mercoledì 27 giugno 2012

Nella città più Europea degli U.S.: Boston


Tramite connessione, ieri sera ho potuto apprendere che esistono diversi Park and Ride sparsi attorno a Boston, pertanto stamane, domenica 24, mi sposto in uno di questi sito in località Milton, avendo prescelto l'orientamento verso sud, utile poi per proseguire verso Cape Cod.


Oggi posso condurre con più serenità, dopo alcune esperienze di ieri andate a buon fine, ma potenzialmente pericolose; infatti, già il fondo stradale non è un gran che sulle strade che normalmente percorro, ma con l'acqua la tenuta peggiora parecchio, e la mia supermassa ci mette pure il carico di briscola!
Soprattutto ho notato che qualche driver biricchino c'è anche qui, e quando uno di questi mi ha tagliato la strada su un incrocio semaforizzato inducendomi ad effettuare una frenata di emergenza, mentre il Nomade perdeva aderenza mettendosi a slittare, ho pensato al peggio.


I percorsi urbani sono una pizza, tant'è che ci metto un'ora per coprire una distanza relativamente breve in un orario mattutino domenicale. Arrivato a destinazione trovo il piazzale da 375 posti completamente libero: vinto un attimo di sgomento mi preparo per raggiungere downtown con il trasporto pubblico, così scopro subito di non aver scelto il luogo con il collegamento più facile, ossia questo non è uno di quelli interconnesso con la subway.
Infilata nello zaino tutta la tecnologia di cui dispongo, ad esclusione solo del monitor, oltre alla robusta guida lonely planet, con un bel peso sulle spalle vado verso la vicina fermata del bus, proprio quando questo è in arrivo.

Infilo nell'erogatore di ticket un paio di dollari, consapevole che sono in esubero sul valore della corsa, ma non perdo nulla in quanto mi viene rilasciata una tessera chiamata Charly, sulla quale è accreditato il maggior prezzo pagato: bene!
Dopo poche fermate raggiungo un capolinea della linea rossa, Ashmont, e porto Charly in una delle varie postazioni per caricarla di credito, quanto basta in riferimento al mio utilizzo odierno.


La giornata è splendida, sole brillante e raggi pungenti: berretto obbligatorio, anche se poi, per tutto il verde che c'è in giro e per gli alti edifici posti ai lati di strade strette, posso camminare molto spesso all'ombra.
Il mio obiettivo strategico basico odierno è quello di percorrere, completamente a piedi, il Freedom Trail, meravigliosamente segnalato, ed aggiungervi tutte le varianti che mi sarà possibile.


All'uscita Park street trovo immediatamente il Boston Common Visitor Information dove mi limito a prelevare una piantina della città, breve sguardo a 360° che mi conferma immediatamente la gradevolezza di questa città. La sensazione che ho sin da ieri, quando mi sono visto costretto ad andare girovagando fra la periferia di Boston e Cambridge, è quella di essere in Inghilterra; persino le auto che preferiscono i driver locali mi sembrano in maggioranza vetture europee!


Sino ad ora, delle varie località che ho attraversato, non ce n'è stata una da potersi considerare in pianura, e Boston non fa l'eccezione: quindi è tutto un salire e scendere. Dopo un po', il peso che ho sulle spalle in concomitanza con la giornata particolarmente calda, sono fattori che mi inducono a fermarmi spesso, sedendomi dopo aver selezionato accuratamente panchine all'onbra.


Il Freedom Trail è un percorso storico che riporta alle tappe più importanti della rivoluzione che ha dato vita agli U.S.: partendo da Boston Common, il parco pubblico più antico d'America, nell'ordine si tocca State House, Park Street Church, Granary Buryng Ground, King's Chapel, il sito della prima scuola pubblica di Boston, Old Corner Bookstore, Old South Meeting House, Old State House, il sito del massacro di Boston, Quincy Market and Faneuil Hall, Paul Revere (eroe della rivoluzione) House, Old North Church, Copp's Hill Buryng Ground, Charlestown Navy Yard (USS Constitution), Bunker Hill Monument.


