venerdì 22 gennaio 2016

Aria pesante a Ouagadougou




Venerdì 22.01.2016
Il paese è sotto pressione e lo avevo compreso subito dopo l'atto terroristico giusto una settimana fa.
La novità del mattino è rappresentata da un tentativo di attacco avvenuto durante la notte – attorno alle tre - al più importante deposito d'armi delle Forze Armate.


In questo caso non ci sarebbero morti, ma il fatto è molto inquietante.
Si parla di elementi della ex RSP, la ex guardia presidenziale che aveva agito a settembre in quello che poi è stato un tentativo di colpo di stato; successivamente ha fatto ancora notizia attraverso azioni di alcuni appartenenti al corpo d'élite con difficoltà disarmato e sciolto dal governo di transizione.
Proprio in questo momento di estrema fragilità politica, a meno di un mese dall'insediamento del Presidente democraticamente eletto, con un governo appena formato e non ancora padrone del mestiere di governare, torna l'incubo della lunga mano di Blaise – l'ex dittatore a suo tempo riparato in Costa d'Avorio, paese dal quale recentemente ha ottenuto la cittadinanza onde rifuggire alla richiesta di estradizione presentata dagli Organi di Giustizia del Burkina Faso.


La situazione è complicata da qualsiasi punto di vista la si osservi: terrorismo integralista islamico, rapimenti e banditismo, potere economico che il “vecchio” tende a perpetrare creando mille divagazioni onde impegnare il “nuovo” sul campo della sicurezza, lontano dai propri interessi.
In questo quadro c'è solo da augurarsi che le grandi potenze non commettano errori di valutazione e di successivo intervento.


Intanto le sei moto italiche sono arrivate a Bamako e mi hanno comunicato dove passare la frontiera: a Nord!




Ho sconsigliato i “bikers” di proseguire in quella direzione che di rischi, a mio avviso, se ne sono già presi tanti e ho suggerito loro di entrare in Burkina da sud passando da Bobo: ho motivo per credere che ora siano già lì.


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