratta di una persona dal fisico giovane, ritirato, veterano dell'Iraq e Afganistan, con idee molto critiche verso gli U.S., che vive in qualche posto qui attorno in campagna con la sua signorina, un cane vecchiotto, silenzioso e simpatico: si chiama Robert Nyman, ma si fa chiamare Bab (ovviamente scritto Bob). Dopo l'esperienza nell'esercito, ne è uscito con una fede in GOD forse un po' radicale, e, dall'omaggio che mi fa, capisco che è membro di Sacre Heart Auto League. Mi invita a seguirlo per passare la notte in ambiente calmo e protetto nel suo terreno, io in un primo momento accetto, ma sto cucinando e chiedo tempo. Intanto lui va per acquisti, ma io ho troppo da fare e mi serve wifi che lui a casa non ha, come anche la TV (preferisco usare la mia testa, mi dice). Quando torna si chiacchiera ancora e gli comunico che non posso seguirlo, mi lascia tutti i suoi recapiti e mi chiede di segnalargli il mio blog. Alla fine dei miei lavori gli invio una mail:

Bob,
I'm sorry for my poor English spoken.
I had just arrived and I was cooking when you appeared before my eyes. I never imagined that here I find a wifi connection for free, when I read the mail I found something that I should devote myself immediately.
As I promised, the following is the address of my blog www.nomadesempre.blogspot.com
It 's in my language, Italian, but the photos do not need to be explained.
I'm retired like you, and I work as a volunteer with an aid organization called "Bambini nel Deserto" (Children in the Wilderness): therefore I was in Africa, to deliver humanitarian aid to Morocco and Mali, the rest was just a pleasure trip.
Thank you for everything you told me and for your invitation.
Maybe we'll meet again, never say never in life ....
Sincerely,
Gaetano

e stamane ho trovato la sua replica:

It was such a pleasure meeting you last night, I know that if we had the time our conversation would be endless. You seem to be a very interesting person with a much greater purpose in life than I, as I now read "children in the wilderness", wow. Geatano, in the U.S. there are many wireless places for free, most McDonald's restaurants have WiFi that cover their parking lots, you just have to go through their main page then pull up your browser. In any city, or populated area just pull over and park and you will have a good chance of getting an unlocked signal from apartment buildings, businesses, most highway rest areas, etc. Most people buy a $30.00 router and are to lazy to set up a PIN # so their signal is open for all. As you stated though, I to am sup prized that you got a signal where you were parked!! Please do not apologize for poor English spoken. I went to your blog, amazing!!! We seem to have some of the same interests. I am a fan of Ham & Short Wave radio and to this day fire up mine on some late nights. I collected over 200 antique radios. One of my other interests are light houses, I have thousands of photos captured from the web and some I took on my own. Here in Connecticut we have a few famous really old light houses. To me, that would be my dream job, to run a light house, either that or a Forest Ranger, I love nature. I will never forget the man I met in the grocery store parking lot, I saw your vehicle, drove 30 minutes back and forth to get my camera, and now I know why I was compelled, one of the most interesting people I ever met was inside. Very nice to meet you Sir. Like you say...Never say Never. Godspeed my friend.
Ps; I will send the photos I took last night to you, I just have to download them to my computer.

E' veramente un grande paese dove è possibile passare giornate intere senza avere contatti significativi, oppure all'improvviso avere a che fare con persone con le quali si crea subito qualche cosa intuendolo nello sguardo, nell'atteggiamento, più che nelle parole.
Al momento della partenza noto un Mechanical Repair proprio nel piazzale adiacente: mi fermo immediatamente e comincio la trafila. Prima spiego tutto ad una ragazza, questa mi demanda al service manager il quale mi chiede 15' prima di occuparsi di me; intanto sono invitato a servirmi un caffè o altro a disposizione nella Lounge per i clienti. Fuori fa caldo, ma qui dentro fa troppo freddo! Al dunque Mike Makara mi spiega che non sono in grado di intervenire su un veicolo come il mio, quindi inizia una serie di telefonate per accasarmi. Alla fine mi segnala la possibilità di un centro assistenza a Providence, ma prima di fare tanta strada all'indietro allora me lo cerco io un analogo a Springfield, visto che ci devo passare di là. Mi riconnetto e trovo 4 possibilità, quindi imposto Garmin e vado. 


