giovedì 20 dicembre 2018

Burkina Faso: la quotidianità

Martedì 18.XII.18
Consulenza matrimoniale

Questa mattina di buon ora Bruna e Fulvio si sono messi in moto: direzione Nagreogo.
Io avevo in mente diverse cosette da svolgere oggi, ma già prima delle otto mi sono trovato coinvolto all'interno del locale destinato a cucina in una faccenda nella quale avrei preferito restarne fuori.
Essendo che le due persone in questione mi chiamano papa Gaetano, gravitano a GI da tempo, specialmente lei, hanno una certa differenza di età fra di loro (lei deve avere circa dieci anni più di lui), controvoglia sono stato ad ascoltare.
Inizialmente la lei mi ha chiesto se il vestito che indossava fosse “provocante”; ho risposto che no, che lo indossava bene e non ravvisavo alcun difetto, anzi.
Il lui ha aggiunto che la gonna, seppur arrivasse abbondantemente sotto al ginocchio, sulla parte bassa del retro presentava una fessura e quindi, se la lei si fosse inchinata per qualche motivo in avanti, avrebbe potuto destare sentimenti contrastanti negli osservatori.
Ho precisato che il mio era un parere da occidentale e pertanto qui non avrebbe avuto lo stesso valore; partendo da questa diatriba che evidenzierebbe mancanza di rispetto della lei verso il lui, si è rapidamente passati a comportamenti del lui non condivisi dalla lei.
In particolare uno avvenuto recentemente: lui non l'aveva avvisata che sarebbe andato con la mobilette di lei a fare un servizio in orario ormai notturno.
Durante quella uscita il lui è finito fuori strada a causa di un camion che ingombrava la carreggiata oltre il dovuto , ha scassato la mobilette, si è fatto male in più parti del corpo, ha perso il cellulare e, dulcis in fundo, aveva perso il portafogli. Questo gli è poi stato restituito privo però della cospicua somma - per loro - di Fcfa 25.000.
A questo punto la lei se ne è andata affermando che tutto fra loro era finito.
Quando sono rimasto con lui egli, con una intonazione di voce costante dal tono basso, roba da addormentarsi in fretta, ha cominciato a lanciarsi in un discorso a largo raggio affermando che lui è figlio di un capo o vice capo villaggio di etnia Mossi, che lui non mente, che lui è rispettato anche se non ha un lavoro che gli assicuri entrate quotidiane certe, che ha amici che stanno per entrare nell'Armée de terre (non ricordo in qualità di che) e che probabilmente anche lui potrebbe essere ammesso (effettivamente dispone di un fisico da granatiere di Sardegna), che ha viaggiato in molti paesi qui attorno sapendosela cavare in ogni situazione, alcuna anche grave (mi ha fatto vedere che la tibia della gamba sinistra è stata colpita da proiettili), ma che ora non ha più un tetto dove andare a riposare dopo la dichiarazione ultimativa e senza appello di lei.
A un certo punto non mi è chiaro se stesse invocando un mio intervento economico a suo favore, certo è che poco dopo l'ho salutato anche con un certo dispiacere perché mi era sembrato sincero. Gli avevo chiesto quale fosse la sua religione e mi aveva risposto che non è ancora battezzato ma che frequenta la chiesa di lei.
Passato un po' di tempo è arrivata una Signora per consegnare un bel quantitativo di Beurre de Karitè destinato ai ragazzi di Cinema du Desert prossimi al rientro in Italia dopo la missione in Costa d'Avorio: mi sono intrattenuto con costei, ho ricevuto una sua richiesta, ho consegnato i quattrini.
Tutto a posto.
A questo punto appare la lei e non mi dice nulla sullo specifico, ma all'ora del pranzo ho chiesto se fosse veramente finito tutto fra loro due: no, mi ha risposto, la relazione continua come se nulla fosse accaduto.
A volte una consulenza matrimoniale si può fare anche stando zitti!

Mentre gli allievi stavano eseguendo dei disegni relativi alle parti tecniche del motore in maniera un po' approssimativa, ecco arrivare la chiamata di Abbas pronto a raggiungermi con il lavoro eseguito: accidenti che velocità!
A prima vista non sono rimasto entusiasta, ma si tratta sempre di un lavoro unico eseguito esclusivamente per me! Quando però ha voluto controllare le misure mi sono reso conto che la testiera del letto era stata realizzata in maniera accurata.
Per non fargli buttare via un lavoro già eseguito mi sono inventato un altro utilizzo per quel pezzo, previo smontaggio completo e ricomposizione in altro modo.
Resta il fatto che la testiera deve essere rifatta: quindi altri soldi sperando che non vengano commessi errori (ho visto che aveva tanta difficoltà a capire come avrebbe dovuto fare e l'ho invitato a chiamarmi per risolvere qualsiasi problema prima della consegna).
Quando sarò di ritorno in Italia mi piacerà sicuramente di più quest'opera, però vorrò fare un giro al Grand Marché per vedere cosa offre in questo settore e a quali prezzi.

Quando stavo lavorando sui libri dei ragazzi è arrivata la telefonata di Davide di Cinema du Desert: è appena giunto a Ouaga e mi ha chiesto se possiamo incontrarci domani verso sera nel luogo dove lascerà il Camion in custodia.
Certamente, a domani!



