domenica 13 marzo 2016

I giovani Geki di marzo



Sabato, 12.03.2016
Ritengo che le condizioni climatiche attuali siano apprezzate in particolare dai Geki: ne ho visti sempre girare un tot per la casa, ma da qulche giorno sono nati i piccini.
Ora c'è una nuova generazione di geki alla ricerca della propria dimensione di vita all'interno della casa: tanti auguri piccoletti, cercate di farcela.




Ma oltre ad essere aumentate le temperature massime, anche le minime della notte oramai non scendono sotto i 24°, anzi sono quotidianamente in ascesa sino al momento in cui non ci sarà differenza fra notte e giorno: hai voglia a far viaggiare le pale a soffitto e quella a torre, la camera resta un forno comunque ed il letto diventa un “sudario”.
Alle 4.30 ho percepito il rumore della pioggia rumoreggiare sul tetto in lamiera dell'hangar; dopo un primo attimo di indecisione mi son dovuto alzare per chiudere tutte le finestre maggiormente esposte onde evitare i soliti allagamenti che normalmente avvengono nella stagione delle piogge anche a finestre chiuse (sono metalliche e non hanno una buona tenuta).




Ad un certo punto l'intensità del rumore era tale da pensare di essere già a giugno quando è normale il verificarsi di precipitazioni abbondanti: tutto questo per dire che il tasso di umidità è salito alle stelle: alta temperatura + alto tasso di umidità = morte sicura per anziano uomo bianco!
Forza e coraggio, oramai mancano poche ore all'imbarco e ce la devo fare.
Certo non mi aspettavo che l'atto finale della mia recita a soggetto, unico bianco attorniato esclusivamente da neri, potesse diventare tanto sofferta.




Ho un amico conosciuto durante la frequentazione del 43° corso Allievi Ufficiali di Complemento nell'anno 1965 che, a fronte di qualche prestazione umana straordinaria/stoica, a distanza di oltre 55 anni da allora usa ancora oggi dire: gente del 43°A.U.C.!
Come dire: gente speciale, uomini tutti d'un pezzo sempre pronti ad impegnarsi in una azione destinata a diventare un'impresa.




Per chi come me è rimasto intriso di storie della prima guerra mondiale ascoltate dalla voce del nonno materno, è stato normale nel tempo pensare alle maggiori capacità di sacrificio delle quali erano dotati quelli di una o due generazioni precedenti la mia.
Ma sul tema espresso dal vecchio commilitone non gli avevo mai dato troppo seguito, salvo scherzarci sopra: forse forse però che qualche cosa di vero ci deve essere in quella affermazione!







Nessun commento:

Posta un commento