Solite stradine, soliti panorami, solite casette, a volte più gradevoli e a volte meno, alcune, seppur modeste, molto in ordine, altre attorniate da cianfrusaglie di vario tipo. Trovo strano che le strade siano accerchiate da alberi ma non c'è mai modo di potersi fermare, tanto meno all'ombra.


Verso le 13, con fatica, trovo uno spazio dove fermarmi e trovare un po' di ristoro, senza alcuna voglia di attivare la cucina surriscaldando l'ambiente. E poi via per questa anonima località (unico pregio essere la sede dell'invenzione del gioco del Basket) con l'idea che qui si sistemano le cose o
si rischia il decollo abortito. Giungo all'indirizzo privilegiato nella scelta per quanto riportava il sito per sentirmi dire sorry, il sito non è aggiornato, devi andare altrove. Sono fortemente provato da queste giornate calde, e anche consapevole che qui sono tutti tanto gentili, ma non si riesce a cavare mezzo ragno dal buco! Garmin mi porta al secondo indirizzo in una mezzoretta: sono esattamente le 16.30 ed il luogo mi appare abbandonato e poco Truck center. 


Mi presento all'entrata dell'ufficio e lo trovo chiuso: sul vetro della porta di accesso è appeso il cartello con scritto chiuso e che avvisa, in caso di necessità, si chiamare al telefono. Sono sul punto di essere preso dallo scoramento, e con le ultime forze che mi ritrovo compongo disperatamente quel numero telefonico: chi risponde mi informa che arriverà in pochi minuti. Infatti passano pochi minuti ed arriva un carro attrezzi condotto da un giovane di 21 anni: spiego il problema, questi si infila sotto al Nomade, tocca la macchia a terra e conferma essere gasolio. A questo punto telefona a qualcuno e poi mi spiega che sta cercando un meccanico più abile di lui per fare l'intervento; dopo un po' lo va a prendere. Al ritorno si presenta un ragazzotto dalla capigliatura rasata e bionda, con uno strano modo di muoversi: per prima cosa mi chiede se ho i quattrini per pagarlo! 


Altra spiegazione ed inizio dell'intervento: si tratta di bulloni che vengono ulteriormente stretti, ma quando faccio presente che bisognerebbe esaminare anche la parte sottostante, questi toglie i bulloni della parte frontale del para motore, lo sforza, ci mette dentro una pila e le sue mani stringendo ancora qualche cosa. In mezzora ha finito e mi spiega che non avrò più gli inconvenienti segnalati: lo spero, replico. A questo punto il giovane, con la famiglia di origine toscana, mi chiede $ 100; è un big bill, visto che a Portland ho pagato $ 20, ma lui replica che il suo intervento è stato diverso e più accurato, ma è pronto a scendere a $ 80. Mi sembra caro, pago, saluto tutti e mi allontano. Poco dopo sento il cellulare americano suonare, si tratta del ragazzo ventunenne il quale prima si accerta di quale cifra ho pagato, poi mi dice che devo pagare il suo intervento che ha un costo di minimo 2 ore di lavoro per complessivi $ 190! 
Non ho voglia di discutere, ma se avessi a disposizione una vettura anziché il Nomade, non so se sarei tornato indietro così come sto facendo. Al dunque spiego che quando ho salutato tutti avevo ritenuto che con l'importo pagato nulla ci sarebbe più stato da pretendere da parte di alcuno, che se fossi stato informato sin dal primo momento di questa richiesta avrei preso decisioni diverse. 
Si tratta di un furto, io non ho richiesto l'intervento di un carro attrezzi, io mi sono recato in un Truk Center per assistenza meccanica in loco: che bufala, l'Africa è lontana, dall'altra parte della luna, ma lì almeno si erano “prodigati” per giorni! Qui invece ti rubano quattrini cash dal portafoglio in poco tempo e in maniere ambigue


