Lunedì, 11.II.19
Ospedale partenza ore
6.30 con quattro allievi diventati tre per ritardo di uno; risultato: Aziz
occhiali, Landry collirio, Xavier niente.
L'attesa è stata più
lunga del previsto e a me non è rimasto altro da fare che osservare
guardandomi attorno: dalle matrone alle liceali passando per madri
con uno o più figli al seguito, mentre fuori pascolavano caprette
continuamente alla ricerca dei loro piccoli attraverso l'emissione di
belati costanti.
Poco presenti gli uomini.
Alle otto precise ho
chiamato il contatto per Martin il quale sarebbe stato disponibile ad
incontrarmi già alle nove, ma quando ha saputo che ero impegnato mi
ha invitato a richiamarlo più tardi.
Al rientro ho trovato
Antoine l'elettricista ma non il sodeur plastique; tutti i ragazzi
concentrati attorno a Mustapha non va proprio bene!
Deciso con Antoine il
suo intervento a partire da giovedì si è poi fatto vedere il souder il
quale mi ha preannunciato che a causa forte vento l'attività oggi
non sarebbe stata possibile: spiegazione plausibile.
Durante la successiva
telefonata con il contatto, avendo visto che la sua sede non è
lontana dall'ospedale dove dovrò recarmi domani, ho cercato di
fissare direttamente per domani il rendez vous, ma sempre previo
telefonata dopo l'impegno ospedaliero.
A questo punto ho
dovuto prendere la decisione di dedicarmi ancora all'aula con i
ragazzi: oggi anche per questi allievi mi sono concentrato sui giorni
della settimana in lingua italiana, ma con una spiegazione molto più
accurata dell'ultima volta.
Alla fine ho chiesto
ad ognuno di dare un parere sulla loro esperienza che dura da oltre
quattro mesi a G.I.; li ho invitati a parlare in francese o in Moore
con il risultato di ottenere testimonianze per la stragrande
maggioranza in Moore.
Ho spiegato che avrei
registrato ogni loro parere e la cosa non è dispiaciuta, solo che
alcuni sono stati di una brevità esasperante.
Più tardi ho
interpellato Bea per capire attraverso la sua la traduzione; in
sostanza è emersa qualche forma di bullismo, qualche lamentela sulla
quantità del cibo e lo scarso interesse per taluni alla formazioni
al di fuori dalla meccanica.
Solo un paio si sono
dimostrati più positivi su ambiente e attività che vi si svolge.
Ne parlerò con Regma
e JR, ma intanto ho chiesto spiegazioni a Moustapha sull'argomento
bullismo: all'interno di G.I. esso non si manifesterebbe, ma forse
durante la pausa pranzo non sarebbe da escludersi, sebbene mai in
forma violenta.
L'ho invitato a
vigilare sempre di più e meglio.
Nel pomeriggio ho
voluto affrontare l'aspetto contabile con tutte le ricevute in parte
anticipate in qualche modo nei pagamenti: meglio fare ordine prima
che sia troppo tardi e la mente non ricordi.
Intanto Bea, in attesa
dell'atto finale MAU da parte del souder, mi aveva informato che
costui aveva rimandato alla sera il suo impegno in quanto si era
recato a realizzare un lavoro ad oltre 100 km. da Ouaga.
Arrivata l'ora serale
lo souder ha informato che il lavoro stava andando per le lunghe e si
sarebbe trattenuto fuori per la notte, ma per domani sera sarebbe
arrivato.
E no, così non va,
domani mattina costui sarebbe impegnato 4 ore con i ragazzi e nemmeno
pensa di avvisarmi!
Già Abass l'artista,
passato a depositare i materiali acquistati, mi aveva informato che
giovedì difficilmente ci sarebbe stato; vuoi vedere cosa succede se
non c'è qualcuno a tenere le briglie?
Pure il coordinatore
Roland, assente per giorni causa decesso nell'ambito della grande
famiglia, quando l'ho sollecitato per la faccenda amperaggio si è
scusato dicendomi che dovevo capire il suo stato di dolore.
E va bene così,
questa è la cultura del luogo dove mi trovo; però nel suo dolore mi
aveva garantito che sarebbe passato comunque venerdì.
Ne deduco che anche le
attività Cyber possano aver sofferto lo stesso dolore.
Il prezioso Sama che
sabato mi aveva preannunciato telefonicamente la consegna dei
libretti di circolazione da riportare in Italia per oggi, non
pervenuto.
Sicuramente avrà
tanto da fare, ma il suo forte non è certo l'organizzazione e la
pianificazione; spero di non dover penare per la consegna
dell'importo da consegnare prossimamente a Soeur Rosalie!
Giusto sabato Achille
mi aveva comunicato di non essere ancora riuscito a chiamarla per
esporle quanto gli avevo chiesto; per giunta in questi giorni si
trova in Niger per cui ho pensato di chiamare domani Beppe, il
volontario che opera all'interno delle carceri e che è quasi
confinante con ABASMEI, per cercare di ottenere il contatto di
Rosalie.
Quando i ragazzi se ne
sono andati mi sono messo d'accordo con Thomas per la spedizione di
domani all'ospedale; mi ha chiesto se sarebbe stato possibile avere
il conforto rappresentato dalla vicinanza di Bea e lei si è data
subito disponibile visto che il MAU continua a restare chiuso.
