mercoledì 6 febbraio 2019

Burkina Faso: ottava settimana



Lunedì 28.I.19
Mi sono alzato prima del solito per agevolare Leokady nel suo rituale mattutino in modo tale che per le 7 era già fuori, abbondantemente in tempo per l'ingresso a scuola alle 7.30.
Poi il rito l'ho svolto io: quello della distribuzione delle medicine agli allievi.
Subito dopo ero pronto per recarmi con il saldatore alla ricerca delle attrezzature necessarie a far iniziare il corso di formazione in saldatura metalli.
Sono stato indirizzato verso un grossista dove il Formatore si rifornisce regolarmente: di roba ne ha tanta il grossista e così cominciamo a mettere da parte tutto quanto ho scritto su un elenco, ma al momento di tirare le somme siamo oltre il budget.
Mi son visto costretto a chiedere delle alternative meno costose su alcuni articoli e alla fine, togliendo Bosch e inserendo Makita, ho ottenuto l'importo giusto.
Non ero preparato a trovare tutto e subito e quindi mi ero mosso senza quattrini, così ora devo tornare a casa per recuperare i soldi e subito ripercorrere la stessa strada trafficata per raggiungere lo stesso indirizzo in centro!
All'arrivo a G.I. ho trovato Martin già in postazione e Abass che era passato per farmi vedere le prime opere richieste: mi sono piaciute subito!
Quindi con il saldatore e due ragazzi scelti ad hoc mi sono mosso al prelevamento/pagamento materiali.
Già una prima volta sul goudron sono stato fermato per un controllo ed io, con grande disinvoltura, mi sono rivolto al poliziotto dicendogli che oramai mi dovrebbe riconoscere per quante volte mi ha già controllato: non è vero niente, ma lui ha risposto con  un sorriso portando la mano alla testa nel saluto militare e mi ha fatto cenno di proseguire.
Forte di questa esperienza, quando sulla strada per il centro sono stato fermato nuovamente, ho sfoderato la stessa formula, ma questa volta il tipo mi ha detto di accostare così ci saremmo conosciuti meglio: grande senso dell'humor, ma qualcosa mi ha indotto a pensare al peggio.
Un addetto mi ha chiesto tutto ciò che si può chiedere e poi è andato verso il capetto il quale, dopo un po' mi ha avvicinato dalla parte del passeggero: solo allora mi sono reso conto che mi aveva elevato una contravvenzione per passaggio del semaforo con il giallo. In effetti stavo per superare un triciclo per handycappati ma, non essendoci spazio, mi sono accodato rallentando sino alla velocità del velocipede, il che mi ha messo nelle condizioni, come altri due veicoli avanti a me, di transitare quando il verde aveva ceduto il posto al giallo, solo che qui ci si deve inchiodare per non beccarsi la multa e quando sei un bianco.
Mi viene comunicato che avrei dovuto recarmi al comando per pagare fcfa 12.000 e che là sarei rientrato in possesso della mia patente temporaneamente presa in ostaggio. 
Conoscendo la fastidiosa procedura di doversi recare presso un comando territoriale a svolgere la pratica, ho chiesto se sarebbe stato possibile pagare direttamente al capetto puntiglioso; travisando la mia richiesta mi è stato proposto di pagare fcfa 10.000 e la cosa sarebbe finita fra noi.
Non era questo che volevo e quindi ho accettato di andare al comando a partire dalle ore 15 per pagare.
Rallentato da questo inconveniente finalmente sono arrivato alla sede del grossista dove ho fatto indossare i guanti ai due allievi che non a caso avevo scelto con cura: il più grande ed il più piccolo; i guanti infatti sono di una misura unica e bisogna adattarsi, ma volevo capire meglio prima di effettuare l'acquisto.
Al rientro a casa ero già provato dal caldo e dal traffico, ma al comando bisogna andarci alle 15 e quindi sono lesto nel rimettermi in movimento.
Quando sono arrivato nel posto a me conosciuto vengo messo al corrente che tutto ciò che riguarda il traffico è di competenza di un'altra sede locata a Tampuy, lontanissimo da qui. 
