domenica 24 febbraio 2019

Mentre in downtown si apre il festival del cinema africano qui il sipario si chiude



Lunedì, 18.II.19
Nella prima mattinata ho ricevuto una visita a sorpresa da parte del saldatore: mi ha professato la sua volontà a continuare il corso di formazione, ma io non mi sento sicuro e lo voglio attendere al varco domani quando il suo tempo avrà inizio.
Dopo una settimana di assenza, mi è stato detto per malattia, è arrivato anche l'educatore: con lui ho intrattenuto un lungo discorso incentrato su tre questioni: le testimonianze degli allievi che avevo registrato, Martin ed il mio tentativo di trovare una soluzione al suo caso, nonché il caso Thomas-Mohamadi che oramai è aperto da troppo tempo.
In tutto questo movimento ad un certo punto si è materializzata Dalia, la figlia di Bea: la sua scuola non è lontana da G.I. e quindi, nel caso di assenza di un professore, viene a ripararsi nel porto aperto e sicuro di Garage Italia!
L'ho subito messa sotto parlandole dei fari: storia, localizzazioni, funzionalità, sviluppo sino ai nostri giorni.
Mi è sembrata attenta e interessata: ho notato che tutti i giovani ai quali mi sono rivolto, indipendentemente dal livello di istruzione acquisito, di fronte a racconti diversi dai soliti e relativi ad un mondo a loro sconosciuto manifestano la loro attrazione lanciando l'”erudito” verso uno stato di “nirvana”.
Dopo la permanenza in brousse di ieri ho voluto ringraziare Achille; lo avevo un po' dileggiato quando mi aveva detto come avrei dovuto riprendere il filmato con Rosalie, ma in effetti aveva ragione ed ho voluto comunicarglielo.
Con il calore di questi giorni la cucina rischia di diventare un incubo, ma essendo necessario, anche controvoglia ho dovuto darmi da fare: anche questa volta ho cucinato tantissimo, cercando di tenere una dieta variata e di non consumare mai lo stesso cibo a mezzogiorno e alla sera, salvo casi eccezionali.
Ci sono riuscito, ma per ottenere questo risultato ho dovuto dedicare tanto tempo alla preparazione del piatto servito in tavola.
Non so se sono io che sto sbarellando o se è Bruna che manifesta le sue frustrazioni da lontananza dal “suo paese” attraverso scambi a raffica una volta con email, una successiva con Wapp e poi con messanger senza rispondere mai ai punti sottoposti.
Mi sembra una situazione pirandelliana, per ora ancora sopportabile.
Bene invece mi ha fatto sentire la voce di Rosalie che ha voluto chiamarmi per ringraziarmi benedicendomi all'infinito.
Allora io, più tardi, ho chiamato il motard Hamidou con il quale si era instaurato un certo feeling, concordando un rendez-vous verso sera per raccontargli di Rosalie alla quale già avevo dedicato il post sul blog pubblicato in mattinata.
Prima dell'arrivo del motard è arrivata la telefonata del neurochirugo che aveva visitato Thomas indicando per domani la data del ritiro di quanto a lui lasciato e per avere le prescrizioni degli esami richiesti.
Bea, la fedele femmina tradizionale burkinabé desiderosa di assistermi in tutti i modi, se ne occuperà domani.
Quando il motard mi ha raggiunto ho voluto spiegare nei dettagli il perché della chiamata; al momento della nostra conoscenza avevo appreso come spesso l'associazione dei motard si recasse per villaggi a distribuire beni di prima necessità: perché non indurli a fare qualcosa anche per Rosalie ?
Mentre gli facevo vedere le foto del luogo dove ha sede il centro ABASMEI mi ha chiesto di girargliele tutte e, mentre gli preparavo un caffé, l'ho sentito chiamare il presidente della loro associazione per informarlo della cosa: anche da questo canale potrebbe maturare qualcosa. Perciò ho voluto leggere la lista dei bisogni primari avuto da Rosalie spiegando che molti di questi potrebbero essere soddisfatti da altri burkinabé senza doverli far viaggiare da Europa a qui.
Abbastanza soddisfatto dell'incontro, per cena ho preparato una frittata gigante con le verdure che mi aveva donato Rosalie e qualche altro residuo da frigo, il tutto nobilitato dal formaggio grana portato dai Burkina Kamba: risultato interessante.
Prima di chiudere la giornata ho voluto stringere i denti e verificare tutti i conti e i relativi saldi cash: sembrano tornare, quindi me ne son potuto andare a letto rasserenato.



