sabato 27 febbraio 2016

La deflagrazione: parte seconda




Venerdì 26.02.2016
Erano inoltre presenti le due parti lese già note, una persona che ha aiutato il Cerruti nei lavori da questi eseguiti a proprie spese alla fondazione e che era al corrente della vicenda per essere stato presente nei vari momenti in cui Forest aveva condotto la sua personale indagine conoscitiva – quindi Forest e il Burkinabé nella veste di moderatore/conduttore più il sottoscritto.




Ad un certo punto, dopo che le ragazze avevano ripetuto con voce flebile la storia, invitato dal moderatore, colui che è abituato a recitare a soggetto e che Pirandello Luigi nato in Etruria avrebbe sicuramente nominato Capo Comico ha accettato di manifestare alle parti violate una richiesta di perdono dopo aver attivato un contatto telefonico con la “SUA” fondazione mettendo il portatile al centro del tavolo ed affermando che dall'altra parte erano radunati i ragazzi per ascoltare in diretta lo sviluppo della vicenda (questo punto è da me riferito senza aver avuto la possibilità di accertarne la veridicità).




Cerruti/Forest è allora intervenuto per dire che da parte sua la cosa non poteva finire così a tarallucci e vino: quindi ha preteso che venisse mantenuta una precedente promessa del Capo Comico espressa in un'altra esibizione andata in scena nei giorni precedenti e tendente alle sue dimissioni dall'incarico onde evitare il ripetersi verso gli stessi bimbi, o verso altri, di abusi che oltre che sessuali prima ancora sono pesantemente di tipo psicologico.
A titolo esemplificativo: se non ti comporti, se non fai ciò che decido tu e la tua famiglia non avrete alcun briciolo di sostegno economico da parte mia.




Il fatto è che il sostegno economico per quei bimbi è sempre arrivato da lontano e solo canalizzato sul Capo Comico.
Peraltro su di lui pendono forti dubbi circa l'utilizzo integrale dei fondi per la fondazione visto che non esiste una contabilità e le risposte alla richiesta di presentazione di fatture sono sempre state o ignorate o del tutto rese evanescenti.
Quindi i bianchi hanno cercato di far comprendere alle ragazze che vorrebbero chiudere così la faccenda come dell'aspetto economico di sostegno potrebbe occuparsene il Forest direttamente e che nulla del pregresso può continuare ad esistere salvo le responsabilità individuali circa gli atti commessi per i quali è la giustizia locale depositaria del necessario potere per agire.




Giusto ieri su Lefaso.net ho appreso di un importante incontro avvenuto a Ouaga incentrato sulla difesa dei diritti dei minori, solo che la gente della strada non è in grado di comprendere che il paese può evolvere solo se cambiano determinati atteggiamenti mentali, compresi quelli che porterebbero ad accettare una striminzita richiesta di perdono platealmente organizzata sotto lo sguardo beffardo del parente presente e in “pectore” prossimo carnefice delle stesse vittime.
Avrei ancora molto da dire, ma soprattutto Forest avrebbe ancora molto da dire, e probabilmente anche i due Burkinabè al corrente della registrazione.




La mia preoccupazione è data dai tempi ristretti che mi separano dalla partenza: non so a chi rivolgermi in tempo utile per evitare un insabbiamento, mi serve un indirizzo sul come fare in modo che la cosa sia trattata delicatamente nei confronti di tutti gli abusati che sicuramente sono più numerosi dei casi ad oggi palesati.
Cerruti/Forest probabilmente resterà a Ouaga nella sede BnD subentrandomi parzialmente nell'incarico, ma lascerà il paese a metà aprile.




Gli unici residenti sono i Burkinabè incluse le ragazze che hanno subito (un delle due è stata anche vittima di azioni di stalking in ambiente scolastico dove si trova a frequentare come fosse una reietta): le due sono state coraggiose sino a qui, ma temo che la benzina a disposizione per la loro corsa sia finita, e credo anche che ciò sia avvenuto ancora una volta sotto pressioni di vario genere subite.
Una delle due ha spiegato come l'istrionico Capo Comico rischi 5 anni di prigione ed ha asserito che il figlio decenne non può restare senza la presenza del padre per tanto tempo; edotta sul fatto che per evitare tutto ciò gli sarebbe bastato comportarsi da persona adulta e responsabile “prima” in modo da salvaguardare il figlio non solo adesso, ma sempre, cosa che non è stato in grado di fare forse anche per qualche deviazione mentale che andrebbe affrontata e curata (ma quanti personaggi di vertice europei soffrono della stessa malattia riduttivamente definita come eccesso di narcisismo?), ciononostante sentire parlare di denuncia ufficiale e di Gendarmeria sta diventando per loro un tabù.




.....è prevista una prossima puntata ....




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