venerdì 14 marzo 2014

Trasferimento a Hue



Giovedì 13; Stamane mi sono presentato nella hall alle 7 nell'attesa del pick up e lì invece ho ritrovato la ragazzina della reception con la quale ho conversato parecchio visto che sono stato prelevato soltanto verso le 8.
Al momento di lasciarci mi ha abbracciato rimanendo in attesa di vedermi sparire dal suo campo visivo: mi è sembrato un comportamento molto più occidentale che asiatico, e devo dire che mi ha molto colpito.
La compagnia utilizzata per il trasferimento a Hue si è rivelata abbastanza scadente; inoltre viaggiare di giorno su uno sleeping bus non mi è piaciuto affatto.


La strada sino a Da Nang è stata la stessa che avevo percorso ieri, poi si è inerpicata su una montagna dove il traffico pesante ha imposto un'andatura di marcia al rallentatore mentre si aprivano alla vista dei panorami interessanti.


Questa montagna credo abbia un soprannome che ha a che fare con le nuvole per quanto spesso ne è avvolta;  è come se segnasse una spartizione della costa perché da lì verso nord la situazione climatica è differente.



Dopo le soste canoniche e quelle di servizio il bus ha completato il percorso di circa 140 km. arrivando verso le 12.30 a Hue dove ero atteso dal personale dell'albergo precedentemente prenotato.
Prima ancora di pensare a tutto ciò che avevo in mente di fare mi sono mosso alla ricerca di cibo constatando che l'area attorno all'albergo offre solo ristoranti + o - anonimi con i prezzi di quelli che a Hoi An erano di livello superiore: questo Vietnam continua a stupirmi.



Le 4 pagnotte pagate 10.000 dong a Dalat qui, con prezzo esposto, costano esattamente il doppio; per ora altro non so perché mi sono limitato ad una uscita a pomeriggio inoltrato deciso a trovare un supermarket dove approvvigionarmi delle solite cose; in tutto il percorso ne ho incontrati due dello stesso marchio, identico anche  a quello utilizzato a Nha Trang - forse è l'unico marchio ammesso in questo paese socialista aperto all'economia di mercato? - entrambi molto poco forniti forse a causa di una minor presenza di Russi.



Ciò che ho visto esserci in abbondanza lungo il mio giro sono stati i negozi che vendono oggetti tecnologici, oltre ad una miriade di boutique di ogni genere; la città è rinomata per produrre i migliori copri capo conici del paese, quelli che ogni lavoratore normalmente utilizza per ripararsi dai raggi solari: persino il tetto di un esercizio è stato rifinito riproducendone l'immagine.


Rientrando ho esaminato le proposte che mi sono state fatte dall'albergatore circa itinerari in gruppo: ho aderito a quello denominato DMZ Tour (Former Demilitarised Zone) che consente di accedere ad una delle zone maggiormente bombardate all'epoca della guerra essendo disposta lungo il 17° parallelo, quello che, secondo disposizioni attuate in sede O.N.U. tendenti ad interrompere i bombardamenti americani sulle genti inermi ivi residenti,  per oltre venti anni è stato il confine fra il Nord ed il Sud del paese più tardi riunificato.  


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