Martedì, 19.II.19
L'arrivo di Boundiba, il saldatore metallico, per quanto avvenuto verso le 9, mi ha tranquillizzato sull'argomento che mi sta tormentando in questa fase finale della mia permanenza qui.
Con lui qui all'opera mi son sentito stimolato ad una uscita indirizzata all'acquisto delle scarpe di sicurezza, uscita durante la quale mi sono fatto accompagnare dal capo meccanico.
Una volta giunti al negozio da questi segnalato ho potuto verificare che il tipo di scarpa offerto non corrispondeva alle mie aspettative, ma il solerte commerciante ha chiamato un suo petit frére il quale si è assentato per ritornare proponendomi un altro modello, molto più “calzante” alle esigenze dell'uso.
Ho chiesto se disponeva di tutte le taglie necessarie e, miracolo, è riuscito a mettere insieme velocemente in uno scatolone tutto quanto, meno un paio taglia 35 che ritengo sarà impossibile trovare.
Mentre viaggiavo verso casa ho ricevuto la chiamata di Eugene il quale pensava di portarmi a visitare il l suo villaggio nella brousse, ma l'orario non era certo quello giusto per me e quindi ho rimandato al pomeriggio.
Sul far del mezzogiorno lo psicologo ha convocato nel salone tutti i ragazzi e gli adulti presenti per tornare sulla questione della manomissione del telefono di Thomas dopo il mio sollecito a chiudere il cerchio della faccenda, che di tempo ne era già passato anche troppo.
L'incontro è stato tenuto in lingua francese per riguardo a me, ma io alla fine ho voluto che venissero ripetuti i concetti anche in Moore; personalmente sono intervenuto chiedendo chiarezza a tutti, perché se è vero che il regolamento interno è conosciuto è altrettanto vero che non viene integralmente rispettato; inoltre, se qualcuno non fosse interessato a frequentare, non sarebbe obbligato a restare e potrebbe cedere il posto ad un fratello altrettanto “vulnerable”affrendogli una chance.
Quando quattro anni fa arrivai in Burkina Faso per la prima volta ero rimasto attratto dal fatto che il paese venisse definito “paese degli uomini integri”; poi, si sa, i detti vengono coniati con uno scopo, in questo caso per tenere insieme le varie etnie che ci vivono, e spesso non corrispondono alla verità; io l'avevo vissuta sulla mia pelle un'esperienza con qualcuno che di integro aveva veramente molto poco.
Quindi ai ragazzi ho ricordato che se non cominceranno ad essere integri ora, come sarà possibile un domani per il Burkina Faso chiamarsi ancora paese degli uomini integri?
Nel pomeriggio ho ricevuto una chiamata da Rosalie allo scopo di informarmi di essere stata contattata dal motard burkinabè: è stato rapido Hamadi a muoversi, adesso c'è solo da sperare che possa arrivare anche qualcosa di concreto al seguito.
Quando alla fine delle attività Eugene è passato a prendermi con la sua auto dove funziona tutto, l'aria condizionata benissimo, ero proprio desideroso di allontanarmi da G.I. e da tutte le richieste ricevute sia via email che messanger dai vertici del sistema. Se c'è una cosa che non amo è quando, partendo da una email, si crea uno sviluppo a cascata con la partecipazione di tutti coloro ai quali l'originale era indirizzata, ma soprattutto nel testo che tu hai scritto vengono inserite le considerazioni degli altri; in questo caso o sono io che non vedo la notifica o non trovo gli inserti, fatto sta che si crea una certa confusione.
Dato che ci sono alcuni argomenti divenuti caldi che non mi competerebbero, ma sui quali sono stato chiamato ad agire, ho la sensazione che le mie esternazioni non siano tanto piaciute: in questo momento ho bisogno di ritrovare il fresco e togliermi dalle varie forme di inquinamento patite in tutti i sensi, in pratica ho bisogno di riprendere la giusta distanza (mettendomi in sicurezza).
L'itinerario con Eugene mi ha portato su un goudron in ottime condizioni sino a Gogo (forse si scrive in maniera diversa), dove ci siamo infilati su una strada in terra rossa. Mi aveva avvisato di non volersi spingere troppo avanti per non incappare in qualche parente che ne avrebbe chiamato altri a fare capannello, ma inevitabilmente ha iniziato con incontrare una zia sordo muta che ha voluto salutare e dopo poco sono arrivati altri che, tanto per non sbagliare, sono tutti parenti fra loro.
La zona mi è piaciuta perché è ricca di alberi, in particolare degli stupendi manghier carichi di frutti pendenti ancora piccoli e acerbi, inoltre ho notato alcuni Baobab di ragguardevoli dimensioni.
Energia elettrica zero; qui si vive di agricoltura, quella tradizionale, e ci sono persone che non hanno mai messo piede a Ouaga né che vogliono mettercelo: come li capisco!
Tanto vicini alla capitale e tanto lontani, mondi che condividono il territorio pur gravitando su orbite diverse.
Ritornati sul goudron dopo un po' si è parcheggiata l'auto per entrare nei campi ora secchi e conservanti il residuo più duro della coltivazione precedente:il sorgo.
Eugene ha voluto farmi vedere un terreno di 400mq di sua proprietà totalmente cintato utilizzando un materiale fra i più costosi: sarebbe stato meglio, mi ha confidato, spendere di meno nella cloture per poter acquistare un altro terreno contiguo.
Con il primo buio ed una luna piena stupenda sullo sfondo siamo tornati alla mia base e il discorso è andato alla giornata di domenica e a Soeur Rosalie dans la brousse.
Dopo aver ascoltato il mio racconto ed avergli parlato dei bisogni di Rosalie, subito si è focalizzato sui pannelli solari ed il veicolo del quale Rosalie ha bisogno mettendomi al corrente che prossimamente verrebbe imbarcato la motrice di un camion destinato a qui; sul cassone potrebbe essere caricato un veicolo nove posti e all'interno di esso altra mercanzia.
Inizialmente mi aveva accennato ad un bellissimo furgone dotato di motore diesel con soli 100.000 km a € 1.500,00, ma essendo che su questo territorio rendono meglio i motori a benzina, dopo essere tornato a casa ha svolto qualche indagine venendomi a suggerire una Nissan Serena a benzina con 8 posti; peccato che come mi sono messo a cercarla fosse già sparita, venduta.
Tanto interesse verso Rosalie da parte di chiunque io ne venga in contatto mi induce a pensare che dovrei riuscire a combinare qualcosa di interessante anche in Italia per lei.
Cristian, il nostro ingegnere, mi ha contattato sul tardi: incontro fissato per sabato dopo accordi con Achille che intervisterò domani.