Finalmente solo ho
potuto meglio operare sui vari conti sino a quando si è presentato
Désiré con una sua richiesta che cercherò di soddisfare nei
prossimi giorni; intanto ho cercato di appurare quanto ci sia di vero
sull'aumento del costo dei terreni.
Egli è stato ricco di
dettagli, tutti avvaloranti la salita stratosferica dei valori quasi
fossimo in pieno boom economico e non sotto l'attacco dei terroristi!
Questo spiega come
anche qui come ovunque si è realizzato uno scarto enorme fra i
poveri (tanti) ed i ricchi (pochi ma aumentati in questi anni).
Quando mi sono deciso
a procacciarmi il pane per la sera ho anche fatto sosta da Fati con
delle mie richieste ormai da soddisfare velocemente; per tutto il
giorno avrei voluto avvicinarla, ma poi questa giornata è diventata
infernale con tutte le varianti che ho dovuto adottare velocemente
sui vari temi e pertanto, quando ho visto la sua auto ancora
parcheggiata davanti alla boutique, non ho esitato a fermarmi.
Trovo piacevole
conversare con questa ancora giovane donnona in sovrappeso dichiarato
((81 kg.) che vorrebbe tornare ai 52 kg. precedenti; onestamente non
so proprio se potrà mai farcela anche perché già tre anni fa mi
era sembrata extralarge.
Ci siamo lasciati con
il preannuncio di una mia visita domani nel pomeriggio in modo da
consegnarle un pantalone etnico (Senegal) e darle il tempo di
lavorarlo.
Dopo un pranzo a base
di farfalle condite con verdure grigliate sminuzzate, questa sera
insalata mista con tonno; avendo terminato il bottiglione di amuchina
forse questa potrebbe essere l'ultima insalata di una lunga serie.
Poi mi dedicherò ad
avocado e pomodoro!
Martedì, 12.II.19
Oggi è la volta
dell'ospedale Universitario Yalgado dove Thomas dovrà essere visto
da uno specialista di Neurologia in funzione di un delicato
intervento chirurgico.
Partenza alle 6.45 ed
arrivo a destinazione dopo un'ora trascorsa nel traffico che vuol
dire anche inquinamento: per giunta la giornata è di Harmattan e
quindi cielo lattiginoso e polvere a raffica ovunque.
Sul posto incontriamo
lo zio del ragazzo da me convocato come parte famigliare che
desideravo fosse presente; subito è iniziata la trafila consistente
in una prima attesa per pagare la prestazione medica, quindi una
seconda attesa molto più lunga per far compilare ad un'infermiera
una scheda del paziente riportante i dati essenziali, quindi una
terza ed ultima attesa, la più lunga, per la visita specialistica.
Dove non viene
consegnato un numero la precedenza è organizzata in proprio
occupando un posto su una fila di panche che va dalla porta di
accesso alla saletta dove sta l'addetta sino alla periferia, salvo
che ogni tanto qualcuno si alza per dare il posto ad anziani o a
pazienti messi maluccio, il che scombina l'ordine di precedenza.
Io mi ero fatto un mio
riferimento, ma quando è venuto a mancare, dopo un po' ho deciso che
sarebbe toccato a noi e ho visto che nessuno ha avuto nulla da dire.
La visita vera e
propria avverrà in un container trasformato in quattro loculi dotati
di aria condizionata, con scarsa attrezzatura disponibile per le
persone in attesa all'aperto.
Vedendo che non c'era
nessun movimento ho chiesto ed appreso che tutta l'equipe era riunita
da qualche parte, non ho capito se per una consultazione o altro.
Fatto sta che il gregge non ha avuto altra scelta che attendere
pazientemente.
Al momento della
chiamata mi sono trovato di fronte un medico apparentemente piuttosto
giovane, ma dotato di fisic du role ed anche di competenza: ha
esaminato le varie immagini scannerizzate della testa del paziente ed
è stato rapido nel dire che bisognerà ripetere l'esame per avere
dati aggiornati a disposizione. Ha trattenuto la scannerizzazione, si
è preso il numero telefonico mio, di Bea e del ragazzo promettendo
una chiamata per la prossima settimana. Quando ho spiegato che mi
sarei aspettato oggi un discorso sull'intervento al quale si parla di
sottoporre Thomas, egli mi ha illustrato la situazione: prima la
nuova indagine, poi si vedrà in quanto dovranno essere coinvolte una
equipe neurologica ed una maxillo facciale,
Mi ha anche anticipato
che nel caso ci fosse un aneurisma l'intervento andrebbe
probabilmente a decadere.
Avevo in mente di
raggiungere, poiché in zona, la persona con la quale cercare di dare
una soluzione al caso di Martin, ma sono stato contento di essere
stato preceduto da un sms con il quale mi si diceva che in mattinata
non sarebbe stato possibile: nuovo contatto alle ore 14.
Durante i lunghi
periodi di attesa ho avuto uno scambio Wapp vocale con i Burkina
Kamba prima del loro imbarco: arriveranno questa sera e da domani ci
si potrà sentire, ma intanto ho escluso di poter andare con loro ad
una meta lontana sia per evitare di bruciare uno dei miei ultimi
giorni a tempo pieno che per non rischiare di tornare liquefatto
visto che le temperature sono già in ripresa.
Nel frattempo mi era
venuto in mente di chiedere a Beppe, l'italico sardo che opera
all'interno del mondo carcerario, il recapito telefonico di Soeur
Rosalie, quasi sua confinante nella brousse.