Giovedì 20.XII.18
Dopo la telefonata di Davide, martedì sera mi sono messo a cucinare qualcosa con l'intenzione di preparare un sugo a base di cipolla, aglio, pomodori, carota, melanzana, zucchine e olive: tanto per non lasciare troppo a lungo le verdure nel frigo.
In realtà ho capito subito che non avevo tanta voglia di mangiare per cui ho evitato di mettere su la pasta e mi sono accontentato di un po' di quel sugo accompagnato da due uova.
Con una certa difficoltà ho completato la cena; mi sentivo stanco e quindi sono andato a letto prima rispetto al solito, con il conforto di A/C.
Ad un certo punto mi sono svegliato rigirandomi per il letto con la netta impressione di non stare bene; ho guardato l'ora pensando fosse già mattina, invece erano le 00.20 di notte!
Da quel momento ho dormicchiato senza riposare, rigirandomi e sentendo che se mi fossi alzato avrei potuto vomitare.
Forse sarebbe stato meglio, ma la pigrizia mi ha tenuto disteso; solo verso le sei ho fatto una visita in bagno per poi bere qualcosa: avevo la gola secchissima.
Quando mi sono alzato definitivamente dal letto mercoledì verso le 6.30 sapevo già che avrei vissuto una giornata difficile: le avvisaglie sono diventate presto manifestazioni esplicite per cui oramai la situazione si era definita.
Ho pensato a come io sia costantemente attento nell'usare solo acqua imbottigliata e a non prendere nulla che possa arrecarmi danno, salvo il moka caffè che qualche volta è stato fatto con acqua di rubinetto.
Lunedì sera avevo mangiato al ristorante insieme a Bruna e Fulvio, martedì a mezzogiorno avevo consumato riso in bianco con cavolo e fagiolini forniti dal banco su strada di fronte a GI, la sera invece quel sugo con due uova: non riuscivo a identificare la falla nel mio sistema alimentare, ma l'intestino era stato colpito ed aveva reagito (seppure sia da me costantemente accudito a base di lactoflorene più vari tipi di integratori alimentari trovati fra la mercanzia che i volontari lasciano alla fine della loro missione).
Quindi mi sono sorbito un te senza nulla poter ingerire, poi mi sono sdraiato sul letto dormicchiando sino a quando mi sono deciso a misurare la febbre: niente di che, 37.5° nel momento di massima, ma con un cerchio alla testa permanente. Nel pomeriggio ho assunto un beverone a base di zenzero misto a frutti di bosco nel quale ho versato anche della vitamina C che non fa mai male.
Solo la pastiglia di paracetamolo che mi sono deciso ad ingurgitare più tardi ha dissolto il dolore alla testa lasciando fluire un po' di quell'energia che per tutto il giorno non ho avuto.
Messo al corrente della situazione, Davide ha deciso di venire sin qui sia per salutarmi che per accertarsi del mio stato e portarsi via il Beurre de Karité: sempre cordiale e disponibile era in compagnia di Filippo con il quale ha condiviso la missione.
Mi ha ricordato che lo avevo conosciuto una volta che avevo partecipato ad una serata Cinema du Desert vicino a Rovereto, serate organizzate in varie località della provincia di Trento in osservanza agli impegni assunti con uno sponsor locale.
Tutti insieme abbiamo parlato della loro missione dedicata questa volta alla Costa d'Avorio, paese del quale mi hanno parlato molto bene.
In particolare mi hanno detto che nella stessa località marina dove tre anni fa avvenne un attacco terroristico è insediata da molti anni una iniziativa che fa capo al gruppo Abele di Torino, iniziativa che spazia in vari campi e che funziona per la dedizione di una coppia italica che vive in loco: proprio la presenza costante sui luoghi dove si sviluppano progetti fa la differenza, ed io lo so molto bene.
Mi hanno raggiunto utilizzando una Toyota Rav4 di una amica italiana impegnata con un importante incarico all'interno di un progetto della Cooperazione Italiana, ma attualmente non in Burkina; oggi, finito di sistemare camion e attrezzature presso le suore Camelliane, dopo aver offerto al personale dell'ospedale una serata di Cinema du Desert, si recheranno in aeroporto per il rientro a casa con volo notturno Turkish dove Davide, oltre alla compagna, questa volta troverà ad attenderlo anche il piccolo pargolo.
Mi ha confidato che avrebbe voglia prossimamente di vedere un'altra Africa, quella della Namibia e del Sud Africa: per questo pensa di imbarcare il suo gigante a Lomè -Togo per setacciare un'altra parte di mondo africano.
Anche durante questo breve incontro ho avuto confermate le positive impressioni che avevo avuto altre volte: questi sono ragazzi speciali che sanno fare un po' di tutto, che sanno cavarsela in ogni situazione , dotati di una grande capacità di comunicare perché forniti di tanta empatia.
Dopo la loro visita, durante la quale avevo cominciato a sentirmi più in forze, ho deciso di riprendere una alimentazione minima: patate bollite condite con olio e limone + formaggini LaVacheQuiRit – sottotitolo: A Vaca que ri.
La febbre intanto era scesa a 37° e probabilmente la cosa si può dire risolta.
Infatti oggi, anche se non ancora al 100%, sono in grado di riprendere le attività lavorative mettendo il naso un po' qua e un po' là: ho spinto lo psicologo a concretizzare le visite mediche che BnD ha deciso di far fare ai ragazzi, ho verificato con Moustapha la necessità di chiedere ad Abass l'artista di provare ad ampliare il suo discorso indirizzandolo anche al disegno tecnico, ho fatto rimuovere un cadavere di una mobilette che occupava l'ultimo ponte nell'atelier, ho concordato con Roland l'incontro domani con un fabbro esperto per capire se potrebbe diventare il formatore nel settore della saldatura in tempi brevi, visto che i quattrini per questo sviluppo sono stati reperiti.
Inaspettatamente è arrivato Martin, lasciato qui dal vieux, come lui chiama lo zio Pascal presso il quale vive dopo la morte del padre: si è collocato silenziosamente davanti ad un monitor come fa sempre.

Per precauzione oggi resterò tutto il giorno qui affidandomi a qualcuno per piccoli acquisti all'esterno. 


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