Mercoledì,20.II.19
Avrei voluto avere le ultime giornate con i remi tirati in barca e invece sto arrivando al traguardo quasi in affanno.
Oggi sarà la prova del nove per il fabbro: o arriva e si va avanti o soprassiede ed io il corso lo metto in stand-by.
Con un po' di ritardo l'uomo è poi arrivato ed ha cominciato la sua attività.
Nel frattempo è arrivata Bea la quale ha bisogno di un intervento minimo da parte del fabbro, intervento che forse si farà questa sera: ma che fatica con questo MAU, andrà a finire che lo vedrò finito ma ancora non in attività.
Fra una cosa e l'altra ho interpellato Achille per avere la sua disponibilità all'incontro con il nostro ingegnere durante il pomeriggio di sabato: la disponibilità l'ho avuta e venerdì chiuderò il cerchio con l'ingegnere se rientrerà dalla zona rossa dove è stato chiamato per delle verifiche relative ad un grande intervento da parte di una organizzazione che ha peso.
Quindi mi sono deciso a salutare Giséle, la persona che tanto si è data da fare per il caso che le avevo sottoposto; mi ha ancora offerto la sua disponibilità ed io ho trovato modo di parlarle di Soeur Rosalie destando il suo interesse.
Le ho lasciato il contatto telefonico: le cose avvengono non a caso, in Africa in particolare.
In funzione di una serie di esami ai quali deve essere sottoposto Thomas ho coinvolto lo psicologo Jean Raymond, il quale non ha disdegnato di fronte ad un compenso inatteso: quindi domani alle cinque accompagnerà il ragazzo al San Camillo e poi mi saprà dire.
In realtà gli avevo chiesto di chiamare l'ospedale per avere alcune informazioni, per esempio quelle relative al costo degli esami, ma egli non lo aveva fatto così gli ho affidato Fcfa 50.000 sperando di averne una parte in restituzione.
Avevo chiamato anche Alfredo Lo Cicero per un saluto, ma lui ha voluto fare di più e mi ha proposto un incontro verso sera nella mia sede: un onore inatteso avere qui Save the Children.
Poco dopo le 18 si è presentato a bordo di una moto dall'estetica gradevole che ricorda Ducati, ma in realtà si tratta di una cinese di soli 250 cc.
Abbiamo conversato abbastanza e prima che se ne andasse ho voluto segnalare anche a lui Soeur Rosalie. Ricordavo che mi aveva di alcune signore, incluso la moglie, che sarebbero interessate a darsi da fare nel settore ed io ho proposto la conoscenza di Rosalie che di bisogni da soddisfare ne ha fin che si vuole.
Così si è fatto tardi e mi è rimasto poco tempo dopo cena; inoltre comincio ad accusare sintomi di stanchezza che mi tolgono la voglia di scrivere alla sera.