Nessuno peraltro ha saputo darmi un indirizzo; allora sono andato sul luogo della contestazione per vedere se ci fossero ancora i poliziotti di stamani ai quali chiedere, ma quelli oramai avevano terminato il loro dovere e non sono stato in grado di rintracciarli.
Da oggi  mi ero accorto di una certa difficoltà nella manovra della messa in moto dell'auto, come se la batteria stesse per esalare gli ultimi respiri.
Non mi soffermo troppo su questo aspetto e mi metto nella direzione di casa, ma visto che sono già li cerco di parcheggiare al Bon Samaritaine per acquisti.
Quando sto per iniziare la manovra per il parcheggio l'auto si spegne e non ne vuol più sapere di riprendersi. 
Scendo dall'auto e non ci provo nemmeno a spingerla da solo, bensì chiedo ad un 4x4 che non può proseguire a causa mia di darmi una leggera spinta, tanto per togliermi dalla strada. A quel punto ho fatto la cosa giusta chiamando Omar, il meccanico di fiducia, e spiegando cosa mi era capitato. Per fortuna che mi trovavo in un luogo facilmente identificabile e anche abbastanza vicino all'officina per cui Omar  è arrivato velocemente per constatare che non si trattava di batteria ma di radiatore rimasto senza acqua e con il motore praticamente arrostito.
Dopo aver inserito un po' d'acqua mi ha invitato ad attenderlo che sarebbe tornato nel giro di mezz'ora. Subito sono stato intercettato da un tale che si è messo a parlare con me sino a quando, visto che la lancetta della temperatura acqua era rientrata a valori bassi, ho deciso di anticipare Omar aggiungendo altra acqua nel radiatore e andando al suo atelier.
In officina emerge che la ventola non va: si tratta di un relais trovato annerito con i fili cotti.
Omar ha quindi chiamato l'elettrauto il quale, giunto quasi subito, lavorando al buio ha sistemato la cosa e mi ha messo in condizione di ripartire.
Certo che tutte quelle spie che restavano sempre accese al centro degli strumenti ora, dopo questo intervento, sono quasi tutte spente! Ma quando son arrivato qui mi era stato detto che le spie erano così da tempo e di non farci troppo caso!
Arrivato a casa ho trovato il saldatore che, avvalendosi di gruppo elettrogeno fatto arrivare con un mototaxi, aveva già praticamente ultimato la saldatura inerente ai perni della porta del magazzino che si erano improvvisamente dissaldati sabato senza procurare danni a nessuno quando la porta si era messa di sghimbescio.
Quando il saldatore stava per chiuderla si è reso conto che la serratura non funzionava bene e quindi si sarebbe dovuto sostituire.
Sono esausto: pure la luce viene a mancare per un bel po, proprio quando stavo lavorando per la cena; poi è tornata giusto per lasciarmi prendere una doccia e concludere la giornata.


Martedì 29.I.19
In questi giorni la prima operazione della giornata consiste nella somministrazione delle medicine.
Oggi Bea non ha incarichi da svolgere e mi sono domandato perché fosse qui: è alla ricerca di conforto per sciogliere il groviglio che ha voluto creare fra “famiglia” e “lavoro”e che la tiene in pena.
Qui trova un ambiente a lei amico e persone dalle quali trarre insegnamenti: ma poi li mette in pratica?
Nel pomeriggio, preannunciato da una telefonata di Sama, si presenta Eric, il meccanico volante dei depannage, in questo caso utilizzato per ritirare la multa e portarla al comando che si trova non lontano dalla zona dove abita Sama il quale si è offerto di sbrigare la faccenda.
Dopo l'ora di fine delle attività ho notato che Thomas, senza essere stato imbeccato da nessuno, stava lavando Renault Scenic in maniera professionale: apprezzabile la sua iniziativa per rendere l'auto presentabile in occasione della spedizione di domani mattina all'ospedale alla quale parteciperà anche lui assieme ad altri tre allievi.


Mercoledì 30.I.19
Ore 7: già tutti in macchina. JR lo psicologo sulla sua moto mi fa da guida.
All'arrivo abbiamo avuto una buona accoglienza dall'equipe che era stata a G.I. sabato e subito dopo hanno avuto inizio le consultazioni/lavaggi/esami.