Ma dove son finiti i tempi romantici di quando c'era chi, con un cacciavite in mano, faceva miracoli e ti consentiva di viaggiare, si viaggiare, evitando le buche più dure ...si,viaggiare.
Il ragazzo, in continuo contatto telefonico con il proprietario, volendo essere pagato cash come gli ha imposto il capo, venendo a conoscenza che il cash l'ho finito con il pagamento al meccanico, mi accompagna ad effettuare il prelevamento, quindi emette la sua bella ricevuta.
In un viaggio vanno considerate tante cose: se i $ 80 mi erano sembrati tanti, una volta riscontrata la bontà dell'intervento, ci possono stare, ma questi ulteriori $ 190 non ci stanno da nessuna parte, anzi, sembrano appartenere alla stessa legge del contrappasso già citata: tu stai attento nelle piccole spese quotidiane e poi, dietro l'angolo, in un battibaleno resti borseggiato.
Mi allontano sperando di trovare un megapiazzale dove fermarmi subito, e poco dopo lo incontro con un WalMart Supercenter.
Considero finita qui la giornata: al momento non ci sono macchie a terra!
Domani mi occuperò delle coperture, dopo aver ricevuta una mail dal gommista di sestri con una serie di indicazioni: vedrò cosa riuscirò a combinare.

giovedì 28 giugno 2012

Cape Cod Bay


Dopo la lettura della guida Lonely Planet, sono consapevole che oggi, martedì 26, non sarà una giornata facile: e ciò in quanto questa Cape Cod Bay è una zona per ricchi, quindi piena di limitazioni al traffico ed al parcheggio, con strade a pagamento e parcheggi dedicati a chi vuol raggiungere le spiagge, sempre a pagamento. Ah, la Danimarca, con le sue spiagge libere e le sue alte dune, quanto è stato tutto più semplice!

 
Raggiungo prima delle 9 Salt Pold Visitor Center per sentirmi dire che non apre se non più tardi. Nell'attesa uso la tecnologia di bordo, ma qui è impensabile una connessione. Intanto vedo che il piazzale antistante al Visitor Center si va riempendo e, contemporaneamente, c'è un certo movimento di polizia e rangers; poco dopo noto un'auto di quest'ultimi che si ferma a fianco del Nomade. Scendo incontro alla giovane ranger e chiedo se ci sono problemi a restare parcheggiato dove mi trovo; mi risponde informandomi che c'è un camp ground poco lontano e che non si può restare dopo le 18. Bene, tanto io sono qui per una visita in giornata, replico. A questo punto il discorso si amplia e la giovane è ben felice di dare una sbirciatina a bordo, restando entusiasmata dal colore giallo dell'interno. Poi mi chiede dello snorkel ed altro, è molto carina e gentile, ma capisco che di nozioni geografiche non ne ha troppe al di fuori di quelle relative ai suoi luoghi.


Intanto dalle auto parcheggiate molti stanno smontando bici per andare a zonzo nell'area. Questo parcheggio, piuttosto ampio, è for free, per questo è preso d'assalto. La zona appartiene ai ricchi, ma ne fruisce anche gente normale che, con l'aria di crisi che tira, è molto attenta a qualsiasi esborso superfluo. Dai frequentatori di Boston avevo avuto impressioni diverse. Raccolte le informazioni che mi servivano, caricato sulle spalle il solito fardello, mi avvio per un'escursione verso Coast Guard Beach, certo non per la beach, ma per il fascino del percorso che si snoda separato da quello destinato a chi lo vuol effettuare in bici, totalmente dentro alla foresta; 

giunto a destinazione, il tempo è grigio e non promette niente di positivo, il terreno è fradicio dalla pioggia del giorno precedente, complessivamente non mi sembra nulla di particolare.