Giovedi, 21.II.19
Va bene che ero sveglio, ma certo non mi aspettavo una chiamata alle 6.40 da parte di JR lo psicologo che si trovava alla San Camillo già da tempo: serve altro denaro.
Accidenti, ed ora come si fa? Ho chiamato Bea, ma non rispondeva: più tardi ho saputo che si trovava in altro ospedale per un attacco di malaria della madre.
Ho atteso che arrivasse Moustapha per spedirlo come corriere espresso a consegnare altri Fcfa 50.000, sperando di aver capito bene la richiesta.
In mattinata è arrivato il saldatore proprio quando avevo da poco iniziato a parlare con Roland; è stata l'occasione per presentarli visto che nella funzione di coordinatore dovrebbe tenerlo anche un po' d'occhio dopo quanto ho a lui relazionato.
Eugene intanto si sta dando da fare per cercare un veicolo adatto alle esigenze di Soeur Rosalie: l'idea di trovare una Nissan Serena 8 posti con motore a benzina mi è sembrata una buona idea.
Da noi sono rare ma si possono trovare attorno ai 1000/1500 euro; il fatto è che trasporto+dogana+immatricolazione portano il costo di una simile operazione fra i 4500 ed i 5000 euro: non poco!
Bandiba il saldatore ha lavorato con i ragazzi in maniera adeguata: ho visto sulla lavagna esterna i voti conferiti ai singoli allievi.
Alcuni erano talmente bassi per cui ho chiesto spiegazioni. Il voto originale era risultato buono, ma il comportamento tenuto da alcuni allievi lo aveva indotto ad abbassare la valutazione in maniera drastica: meglio un formatore severo che uno laissez faire!
Proprio nel momento in cui Abass l'artista stava iniziando nel primo pomeriggio la sua attività con i ragazzi mi è stata annunciata la visita di Vincent, la persona che Federica ha voluto venisse a conoscere meglio G.I. nella prospettiva di affidargli un eventuale incarico inerente la contabilità, così come dovrà già fare per il progetto Cyber.
E' stato un incontro abbastanza lungo durante il quale ho cercato di spiegargli l'organizzazione di questo giocattolo sperando di sentirgli fare qualche commento; invece la persona ha ascoltato con occhi vispi senza porre quesiti: possibile mai che abbia spiegato così bene da non indurre l'interlocutore a qualche spiegazione?
Poi ho avuto a che fare con Abass al quale ho ricordato come affrontare, a partire dalla prossima settimana, il rapporto con Martin onde dargli un supporto con applicazioni di arte terapia.
Infine Désiré che stava aspettando il momento giusto per acchiapparmi; in realtà non aveva con se la documentazione che l'avevo invitato a rintracciare.
Alla fine mi ha chiesto di preparargli un testo di lettera secondo lo schema già dipanato durante incontri precedenti: domani vedrò di farlo per il bene suo, di BnD e del progetto Garage Italia.
Finalmente ho potuto inforcare Renault Scenic ed uscire per gli ultimi acquisti alimentari di questa permanenza ed anche per recuperare da Fati i vestiti da lavoro che ho trovato già ben confezionati con il nome dell'allievo inserito nella confezione: bel lavoro!
Per le mie cosucce dovrò ripassare domani sul far del mezzogiorno.
Dopo cena mi son tolto di mezzo definitivamente il discorso della contabilità e delle relative pezze giustificative: le ho fotografate e le ho inviate una a una a mezzo Wapp a chi di dovere.
Ora è quasi mezzanotte, ho sentito una zanzara girare per la stanza ed ho già tirato giù la zanzariera: spero di non ritrovarmela nelle orecchie più tardi.