Il messaggio di
ritorno mi è arrivato rapidamente ed io mi sono apprestato a
chiamarla visto che Achille, attualmente in Niger, non ci era
riuscito prima della sua assenza.
Mi ha chiamato anche
Eugene arrivato ieri sera, ma ci sentiremo e vedremo nei prossimi
giorni.
Rosalie è stata
contenta di sentire dalla mia voce le buone novelle ed è pronta ad
incontrarmi appena avrò in mano il corrispettivo per lei: l'ho
pregata di non stare a preparare un banchetto come la volta scorsa e
lei ci ha riso sopra.
All'uscita il
gruppetto ha perso lo zio e siamo rientrati alla base.
Ma fin dalle 7 del
mattino avevo avuto uno scambio con il Souder metallique circa il suo
impegno odierno con i ragazzi; aveva mandato un suo addetto senza che
questi riuscisse a fare nulla per mancanza di direttive.
Avevo cercato di avere
notizie tramite Moustapha, ma la comunicazione non era avvenuta.
Per pranzo ho deciso
di accontentarmi di haricot vert già cotti acquistati al banchetto
della signora che sfama gli allievi; me li sono mischiati con delle
farfalle avanzate ieri e così ho risolto senza dover usare i fuochi.
Nel momento del ritiro
nella stanza A/C ho sentito arrivare l'idraulico e così sono tornato
in cucina per dargli retta.
In realtà mi
aspettavo anche l'arrivo del prezioso Sama con i quattrini per Soeur
Rosalie, ma o non ho capito o ha cambiato programma e non s'è visto.
A quel punto è
iniziato uno scambio fitto con Bruna via messanger su argomenti che
sono andati accavallandosi per arrivare alla fine al rinnovo del
contratto di locazione per il quale ho chiesto se fosse stata
predisposta la risposta al proprietario dopo dieci giorni da che
avevo inviato la lettera contenente le sue richieste.
E' bastato dire che
permanendo questa situazione sarebbe anche arrivata una lettera di
disdetta degli accordi per rimettere in moto il meccanismo con la
seguente modalità: sonda tu su quali basi si potrebbe rinnovare.
Un nuovo lavoro che va
ad aggiungersi proprio nel momento in cui stavo cominciando a
intravvedere il filo di lana in fondo al rettilineo dopo essere
uscito bene dall'ultima curva: è un lavoro che non mi dispiace,
sicuramente meglio che andare a visionare terreni per allevamenti di
bestiame per conto terzi come mi era stato proposto dall'amico del
proprietario dell'immobile.
Anche l'appuntamento
per parlare di Martin si è incastrato: domani ore 14. In Africa è
sempre complicato farsi dare un indirizzo da impostare sul navigatore
perché è in uso un sistema di spiegazioni che ogni volta che le
ascolto mi fanno ridere,
Questa volta ho come
riferimento un certo Hotel Mercure ed una delle tante stazioni di
servizio Total; poi da li dovrei tenere sott'occhio un cartello che
indica la vendita di bombole a gas, quindi girando a sinistra dovrei
incontrare un grosso venditore di volatili (polli), poi dritto sino
ad intercettare un cartello semivisibile indicante una sede del
Ministero dell'Azione Sociale e Sanitaria Nazionale dietro alla quale
ci sarebbe la corte con l'ufficio.
Ho ringraziato e
subito dopo ho chiamato Giséle, che almeno parla italiano, ma
essendo senegalese anche lei ha lo stesso sistema di indicazione per
la testa.
Essendo altresì una
persona molto gentile si è offerta di essere chiamata al telefono
domani qualora mi trovassi in difficoltà.
Finalmente è arrivato
il momento di mettere mano alla contabilità incrociata fra spese
sostenute ed anticipate da me ed altre avvenute al di fuori dello
schema approvato, ma necessarie e da farsi al volo.
Mentre procedevo in
tal senso si è fatta l'ora di uscita dei ragazzi ed io mi sono
precipitato fuori per intercettare Soulimane prima che fosse troppo
tardi, ma questa volta il ragazzo era preparato e mi ha detto che si
sarebbe fatto trovare qui alle sei domattina; allora io gli ho
ricordato che va bene essere qui per le 6.30 e nel frattempo ho avuto
il saluto di chi era già sul proprio velo, ho ricevuto persino un
Bonne soirée da parte di Mohamadi!
Dopo aver completato
con soddisfazione la parte contabile ho dialogato con Thomas e, su
chiamata Wapp, anche con Nicola, il suo protettore, il quale si era
preoccupato leggendo la parola aneurisma nel mio messaggio post
visita.
Anche Giorgio poi ha
voluto interessarsi a Thomas.
Avevo chiamato al
telefono Désiré e lui è arrivato attorno alle 17, l'orario in cui
dovrebbe prelevare LeoKadi all'uscita da scuola.
E' stata una
conversazione positiva e domani, dopo una sua riflessione e con un
minimo di costi in mano relativi ad opere che gli ho fatto capire
dovrebbe fornire per ottenere ciò che pretende, vedrò sino a dove
si potrà arrivare.
Seguendo il suo filone
di pensiero ho già elaborato una opzione che potrebbe piacere molto
sia a lui che a BnD, ma ora non voglio anticipare nulla.