Per Thomas sono stato accompagnato dalla Capa in un altro reparto dove ne siamo usciti con una sfilza di medicine da prendere più volte al giorno e la richiesta per una visita specialistica in altro ospedale.
Verso le 11, dopo uno stop presso un ottico per gli occhiali prescritti a Josuè, ho notato che qualcuno stava mangiando qualcosa: infatti stamani nessuno fra loro ha consumato la colazione!
Ho deciso allora di fermarmi poco dopo in un maquis dove tutti hanno consumato un piatto di riso con salsa di arachidi e carne, complessivamente fcfa 1.000, come dire € 1,50!
Al rientro altro stop da Fati - la sarta - per provvedere al rilevamento delle misure per nuovi abiti da lavoro da me proposti e da BnD accettati; al rientro alla base mi sono preoccupato che anche tutti gli altri ragazzi si recassero ad espletare questo compito.
Nel pomeriggio JR ha avuto modo di parlare a lungo con me: ha tante idee per la testa, progetti anche troppo grandiosi, ed io ho capito che è interessato ad avere suggerimenti/contatti per realizzarli.
A fine lavori ho convocato Thomas sia per i nuovi medicinali che devono essere presi praticamente durante tutta la giornata che per istruirlo nella pitturazione della lavagna esterna: il ragazzo è in grado di apprendere velocemente e si da da fare subito.
Finalmente è arrivato Antoine l'elettricista, per me quasi un fantasma sino ad ora: così emerge un fatto nuovo a me ignoto circa la quantità del suo tempo da dedicare qui come volontario ADJUS.
Inoltre egli sostiene di avere informato già dal momento del montaggio di A/C che l'impianto elettrico da 5 ampere esistente non sarebbe più stato adatto a coprire le necessità di casa e officina.
Non voglio entrare con lui nel merito del tempo dedicato a GI e quindi rimando a domani ore 9 per la parte operativa.
Contro voglia mi sono dedicato alla cucina: Bea ha esagerato con le quantità delle verdure acquistate per me e qui nulla si conserva a lungo, nemmeno in frigo.
Ho iniziato con l'idea di cucinare un simil minestrone usando carote,cavolo, foglie di lattuga, patate, cipolline a foglia lunga verde, una zucchina gigante; la pentola grande quasi non bastava!
Nel frattempo ho iniziato a preparare lavata anche la parte rimasta della lattuga, quella migliore, quindi è stata la volta dell'avocado e dei pomodori.
Tutta quest'ultima roba, con l'aggiunta di olive ed un arancio sminuzzato, è diventata una quantità abnorme di insalata che ho consumato con grande soddisfazione.


Giovedì 31.I.19
Alle 9 l'elettricista non è ancora arrivato; ho controllato i registri è non ho trovato concordanza fra le sue affermazione di ieri e le firme rilevate.
Comincio a non essere più tanto ben disposto verso di lui.
All'arrivo di Roland ne parliamo e lui sostiene che Antoine non ha ben capito.
Sin da ieri ho incaricato Bea di recarsi all'ospedale indicato onde ottenere il rendez-vous per Thomas: Nicola di Amici per l'Africa è d'accordo nel riconoscerle un forfait per questo servizio.
Nel frattempo, alle 9.40, è entrato Anoine che avrebbe voluto amabilmente inserirsi nei discorsi in corso, ma io l'ho allontanato rimarcando il suo ritardo: fatto questo che qui è normalmente accettato e pertanto le espressioni che mi trovo di fronte quando succede sono  sempre di meraviglia! 
Poi ho lasciato Roland e Antoine a spiegarsi e alla fine, chiarito l'argomento sull'impegno del tempo, l'ho autorizzato ad iniziare la verifica dell'impianto elettrico.
Il risultato è in linea con quanto prevedevo, salvo il fatto che costui è propenso ad eliminare le cose guaste piuttosto che riparale: mi riferisco in particolare ai ventilatori.
Molte sono le cose da mettere a norma ed altre da sostituire.
L'amperaggio a noi necessario risulta essere di 15 ampere!