Mentre mi riposo attorno a Old North Church, lì vi è una fontana e molta ombra: c'è un tale che, con un sottofondo musicale, canta pezzi classici ottenendo l'approvazione di quanti sostano come me.


Ascolto e mi guardo attorno, ed è così che mi appare Gwen, il cher chain che visse in famiglia come figlio aggiuntivo, ma molto più disponibile di loro a qualsiasi iniziativa proponessi: ciò che vedo è un Welsh terrier che passeggia a mollo nell'acqua della fontana con le stesse movenze, gli stessi atteggiamenti, lo stesso sguardo: un piccolo colpo al cuore per me, ed un vago sentimento di nostalgia mi pervade momentaneamente.
Ma io ora sono qui, perciò desidero rimanere concentrato nel film che sto girando oggi in questa splendida realtà!




A Copp's Hill, in un momento in cui ho sentito particolarmente l'affaticamento, ho meditato di non raggiungere le ultime due mete dell'itinerario, ma dopo una breve sosta ho deciso che non sono arrivato sin qui per restare seduto all'ombra, magari con un bel panorama davanti agli occhi: mi sono dato una mossa ed ho ripreso a marciare, come fanno i fucilieri assaltatori , corpo del quale ho fatto parte durante il servizio militare, una appartenenza di soli 46 anni fà!



Non solo, ma giunto all'epilogo, mi sono lanciato nella salita dei 300 gradini, per me sconto 10% carta d'argento, quindi ne ho scalati 294 (che poi sono tutti), con una breve sosta mediana per riprendere fiato e lasciare spazio alle persone in discesa. In realtà non sono più masochista di altri, solo che era indicata una splendida visione della città dall'alto, ed io ne sono rimasto ingolosito. A dir il vero, a causa dei vetri poco trasparenti, le foto che ho ripreso da lassù sono poco o per nulla compensanti l'impresa.



Nel rientrare verso Park Street mi sono dilungato nell'area italiana: in quel momento ho capito che era in corso l'incontro di calcio Inghilterra-Italia. Infatti in molti locali pieni di gente con magliette azzurre e bandiere si partecipava attraverso gli schermi a ciò che stava avvenendo in campo. Mi sono trattenuto a dare uno sguardo: correva il 70' di gioco, l'Italia mi è sembrata tenere la perfida Albione sotto scacco, ma nell'allontanarmi ho pensato che forse le due squadre sarebbero andate a giocarsela ai calci di rigore, così come successivamente ho saputo essere accaduto.


Devo confessare che in tutta la giornata, salvo una bottiglietta d'acqua prelevata da casa, non ho toccato cibo. E non perché non lo desiderassi, ma perché la città, che offre miriadi di possibilità, presenta uno start point per cibo da consumare in piedi attorno ai 9 $, persino i McD e tutte le postazioni dentro ad una meravigliosa costruzione in mattoni anticamente adibita ad altro, offrenti cibo mexicano, italiano, vietnamita, cinese, giapponese etc.; nell'indecisione e nella gran confusione di gente presente, ho percorso due volte il corridoio centrale alla ricerca di qualche cosa che potesse soddisfarmi. Così sono incappato nell'offerta, subito accettata, di vari stuzzichini di cibo di varie nazionalità, che ha contribuito a spostare verso il basso la priorità del cibo ancora per un bel po' di tempo.


Ma alla fine del mio percorso non ho potuto fare altro che infilarmi nel primo locale che mi è capitato a vista, un Burger King, dove ho consumato un'ottima fresca e croccante Cesar Salad arricchita di pollo grigliato. Ciò non mi ha poi impedito, una volta a casa, di cucinarmi spaghetti in abbondanza che ho condito con un sugo preconfezionato di pomodoro e basilico, per l'occasione elaborato con aggiunta di olive nere e garlic, e su tutto una notevole spolverata di parmigiano: una squisitezza!


Particolare interessante del rientro: arrivato al capolinea della subway chiedo ad un addetto come arrivare a Milton, dove c'è il parcheggio. Questi mi indirizza verso un trolley che integra il servizio della subway. Mentre attendo vedo una mappa e così mi rendo conto che questo trolley raggiunge Milton, ma non il luogo dove c'è il parcheggio. Torno dall'addetto e spiego che al mattino ho utilizzato un bus, allora questi mi conferma che sì, devo riprendere quell'autobus.