Prima di parlare con
il padre avevo fatto entrare le tre figlie nel salone per far loro
leggere le parole scritte in italiano sulla lavagna e per spiegare
loro il significato del nome dei giorni della settimana: mi sono
sembrate felici della spiegazione.
Leokadi non ha più
quella originale acconciatura dei giorni in cui fu mia ospite; ora ha
un insieme di ciuffetti stirati che non la valorizzano altrettanto.
Brave le sorelle
grandi, ognuna diversa dall'altra per carattere, ma entrambe rapide
nell'apprendere.
Finalmente ho
raggiunto Fati: oggi completamente ristabilita l'ho trovata con un
bambolotto di cinque mesi in braccio. Incredibile, ma quel bambolotto
si è fatto prendere in braccio da me, ha tirato i peli delle mie
braccia, si è fatta alzare in cielo senza nessun timore: una bimba
deliziosa e apparentemente sicura di se, Altra cosa che mi è
piaciuta di lei: non usa affatto il ciuccio.
Quindi ho dialogato un
po' con la mia sarta preferita, le ho lasciato due cosette da
mettermi a posto; se domani tirerà fuori i Paigne come promesso,
sarò di felice di esaminarli in riferimento al lavoretto relativo
alla cucina all'aperto che mi aspetta a casa per essere rifinita.
Uscito da lì ho
trovato Delia, la figlia di Bea, alla guida di un motorino; essendo
sulla strada mi ha dato un passaggio e devo dire che conduce bene;
ancora però non ho capito quale titolo bisogna possedere per
condurre questi motorini. Lei mi ha detto di avere la licenza, ma
senza aver fatto alcun esame né teorico né pratico!
Serata in cui si rende
indispensabile prendere una doccia prima di cena, cena che viene
facile aggiungendo ai fagiolini avanzati due patate ed una cipolla
prima lessate + tonno e pane trattato alla piastra.
Mi sono poi
riconosciuto un premio consistente in una cosa dolce contenente
uvette mentre ascoltavo la voce di mio figlio in uno scambio vocale
Wapp.
Mercoledì, 13.II.19
Altra giornata
dedicata in parte a situazioni sanitarie di allievi ed ex allievi.
Solita sveglia 5.50
per partire dopo un'ora verso l'ospedale a noi abbastanza vicino:
questa è l'ultima visita della serie iniziata il 26 gennaio.
L'aspetto divertente è
stato dato dal fatto che non solo nessuno aveva ancora aperto le
porte del reparto alle ore 7 come da regolamento, ma che all'arrivo
della capa è emerso che le chiavi erano rimaste nelle mani di un
loro collega proveniente da molto lontano: quindi pazienti,
infermieri e dottori tutti accomunati nell'attesa.
Fortunatamente la
persona con chiave è arrivata con un ritardo ragionevole e la visita
è poi stata eseguita subito.
Rientrato a G.I. ho
trovato le attività in corso d'opera e la presenza di un
collaboratore del fabbro al quale ho dato istruzioni per il
pomeriggio.
Nel frattempo è
arrivata una 4x4 Sonabel con due addetti per eseguire un'operazione
banale che ha consentito a G.I. di poter operare a livello 15 ampere
in men che non si dica: anche questa è andata a posto!
Poco dopo si è
materializzato Eugene a bordo della sua Mercedes Coupé colore
argento: tutto di bianco vestito mi è sembrato un infermiere
dell'ospedale dal quale ero appena tornato!
Abbiamo parlato un po'
prima che i reciproci impegni ci impedissero di andare oltre; gli
avevo chiesto lumi circa il luogo che dovrò raggiungere oggi per
cercare una soluzione a vantaggio di Martin: si tratta di una
branchia del Ministero dell'Azione Sociale e della Sanità Nazionale
indirizzata a minori “vulnerable”.
Sono in possesso di
indicazioni per me molto confuse fornite proprio dalla persona che
dovrò incontrare, tipo: conoscete l'Hotel Mercure? Dopo si trova una
stazione di Servizio Total sulla sinistra.
Girando a sinistra
troverete prima un allevatore/venditore di polli, sempre dritto
guardando a sinistra un cartello indicante un venditore di bombole
del gas, poi un cartello AEMO e dietro la nostra corte.
Nel dubbio avevo
chiesto l'indicazione anche alla collega della ONG Terre des Hommes:
a me sarebbe semplicemente servito il nome della strada che poi avrei
usato le mappe di google sul portatile.
Anche lei, pur
parlando in italiano, mi aveva fornito una indicazione
approssimativa, ma si era data disponibile ad essere interpellata
telefonicamente in caso mi fossi trovato in difficoltà.
Secondo Eugene io non
sarei mai arrivato all'obiettivo con i dati in mano.
Mi sono mosso con
largo anticipo proprio per non trovarmi fuori rotta prima del tempo,
ma sarà stata la fortuna che accompagna gli audaci o l'angelo
custode attivo per la buona causa in questione, fatto sta che non ho
avuto nessun problema.
E' pur vero che alla
Total mi son fermato per fare il punto della situazione trovando nel
gestore una persona cortese ed informata: quindi ho imboccato la
strada rossa sulla sinistra e dopo un chilometro ho trovato il
cartello AEMO dietro il quale c'è l'ingresso ad un ampio spazio dove
non è stato difficile trovare il mio interlocutore.
