martedì 18 ottobre 2016

Itinerario per il Senegal - parte seconda



Per ora la decisione sul come e con che mezzo raggiungere la meta non è ancora presa; attenderò la data del primo dicembre quando saprò se sarò idoneo alla partenza oppure no.
Essendo fiducioso e volendolo fare io intanto mi sto preparando: quindi ho preso contatto con la rappresentanza del Senegal per ottenere alcune delucidazioni su argomenti vari.
Sto rivedendo la mia posizione vaccinale che però non dovrebbe avere bisogno di integrazioni: come l'ultima volta non eseguirò la profilassi antimalarica.
Nel frattempo continuo a tenere monitorate le compagnie aree che offrono voli abbordabili per Dakar.


Nel caso di utilizzo di un veicolo sarei in grado di lasciare il territorio liberamente se dovessero insorgere problematiche di salute come era accaduto in Burkina dove però ero vincolato a una data di un biglietto aereo; quindi se dovessi scegliere l'aereo dovrò acquistare un biglietto con data di ritorno aperta.



Intanto mi capita di rivedere come un film le mie precedenti esperienze africane, consapevole che questa volta sarà diversa da qualsiasi altra precedente: 





c'è sempre qualche gradino da salire per trasformare ciò che è ignoto oggi in una conoscenza domani (la regola pare immutabile nel tempo).
La conoscenza acquisita ieri magari è già in qualche modo superata, ma è pur sempre una buona base sulla quale fare conto.





Alcune persone che sanno di me, così come era avvenuto durante il periodo trascorso in Burkina, hanno deciso di farmi visita quando sarò laggiù.
Una fra queste aveva manifestato il desiderio di effettuare un periodo come volontaria: probabilmente farà un periodo di un mese come stagista al mio fianco.
Insomma, la cosa che sta prendendo forma si sta strutturando in maniera elastica e pertanto vale la pena trovare tutte le energie necessarie da infilare nel frullatore e poi stare a vedere cosa ne uscirà.
Quanto meno sono certo che ne verrà fuori qualcosa che prima non c'era.
Qualcosa che tornerà di qualche utilità alle donne ed ai bambini da loro procreati: saprò mai se avranno un futuro migliore?
L'importante è muovere i primi passi con occhio lungo.





Il Senegal che incontrerò in questa veste mi apparirà altra cosa rispetto al Senegal di cinque anni fa: quello vide Il Nomade proveniente dal Mali arrivare zoppicante a Kaolack dove fu sottoposto ad un intervento risanatore al cambio che poi tanto risanato non fu, visto che a distanza di circa 1.200 km. fu costretto a lanciare la spugna a Dakhla dopo giorni estenuanti trascorsi fra un meccanico e l'altro, tutti accomunati dalla voracità nel voler spolpare la propria parte di osso dalla “preda”.
In quella circostanza arrivò il momento di dire BASTA!.
Ci pensò il Soccorso Stradale - incluso come utile opzione nella copertura assicurativa italica - a riportare a casa il veicolo ed il suo equipaggio.

Ma questa è un'altra storia già ampiamente documentata all'epoca dei fatti (vedi articoli postati fra febbraio e marzo del 2012).


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