Nella prima mattinata
ho ricevuto una visita a sorpresa da parte del saldatore: mi ha
professato la sua volontà a continuare il corso di formazione, ma
io non mi sento sicuro e lo voglio attendere al varco domani quando
il suo tempo avrà inizio.
Dopo una settimana di
assenza, mi è stato detto per malattia, è arrivato anche
l'educatore: con lui ho intrattenuto un lungo discorso incentrato su
tre questioni: le testimonianze degli allievi che avevo registrato,
Martin ed il mio tentativo di trovare una soluzione al suo caso,
nonché il caso Thomas-Mohamadi che oramai è aperto da troppo tempo.
In tutto questo
movimento ad un certo punto si è materializzata Dalia, la figlia di
Bea: la sua scuola non è lontana da G.I. e quindi, nel caso di
assenza di un professore, viene a ripararsi nel porto aperto e sicuro
di Garage Italia!
L'ho subito messa
sotto parlandole dei fari: storia, localizzazioni, funzionalità,
sviluppo sino ai nostri giorni.
Mi è sembrata attenta
e interessata: ho notato che tutti i giovani ai quali mi sono
rivolto, indipendentemente dal livello di istruzione acquisito, di
fronte a racconti diversi dai soliti e relativi ad un mondo a loro
sconosciuto manifestano la loro attrazione lanciando l'”erudito”
verso uno stato di “nirvana”.
Dopo la permanenza in
brousse di ieri ho voluto ringraziare Achille; lo avevo un po'
dileggiato quando mi aveva detto come avrei dovuto riprendere il
filmato con Rosalie, ma in effetti aveva ragione ed ho voluto
comunicarglielo.
Con il calore di
questi giorni la cucina rischia di diventare un incubo, ma essendo
necessario, anche controvoglia ho dovuto darmi da fare: anche questa
volta ho cucinato tantissimo, cercando di tenere una dieta variata e
di non consumare mai lo stesso cibo a mezzogiorno e alla sera, salvo
casi eccezionali.
Ci sono riuscito, ma
per ottenere questo risultato ho dovuto dedicare tanto tempo alla
preparazione del piatto servito in tavola.
Non so se sono io che
sto sbarellando o se è Bruna che manifesta le sue frustrazioni da
lontananza dal “suo paese” attraverso scambi a raffica una volta
con email, una successiva con Wapp e poi con messanger senza
rispondere mai ai punti sottoposti.
Mi sembra una
situazione pirandelliana, per ora ancora sopportabile.
Bene invece mi ha
fatto sentire la voce di Rosalie che ha voluto chiamarmi per
ringraziarmi benedicendomi all'infinito.
Allora io, più tardi,
ho chiamato il motard Hamidou con il quale si era instaurato un certo
feeling, concordando un rendez-vous verso sera per raccontargli di
Rosalie alla quale già avevo dedicato il post sul blog pubblicato in
mattinata.
Prima dell'arrivo del
motard è arrivata la telefonata del neurochirugo che aveva visitato
Thomas indicando per domani la data del ritiro di quanto a lui
lasciato e per avere le prescrizioni degli esami richiesti.
Bea, la fedele femmina
tradizionale burkinabé desiderosa di assistermi in tutti i modi, se
ne occuperà domani.
Quando il motard mi ha
raggiunto ho voluto spiegare nei dettagli il perché della chiamata;
al momento della nostra conoscenza avevo appreso come spesso
l'associazione dei motard si recasse per villaggi a distribuire beni
di prima necessità: perché non indurli a fare qualcosa anche per
Rosalie ?
Mentre gli facevo
vedere le foto del luogo dove ha sede il centro ABASMEI mi ha chiesto
di girargliele tutte e, mentre gli preparavo un caffé, l'ho sentito
chiamare il presidente della loro associazione per informarlo della
cosa: anche da questo canale potrebbe maturare qualcosa. Perciò ho
voluto leggere la lista dei bisogni primari avuto da Rosalie
spiegando che molti di questi potrebbero essere soddisfatti da altri
burkinabé senza doverli far viaggiare da Europa a qui.
Abbastanza soddisfatto
dell'incontro, per cena ho preparato una frittata gigante con le
verdure che mi aveva donato Rosalie e qualche altro residuo da frigo,
il tutto nobilitato dal formaggio grana portato dai Burkina Kamba:
risultato interessante.
Prima di chiudere la
giornata ho voluto stringere i denti e verificare tutti i conti e i
relativi saldi cash: sembrano tornare, quindi me ne son potuto andare
a letto rasserenato.