Ero in anticipo, ma
sono stato ricevuto prontamente; dopo aver esposto al meglio la
vicenda sono venuto a sapere che l'organizzazione con la quale stavo
parlando non è idonea ad accogliere ragazzi con problemi di salute.
Resterebbe aperta la
possibilità di accedere ad una casa famiglia: il Ministero ha un
elenco entro il quale eventualmente cercare una soluzione e per
questo aspetto verrò chiamato entro domani.
Non ho ancora concluso
nulla, ma ho aperto un nuovo scenario: probabilmente toccherà a
Bruna svilupparlo.
Tutto il viaggio è
stato fatto nelle ore di caldo insopportabile tanto è vero che A/C
di Renault Scenic non è stata in grado di rinfrescare la vettura:
finestrini aperti, come negli anni 60 in Italia!
Al mio rientro ho
trovato Antoine l'elettricista ad attendermi per sottopormi delle
soluzioni tecniche entro le quali operare una scelta; anche il fabbro
era intento a lavorare con i ragazzi utilizzando l'attrezzatura
recentemente acquistata.
Con mia grande
sorpresa ho nuovamente azzerato il credito per parlare al telefono:
quindi dovrò risolvere subito questa faccenda: sto consumando un
sacco ora che siamo alla fine rispetto ai primi due mesi!
Verso sera ho avuto
una lunga conversazione con i Burkina Kamba: la loro missione ha la
durata di una schioppettata e domenica notte rientreranno in Italia.
Ci siamo accordati per la spedizione a Koubri venerdì mattina
partendo alle ore 8 da chez Giuliana; adesso potrò vedere se anche
Eugene, con la sua auto, ci vorrà raggiungere per proseguire verso
le sue realizzazioni che sarò curioso di vedere.
Dopo l'uscita dei
ragazzi ho visto arrivare le due sorelle più grandi di Leokadi;
nell'incrociarmi si sono rivolte a me con un Buonasera molto ben
detto. Allora ho dialogato un po' con la maggiore osservando i suoi
quaderni; quindi le ho chiesto se conosceva i fari, gli stessi che
stava guardando stampati sulla mia T-shirt proveniente da Latvia.
Ovviamente non ne sapeva l'esistenza e ha trovato interessante la
spiegazione sulla loro funzione e l'evoluzione subita nel tempo.
A questo punto mi
dedicherò alla cucina visto che oggi ho fatto un mezzo salto a
mezzogiorno!
Giovedì, 14.II.19
Ciò che mi aspettavo
si è realizzato subito stamane: il Souder metallique non si è
presentato nemmeno oggi, il che fa una settimana intera di assenza.
Credo che dovrò
prendere atto della realtà lasciando abortire il relativo corso di
formazione: in questo modo con me presente non funziona, figurarsi
con me assente!
Una sconfitta ogni
tanto ci sta, specialmente quando non è frutto del tuo impegno ma
del disimpegno della controparte; forse nemmeno se ne rende conto
tutto preso com'è ad essere il vertice unico della sua
organizzazione: non si muove foglia che il Souder non voglia!
Si è eclissato per un
lavoro che sembrava dovesse essere svolto in giornata lontano da
Ouaga, ma ad oggi non è ancora rientrato né ha pensato di avvisare
telefonicamente; o meglio, martedì alle sette del mattino mi aveva
chiamato per informarmi che avrebbe mandato qualcuno dei suoi in
sostituzione dopo che Désiré gliele aveva cantate, ma il fatto è
che esiste solo lui nella sua organizzazione patriarcale, gli altri
sono pedine da muovere, prive di cervello, esclusivamente da usare,
come è solitamente qui.
Verso le dieci si è
presentata Bea augurandomi un buon giorno di valentino: ma che
diamine mi sta dicendo? Cosa c'entro io con questo inghippo?
Dopo un pò le ho
chiesto il perché della sua venuta: perché a casa non sapevo che
fare!
Ma cara ragazza, cosa
ti eri scritta nel tuo quaderno per oggi? Niente.
Ecco, allora non stai
seguendo i miei consigli che affermi essere tanto buoni; tu dovresti
essere al MAU, non qui. Ricordi che dovevi riaprirlo ai primi di
gennaio e comunque prima della mia partenza? Ricordi che io alla fine
della prossima settimana prenderò il volo?
Forse l'ho trattata
con una certa ruvidità, quella stessa ruvidità della madre che sa
essere arrivato il momento per allontanare colui che cucciolo non lo
è più, figuriamoci una ultra quarantenne!
Più tardi, quando mi
sono assentato da G.I. dove nel frattempo l'elettricista almeno era
arrivato in orario per svolgere il proprio lavoro, ho fatto un salto
anche al MAU dove ho visto la ragazza intenta nelle pulizie: mi ha
anche ringraziato della visita.
Prima di rientrare mi
sono dovuto fermare anche da Fati per capire se questi vestiti da
lavoro per gli allievi vanno avanti oppure no: pure lei mi ha
salutato davanti alla sua équipe con un richiamo a valentino.
Che incubo! A livello
planetario, per giunta, a dimostrazione di come sia facile manipolare
menti e sentimenti da parte dell'industria del business ad ogni
costo: non se ne può più!
Dovrò finire i miei
giorni come avrebbe voluto Tiziano Terzani? O come descritto sul
libro Il ciclope di Rumiz? Forse può bastare il mio eremo, a patto
di togliermi da tutte le connessioni pseudo social ed affini!