Sto pensando se lasciare il Nomade al parcheggio e, utilizzando un servizio bus, raggiungere altre località della penisola quando, controllando meglio i collegamenti con i bus, mi rendo conto che la cosa è parecchio complicata, pertanto decido di muovermi con il Nomade per come sarà possibile. 


Nel momento del rientro a casa vengo avvicinato da un insegnante in pensione il quale aveva già notato il mio veicolo ed aveva una gran voglia di parlarmi: egli pure possiede un camper e mi suggerisce la visita di alcuni Parchi Nazionali dove è possibile sostare for free, cosa questa che è una rarità. Grazie, ne terrò conto, e vado verso Province Lands Visitor Center & Race Point Beach, l'unica altra meta ad essere dotata di parcheggio for free. 

Lungo la strada mi soffermo al Marconi Station Site, luogo dal quale il nostro scienziato aveva operato con successo. Trovo singolare che anche a Sestri ci sia qualcosa che ricorda gli esperimenti dell'Ingegnere, la torre Marconi, da tempo praticamente ignorata in quanto sita all'interno del promontorio privato appartenente all'Hotel dei Castelli. Qui vi è una segnalazione specifica che ricorda l'opera dello scienziato valorizzandola, a casa nostra non se ne sa nulla, e chissà quanti non sapranno nemmeno chi è stato questo sconosciuto: nemo propheta in patria!


Prima di arrivare a Provincetown resto poco convinto dallo sviluppo immobiliare costante e continuo realizzato sulla Beach Point: i cottage sono tutti allineati, dello stesso anonimo colore, con pochissime varianti di forma. Si tratta quasi esclusivamente di resort dove, personalmente, non ci vorrei passare nemmeno un'ora del mio tempo. 

Mi trovo poi dentro a Provincetown senza averlo voluto, ma per decisione di Garmin: dopo un percorso da incubo riesco ad uscirne indenne e mi allontano in fretta dal demonio per raggiungere PLVC, ben inserito nella natura che lo circonda e dotato di un patio sopraelevato dal quale ammirare a 360° l'area. Comincio a incrociare dei mastodontici e anonimi VR a noleggio, anche al supermarket dove mi fermo verso sera.


Raggiunta Herring Cove Beach senza possibilità di sosta, inverto direzione di marcia per raggiungere Nauset Light. E' allora che si scatena un temporale con la stessa modalità di quelli già incrociati, questa volta con un po' di grandine in aggiunta. 


Come piove le strade tendono a semi allagarsi, anche per le pendenze che portano i rivoli verso il centro anziché all'esterno. Riesco ad arrivare dove volevo in un momento in cui non piove, così posso portarmi via anche un'immagine ricordo di un faro fra i tanti dei quali la zona è ricca, dopo aver lasciato qua e la tracce della mia presenza ( nome e provenienza nei libri dei due Visitor Center).


Speravo in una possibilità di connessione, ma il segnale che percepisco in un parcheggio di un centro commerciale di Orleans, dove mi sono fermato apposta, è debole o assente: non sarà che tanta tecnologia è solo di facciata in questo paese?


E' ormai notte quando riprendo il posto collaudato a Brewster già ieri sera, mentre il contachilometri mi informa che il Nomade ha ormai percorso 2.000 km negli U.S.A.



mercoledì 27 giugno 2012

Nella città più Europea degli U.S.: Boston


Tramite connessione, ieri sera ho potuto apprendere che esistono diversi Park and Ride sparsi attorno a Boston, pertanto stamane, domenica 24, mi sposto in uno di questi sito in località Milton, avendo prescelto l'orientamento verso sud, utile poi per proseguire verso Cape Cod.