Venerdì, 22.II.19
Forse sarà l'ultima volta che cucino approfittando delle temperature mattutine in una giornata da 36° massima con 21° minima.
Quindi via con zucchine e melanzane da predisporre sulla padella in funzione della griglia che non c'è.
Nel mentre hanno avuto inizio le chiamate per vari argomenti; intanto Bea ha già cominciato a lavorare per me per l'ultimo bucato e pulizia della casa.
Dentro questo fermento sono poi cominciate le consegne: prima il coordinatore Roland, poi Bea sino a che sul far del mezzogiorno è arrivato Jean Raymond, lo psicologo, per accompagnarmi nella sua dimora non lontana da qui, dove ho trovato una meravigliosa accoglienza da parte della moglie, dottoressa all'oftalmico, la quale interpreta il ruolo della donna istruita ma al tempo stesso tradizionale sia nell'abbigliamento che nei comportamenti.
Ha cucinato diverse portate che ho molto gradito, ma non le ha consumate con noi pur essendo questa una famiglia cattolica che non dovrebbe avere dei tabu in tal senso.
Anche in questa casa non esiste il tavolo sul quale consumare i pasti; si sta seduti sul divano con i piatti appoggiati su un tavolino,
Il pranzo era composto in maniera articolata e varia: verdure miste crude da condire con una salsa maison, patate fritte, cuscus di verdure, pollo fra l'arrosto e l'umido accompagnato da un ottimo sugo di verdure, papaia e tangelo, il tutto accompagnato da un vino rosso proveniente dalla Mancha con gradazione alcolica 13,5° , vino che io ho assaggiato esclusivamente per cortesia.
Il giovane figlio di nome Egidio di cinque anni ha mangiato seduto a terra mentre la televisione continuava a trasmettere programmi adatti alla sua età, invece la sorellina di 13 mesi di nome Deogratias è stata quasi sempre incollata alla madre dalla quale ha avuto con grande frequenza latte sia da un biberon che dalla riserva naturale ben dotata.
I bambini, molto diversi fra di loro, sono due bei bimbi; mentre la piccola ha dimostrato sin da subito una certa paura per la mia presenza, Egidio non ha avuto nessun problema.
Verso la fine ha chiesto al padre di prendere qualche immagine fotografica con me presente da inviare ai suoi amici; la piccola invece l'ho lasciata cuocere nel suo brodo sino a che, di fronte ad un pallone che aveva piacere ad avere fra le mani, ho cominciato a rilanciarglielo avvicinandomi sempre di più.
Allora ha cominciato ad interagire con me mentre continuavo la manovra avvolgente nei suoi confronti sotto gli occhi divertiti dei genitori; alla fine l'ho anche presa in braccio, ma per depositarla presto nel grembo materno dove ha ritrovato il suo habitat naturale.
Quando ho lasciato la famiglia burkinabé, assieme ai saluti ho ricevuto anche un dono da me totalmente inatteso: qui è così!
Dopo aver completato il passaggio contabile di Thomas a Bea mi sono reso conto che la connessione internet non andava. Ho controllato tutto il controllabile, ma niente da fare. Meglio allora spegnere tutto, modem incluso, e uscire per gli acquisti in funzione della cerimonia di saluto organizzata per domani nonché per ritirare le cosette che avevo commissionato a Fati.
Quando ben sono entrato nel suo atelier l'ho trovata con una faccia affaticata, forse il residuo dell'attacco di paludismo che l'aveva portata all'ospedale qualche giorno fa, ma sempre sorridente e carina nel suo modo di porsi.
Il lavoro era stato completato, ma ancora prima di chiederle il dovuto per la sua opera mi ha messo fra le mani una camicia ed una borsa per la spesa, entrambe di sua produzione: entrambe sono un suo dono a le vieux blanc italienne (nasara).
Mi sono sentito toccato ed anche impreparato ad un simile gesto da parte sua nei miei confronti.
Quando poi ho osato chiederle il prezzo della sua prestazione non ha voluto assolutamente nulla: son quelle cose che quando capitano ad uno come me che tiene sempre conto del lavoro degli altri, lasciano sbasiti.
Questa è l'Africa che amo, fatta di sentimenti e di riconoscenza per l'altro: avevo conosciuto Fati quattro anni fa e solo per il fatto che sono tornato nel suo atelier esclusivamente per il piacere di salutarla ha mosso dei sentimenti di amicizia sopiti nel tempo.
Dico a me stesso che probabilmente non tornerò più in Burkina, ma poi ci sono le persone, e le persone è bello poterle ritrovare.
Poco dopo il mio rientro mi sono piazzato in camera per godere di A/C e di la ho sentito qualche rumore al quale non ho fatto caso, ma dopo un po' ho sentito qualcuno alla porta: era Leokady! Che sorpresa: la petite sembrava imbarazzata come prima del famoso fine settimana durante il quale l'avevo accudita.
Le ho chiesto se volesse disegnare alla lavagna e alla sua risposta affermativa l'ho messa in condizione di farlo mentre io rientravo nel mio studio.
Poco dopo però è arrivato papà a prenderla e quindi ho ritenuto di doverla informare che non l'avrei più vista per un po'; nel momento del saluto mi ha porto la mano.
E' stato allora che le ho detto: se questa è la forma di saluto che si usa in Africa ora ti insegno quella italica. L'ho invitata a stringere la mia mano con più forza, come piace a me, e poi l'ho baciata sulle guance sotto lo sguardo divertito del genitore.
Alla fila delle persone che ricorderò si è aggiunta quest'anno Rosalie, per esempio, ma anche Leokadi e le sorelle, e Dalia, Fati, Achille: io so che penserò a queste persone quando, dopo aver giganteggiato qui, sarò rientrato nella mia modesta dimensione italica.