Nel primo pomeriggio
Abass l'artista mi ha confermato il suo forfait per oggi; pazienza,
ma questa non è giornata per regalare un'altra lezione di italiano
ai ragazzi sia perché di la fa troppo caldo che per i lavori
elettrici in corso.
Prima di sera sono
riuscito a combinare le rendez vous chez Soeur Rosalie nella giornata
di domenica: anche questa è quasi fatta!
Circa l'incontro di
ieri pro Martin oggi ho saputo che la persona da contattare è andata
al villaggio: se ne riparlerà la prossima settimana.
Il Burkinabè Eugene
arrivato da appena due giorni sul suolo patrio, oggi si è dichiarato
ammalato a causa della polvere sollevata dall'Harmattan: ma come, sei
grande e grosso e abituato sin dalla nascita a tutto questo e appena
arrivato ti sei già rotto? Mentre il bianco con il doppio dei tuoi
anni e inabituato a tutto ciò continua a cavarsela dopo circa tre
mesi? C'è qualcosa che non quadra!
In ogni caso domani ci
troveremo a Koubri dove io arriverò prima con i due Burkina Kamba
prelevati chez Giuliana+l'agronomo ed un factotum. Poi io mollerò la
Scenic ai Burkina Kamba che me la lasceranno chez Giuliana dove io la
recupererò al mio rientro, rientro che effettuerò utilizzando
l'auto di Eugene.
In Africa è d'obbligo
alzarsi presto al mattino; per un motivo o per l'altro io stesso ho
preso questo ritmo.
Circa Antoine
l'elettricista, avrei dovuto tallonarlo a vista, ma il caldo me lo ha
impedito: tutte le volte che ho fatto un giro di controllo mi sono
reso conto della sua approssimazione nell'eseguire il lavoro: è
demoralizzante, ma DEVI sempre dirgli tutto ad ogni passaggio a
questi professionisti.
A titolo
esemplificativo: l'illuminazione da mettere sull'ingresso carraio
sarebbe stato nemmeno da dire, ma io l'avevo detto di prendere le
misure per centrarla.
Quando l'ho vista
montata l'occhio ha colto la differenza ed ho chiesto: avevi preso la
misura? Si, mi dice, e mi fa notare che aveva fatto un segno, ma nei
dieci secondi successivi, cioè al momento del montaggio, se ne era
già dimenticato!
Testimonianza della
mancanza di cultura a fare le cose per bene.
Anche un filo che
porta la corrente ad una lampada sopra alla lavagna da altri era
stato messo in modo indegno; avevo chiesto ad Antoine di provvedere
a migliorare e lui aveva sposato la mia linea. Quando ho controllato
ho notato una canalina montata senza criterio e con i buchi dei
precedenti chiodi ancora a vista: ma si può dire di voler migliorare
per ottenere uno scempio alternativo alla precedente soluzione?
Basta, mi devo fermare
per non farmi invadere dalla negatività!
Ciliegina sulla torta:
l'ingegnere mi ha informato di uno sciopero negli aeroporti italiani
che gli impedisce la partenza come programmato.
Pertanto il nostro
appuntamento resta un optional la cui realizzazione andrà verificata
dopo il suo arrivo.
Venerdì, 15.II.19
Ho lasciato G.I. prima
delle sette consegnando le chiavi nelle mani di Bea, oggi in servizio
pulizia della casa e lavaggio biancheria; ho fatto bene ad uscire
presto perché così ho evitato gli stop della polizia per il
controllo dei documenti.
Infatti quando stavo
transitando davanti al comando erano in uscita per raggiungere le
varie destinazioni i mezzi carichi di poliziotti.
Il traffico intenso ma
scorrevole mi ha consentito di arrivare a destinazione per le 7.30 e
di raggiungere i Burkina Kamba sul terrazzo dove avevano appena
terminato di consumare la colazione.
Sono subito stato
messo al corrente del contenuto di un messaggio a loro indirizzato da
un responsabile dei servizi di sicurezza italici circa i rischi oggi
presenti in Burkina Faso; nella sostanza non era diverso da ciò che
mi aveva comunicato Sama una decina di giorni fa.
La vita continuava
anche quando c'era la guerra in corso, mi ha ricordato Giuliana, una
persona originaria della zona di Alba che vive qui da molto tempo;
gestisce una villa trasformata in albergo di charme frequentato
esclusivamente da europei, il luogo giusto per un attentato mirato,
ma lei ricorda quando ancora bambina avvenivano cose gravi sotto i
suoi occhi senza per questo restarne intimorita.
Mentre abitavo a
Milano ricordo che c'è stato un momento in cui gli U.S.A. l'avevano
dichiarata città da evitare a causa delle azioni dovute alle frange
armate dei vari movimenti di estrema dx & sx, ma la mia vita era
continuata come prima.
Quindi non fasciamoci
la testa e accettiamo ciò che viene, sia nel bene che nel male,
utilizzando qualche accorgimento di prudenza in più.
Tutti in gruppo
abbiamo raggiunto la brousse attorno a Koubri dove, come sempre
avviene quando è attesa una visita, + o – l'intero villaggio si
era riunito sotto al riparo dal sole per salutarci con parole di
benvenuto e di ringraziamento, rito questo che poi si è ripetuto
davanti al forage e nella fase finale della visita.