Martedì, 19.II.19
L'arrivo di Boundiba,
il saldatore metallico, per quanto avvenuto verso le 9, mi ha
tranquillizzato sull'argomento che mi sta tormentando in questa fase
finale della mia permanenza qui.
Con lui qui all'opera
mi son sentito stimolato ad una uscita indirizzata all'acquisto delle
scarpe di sicurezza, uscita durante la quale mi sono fatto
accompagnare dal capo meccanico.
Una volta giunti al
negozio da questi segnalato ho potuto verificare che il tipo di
scarpa offerto non corrispondeva alle mie aspettative, ma il solerte
commerciante ha chiamato un suo petit frére il quale si è assentato
per ritornare proponendomi un altro modello, molto più “calzante”
alle esigenze dell'uso.
Ho chiesto se
disponeva di tutte le taglie necessarie e, miracolo, è riuscito a
mettere insieme velocemente in uno scatolone tutto quanto, meno un
paio taglia 35 che ritengo sarà impossibile trovare.
Mentre viaggiavo verso
casa ho ricevuto la chiamata di Eugene il quale pensava di portarmi a
visitare il l suo villaggio nella brousse, ma l'orario non era certo
quello giusto per me e quindi ho rimandato al pomeriggio.
Sul far del
mezzogiorno lo psicologo ha convocato nel salone tutti i ragazzi e
gli adulti presenti per tornare sulla questione della manomissione
del telefono di Thomas dopo il mio sollecito a chiudere il cerchio
della faccenda, che di tempo ne era già passato anche troppo.
L'incontro è stato
tenuto in lingua francese per riguardo a me, ma io alla fine ho
voluto che venissero ripetuti i concetti anche in Moore;
personalmente sono intervenuto chiedendo chiarezza a tutti, perché
se è vero che il regolamento interno è conosciuto è altrettanto
vero che non viene integralmente rispettato; inoltre, se qualcuno non
fosse interessato a frequentare, non sarebbe obbligato a restare e
potrebbe cedere il posto ad un fratello altrettanto
“vulnerable”affrendogli una chance.
Quando quattro anni fa
arrivai in Burkina Faso per la prima volta ero rimasto attratto dal
fatto che il paese venisse definito “paese degli uomini integri”;
poi, si sa, i detti vengono coniati con uno scopo, in questo caso per
tenere insieme le varie etnie che ci vivono, e spesso non
corrispondono alla verità; io l'avevo vissuta sulla mia pelle
un'esperienza con qualcuno che di integro aveva veramente molto poco.
Quindi ai ragazzi ho
ricordato che se non cominceranno ad essere integri ora, come sarà
possibile un domani per il Burkina Faso chiamarsi ancora paese degli
uomini integri?
Nel pomeriggio ho
ricevuto una chiamata da Rosalie allo scopo di informarmi di essere
stata contattata dal motard burkinabè: è stato rapido Hamadi a
muoversi, adesso c'è solo da sperare che possa arrivare anche
qualcosa di concreto al seguito.
Quando alla fine delle
attività Eugene è passato a prendermi con la sua auto dove funziona
tutto, l'aria condizionata benissimo, ero proprio desideroso di
allontanarmi da G.I. e da tutte le richieste ricevute sia via email
che messanger dai vertici del sistema. Se c'è una cosa che non amo è
quando, partendo da una email, si crea uno sviluppo a cascata con la
partecipazione di tutti coloro ai quali l'originale era indirizzata,
ma soprattutto nel testo che tu hai scritto vengono inserite le
considerazioni degli altri; in questo caso o sono io che non vedo la
notifica o non trovo gli inserti, fatto sta che si crea una certa
confusione.
Dato che ci sono
alcuni argomenti divenuti caldi che non mi competerebbero, ma sui
quali sono stato chiamato ad agire, ho la sensazione che le mie
esternazioni non siano tanto piaciute: in questo momento ho bisogno
di ritrovare il fresco e togliermi dalle varie forme di inquinamento
patite in tutti i sensi, in pratica ho bisogno di riprendere la
giusta distanza (mettendomi in sicurezza).
L'itinerario con
Eugene mi ha portato su un goudron in ottime condizioni sino a Gogo
(forse si scrive in maniera diversa), dove ci siamo infilati su una
strada in terra rossa. Mi aveva avvisato di non volersi spingere
troppo avanti per non incappare in qualche parente che ne avrebbe
chiamato altri a fare capannello, ma inevitabilmente ha iniziato con
incontrare una zia sordo muta che ha voluto salutare e dopo poco sono
arrivati altri che, tanto per non sbagliare, sono tutti parenti fra
loro.
