giovedì 21 marzo 2013

Appendice 1) a gran finale


      Fra le varie cose il giorno di venerdì 29 a Panamà city è festa; l'ufficio Condor normalmente è aperto solo di martedì e venerdì, quindi io dovrò riuscire ad incastrare questo impegno con unica chanche il 26, prima o dopo il controllo di Polizia al quale il Nomade dovrà sottoporsi ante consegna a WWL in Manzanillo.
      Dell'albergo ho deciso di non preoccuparmi: qualche soluzione in proposito la troverò in maniere estemporanea, e se dovesse esserci la possibilità di concatenazione, male che vada potrei passare la notte in aeroporto.
      Ho anche avuto notizia che usando una delle mie carte di credito, quelle che materialmente sono ancora in Italia, proprio per prenotare l'albergo on line ci sarebbe stato un segnale di allarme a fronte del quale la carta sarebbe stata bloccata d'autorità da parte dell'ente emittente: misteri tecnologici nei quali è meglio non entrare.
      Alle 16.30 è passato il taxista, che poi è il fratello di Pacho, il capo della baracca, a prelevarmi: avrò bisogno dei suoi servigi fin che sarò qui bloccato e perciò ho concordato con lui una tariffa abbonamento per non farmi ciucciare ogni volta 5 USD.
      Tornato a casa ho provveduto a sostituire l'adattatore della presa di corrente con un altro in buone condizioni: a me basta che regga una decina di giorni, e se ci riuscirà poi passerà onorevolmente nella raccolta dei souvenir.
      A conclusione di una giornata sostanzialmente dalle attese deluse devo dire che chi ha immaginato sin dall'origine questa “piece tatrale” è sicuramente un regista dalle infinite sfaccettature e di supreme capacità: dopo aver fatto vivere vari episodi al protagonista ha portato la platea a tirare un sospiro di sollievo quando tutte le tessere delle prenotazioni si sono incastrate per poi mischiare ancora il mazzo lanciando le carte per aria in caduta libera nel colpo di scena che spiazza anche le menti più riflessive.

      Mercoledì 20.03 – Ricapitolando, la situazione sembra sfuggire al controllo locale: sono le ore 9.00, è in corso lo smontaggio del gruppo cambio-differenziale.
      Le parti che risulteranno logorate non sarà certo possibile trovarle qui, e molto probabilmente sarà difficile trovarle anche in madre patria.
      Ci vorrebbe un buon tornitore capace di ricostruirle in modo da poter percorrere anche solo 3.000 km., tutti quelli che mi servono per raggiungere una officina italica.


      L'avaria in corso ha messo in evidenza ancora una volta che la funzionalità del motore è perfetta, solo che la potenza che esso è in grado di sviluppare non può essere trasmessa a causa di alcuni raccordi forse consumati in maniera anomala.
      E' come quando una persona in buon stato di salute fisica cade in depressione; all'improvviso tutte le sue energie sembrano perdersi, l'individuo si sente incapace e impotente, resta bloccato, e ciò che sino al giorno prima era semplice a compiersi, il giorno dopo diventa impossibile.


      Nel caso meccanico la riparazione, per quanto complicata dalle difficoltà di reperimento delle parti o dalla loro ricostruzione, essa risulterà sicuramente più semplice ed il recupero più rapido, anche se non è dato sapere per quanto tempo potrà durare.
      In Senegal mi era stato assicurato il rientro in Italia, ma il tempo di quella riparazione al meccanismo del quinto rapporto del cambio finì appena passato il confine Mauritania – Marocco innescando le peripezie di Dakhla che costrinsero il Nomade ad un rientro su carro.
      Ora è ancora il complesso cambio-differenziale a imporre lo stop. 
      Quello avariato era stato integralmente sostituito dopo una lunga ricerca che aveva evidenziato le difficoltà nel reperimento delle parti di ricambio quando un veicolo è già datato. E ciò anche perché la Fiat non ha realizzato questo componente eguale per ogni tipo di Ducato; alla fine la parte compatibile si trovò a Firenze presso un demolitore, fu revisionata, poi montata e per 45.000 km. non diede alcun segnale circa ciò che stava per succedere.
      A Jinotega era stato cambiato l'olio all'apparato e sicuramente Rito si sarebbe accorto di eventuali residui ferrosi così come qui è avvenuto ieri al momento dello scarico.


      Da allora il Nomade ha percorso poco più di 1.300 km.; sto pensando che la variante apportata all'altezza da terra dell'avantreno potrebbe essere la concausa dell'avaria, e ciò in quanto la trasmissione si potrebbe essere trovata improvvisamente a lavorare con un angolo di incidenza diverso, tale da creare controforze che potrebbero aver indotto alla dissaldatura del telaio e a tutto il resto.
      Per ora questa è solo un'ipotesi elaborata da una mente che non dispone di conoscenze specifiche in materia, anche se sembrerebbe contenere dei dati tratti dall'osservazione galileiana della realtà.