Oggi posso condurre con più serenità, dopo alcune esperienze di ieri andate a buon fine, ma potenzialmente pericolose; infatti, già il fondo stradale non è un gran che sulle strade che normalmente percorro, ma con l'acqua la tenuta peggiora parecchio, e la mia supermassa ci mette pure il carico di briscola!
Soprattutto ho notato che qualche driver biricchino c'è anche qui, e quando uno di questi mi ha tagliato la strada su un incrocio semaforizzato inducendomi ad effettuare una frenata di emergenza, mentre il Nomade perdeva aderenza mettendosi a slittare, ho pensato al peggio.


I percorsi urbani sono una pizza, tant'è che ci metto un'ora per coprire una distanza relativamente breve in un orario mattutino domenicale. Arrivato a destinazione trovo il piazzale da 375 posti completamente libero: vinto un attimo di sgomento mi preparo per raggiungere downtown con il trasporto pubblico, così scopro subito di non aver scelto il luogo con il collegamento più facile, ossia questo non è uno di quelli interconnesso con la subway.
Infilata nello zaino tutta la tecnologia di cui dispongo, ad esclusione solo del monitor, oltre alla robusta guida lonely planet, con un bel peso sulle spalle vado verso la vicina fermata del bus, proprio quando questo è in arrivo.

Infilo nell'erogatore di ticket un paio di dollari, consapevole che sono in esubero sul valore della corsa, ma non perdo nulla in quanto mi viene rilasciata una tessera chiamata Charly, sulla quale è accreditato il maggior prezzo pagato: bene!
Dopo poche fermate raggiungo un capolinea della linea rossa, Ashmont, e porto Charly in una delle varie postazioni per caricarla di credito, quanto basta in riferimento al mio utilizzo odierno.


La giornata è splendida, sole brillante e raggi pungenti: berretto obbligatorio, anche se poi, per tutto il verde che c'è in giro e per gli alti edifici posti ai lati di strade strette, posso camminare molto spesso all'ombra.
Il mio obiettivo strategico basico odierno è quello di percorrere, completamente a piedi, il Freedom Trail, meravigliosamente segnalato, ed aggiungervi tutte le varianti che mi sarà possibile.


All'uscita Park street trovo immediatamente il Boston Common Visitor Information dove mi limito a prelevare una piantina della città, breve sguardo a 360° che mi conferma immediatamente la gradevolezza di questa città. La sensazione che ho sin da ieri, quando mi sono visto costretto ad andare girovagando fra la periferia di Boston e Cambridge, è quella di essere in Inghilterra; persino le auto che preferiscono i driver locali mi sembrano in maggioranza vetture europee!


Sino ad ora, delle varie località che ho attraversato, non ce n'è stata una da potersi considerare in pianura, e Boston non fa l'eccezione: quindi è tutto un salire e scendere. Dopo un po', il peso che ho sulle spalle in concomitanza con la giornata particolarmente calda, sono fattori che mi inducono a fermarmi spesso, sedendomi dopo aver selezionato accuratamente panchine all'onbra.


Il Freedom Trail è un percorso storico che riporta alle tappe più importanti della rivoluzione che ha dato vita agli U.S.: partendo da Boston Common, il parco pubblico più antico d'America, nell'ordine si tocca State House, Park Street Church, Granary Buryng Ground, King's Chapel, il sito della prima scuola pubblica di Boston, Old Corner Bookstore, Old South Meeting House, Old State House, il sito del massacro di Boston, Quincy Market and Faneuil Hall, Paul Revere (eroe della rivoluzione) House, Old North Church, Copp's Hill Buryng Ground, Charlestown Navy Yard (USS Constitution), Bunker Hill Monument.


Mentre mi riposo attorno a Old North Church, lì vi è una fontana e molta ombra: c'è un tale che, con un sottofondo musicale, canta pezzi classici ottenendo l'approvazione di quanti sostano come me.