Conoscevo questo
progetto sin da prima che prendesse forma: mi trovavo riunito con
altri volontari BnD per una due giorni sull'Appennino bolognese dove,
in serata, fummo raggiunti da Kadi e altri Burkinabé in contatto con
BnD.
Kadi presentò la sua
idea sulla quale poi si è costruito un progetto. In pratica lei
aveva ereditato cinque ettari di terreno posizionati nel suo
villaggio di origine non lontano da Koubri ed aveva manifestato
l'intenzione di metterlo al servizio delle donne del villaggio
costruendovi anche un locale per riunioni e visite mediche.
Con il tempo si son
dovuti fare i conti con i quattrini necessari all'intera
realizzazione e si è deciso di partire recintando un ettaro di
terreno sul quale effettuare le coltivazioni dopo avervi realizzato
un forage; a seguire deve essere realizzato uno chateau d'eau di
6000lt ad una altezza di 5 m. e la pulizia del terreno con
asportazione di arbusti prima di poter passare alle semine.
Il luogo presenta
caratteristiche favorevoli come tutta l'area di Koubri ben nota sia
per gli allevamenti di bestiame che per la produzione di Yogourt e di
verdure, oltre che per il pesce fresco che viene pescato nelle acque
del grande barrage.
Anche non lontano dal
terreno in questione vi è un ulteriore barrage in fase di
ampliamento: quindi acqua tutto l'anno per ottenere più raccolti
utili sia a sfamare le famiglie che per essere venduti al mercato.
Per ora i quattrini
raccolti sono destinati alla prima e alla seconda fase di
realizzazioni che potrebbero essere conclusi nel giro di qualche
mese.
Con altri quattrini si
potrà successivamente pensare di ampliare l'area coltivabile e a
realizzare la casetta per le riunioni; di fronte alla preoccupazione
per la reperibilità degli importi necessari ho accennato alla mia
recente esperienza che ha portato ad un risultato ben superiore alle
mie aspettative utilizzando i sistemi oggi disponibili in
sostituzione degli eventi organizzati per ricevere alla fine in una
scatola la manifestazione di benevolenza da parte di alcuni.
C'è sempre da
lottare, ma come evidenziavo ai Burkina Kamba, in ogni manifestazione
se non alzi il livello dell'asticella il tuo salto resterà sempre
eguale, non ci saranno progressi!
Ma con la fiducia di
riuscire in un'impresa alla fine si riesce a raggiungere l'obiettivo.
Quando eravamo
arrivati alla stretta finale nei discorsi di saluto sono stato
raggiunto da una telefonata da parte dell'amico Burkinabè ieri
incappato nella sindrome da Harmattan: oggi è in grado di
raggiungermi per accompagnarmi a visitare le sue realizzazioni sempre
in quest'area.
Quindi siamo partiti
con una Scenic oggi particolarmente pimpante e poco dopo aver avuto
il controllo passaporti da parte delle forze dell'ordine ho arrestato
la vettura all'ombra di un albero davanti ad un cancello che porta
l'indicazione di un collegio intitolato a sant'Antonio da
Padova/internato ragazzi!
Pochi minuti dopo ho
visto arrivare dal senso opposto di marcia l'auto dell'amico al quale
ho fatto cenno di accodarsi; dopo le presentazioni e qualche discorso
ho lasciato la Scenic nelle mani dei Burkina Kamba ed io sono salito
sulla Mercedes Coupè molto bel climatizzata per tornare sul luogo
visitato tre anni fa quando ancora l'amico non sapeva che pesci
pigliare con quel terreno acquistato a pochi euro anni prima e venuto
a scadenza: o la realizzazione di qualcosa in tempi rapidi o sarebbe
stato requisito.
Alla fine è stato
realizzato un Maquis ed una casetta, due camere, bagno, salone,
ancora non terminata.
Questa mattina non
avevo fatto colazione e mi era venuta un po' di fame; pure l'amico
non aveva fatto colazione così ha ordinato telefonicamente bibite
fresche ed un pollo alla griglia in un posto li vicino dal quale in
poco tempo siamo stati serviti all'ombra di un albero davanti alla
casa ben accomodati sulle sedie del maquis.
Una volta sistemata la
pancia ci sarebbe voluto un riposino, ma ciò non era possibile e
quindi ci siamo mossi in direzione del recupero della Scenic senza
fermarci ad acquistare verdure al mercato di Koubri sia per l'orario
di massima calura che per non essere accerchiati da venditori di
tutti i tipi e dalle loro proposte.
Chez Giuliana ci siamo
lasciati ed io ho potuto recuperare anche un bel pezzo di Grana nel
frigorifero della cucina condivisa, omaggio degli amici e portato per
esaudire una mia richiesta.
Ho potuto dialogare un
po' anche con Giuliana più che altro perché non mi aveva
riconosciuto subito; prima di lasciare ho visto anche il figlio e
tutti avevamo l'idea di essere fisionomie conosciute. Probabilmente
erano presenti anche loro tre anni fa quando ci fu la convocazione
presso la Cooperazione Italiana in occasione della presenza
dell'Ambasciatore venuto apposta da Abidjan dopo il primo attacco
terroristico per incontrare gli italiani presenti sul territorio.
Come concordato a
bordo della Scenic ho trovato anche quattro p.c. portatili molto
belli ed in ordine rispetto a quello che sto usando e che è mia
intenzione lasciare a Roland così come gli altri arrivati
appositamente con destinazione Cyber.