Una volta salito chiedo ulteriore conferma all'autista il quale sembra non avere mai visto il parcheggio in questione, però, dopo avergli spiegato che già al mattino mi ero servito di questo servizio, si limita a dirmi di avvisarlo quando lo vedo. E infatti è andata proprio così: l'autista è stato gentile nel fermarsi al volo e depositarmi all'ingresso del parcheggio. Tutte le volte che ho avuto da chiedere assistenza al personale assimilabile a quello ATM mi sembra di aver avuto maggior attenzione e disponibilità rispetto a quello italico.


Stamane è lunedì 25: mi sono alzato volutamente alle 7. Mentre ieri il piazzale era vuoto, ora, senza aver percepito particolari rumori, lo trovo quasi al completo: è proprio così, la sensazione che ho è che qui la gente si mette in movimento molto presto, così come si ritira piuttosto presto alla sera, tenendo quindi orari abbastanza coincidenti con quelli della luce solare, come ai tempi dei primi colonizzatori.


Dopo poco essermi immesso nel traffico, direzione Cape Cod Bay, il solicello mattutino sparisce e comincia a piovere, via via in maniera sempre più intensa e con scariche di saette vicinissime. Il clima giusto per una gita al mare! Il traffico è lento e il tempo mette sonnolenza, cerco di resistere sperando in un miglioramento e punto a raggiungere prima Hull-Hingham Bay, di fronte a Boston.


Vedendo che ciò non avviene, incrociando comodo un AT&T con parcheggio posto su un incrocio importante lontano da centri urbani, decido di affrontare l'argomento telefono. L'addetto mi ascolta, comincia a smanettare sul computer, per arrivare in breve tempo a spiegarmi che il piano tariffario di cui dispongo non mi consente né telefonate né messaggi verso l'Italia. E pensare che credevo di aver ben risolto il problema! Certo che l'addetto di Portland è stato molto superficiale nel dare soluzione ai miei quesiti nei termini che desideravo sentire, ma desideravo anche che corrispondesse tutto a verità!


Spiego che così ho fatto un vero affare, 0 telefono italico & 0 telefono americo. Alla fine mi dice che dovrei spendere 50$ mese per poter inviare sms e chiamare cellulari in Italia, cosa che farò se ne ravvederò la necessità.
Il gap di 6 ore e l'incertezza di poter contare su una connessione wifi limita la possibilità di usare skype da computer, ma il mio amico tecnologico, in una delle sue molteplici conversazioni, mi dice che è così semplice dall'Italia chiamarmi da computer o cellulare con un account skype direttamente sul mio cellulare ad un costo irrilevante!


Con un escamotage che attiva una tariffa assai costosa, inserendo un certo codice prima del numero da chiamare in Italia, ora posso farlo.
Parzialmente felice per questo mezzo passo avanti (i messaggi però mi restano preclusi), riprendo la marcia percependo ancora quel fastidioso odore di gasolio; continua a piovere e ho poca voglia di approfondire, perciò mi tuffo in un centro commerciale per effettuare un po' di spesa.


Quando riparto sono quasi le 5 pm, so che devo cominciare a pensare alla sosta notturna. Ora l'inurbamento è molto poco percepibile, mi muovo in un'area di grande bellezza paesaggistica e le case sono abbastanza inforestate, grossi centri non ce ne sono più in quanto ho già superato Plymouth. Dovrei fermarmi al volo verso le 6 in un luogo che avrebbe le caratteristiche, ma mi sembra troppo presto. Ora non piove ma il traffico è lento sia per il tipo di strade che per i limiti di velocità: che fare, tornare indietro? Accidenti, ormai ho percorso troppi km. per tornare a quel posto, ma l'occhio è ancora guizzante e, transitando da Brewster, colgo al volo uno spazio defilato e pubblico. Inverto senso di marcia e lo esploro: va benissimo, anche stasera la sosta è incominciata.




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