La zona mi è piaciuta
perché è ricca di alberi, in particolare degli stupendi manghier
carichi di frutti pendenti ancora piccoli e acerbi, inoltre ho notato
alcuni Baobab di ragguardevoli dimensioni.
Energia elettrica
zero; qui si vive di agricoltura, quella tradizionale, e ci sono
persone che non hanno mai messo piede a Ouaga né che vogliono
mettercelo: come li capisco!
Tanto vicini alla
capitale e tanto lontani, mondi che condividono il territorio pur
gravitando su orbite diverse.
Ritornati sul goudron
dopo un po' si è parcheggiata l'auto per entrare nei campi ora
secchi e conservanti il residuo più duro della coltivazione
precedente:il sorgo.
Eugene ha voluto farmi
vedere un terreno di 400mq di sua proprietà totalmente cintato
utilizzando un materiale fra i più costosi: sarebbe stato meglio, mi
ha confidato, spendere di meno nella cloture per poter acquistare un
altro terreno contiguo.
Con il primo buio ed
una luna piena stupenda sullo sfondo siamo tornati alla mia base e il
discorso è andato alla giornata di domenica e a Soeur Rosalie dans
la brousse.
Dopo aver ascoltato il
mio racconto ed avergli parlato dei bisogni di Rosalie, subito si è
focalizzato sui pannelli solari ed il veicolo del quale Rosalie ha
bisogno mettendomi al corrente che prossimamente verrebbe imbarcato
la motrice di un camion destinato a qui; sul cassone potrebbe essere
caricato un veicolo nove posti e all'interno di esso altra mercanzia.
Inizialmente mi aveva
accennato ad un bellissimo furgone dotato di motore diesel con soli
100.000 km a € 1.500,00, ma essendo che su questo territorio
rendono meglio i motori a benzina, dopo essere tornato a casa ha
svolto qualche indagine venendomi a suggerire una Nissan Serena a
benzina con 8 posti; peccato che come mi sono messo a cercarla fosse
già sparita, venduta.
Tanto interesse verso
Rosalie da parte di chiunque io ne venga in contatto mi induce a
pensare che dovrei riuscire a combinare qualcosa di interessante
anche in Italia per lei.
Cristian, il nostro
ingegnere, mi ha contattato sul tardi: incontro fissato per sabato
dopo accordi con Achille che intervisterò domani.
Mercoledì,20.II.19
Avrei voluto avere le
ultime giornate con i remi tirati in barca e invece sto arrivando al
traguardo quasi in affanno.
Oggi sarà la prova
del nove per il fabbro: o arriva e si va avanti o soprassiede ed io
il corso lo metto in stand-by.
Con un po' di ritardo
l'uomo è poi arrivato ed ha cominciato la sua attività.
Nel frattempo è
arrivata Bea la quale ha bisogno di un intervento minimo da parte del
fabbro, intervento che forse si farà questa sera: ma che fatica con
questo MAU, andrà a finire che lo vedrò finito ma ancora non in
attività.
Fra una cosa e l'altra
ho interpellato Achille per avere la sua disponibilità all'incontro
con il nostro ingegnere durante il pomeriggio di sabato: la
disponibilità l'ho avuta e venerdì chiuderò il cerchio con
l'ingegnere se rientrerà dalla zona rossa dove è stato chiamato per
delle verifiche relative ad un grande intervento da parte di una
organizzazione che ha peso.
Quindi mi sono deciso
a salutare Giséle, la persona che tanto si è data da fare per il
caso che le avevo sottoposto; mi ha ancora offerto la sua
disponibilità ed io ho trovato modo di parlarle di Soeur Rosalie
destando il suo interesse.
Le ho lasciato il
contatto telefonico: le cose avvengono non a caso, in Africa in
particolare.
In funzione di una
serie di esami ai quali deve essere sottoposto Thomas ho coinvolto lo
psicologo Jean Raymond, il quale non ha disdegnato di fronte ad un
compenso inatteso: quindi domani alle cinque accompagnerà il ragazzo
al San Camillo e poi mi saprà dire.
In realtà gli avevo
chiesto di chiamare l'ospedale per avere alcune informazioni, per
esempio quelle relative al costo degli esami, ma egli non lo aveva
fatto così gli ho affidato Fcfa 50.000 sperando di averne una parte
in restituzione.
Avevo chiamato anche
Alfredo Lo Cicero per un saluto, ma lui ha voluto fare di più e mi
ha proposto un incontro verso sera nella mia sede: un onore inatteso
avere qui Save the Children.
Poco dopo le 18 si è
presentato a bordo di una moto dall'estetica gradevole che ricorda
Ducati, ma in realtà si tratta di una cinese di soli 250 cc.