Visto che stamane avevo cucinato e che a mezzogiorno avevo pranzato fuori e che forse anche domani sera potrebbe accadere la stessa cosa, ma forse anche perché lo volevo, ho invitato Bea a tornare per condividere la cena con me.
Così è stato: su un soffritto cipolla e aglio ho posato della polpa di pomodoro fresco dopo averlo sbollentato e, al momento giusto, ho aggiunto un battuto di zucchine e melanzane ricavato dal lavoro della mattinata. Le farfalle si sono poi aggiunte alla composizione rifinita con una bella spruzzata di grana: un piatto nobile in Burkina Faso!
A seguire mango in coppa: una cena equilibrata in carboidrati, verdure e frutta!
Ad un certo punto è sbucato Amadou ed allora è venuto il momento per dirgli in maniera elegante come in un modo dove tutto cambia lui invece continua a rappresentare qualcosa di immutabile. Inoltre, a fronte della sua fantasia di sposare una donna per farsi cucinare, ho chiesto quale donna accetterebbe di venire a vivere nella maisonette che occupa da quando l'ho conosciuto.
Scherzando l'ho anche invitato a scrivere su un foglio di carta da una parte i costi di una simile operazione, tipo gli abili, il parrucchiere etc., e dall'altra i benefici, tipo il cucinare: ma ti sembra che la cosa stia in piedi? Riflettici bene Amadou, ma soprattutto, voglia mai il destino portarmi ancora qui, non farti trovare più qui con la mansione di pseudo guardiano notturno=uomo dormiente mentre dovrebbe vegliare.
Tutto è stato gestito in maniera scherzosa e divertente, ma il messaggio è stato forte: quattro anni fa ti avevo dato delle possibilità di apprendimento e ti avevo stimolato ad uscire dalla apatia cronica cercando un vero lavoro, ma quando ti ho ritrovato qui ho capito che avevi dimenticato ogni insegnamento.
Ora che ti vedo uscire ogni mattina fra le 8 e le 8.30 per tornare alle 16.30/17 verrebbe da pensare che vai a lavorare da qualche parte, invece tu vai errando con la tua bici non si sa dove, a dormire sotto un albero? Guarda che se tutto ciò che guadagni in un mese è rappresentato dall'importo che conosco mai potrai pensare di avere una donna al tuo fianco, anzi no, così è detta all'europea, mi correggo: al tuo comando!
Verso le 23 Bea ha chiesto la route e così il gruppetto improvvisato si è sciolto, ma prima di lasciare Bea mi ha donato due tagli di stoffa qui chiamati PAGNE, belli nelle fantasie e nei colori africani: molto graditi.
Nella sua situazione economica non avrebbe dovuto: ma qui è così, inoltre per lei io rappresento la figura del padre che ha perso all'età di cinque anni e del quale deve aver fato un mito!
Già dopo che Fatì mi aveva offerto i suoi doni io avevo detto a Bea come fossero assolutamente inattesi, ma lei mi aveva risposto che io sono una persona speciale per come mi comporto con tutti e quindi è normale che succedano cose di questo genere; ho pensato ad un nuovo San Gaetano, questa volta de Padoue, o forse ad un inviato di San Antoine de Padoue....
La mia missione qui sta virando verso la conclusione, ma è già da un po che serpeggia in me un dubbio: sarà stata quella di fare ordine a Garage Italia per conto di BnD o quella di incontrare e dare un po' di sollievo a qualche persona per conto del caso che tutto indirizza?
Ai posteri l'ardua risposta.