Ascolto e mi guardo attorno, ed è così che mi appare Gwen, il cher chain che visse in famiglia come figlio aggiuntivo, ma molto più disponibile di loro a qualsiasi iniziativa proponessi: ciò che vedo è un Welsh terrier che passeggia a mollo nell'acqua della fontana con le stesse movenze, gli stessi atteggiamenti, lo stesso sguardo: un piccolo colpo al cuore per me, ed un vago sentimento di nostalgia mi pervade momentaneamente.
Ma io ora sono qui, perciò desidero rimanere concentrato nel film che sto girando oggi in questa splendida realtà!




A Copp's Hill, in un momento in cui ho sentito particolarmente l'affaticamento, ho meditato di non raggiungere le ultime due mete dell'itinerario, ma dopo una breve sosta ho deciso che non sono arrivato sin qui per restare seduto all'ombra, magari con un bel panorama davanti agli occhi: mi sono dato una mossa ed ho ripreso a marciare, come fanno i fucilieri assaltatori , corpo del quale ho fatto parte durante il servizio militare, una appartenenza di soli 46 anni fà!



Non solo, ma giunto all'epilogo, mi sono lanciato nella salita dei 300 gradini, per me sconto 10% carta d'argento, quindi ne ho scalati 294 (che poi sono tutti), con una breve sosta mediana per riprendere fiato e lasciare spazio alle persone in discesa. In realtà non sono più masochista di altri, solo che era indicata una splendida visione della città dall'alto, ed io ne sono rimasto ingolosito. A dir il vero, a causa dei vetri poco trasparenti, le foto che ho ripreso da lassù sono poco o per nulla compensanti l'impresa.



Nel rientrare verso Park Street mi sono dilungato nell'area italiana: in quel momento ho capito che era in corso l'incontro di calcio Inghilterra-Italia. Infatti in molti locali pieni di gente con magliette azzurre e bandiere si partecipava attraverso gli schermi a ciò che stava avvenendo in campo. Mi sono trattenuto a dare uno sguardo: correva il 70' di gioco, l'Italia mi è sembrata tenere la perfida Albione sotto scacco, ma nell'allontanarmi ho pensato che forse le due squadre sarebbero andate a giocarsela ai calci di rigore, così come successivamente ho saputo essere accaduto.


Devo confessare che in tutta la giornata, salvo una bottiglietta d'acqua prelevata da casa, non ho toccato cibo. E non perché non lo desiderassi, ma perché la città, che offre miriadi di possibilità, presenta uno start point per cibo da consumare in piedi attorno ai 9 $, persino i McD e tutte le postazioni dentro ad una meravigliosa costruzione in mattoni anticamente adibita ad altro, offrenti cibo mexicano, italiano, vietnamita, cinese, giapponese etc.; nell'indecisione e nella gran confusione di gente presente, ho percorso due volte il corridoio centrale alla ricerca di qualche cosa che potesse soddisfarmi. Così sono incappato nell'offerta, subito accettata, di vari stuzzichini di cibo di varie nazionalità, che ha contribuito a spostare verso il basso la priorità del cibo ancora per un bel po' di tempo.


Ma alla fine del mio percorso non ho potuto fare altro che infilarmi nel primo locale che mi è capitato a vista, un Burger King, dove ho consumato un'ottima fresca e croccante Cesar Salad arricchita di pollo grigliato. Ciò non mi ha poi impedito, una volta a casa, di cucinarmi spaghetti in abbondanza che ho condito con un sugo preconfezionato di pomodoro e basilico, per l'occasione elaborato con aggiunta di olive nere e garlic, e su tutto una notevole spolverata di parmigiano: una squisitezza!


Particolare interessante del rientro: arrivato al capolinea della subway chiedo ad un addetto come arrivare a Milton, dove c'è il parcheggio. Questi mi indirizza verso un trolley che integra il servizio della subway. Mentre attendo vedo una mappa e così mi rendo conto che questo trolley raggiunge Milton, ma non il luogo dove c'è il parcheggio. Torno dall'addetto e spiego che al mattino ho utilizzato un bus, allora questi mi conferma che sì, devo riprendere quell'autobus.