Abbiamo conversato
abbastanza e prima che se ne andasse ho voluto segnalare anche a lui
Soeur Rosalie. Ricordavo che mi aveva di alcune signore, incluso la
moglie, che sarebbero interessate a darsi da fare nel settore ed io
ho proposto la conoscenza di Rosalie che di bisogni da soddisfare ne
ha fin che si vuole.
Così si è fatto
tardi e mi è rimasto poco tempo dopo cena; inoltre comincio ad
accusare sintomi di stanchezza che mi tolgono la voglia di scrivere
alla sera.
Giovedi, 21.II.19
Va bene che ero
sveglio, ma certo non mi aspettavo una chiamata alle 6.40 da parte di
JR lo psicologo che si trovava alla San Camillo già da tempo: serve
altro denaro.
Accidenti, ed ora come
si fa? Ho chiamato Bea, ma non rispondeva: più tardi ho saputo che
si trovava in altro ospedale per un attacco di malaria della madre.
Ho atteso che
arrivasse Moustapha per spedirlo come corriere espresso a consegnare
altri Fcfa 50.000, sperando di aver capito bene la richiesta.
In mattinata è
arrivato il saldatore proprio quando avevo da poco iniziato a parlare
con Roland; è stata l'occasione per presentarli visto che nella
funzione di coordinatore dovrebbe tenerlo anche un po' d'occhio dopo
quanto ho a lui relazionato.
Eugene intanto si sta
dando da fare per cercare un veicolo adatto alle esigenze di Soeur
Rosalie: l'idea di trovare una Nissan Serena 8 posti con motore a
benzina mi è sembrata una buona idea.
Da noi sono rare ma si
possono trovare attorno ai 1000/1500 euro; il fatto è che
trasporto+dogana+immatricolazione portano il costo di una simile
operazione fra i 4500 ed i 5000 euro: non poco!
Bandiba il saldatore
ha lavorato con i ragazzi in maniera adeguata: ho visto sulla lavagna
esterna i voti conferiti ai singoli allievi.
Alcuni erano talmente
bassi per cui ho chiesto spiegazioni. Il voto originale era risultato
buono, ma il comportamento tenuto da alcuni allievi lo aveva indotto
ad abbassare la valutazione in maniera drastica: meglio un formatore
severo che uno laissez faire!
Proprio nel momento in
cui Abass l'artista stava iniziando nel primo pomeriggio la sua
attività con i ragazzi mi è stata annunciata la visita di Vincent,
la persona che Federica ha voluto venisse a conoscere meglio G.I.
nella prospettiva di affidargli un eventuale incarico inerente la
contabilità, così come dovrà già fare per il progetto Cyber.
E' stato un incontro
abbastanza lungo durante il quale ho cercato di spiegargli
l'organizzazione di questo giocattolo sperando di sentirgli fare
qualche commento; invece la persona ha ascoltato con occhi vispi
senza porre quesiti: possibile mai che abbia spiegato così bene da
non indurre l'interlocutore a qualche spiegazione?
Poi ho avuto a che
fare con Abass al quale ho ricordato come affrontare, a partire dalla
prossima settimana, il rapporto con Martin onde dargli un supporto
con applicazioni di arte terapia.
Infine Désiré che
stava aspettando il momento giusto per acchiapparmi; in realtà non
aveva con se la documentazione che l'avevo invitato a rintracciare.
Alla fine mi ha
chiesto di preparargli un testo di lettera secondo lo schema già
dipanato durante incontri precedenti: domani vedrò di farlo per il
bene suo, di BnD e del progetto Garage Italia.
Finalmente ho potuto
inforcare Renault Scenic ed uscire per gli ultimi acquisti alimentari
di questa permanenza ed anche per recuperare da Fati i vestiti da
lavoro che ho trovato già ben confezionati con il nome dell'allievo
inserito nella confezione: bel lavoro!
Per le mie cosucce
dovrò ripassare domani sul far del mezzogiorno.
Dopo cena mi son tolto
di mezzo definitivamente il discorso della contabilità e delle
relative pezze giustificative: le ho fotografate e le ho inviate una
a una a mezzo Wapp a chi di dovere.
Ora è quasi
mezzanotte, ho sentito una zanzara girare per la stanza ed ho già
tirato giù la zanzariera: spero di non ritrovarmela nelle orecchie
più tardi.
Venerdì, 22.II.19
Forse sarà l'ultima
volta che cucino approfittando delle temperature mattutine in una
giornata da 36° massima con 21° minima.
Quindi via con
zucchine e melanzane da predisporre sulla padella in funzione della
griglia che non c'è.
