venerdì 22 febbraio 2013

Gente di Jinotega


Mercoledì 20.02 – Rito, a inizio giornata, mi ha presentato un suo vicino di casa, Luis, il quale, ancora prima di visitare il Nomade, mi aveva già invitato a prendere un caffè nel suo bar.


E così, verso le 10.30, proprio quando da Managua stavano arrivando le prime notizie sulle parti di ricambio, Luis mi ha prelevato portandomi in centro dove lui si occupa di una panaderia e di un caffè siti nello stesso luogo dell'abitazione.



Abbiamo conversato a lungo, anche con la moglie quando ha fatto una fugace apparenza, e, dopo aver ripreso alcune immagini, sono stato riaccompagnato al Taller.



Tutti restano sbasiti nel sentire che ho percorso tanta strada da solo, preoccupati dall'aspetto della sicurezza personale; d'altronde, se corrisponde a verità il fatto che il Nicaragua è oggi un paese tranquillo, il più sicuro fra quelli del Centro America, c'è da chiedersi perché ci sono inferriate e filo spinato a doppio cerchio dappertutto, così come gli uomini della seguridad privata schierati un po' ovunque. La risposta di Luis a proposito di Jinotega è stata la seguente: pur essendo una città tranquilla, è preferibile non trascurare i sistemi anti intrusione.


Al Taller ho poi deciso di verificare i medicinali che ho trasportato prima di consegnarli, mentre dopo la pausa pranzo mi sono deciso a salire sul tetto per liberarlo dei pneumatici.
Ho preferito tenere solo quelli in migliori condizioni, due su quattro, di montarne anteriormente due a 8 tele provenienti dal garage, già usati in Africa ed in buone condizioni, sostituendo un posteriore con un altro fra i migliori a disposizione, in modo da pensare ad una eventuale ricopertura di quelli più integri. In ogni caso, anche il treno di gomme attualmente in uso, così come il precedente, non durerà più di 25.000 km.: ora ne ha precorsi oltre 19.000 ed un paio è meglio fermarli già adesso, quindi è sicuramente arrivata l'ora di pensare alla ricopertura in tempi ristretti.
Quando mi sono reso conto che per oggi Rito non avrebbe dedicato altro tempo al Nomade, allora mi sono deciso a cercare una connessione, trovata abbastanza vicino all'officina.
Sia Bambini nel Deserto, attraverso il suo Presidente, che la Brigata Medica, hanno voluto ringraziarmi per il lavoro svolto attraverso emails; domani, anche se il lavoro in corso lascia ben sperare per il proseguimento del viaggio, penso che svolgerò comunque un'indagine tendente a identificare eventuali porti di imbarco verso l'Europa.


Ho anche avuto modo di esaminare le info lasciatemi da Stefan, in particolare quelle inerenti ad una coppia francese, Nat et Jean, che dal 09.11.2011 hanno iniziato a percorrere il Chile e l'Argentina sino al 05.03.2012, toccando Ushuaia il 08.01.12 e la penisola di Valdes il 16.02.12, per poi passare in Uruguay il 06.03, in Brasile il 24.03, ancora in Argentina il 26.05, in Paraguay il 01.06, in Argentina il 03.06, in Chile il 21.06, in Bolivia il 28.06, in Argentina il 01.07, in Bolivia il 10.07, in Peru il 12.08, in Ecuador il 18.09 e in Colombia il 05.10, il tutto in poco più di un anno, sino al 21.11.2012.
Da lì hanno proseguito per San Blas e Panama sino al 05.12, Costa Rica sino al 30.12, Nicaragua sino al 03.01, passaggio in Honduras per entrare in El Salvador il 04.01; le info finiscono lì, ma credo che ora stiano percorrendo strade in Mexico.


Al momento non ho le idee per niente chiare, ma appena tornerò a San Rafael valuterò con attenzione ogni possibile opzione.
In serata, con un forte vento che scuoteva il Nomade al riparo sotto una tettoia, mi sono guardato un altro film: Il solista.
E' stato come vederlo per la prima volta per quanto non me lo ricordassi; mi è sembrato un remake di storie simili già raccontate, anche se il segnale forte che rimane è quello circa il fatto che più che le medicine, in certe situazioni di disagio consolidato, valgono i rapporti umani, l'amicizia che si riesce a scambiarsi.

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