Intanto, saltando di qua e di là, ho iniziato ad effettuare i pagamenti in modo da alleggerirmi il prima possibile del malloppo ricevuto attraverso Sama; mentre trascrivevo al p.c. date, importi e causali ho visto il segnale indicante la batteria quasi a zero, ma subito dopo si è spento senza lasciarmi il tempo di allacciarlo alla rete.
Effettuato il collegamento elettrico il p.c. ha ripresentato la schermata grigia con le indicazioni F2 etc. che lo rendono inutilizzabile in quanto non risponde ai comandi indicati.
Mi sono così visto costretto ad invitare Roland a fare un passaggio nel pomeriggio e intanto mi sono dedicato ad altro.
Nel primo pomeriggio vi è stato il passaggio JR, subito dopo il momento del pranzo da me preparato e offerto a Bea: riso condito con verdure cotte=simil minestrone con aggiunta di olio e formaggio.
Insomma, mangiabile, ma ho fatto di meglio nella mia vita.
Durante il pomeriggio ho deciso di dare una mano a Bea per completare il MAU, completamento resosi oramai urgente visto che risulta evidente che Inoussa non lo farà mai più.
Ho così contattato il falegname qui dietro l'angolo per chiedere la disponibilità a tagliare le tavole delle quali il MAU è dotato; ottenuto l'assenso siamo andati al MAU per il recupero delle tavole: sparite!
Bea sta capendo sempre meglio con che individuo si era accoppiata: è abbattuta. Tutti i discorsi che le ho fatto nel tempo le tornano alla mente, ma ora non è il momento per piangersi addosso, è l'ora della reazione e quindi deve essere pungolata.
A questo punto dovrò chiedere al falegname di provvedere all'acquisto di legname e a tutta l'operazione per arrivare al dunque.
La giornata è stata asfissiante, e il caldo ha contribuito in maniera rilevante.
Sono giornate in cui si viaggia da 37/19 a 38/23: devo stare molto attento.
Per giunta ieri Sama mi ha avvisato di aver saputo da fonti di polizia che ci si attendono attacchi terroristici con obiettivo i bianchi = restare segregati in casa.
Già di mio non frequento i luoghi preferiti dai terroristi, ma certo è che questo paese, già alle corde da tempo, non è in grado di affrontare gruppi pagati da chi è interessato quanto meno all'oro, ma ora pare che ci sia anche il petrolio!
Ultime due azioni della giornata: un incontro con Désiré durante il quale egli non ha fatto alcun cenno di ringraziamento per l'ospitalità offerta alla figlia durante il fine settimana; prima del suo arrivo mi è venuta la fantasia di staccare la batteria del p.c. e, magia, il p.c. si è messo ad andare!
Poi è passato il Saldatore per definire nei dettagli il lavoro di modifica all'hangar mentre Amadou intratteneva 2 ospiti davanti alla sua “villetta”, fra i quali c'era una giovane donna dall'abbigliamento occidentale che molto generosamente metteva in mostra certe curve: lui non so quanto sia praticante, ma lo ricordo musulmano e quindi ho trovato stridente questo particolare.


Venerdì 1.II.19
Secondo giro all'ospedale, questa volta solo con due allievi.
Oggi le operazioni sono state più rapide così per le 9.30 avevo già ritirato presso l'ottico  gli occhiali di Josué e portato i giovincelli a fare colazione: una baguette con dentro una crema verde e non so che altro + te è costata quasi il doppio del cibo vero consumato nel giro precedente dagli altri allievi.
Al rientro ho puntato il saldatore e lì ho recuperato il gruppo elettrogeno per l'inizio lavori mentre lui andrà alla ricerca di una scala a noleggio.
Al rientro Roland mi ha informato di aver convocato una persona che potrebbe riparare i ventilatori: il tipo è arrivato poco dopo così l'occasione è stata buona per far esaminare anche quello che sta smontato nel magazzino dove occupa spazio.
Nel frattempo è arrivata via email la richiesta di Désiré per rinnovare il contratto di locazione e lo schema lavori da me proposti ed accettati in sede, ma con qualche limatina.
Ho approvato subito le modifiche e chiesto che i quattrini arrivino al volo.
Pomeriggio asfissiante per la temperatura odierna; ciononostante ho voluto riorganizzare gli spazi esterni che quotidianamente, in funzione delle molteplici attività e della mentalità locale, verso sera sembrano sempre devastati.
