sabato 28 dicembre 2013

Si Phan Don - Don Khone





Verso le 10, dopo aver sbrigato varie faccende con l'aiuto di un mattiniero buon segnale wifi, mi sono deciso per il noleggio di una bici dopo aver ben controllato l'altezza della sella da terra; la tipologia di bici comunemente disponibile a noleggio è pesante, ha le ruote di misura inferiore a quella che servirebbe, è attrezzata con un manubrio troppo rivolto all'indietro è poco stabile, ma almeno con la sella alta si può allungare completamente la gamba nella pedalata.




L'isola di Don Khone è comunicante con Don Det attraverso un ponte realizzato dai francesi i quali, per risalire il Mekong, si erano trovati di fronte a degli ostacoli naturali insuperabili: le rapide e le cascate.





Quindi avevano realizzato una ferrovia da sud a nord nelle due isole; il trasporto via fiume avveniva sino alla punta sud di Don Khon e riprendeva dalla punta nord di Don Det, e viceversa.





Don Khon mi è apparsa subito più completa rispetto all'altra, e non solo per la maggior dimensione, bensì per la maggiore diversità biologica:





alla fine ne sono rimasto affascinato dopo essere passato attraverso villaggi, campagna, Jungla, spiagge ed aver raggiunto l'area in cui il Mekong, scendendo precipitosamente di quota verso Cambodia, origina delle cascate chiamate Li Phi Falls che impegnano lo sguardo a 180°.







Ho immaginato cosa deve essere nella stagione delle piogge se oggi, in piena stagione secca, la potenza dell'acqua è comunque devastante.







 Ho trovato che il colore del Mekong in questa area, dove l'acqua è sempre quantomeno spumeggiante, prende delle connotazioni quasi marmoree molto attraenti: quanto mi sarebbe piaciuto trovarmi sballottato dalle correnti che impongono andature rapide e curvilinee, apparentemente lisce.








Nel momento in cui stavo per lasciare il sito mi sono sentito chiamare e voltandomi verso la fonte del suono ho visto Jasmine che si stava sbracciando; ho raggiunto lei e Danko ed è stata una mezzoretta piacevole quella trascorsa insieme.


Quindi ho impegnato le ultime energie per arrivare a fare acquisti basilari al Market e poi depositare il ferro che oggi mi ha tartassato per oltre sei ore: perchè nell'isola ci sono salite e discese che, a causa di sentieri sassosi e del peso dell'arnese, mi hanno esaurito più di quanto potessi immaginare.


 

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