      La vita è una concatenazione di casualità; per salvaguardarsi l'individuo non può che adattarsi ad esse utilizzando la propria flessibilità, per quanto le specifiche condizioni ambientali possano anche elevare a potenza le difficoltà sul percorso.
      Mentre il lavoro di smontaggio mi sembra procedere a rilento io mi guardo attorno: non c'è gran che da osservare, ma qualcosa che che mi ha incuriosito l'ho trovato.
      Questo luogo, chiamato taller=officina, consiste in un tetto in lamiera sorretto da pali in ferro ed un pavimento di cemento, il tutto a ridosso di una misera casetta dove abita il titolare dell'impresa, il fratello taxista ed una sorella che mi sembra accudirli. In fondo vi è un'appendice buia contenente attrezzatura. Sul lato opposto alla casa vi è un cortile sul quale insiste un'altra casa.
      Ebbene, non ci sono servizi igienici per chi lavora, ma lungo il confine con il cortile adiacente ho notato una specie di imbuto collegato ad un tubo che sparisce nel terreno. Quando mi sono avvicinato ho percepito odore di urina ed ho quindi dedotto che questo oggetto probabilmente sopperisce alla funzione di un orinatoio.
      La casa a fianco, del tutto simile per modestia alle altre poste sui lati della calle non asfaltata, è abitata da una famiglia che dispone di ben due auto nuove, entrambe 4x4, auto che appartengono ad una fascia superiore di mercato: ciò mi induce a pensare come, nella scala delle priorità di questa persone, venga considerata più importante la necessità dell'auto rispetto a quella di una miglior qualità della casa.
Aggiornamento ore 11.00 – La parte è stata smontata ed ora si attende il ritorno del capo; si tratterà di fare delle considerazioni dopo l'osservazione o di passare al proseguimento dello smontaggio dei vari componenti.
Intanto non oso pensare al momento del rimontaggio a causa dei vari tipi di bulloni e dadi ammonticchiati in vari contenitori di plastica.


Aggiornamento ore 13.00 – Il capo ha osservato ma non è stato in grado di individuare l'origine dell'avaria; perciò bisognerà scendere nel dettaglio e disarmare ulteriormente.
Buzzati docet: nel regno dell'incomprensibile bisogna continuare sino a che non si intravvede un barlume, e questo per ora non si riesce nemmeno ad intuirlo.
Devo cominciare a pensare di cercare un gruppo cambio-differenziale completo per riuscire a lasciare Panamà o mi converrà giocare la carta dell'imbarco con il veicolo non marciante?
Aggiornamento ore 14.00 – Il capo si è messo a lavorare attorno al cambio, ma, ahimé, sembra annaspare. Sia per non soffrire alla vista di questo spettacolo che per evitare di metterlo in ulteriore difficoltà, ho preferito allontanarmi.
I pezzi sul banco sono intanto diventati sempre più numerosi e più minuscoli; sono preso da dubbi circa l'aver consentito l'avanzamento del lavoro in questo posto.
Finalmente, dopo aver aperto la scatola del cambio, il capo mi ha comunicato che tutti i componenti dentati sono in ordine. Ora questa verrà riarmata e poi passerà a disamare ulteriormente il differenziale che, così com'è ora, sembrerebbe altrettanto in ordine.
L'aiutante, che poi è il figlio, avrebbe rimesso al loro posto anche i bulloni che sono stati sforzati (modo di agire da “bergamasco” primi '900), mentre il padre, su mio intervento, è subito partito per acquistare il rimpiazzo.


Aggiornamento ore 16.00 – Ora che anche il differenziale è stato aperto ed è stato denudato il planetario con i quattro satelliti, il capo ha affermato che è tutto a posto e che quindi ora andrà a controllare i semiassi.
Accidenti, questi erano stati smontati per primi dai ragazzotti i quali avevano escluso che il problema fosse annidato lì, mentre ora è come tornare indietro di 24 ore; comunque, di esclusione in esclusione, in questo momento, se non fosse che anche l'aiuto meccanico era presente al momento delle vibrazioni e dei lamenti, sembrerebbe una situazione da malato immaginario (da Buzzati a Moliére).
Sono curioso di attendere il verdetto sui semi assi.
Aggiornamento ore 17.00 – Ciò che stavo attendendo si è manifestato: un segnale forte e chiaro.
Il segnale lo ha evidenziato la parte del semiasse collegato alla ruota che a Playa Hermosa si decentrava: non so se si è trattato di una tecnica, quella di tenere il cliente sulla graticola, nel dubbio (discesa all'infermo) dato da situazioni sempre più complicate = ore di lavoro eseguite inutilmente, per poi, a ritroso, identificare il problema con aria di aver fatto un buon lavoro (salita in paradiso) . Sarebbe stato un buon lavoro se si fosse arrivati dove si è ora già nella giornata di lunedì.


Il capo mi ha parlato dell'applicazione di una camicia da parte di un tornitore, camicia che verrà applicata nella parte logorata. Non mi sembra vero, ma voglio attendere l'effettuazione di un lungo itinerario di prova prima di sciogliere le riserve.
Ora il capo è partito per effettuare il lavoro così come me lo aveva descritto, ma, avendo trovato il taller già chiuso, ci tornerà domattina.

Così lui ed il figlio si sono messi a riarmare cambio e differenziale inutilmente disarmati stamani mentre l'altro aiutante mi ha messo a disposizione il p.c. della sorella attraverso il quale ho potuto apprendere che Condor mi sta creando dei problemi; dopo una prima email di ieri che sembrava poter dare sistemazione nel migliore dei modi, oggi ne ho trovate altre due un po' contraddittorie con la prima:si para di penali, di un prossimo volo forse a partire dal 2 di aprile, del rischio di perdere l'importo già pagato!
Va a capire: domani mattina effettuerò una sessione seria al cyber mentre il lavoro sarà in corso, in modo tale da togliermi da qui, distrarmi un po' e capirne di più.
A conclusione di una giornata piena di sfaccettature, dopo esserci girato attorno più volte negli ultimi mesi, mi sono concesso due ore per rivedere un film che racconta una storia importante: “Il y a longtemps que je t'aime”- produzione franco alemanna - titolo italiano “Ti amerò sempre”.

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