Il saldatore alla fine mi ha chiamato al telefono e poi è anche passato: si comincia domattina il lavoro di modifica all'hangar, e forse è meglio sosì.
E' passato anche Désiré e quando ho sondato il terreno per capire con che spirito vorrebbe rinnovare il contratto di locazione, ho visto che c'è un fiume in piena dentro di lui.
Ho ascoltato le sue motivazioni, forse qualcosa non avrò capito, ma certo è che non si è sentito rispettato nell'ambito dei lavori eseguiti a Nagreongo anni fa ed ora, per rinnovare il contratto di locazione G.I., chiede il doppio dell'importo sino ad oggi percepito.
Se la vedranno Bruna ed il Presidente.
Nel frattempo sono riuscito a farmi lasciare la fotocopia del suo documento di identità per consentire a Roland di procedere nell'aumento dell'amperaggio.
Dopo aver relazionato la casa madre credo che ora sia giunto il momento di prendere una bella doccia.


Sabato 02.II.19
Giornata iniziata presto, ma il fabbro non si è fatto vedere né alle 7, né alle 8, né alle 9: è arrivato verso le dieci e molto presto se ne è andato per acquistare prolunghe di cavi elettrici necessarie al lavoro da effettuare.
Bea ha iniziato a lavorare con due allievi, ma presto si è dovuta assentare più volte per raggiungere il MAU dove il muratore ci sta mettendo mano per una finitura mancante.
Roland è passato per il ritiro documento di Désiré e mi ha accennato che domani verso le nove verrebbe, ma non ho capito se per prendere Renault Scenic o per essere assistito alla guida della stessa.
Con Bea assente sono subentrato io con i ragazzi riprendendo il discorso dei numeri nelle varie lingue e presto si sono accodati anche altri: sembrano particolarmente stimolati dalla lingua straniera, anche se per molti di loro è lingua straniera pure il francese che invece è la loro lingua ufficiale!
In particolare c'è il più giovane di tutti, un bambino fra gli 11 ed i 12 anni, che è straordinario.
Ho poi chiesto a Bea come stesse andando con l'alfabetizzazione, ma li pare essere carente.
Quando il fabbro è tornato con un suo collaboratore esperto, dopo poco lui se n'è andato ed i due che sono rimasti hanno chiesto congedo per il pranzo: sembra che per questo lavoro ci vorrà più tempo  di quanto da me stimato se si continua così.
Quando gli addetti sono tornati hanno cominciato a darci sotto di brutto e il gruppo elettrogeno non ha mai dato tregua con quel suo rumore assordante.
Fra il rumore e la temperatura a 37° ho fatto in modo di trascorrere la maggior parte del tempo al chiuso, ma inevitabilmente le mie uscite per verificare il lavoro in evoluzione sono avvenute con una certa frequenza.
A pranzo ho combinato un residuo di Benga (piatto tipico locale a base di riso e piccoli fagioli cotti assieme) portato da Bea con il mio minestrone dopo aver spezzettato le verdure; alla fine una spazzolata di formaggio e il miscuglio si è potuto mangiare di gusto.
Dopo il caffè neanche il tempo per un attimo di pausa perché ho sentito la voce di Achille provenire dal salone; lui è sempre tirato a lucido e profumato come un modello!
Abbiamo parlato in generale della vicenda forage che ha visto fallito sia il primo che il secondo tentativo espletato in un punto prescelto dal geologo lontano dal precedente; da lì via via approfondendo per mia curiosità ho appreso che nel suo mestiere lo stress è elevato proprio perché non si sa mai quale sarà il risultato della trivellazione.
Ho fatto rapidamente un conto statistico molto spannometrico e pare che la percentuale di rischio insuccesso si attesti attorno al 25%: mi è sembrata una percentuale elevata tale per cui mi sono permesso di suggerirgli una soluzione alternativa al terzo tentativo previsto dal contratto, tanto per salvaguardare il residuo ancora disponibile della somma elargita dal donatore italico.
L'ho anche invitato a rispondere velocemente alla email a lui indirizzata che ho ricevuto anch'io e, vedendolo un po' impreparato, ho cominciato a scrivere su un foglio come avrebbe dovuto fare.