Sabato, 23.II.19
Stamani mi sono alzato alle sei non per ansia da fine lavori; è il mio organismo che in questo habitat si è tarato in questo modo.
In ogni caso la buona gestione di ogni particolare mi sta portando all'esaurimento scorte alimentari nei giusti termini; circa le attività, oramai quel che è stato è stato!
Mi ero riproposto di adempiere ad alcuni impegni affinché chi verrà dopo di me possa trovare ogni cosa al meglio possibile: pertanto ho elaborato elenchi di vario genere che ho distribuito via email a chi ho ritenuto giusto dovesse disporne.
Adesso sono le 11 del mattino quando mi sembra di aver veramente sistemato ogni particolare, incluso una infornata di ragazzi nel salone quando li avevo visti inattivi di fuori: oggi è toccato ai dodici mesi dell'anno in italiano!


Confermato il rendez-vous con l'ingegnere alle ore 17.30 chez Paradisio; Achille oggi è impegnato lontano da qui e pertanto ci incontreremo direttamente sul posto.
Prima di iniziare la cerimonia i ragazzi si sono messi a guardare un film sul p.c. di Bea così il tempo passava nell'attesa di Sama e qualche altro adulto che aveva dato la sua adesione, fra i quali Kaka.



Poco prima delle 14.30 è arrivato Sama e subito gli ho chiesto dei documenti da portare in Italia; li aveva lasciati in macchina, ma alla fine me li ha consegnati ed io ho subito informato Antonio a Siena.
Dopo averlo edotto su alcune cose riguardanti G.I. egli mi ha lasciato per precedermi in un rendez-vous con l'ingegnere incentrato sul barrage di Pilimpiku.



A quel punto ho dato inizio alla cerimonia anche se Moustapha si è dovuto assentare per un decesso intervenuto nel suo ambito: mi ha assicurato che verrà domani.
Avevo da poco iniziato a parlare quando è entrato Kaka, venuto appositamente per salutarmi.
Il discorso non l'ho voluto portare per le lunghe; in precedenza avevo preparato per ogni nominativo il vestito da lavoro, le scarpe da lavoro, le calze per indossare le scarpe e pertanto, seguendo l'elenco predisposto per la firma di ognuno, è stato facile procedere.




I ragazzi mi sono sembrati molto contenti nel ricevere!
Ho pensato che forse un paio di scarpe non l'avevano mai avuto prima.
Dopo Bea ha portato le cibarie, anch'esse preparate prima, e le bibite: sembrava tanta roba ma è andata via alla velocità del suono!





Mentre i ragazzi stavano mangiando io mi sono intrattenuto con Kaka al quale ho raccontato la giornata di domenica scorsa insieme a Soeur Rosalie perché l'avevamo conosciuta mentre eravamo insieme e mi è dispiaciuto di non averlo invitato domenica scora; poi ho voluto prendere qualche foto personalmente muovendomi qua e là.








Intanto i ragazzi avevano indossato calze e scarpe come se dovessero tornare a casa con le calzature addosso.
Non a caso avevo spiegato che si tratta di una scarpa di sicurezza da indossare durante la formazione Souder Metallique, quindi da lasciare nel magazzino esterno sotto chiave.
Dopo aver voluto una foto assieme ad ogni allievo ed aver distribuito delle T-shirt, ho anche consegnato qualche stupidaggine che non avrei mai voluto riportarmi a casa, dando così senso alla valutazione che avevo ricevuto da parte del Souder plastique relativamente al lavoro dei ragazzi.








Fra una cosa e l'altra oggi non ho toccato vero cibo; in compenso ho terminato delle carote che avevo preparato per altra destinazione: ci voleva un “pasto” leggero dopo l'esagerazione di ieri sera!
Quindi si sono fatte le 16.30 e mi sono dato una mossa per raggiungere il luogo deputato all'incontro; quando sono arrivato era ancora in corso il dibattito su Pilimpiku al quale sono stato invitato ad unirmi.
Per giunta ero anche fornito delle foto scattate in quella occasione e tutti hanno voluto vederle.
Via quelli di Pilimpiku è arrivato Achille con un bel preventivo di un lavoro destinato a sopperire alle due trivellazioni andate male: l'ingegnere lo ha trovato ottimo nei costi esposti tale per cui non avrà problemi ad approvarlo salvo accertare prima la presenza di fondi adeguati..
Una piccola soddisfazione per me: si sta parlando della realizzazione di un'opera come avevo suggerito subito dopo aver saputo dell'esito negativo della seconda trivellazione.









