domenica 5 agosto 2012

Idaho, una piacevole sorpresa

Al risveglio sento che oggi non ho molta voglia di viaggiare; saranno stati i sogni notturni, o, forse, le giornate intense sin qui consumate senza sosta alcuna, perciò so già che non farò tanta strada. E per chiarire sin da subito come andrà, mi sposto di una manciata di km. per raggiungere Kalispell, deciso a fermarmi alla prima occasione di wi fi for free. Incontro subito McDonald e mi posiziono per la connessione; purtroppo il segnale è debole, e ciò complica le operazioni di aggiornamento del blog, in particolare quando si tratta di caricare le foto, che non sono mai poche. In qualche modo, lentamente, riesco a svolgere le mie incombenze, incluso un collegamento skype che mi da la possibilità di conversare anziché inviare emails.


Ad un certo punto, quando sono arrivato all'ultima foto da caricare, le cose si complicano; dannazione, mi è già successo in Africa di perdere tutto il lavoro, e questa mi sembra la stessa situazione. Provo e riprovo senza risultato alcuno, ma allora mi torna in mente che questi collegamenti spesso hanno un limite di tempo; pertanto attivo una nuova connessione secondo le procedure da assenso previste e, voilà, il gioco è fatto! Una volta completate tutte le operazioni si è già fatto quasi mezzogiorno; la giornata si presenta fresca e tendenzialmente coperta, la più adatta per viaggiare. Avrei in mente di raggiungere Spokane- Washington State, o meglio, quella sarà la mia direzione di marcia, ma non sono disposto a stare troppo tempo al volante; inoltre mi infilo sulla U.S. 2 che è una strada piacevole e panoramica piuttosto che inserirmi sulla I.U.S. 90 che, probabilmente, è la strada sulla quale ho passato la maggior parte del mio tempo al volante,  spesso sovraccaricata  di traffico pesante, dove spesso mi sono annoiato.


Effettuo solo una breve sosta pranzo ed una per diesel a Libby, perché qui i centri abitati quasi non esistono, e quelli che incontro sono agglomerati di poche persone, quindi meglio essere riforniti; poi, poco prima di Troy, vedo uno spiazzo che serve per chi si ferma per raggiungere le Kootenai Falls.


Mi fermo, anche se le cascatelle non sono la mia passione, tanto per fare una passeggiata: invece il luogo è una rivelazione, un mix di old forest, H2O che scorre ad una velocità impressionante, falls, e, ciliegina sulla torta, un entusiasmante swinging bridge che non vedevo dai tempi di Capilano-British Columbia (Canada).







Inutile dire che la passeggiatina mi impegna più tempo di quanto prevedessi in partenza;







per raggiungere tutto ciò che ho descritto bisogna prima superare, percorrendo un ponte tradizionale, i binari della ferrovia, e proprio in quel momento sta sopraggiungendo un treno che usa quell'avvisatore acustico che emette un suono che mi è sempre piaciuto, composto da cinque locomotori Diesel che si tirano appresso alcuni km. di carri merci, uno spettacolo impressionante, anche se non è al livello di quello del famoso treno della Mauritania.

Quando torno a bordo sono già le 17, così comincio a pensare alle soluzioni per la sosta di fine giornata:



Troy (nello stemma c'è proprio l'elmo di Ettore) non va bene, quindi proseguo entrando in Idaho, e sarà perché mi ero entusiasmato al Kootenai River o perché la valle si apre ed esce il sole, fatto sta che mi vado a fermare al Visitor Center di Bonners Ferry, la prima località di questo stato sulla mia strada.
Prevedo di trovarlo chiuso, ma so che spesso all'esterno vi è la possibilità di servirsi dell'essenziale, e a me non serve di più. Infatti, come parcheggio capisco che è chiuso, scendo e mi avvicino mentre due persone di sesso femminile, che già avevano iniziato ad osservarmi mentre manovravo, mi rivolgono la parola in quanto attratte dal Nomade. Comprendo allora che devono essere le impiegate del V.C.; iniziamo a parlare sin tanto che una delle due, veramente impiegata al V.C. e dotata di una gentilezza quasi imbarazzante, Salinda, decide di riaprire per me mettendomi a disposizione materiale sia riferito a Idaho, sia a Washington che ad Oregon (questo è un V.C. che serve il turismo canadese, la cui frontiera è dietro l'angolo, per cui è fornitissimo, tant'è che devo limitare la tipa che vorrebbe darmi di tutto). Al momento del saluto mi indica anche un posto dove sostare per la notte, ma l'altra persona, Lynn, che era lì per altri motivi, mi accompagna sino al Nomade e mi da altre dritte, anche per la sosta notturna, da lei specificatamente indicata for free. Nell'ambito della conversazione la metto al corrente di una sua somiglianza con una amica trentina (Valsugana), così lei mi dice che da parte di padre è inglese (precisa che occhi azzurri e naso vengono da lì), ma da parte di madre è tedesco/boema ( precisa che le gambe vengono da qui), area geografica non così lontana dall'italico confine. Ridendo e scherzando ci lasciamo, chissà se ci si vedrà mai più. A naso raggiungo il luogo da lei indicatomi, veramente un bel posto, dove è ammessa la sosta per tre giorni: ora esaminerò tutto quanto ho ricevuto al V.C., e se troverò qualcosa di interessante da visitare in area, io penso che potrei veramente fermarmi qui un paio di giorni.