Alla fine gli ho consegnato i fogli, ma lui mi ha chiesto se avrei potuto inviare lo schema al suo indirizzo email.
A me queste cose piacciono e quindi, dopo aver toccato l'argomento Rosalie - Centro ABASMEI, quando mi ha lasciato ho subito trascritto in bella copia il testo che gli ho girato via email.
Nel frattempo i ragazzi hanno lasciato il campo totalmente conquistato dal gruppo dei fabbri: ogni volta che sono uscito a controllare ero preso da ammirazione per la perfetta aderenza del manufatto - in fase sempre più avanzata di realizzazione - al disegno che per primo aveva schizzato il fabbro con tanto di misure, disegno sul quale mi ero basato per migliorarlo e poi inviarlo al nostro ingegnere responsabile delle costruzioni.
Verso le 17.30 il gruppo se ne è andato lasciando l'ambito nel silenzio; poco dopo è arrivato il falegname con il quale abbiamo sistemato la misura di tutte le assi necessarie alla composizione progettata per MAU = Bea.
Ho dovuto fornire quattrini constatando che sono andati finiti quelli accantonati ed io ho già aggiunto un diecimila che non basterà al completamento: dipenderà dal costo della mano d'opera del falegname.
Solo quando il falegname ci ha lasciati mi sono messo in macchina per piccoli acquisti e per visionare il lavoro del muratore effettuato al MAU.
La prossima settimana il MAU potrebbe essere veramente operativo; anche oggi la ragazza mi ha raccontato particolari della vicenda corrente con Inoussa ed io le ho solo detto di liberarsene definitivamente quanto prima possibile sperando che il tipo non le dia altri fastidi successivamente.
Ora lei mi sembra più decisa nelle sue azioni, anche se condotte alla velocità alla quale è abituata: standomi attorno è come se acquisisse energia, energia sulla quale non potrà far conto perché a breve non ci sarò più.
Rientrando con l'auto per la prima volta ho potuto indirizzarmi sotto l'hangar con una manovra semplicissima: era dal 2015/16 che volevo realizzare questa modifica e devo proprio dire che ora sono soddisfatto.
Doccia assolutamente necessaria e con acqua appena tiepida; poi la preparazione della cena fatta di verdure (prima due melanzane grigliate stamani con il “fresco”, quindi avocado e pomodoro sale e olio per finire con insalata mista lattuga pomodoro carota): quello che ci voleva alla fine di una giornata pesante.


Domenica, 03.II.19
Oggi dovrebbe essere una giornata tranquilla, quindi ho atteso ad alzarmi per trastullarmi in posizione orizzontale mentre sfogliavo F.B., Wapp. e quotidiani on line.
Successivamente è arrivato prima Thomas per le medicine che gli conservo in frigo e poi Josué per salutarmi; in realtà i due si sono messi a parlare fra di loro che per me è stato anche meglio; infatti sto attendendo Roland per fargli un po' di ripasso nella guida utilizzando Renault Scenic.
Alle 9.30 siamo pronti a muoverci; chiedo ai ragazzi se vogliono farsi un giro con noi e loro accettano di buon grado.
Indico subito a Roland qual'é la prima cosa da fare appena ci si siede al posto guida: allacciare la cintura di sicurezza, mettere in folle, girare la chiave dell'accensione, inserire il primo rapporto e contemporaneamente togliere il freno a mano, mettere la freccia e cominciare a muoversi se le condizioni di traffico lo consentono.
Roland mi comunica che vorrebbe fare la prova sulle strade di Ouaga 2000 dove c'è meno traffico e un lungo rettilineo asfaltato, quindi mi dirigo da quella parte spiegandogli tutti i trucchetti per ottenere il massimo da questo oggetto pieno di acciacchi.
Oggi sta andando meglio del solito e quindi si possono superare i 1500 giri/motore senza problemi. Arrivati al punto cedo la guida al mio allievo il quale manovra con grande attenzione, ma tende a portarsi sempre troppo a sinistra una volta in marcia. Lo invito a non usare la forza mentre cambia le marce e ad usare la sensibilità della mano per rendersi conto se sta portando la leva del cambio verso l'imboccatura del giusto rapporto.