Stava scendendo il buio quando ci siamo lasciati, ma prima ho scambiato qualche parola con Achille in merito alle indicazioni ricevute da Soeur Rosalie stamane: nel corso della telefonata mi aveva anche detto che sarebbe entrata volentieri nella mia valigia per venire in Italia.
Al che avevo replicato che lei era già entrata nel mio cuore, ma essendo di piccola taglia avrei potuto anche farla entrare nella valigia!
Ho trovato furba la sua indicazione relativa ad un veicolo utile a rimpiazzare la sua Opel Corsa molto affaticata: invece che essere indirizzata verso un furgoncino è orientata verso una moto taxi, ossia un triciclo, dal costo molto contenuto e reperibile sul posto.
Ho subito pensato che facendo realizzare una centinatura sulla quale stendere un telone e dotandolo di panche sul cassone potrebbe diventare una soluzione economica per l'utilizzo richiesto.
In serata, durante una conversazione telefonica, l'ho accennata ad Eugenio che l'ha trovata molto intelligente.


Durante il percorso di rientro ho sentito che dalle bocchette del cruscotto usciva aria calda; gli strumenti di bordo sono praticamente oscurati e quindi con la luce del portatile ho controllato la temperatura dell'acqua del radiatore: molto elevata!
Vuoi vedere che non funziona più la ventola? O semplicemente bisogna rabboccare il livello dell'acqua. Guidando con attenzione allo strumento sono rientrato a casa e subito mi sono informato sulla presenza di acqua o meno: questa volta c'é ed è quello che mi ci vuole per prendere una doccia dopo una giornata complessivamente tirata.
Pensando di poter essere fuori a cena non mi ero preoccupato di dovermela cucinare; fermo il principio di evitare lo stesso cibo per due volte di seguito, continuando nell'esaurimento scorte ho preparato un soffritto aglio e cipolla sul quale, al momento opportuno, ho aggiunto due patate tagliate sottili; dopo un po' ho aggiunto acqua q.b. e quindi il riso rimasto, il tutto a fuoco dolce e con padella coperta. Quando la cottura è stata quasi pronta ho aggiunto due uova mescolando il tutto; prima di servire ho spolverato del formaggio grana che ha contribuito a conferire il giusto sapore (grazie Burkina Kamba!).
Amadou era venuto a tampinarmi come sta facendo quasi tutte le sere: hai già mangiato? si.
Vuoi condividere la mia preparazione? Si!
Quindi lui ha mangiato per la seconda volta nella serata aiutandomi a non lasciare nemmeno un chicco di riso residuo nella padella.
Mentre mi apprestavo a lavare i piatti ho ricevuto messaggi vocali da mio figlio: lo stop-over a Tunisi dovrebbe essere tutto sistemato fin dal mio arrivo quando dovrei trovare una persona ad attendermi in aeroporto.
Contrariamente alle informazioni prese online il Bardo sembrerebbe aperto anche di lunedì: bene, era proprio ciò che avrei voluto visitare, ma se poi non dovesse essere possibile c'è sempre Cartagine lì a due passi pronta a lasciarmi vedere i residui della storia e della cultura Punica.
Ma se Annibale, invece che lasciarsi infinocchiare dal Temporeggiatore dotato di acume levantino, l'avesse vinto così come avrebbe potuto se l'altro non avesse continuato a rifiutare l'ingaggio in battaglia?
Oggi saremmo tutti più africani di quanto già non lo siano specialmente le genti del sud della penisola.
Al proposito mi è stato segnalato un lavoro canoro: Almamegretta – Figli di Annibale (youtube.com) veramente interessante!.
Buona notte per l'ultima volta Ouagadougou! Non mi mancherai, ma fra la gente che ho frequentato sicuramente so che qualcuno mi mancherà!


Domenica, 24.II.19
Ho anticipato la posizione eretta prevedendo che dopo le 6.30 non avrei trovato acqua al rubinetto: previsione centrata!
Mentre mi appresto alle ultime scritture prima di dismettere Asus che è mia intenzione lasciare qui mi è stata annunciata da Amadou la visita di Josuè.
Assieme a Thomas ha manifestato sia il desiderio di rimanere in contatto con me che la voglia di apprendere l'italiano: cercherò di fargli arrivare dei libri da scuola elementare e l'ho invitato a coltivare questo desiderio insieme a Bea, nonché ad approfittare della venuta qui di qualsiasi italiano per farsi aiutare nell'intento.
Quando mi ha lasciato l'ho abbracciato: chissà cosa sarà di lui che a 18 anni ha già perso la vista dall'occhio destro.
Mi è salita dal profondo una punta di commozione: oramai sono troppo vecchio e troppo esposto in simili circostanze.
Per fortuna che la lacrimetta si è trattenuta!
Bisogna chiudere in qualche modo. questa mi sembra, per ora, una buona uscita di scena.
Si chiuda il sipario!


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