Una volta salito chiedo ulteriore conferma all'autista il quale sembra non avere mai visto il parcheggio in questione, però, dopo avergli spiegato che già al mattino mi ero servito di questo servizio, si limita a dirmi di avvisarlo quando lo vedo. E infatti è andata proprio così: l'autista è stato gentile nel fermarsi al volo e depositarmi all'ingresso del parcheggio. Tutte le volte che ho avuto da chiedere assistenza al personale assimilabile a quello ATM mi sembra di aver avuto maggior attenzione e disponibilità rispetto a quello italico.


Stamane è lunedì 25: mi sono alzato volutamente alle 7. Mentre ieri il piazzale era vuoto, ora, senza aver percepito particolari rumori, lo trovo quasi al completo: è proprio così, la sensazione che ho è che qui la gente si mette in movimento molto presto, così come si ritira piuttosto presto alla sera, tenendo quindi orari abbastanza coincidenti con quelli della luce solare, come ai tempi dei primi colonizzatori.


Dopo poco essermi immesso nel traffico, direzione Cape Cod Bay, il solicello mattutino sparisce e comincia a piovere, via via in maniera sempre più intensa e con scariche di saette vicinissime. Il clima giusto per una gita al mare! Il traffico è lento e il tempo mette sonnolenza, cerco di resistere sperando in un miglioramento e punto a raggiungere prima Hull-Hingham Bay, di fronte a Boston.


Vedendo che ciò non avviene, incrociando comodo un AT&T con parcheggio posto su un incrocio importante lontano da centri urbani, decido di affrontare l'argomento telefono. L'addetto mi ascolta, comincia a smanettare sul computer, per arrivare in breve tempo a spiegarmi che il piano tariffario di cui dispongo non mi consente né telefonate né messaggi verso l'Italia. E pensare che credevo di aver ben risolto il problema! Certo che l'addetto di Portland è stato molto superficiale nel dare soluzione ai miei quesiti nei termini che desideravo sentire, ma desideravo anche che corrispondesse tutto a verità!


Spiego che così ho fatto un vero affare, 0 telefono italico & 0 telefono americo. Alla fine mi dice che dovrei spendere 50$ mese per poter inviare sms e chiamare cellulari in Italia, cosa che farò se ne ravvederò la necessità.
Il gap di 6 ore e l'incertezza di poter contare su una connessione wifi limita la possibilità di usare skype da computer, ma il mio amico tecnologico, in una delle sue molteplici conversazioni, mi dice che è così semplice dall'Italia chiamarmi da computer o cellulare con un account skype direttamente sul mio cellulare ad un costo irrilevante!


Con un escamotage che attiva una tariffa assai costosa, inserendo un certo codice prima del numero da chiamare in Italia, ora posso farlo.
Parzialmente felice per questo mezzo passo avanti (i messaggi però mi restano preclusi), riprendo la marcia percependo ancora quel fastidioso odore di gasolio; continua a piovere e ho poca voglia di approfondire, perciò mi tuffo in un centro commerciale per effettuare un po' di spesa.


Quando riparto sono quasi le 5 pm, so che devo cominciare a pensare alla sosta notturna. Ora l'inurbamento è molto poco percepibile, mi muovo in un'area di grande bellezza paesaggistica e le case sono abbastanza inforestate, grossi centri non ce ne sono più in quanto ho già superato Plymouth. Dovrei fermarmi al volo verso le 6 in un luogo che avrebbe le caratteristiche, ma mi sembra troppo presto. Ora non piove ma il traffico è lento sia per il tipo di strade che per i limiti di velocità: che fare, tornare indietro? Accidenti, ormai ho percorso troppi km. per tornare a quel posto, ma l'occhio è ancora guizzante e, transitando da Brewster, colgo al volo uno spazio defilato e pubblico. Inverto senso di marcia e lo esploro: va benissimo, anche stasera la sosta è incominciata.