Appena parcheggiato esco per un pattugliamento lungo il fiume, ancora il Kootenai River, e questa volta vengo approcciato da una tipa che se ne sta seduta sgranocchiando qualcosa al fresco. Anche lei ha mi ha osservato mentre parcheggiavo, ed essendo una che viaggia le piacerebbe molto avere un mezzo così compatto, tanto diverso da ciò che si vede in giro da queste parti. Trovo incredibile come stasera mi stia venendo bene la conversazione! Brenda, questo è il suo nome, prima di accomiatarsi mi informa che qui, rispetto al Montana, le lancette dell'orologio vanno portate indietro di un'ora: strano paese questo, ma allora Washington quante ore di differenza fuso avrà con la madre patria? Per fortuna che chi sa tutto in materia è il mio cellulare americano il quale, senza dirgli nulla, è sempre aggiornato con l'orario dello stato in cui mi trovo. Eseguo quindi un pattugliamento consapevole che sono passate da poco le 18, concludendolo davanti a casa con l'incontro dello stesso tipo di uccello dal petto arancione che avevo già conosciuto a Mammoth-Yellowstone-Wyoming. Poi non mi resta che cucinare e cominciare a visionare il materiale proveniente dal V.C., anche se avrò a disposizione domani per farlo: si, ho deciso che è giunto il momento per un po' di flanelleria.


E' stata la notte durante la quale ho trascorso più ore nel letto, anche se non è stato un sonno continuo e qualche sogno mi ha disorientato e anche un po' disturbato.
La giornata è splendida e qui sono riparato dal sole da un enorme albero: quasi quasi sento una punta di freddo! Vengo avvicinato dal tipo della roulotte che avevo trovato già in loco: domande, risposte, un po' di conversazione sul fatto che ci sentiamo cittadini del mondo e non di una nazione, etc.. Poi io riprendo a fare un po' di selezione fra le carte da tenere e quelle da abbandonare; ogni tanto scendo a farmi due passi al sole per riscaldarmi.

Stamane avevo notato nel cielo sopra di me una squadriglia di Canada Goose operare virate in formazione da trasferimento; questo volatile è quello nel quale mi identifico, perciò vorrei incontrarlo più da vicino. E' così che verso le 15 mi reco al Kootenai National Wildlife Refuge sito posto a pochi km. da dove sono in sosta;

il luogo è interessante, ma come sospettavo, questo non è l'orario giusto; il ranger di turno mi consiglia di tornare dalle 18 in avanti, mentre vedo che un suo collega tiene qualcosa fra le mani. Quando mi fa vedere cosa contengono, scopro che si tratta di due salamandre, delle quali una ancora piccola: da quanto tempo non mi capitava di intercettare questa specie animale!


Dopo un'escursione in downtown che mi ha dato la possibilità di conoscere una nuova catena di supermarket che ho trovato interessante (è in corso una promozione di 3 gg. sulla carne, angus a prezzo stracciato, non posso rinunciare), torno al KNWR dove mi attende un percorso di 7 km lungo un creek dalle acque stagnanti.



Mi ci immetto, ma più avanzo mi rendo conto che probabilmente non vedrò le Canada Goose; infatti, è tutto un richiamo di varie specie di uccelli ben nascosti nella macchia, ogni tanto qualcuno parte in volo verso la zona a “marsh”, ma in acqua non se ne vede alcuno.


Ad un certo punto noto in distanza due deer mentre brucano nel verde di un prato ad erba alta, o meglio, sono loro a percepirmi e a mettersi in guardia. Quando si sono resi conto che ero abbondantemente a distanza di sicurezza, allora hanno ripreso a brucare. Arrivato alla fine dell'andata, inizio il ritorno di buon ritmo: in sostanza si è trattato di una buona passeggiata in un bel contesto nel quale sono riuscito ad evitare impatti fastidiosi con gli insetti presenti.



All'altezza dei deer li cerco con lo sguardo, ma ne vedo uno solo. Ancora pochi passi ed il secondo, che si era spostato sino ai margini del camminamento, con una serie di balzi eleganti torna vicino all'altro: che grazia ho riconosciuto in quei movimenti rapidi e così ben sincronizzati! Dopo i due mi hanno osservato per un po', forse pensando di essere sotto la minaccia dell'incursione di uno strano orso con zainetto sulle spalle, fintanto che si sono ulteriormente allontanati.


Riguadagnata la postazione di sosta che tanto mi è piaciuta sin da subito, ora posso affermare che mi piace anche di più perché ho visto che è disponibile in loco il camper service: domani, prima di allontanarmi, farò il pieno di H2O visto che poi ho intenzione di muovermi per strade panoramiche secondarie dove queste facilities saranno difficili da trovare.

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