Gli ricordo ciò che venne detto a me 54 anni fa quando ero un principiante con foglio rosa: tieni le mani sul volante come su un orologio che segna le 10h e 10' e procedi con la giusta cautela, senza forzare nulla, tenendo gli occhi mobili fra ciò che c'è davanti e ciò che vedi sugli specchietti onde precedere le manovre da effettuare piuttosto che doverle subire.
Complessivamente non è andata male, ma l'ho invitato a ripetere l'esperienza prima di pensare di autonomamente mettersi a condurre nel traffico; intanto che osservi attentamente il mio modo di condurre fino a casa, operazione che ho praticato appositamente in maniera estremamente didattica.
Lasciato Roland ho proseguito su strada rossa con i due ragazzi a bordo dopo aver chiamato Thomas al mio fianco.
Avevo notato con quanta attenzione memorizzasse le manovre di guida nella giornata dell'ospedale e quando mi aveva confessato di aver già condotto gli avevo promesso che gli avrei fatto ripetere l'esperienza.
Ad auto ferma gli ho fatto ripetere la sequenza da praticare prima di partire, poi ho condotto e gli dicevo di cambiare rapporto, quindi l'ho fatto passare alla guida per un breve tratto durante il quale, come succede a tutti all'inizio, ha forzato un po' trovandosi in due occasioni con un rapporto inserito non compatibile con il numero dei giri del motore, quindi con l'arresto dello stesso.
In ogni caso non è andato affatto male e al rientro era molto contento.
Ho quindi dovuto mettermi ai fornelli per gestire al meglio la mia cambusa dalla quale ho ottenuto uno stufato di verdure miste incluso fagiolini, parte del quale ho usato per condire delle orecchiette spruzzate con il residuo di formaggio grana portato due mesi fa da casa.
Apprezzabile; quindi le ultime melanzane grigliate.
Il giorno 10 arriverà un gruppetto di Burkina Kamba inseriti in BnD ed io li incontrerò verso sera chez Giuliana, una bella residenza posta dalle parti dell'ospedale San Camille che offre camere di standard europeo e prima colazione inclusa nel prezzo + uso di una cucina comune, il tutto in ambiente WiFi: mi sono deciso a chiedere ai Burkina Kamba il favore di portarmi un trancio di formaggio duro a scelta fra grana, parmigiano o altro, ma arrivando il gruppetto dal Lazio potrebbe essere anche pecorino!
Qualsiasi tipo di formaggio arriverà sarà da me gradito e mi consentirà di non entrare in crisi di astinenza.
A pomeriggio inoltrato mi sono dedicato al taglio capelli mentre sentivo il telefono squillare e delle voci provenire da fuori: era Désiré che, insieme ad un'altra persona, ha iniziato a raccontarmi che l'amico si occupa di allevamento.
Inizialmente ho creduto che volesse riprendere in mano il suo progetto, ma poi ho capito che si era rivolto a me per consigli ed orientamenti da fornire al suo amico!
Il quale è anche allevatore, ma nella zona di Koubry, ed è rimasto impressionato dalla mia conoscenza dei luoghi.
Mi sembra che qui mi venga dato troppo credito, come se io fossi pieno di risorse e di conoscenze a livello locale....il fatto che queste persone magari hanno anche i quattrini, ma né parlano correttamente il francese né sanno come affrontare certi temi, ad esempio come muoversi alla ricerca di un eventuale finanziamento: ciò fa loro pensare che il vecchio bianco potrebbe risolvere ogni problema.
Prenderò contatto con Marcel presidente ADJUS per esplorare se questi potrebbero essere casi meritevoli di attenzione da parte sua.
Ci siamo lasciati con l'invito a fare una visita in loco per rendermi conto de visu di quanto mi è stato raccontato; se ciò avverrà penso che, oltre a Marcel, coinvolgerò anche Eugenio finalmente in arrivo il giorno 11: lui ha già altri interessi da quelle parti!
Con la temperatura odierna che ho rilevato in 33° in cucina verso de 17 a finestre tenute chiuse, mentre fuori si viaggiava sui 38°, bene ho fatto a starmene rintanato in camera godendomi A/C per tutto il pomeriggio.



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