Tutto il percorso di
rientro ho dovuto effettuarlo a finestrini aperti: la Scenic non ha
A/C ben funzionante come quella della Mercedes!
Appena arrivato mi
sono concesso un po' di fresco in camera e poi ho ascoltato le novità
della giornata che sembra essere filata via sul liscio.
Ho chiesto a Bea di
passare al mercato per qualche acquisto perché non avevo voglia di
espormi nuovamente al caldo; questa figlia è molto portata per
questa tipologia di servizi ed ha esaudito la mia richiesta a regola
d'arte.
In serata penso che
non userò i fornelli e me la caverò con pomodori ed avocado +
grana.
Sabato, 16.II.19
Addio sogni di gloria,
addio castelli in aria etc. etc.: così recitava una canzone che
oramai pochi possono ricordare, ma questa è esattamente la
sensazione che mi ha preso stamane quando pensavo di essere in grado
di tirare certe somme che non ho invece potuto tirare in quanto
ritardi nei lavori commissionati o lavori male eseguiti mi hanno
innervosito con il mondo artigianale dei “professionisti” locali
.
Non c'è niente da
fare, purtroppo valgono le considerazioni che ho già esposto in
precedenza: persino se viaggi incollato in una marcatura ad uomo il
risultato sperato ha difficoltà ad arrivare.
Dipenderà dal modo in
cui funziono i neuroni sollecitati dalle alte temperature? Dipenderà
dal fatto che gli occhi restano insensibili sia che un filo sia
tirato perfettamente perpendicolare che a zig zag? Che il taglio di
una canalina sporga rispetto all'andamento della sorella che va in
altra direzione?
All'idraulico avevo
chiesto sin dalla prima visita di cambiare i tubi di raccordo del
lavello dando loro la giusta pendenza; egli aveva trovato una
guarnizione fuori posto ed aveva rimontato tutto come prima ritenendo
ottimale il risultato. Alla seconda visita l'ho ancora invitato ad
effettuare il lavoro come avevo chiesto inizialmente, ma ha preferito
usare della canapa per risolvere il permanere di una perdita.
Oggi finalmente è
venuto a guardare quali pezzi avrebbe dovuto procurarsi; dopo
esserseli procurati li ha montati, ma la perdita era ancora lì. Non
mi dilungo su tutti i discorsi che gli ho fatto per sistemare una
volta per tutte questa faccenda che probabilmente era nata male sin
dalla sua origine. Per lui il problema si può risolve usando una
colla che però non ha con se; ora forse sta arrivando dopo che sono
passate 4 ore da quando mi aveva detto di attenderlo che sarebbe
arrivato “tout de suite”.
Non mi va di stare a
raccontare tutte queste piccole mie frustrazioni; resta il fatto che
poi i lavori vanno pagati ed io preferirei pagarli per una
realizzazione a regola d'arte.
Ma anche su questo
concetto ci sarebbe da perdere del tempo: a regola d'arte per chi?
In questo modo se ne è
andata la mattinata con un crescendo rossiniano di disappunto.
Il famoso souder che
aveva dato un appuntamento a Bea per le 14 ora ha posticipato a
domattina alle 8!
Complessivamente sono
un po' stufo e la cura giusta sarà il ritorno all'eremo dove
disintossicarmi: è il prezzo che si paga dopo una permanenza
operativa in Africa, ma forse sarebbe stato lo stesso anche se la
missione fosse stata consumata altrove.
Anche l'elettricista è
finalmente arrivato a terminare i lavori che gli avevo contestato:
ora potrò muovermi in direzione Cyber, tanto per riprendere qualche
immagine dei quattro bellissimi portatili - arrivati con i Burkina
Kamba - nel loro habitat prossimo futuro.
Rientrando ho
acquistato solo da esercenti incontrati sulla mia strada
accontentandomi di ciò che ho trovato: il segnale che la temperatura
è costantemente puntata al rialzo è data dalla mia voglia di
assumere quotidianamente più liquidi.
Non so se più dire
che qui c'è un monopolio delle acque minerali: esistono almeno
quattro marchi, ognuno recante informazioni scarse sull'etichetta, ma
con un prezzo a litro allineato fra l'equivalente di 0,40 e 0,45
centesimi di euro, il che vuol dire piuttosto care rispetto a certe
acque minerali peninsulari che costano fra 0,12 e 0,18 centesimi di
euro al litro.
Un grande business
sicuramente nelle mani della solita cricca alla quale appartengono
molti libanesi.
Nel momento in cui
sono arrivato a casa desideroso di prendere una doccia ecco che
l'acqua è già mancata e subito dopo anche l'energia elettrica
sparisce; l'acqua era mancata per tutta la mattinata, ma si sa che la
giornata del sabato è spesso la più penalizzata della settimana
nella fornitura delle utenze.
Doveva farsi vedere
Désiré e non l'ho visto: più il tempo passa e statisticamente meno
probabilità ci restano di arrivare a concordare uno schema di
rinnovo contrattuale per la locazione.
Oramai devo cominciare
a tirare i remi in barca: sarà quel che sarà.
Mentre il buio si è
fatto intenso è tornata l'energia elettrica ed io ho così potuto
cominciare a radunare tutta la roba che avevo messo da parte per
destinarla ad A.B.A.S.M.E.I. (oltre ai quattrini) visto che l'incontro con
Soeur Rosalie avverrà domani.
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