Nel mentre hanno avuto
inizio le chiamate per vari argomenti; intanto Bea ha già cominciato
a lavorare per me per l'ultimo bucato e pulizia della casa.
Dentro questo fermento
sono poi cominciate le consegne: prima il coordinatore Roland, poi
Bea sino a che sul far del mezzogiorno è arrivato Jean Raymond, lo
psicologo, per accompagnarmi nella sua dimora non lontana da qui,
dove ho trovato una meravigliosa accoglienza da parte della moglie,
dottoressa all'oftalmico, la quale interpreta il ruolo della donna
istruita ma al tempo stesso tradizionale sia nell'abbigliamento che
nei comportamenti.
Ha cucinato diverse
portate che ho molto gradito, ma non le ha consumate con noi pur
essendo questa una famiglia cattolica che non dovrebbe avere dei tabu
in tal senso.
Anche in questa casa
non esiste il tavolo sul quale consumare i pasti; si sta seduti sul
divano con i piatti appoggiati su un tavolino,
Il pranzo era composto
in maniera articolata e varia: verdure miste crude da condire con una
salsa maison, patate fritte, cuscus di verdure, pollo fra l'arrosto e
l'umido accompagnato da un ottimo sugo di verdure, papaia e tangelo,
il tutto accompagnato da un vino rosso proveniente dalla Mancha con
gradazione alcolica 13,5° , vino che io ho assaggiato esclusivamente
per cortesia.
Il giovane figlio di
nome Egidio di cinque anni ha mangiato seduto a terra mentre la
televisione continuava a trasmettere programmi adatti alla sua età,
invece la sorellina di 13 mesi di nome Deogratias è stata quasi
sempre incollata alla madre dalla quale ha avuto con grande frequenza
latte sia da un biberon che dalla riserva naturale ben dotata.
I bambini, molto
diversi fra di loro, sono due bei bimbi; mentre la piccola ha
dimostrato sin da subito una certa paura per la mia presenza, Egidio
non ha avuto nessun problema.
Verso la fine ha
chiesto al padre di prendere qualche immagine fotografica con me
presente da inviare ai suoi amici; la piccola invece l'ho lasciata
cuocere nel suo brodo sino a che, di fronte ad un pallone che aveva
piacere ad avere fra le mani, ho cominciato a rilanciarglielo
avvicinandomi sempre di più.
Allora ha cominciato
ad interagire con me mentre continuavo la manovra avvolgente nei suoi
confronti sotto gli occhi divertiti dei genitori; alla fine l'ho
anche presa in braccio, ma per depositarla presto nel grembo materno
dove ha ritrovato il suo habitat naturale.
Quando ho lasciato la
famiglia burkinabé, assieme ai saluti ho ricevuto anche un dono da
me totalmente inatteso: qui è così!
Dopo aver completato
il passaggio contabile di Thomas a Bea mi sono reso conto che la
connessione internet non andava. Ho controllato tutto il
controllabile, ma niente da fare. Meglio allora spegnere tutto,
modem incluso, e uscire per gli acquisti in funzione della cerimonia
di saluto organizzata per domani nonché per ritirare le cosette che
avevo commissionato a Fati.
Quando ben sono
entrato nel suo atelier l'ho trovata con una faccia affaticata, forse
il residuo dell'attacco di paludismo che l'aveva portata all'ospedale
qualche giorno fa, ma sempre sorridente e carina nel suo modo di
porsi.
Il lavoro era stato
completato, ma ancora prima di chiederle il dovuto per la sua opera
mi ha messo fra le mani una camicia ed una borsa per la spesa,
entrambe di sua produzione: entrambe sono un suo dono a le vieux
blanc italienne (nasara).
Mi sono sentito
toccato ed anche impreparato ad un simile gesto da parte sua nei miei
confronti.
Quando poi ho osato
chiederle il prezzo della sua prestazione non ha voluto assolutamente
nulla: son quelle cose che quando capitano ad uno come me che tiene
sempre conto del lavoro degli altri, lasciano sbasiti.
Questa è l'Africa che
amo, fatta di sentimenti e di riconoscenza per l'altro: avevo
conosciuto Fati quattro anni fa e solo per il fatto che sono tornato
nel suo atelier esclusivamente per il piacere di salutarla ha mosso
dei sentimenti di amicizia sopiti nel tempo.
Dico a me stesso che
probabilmente non tornerò più in Burkina, ma poi ci sono le
persone, e le persone è bello poterle ritrovare.
Poco dopo il mio
rientro mi sono piazzato in camera per godere di A/C e di la ho
sentito qualche rumore al quale non ho fatto caso, ma dopo un po' ho
sentito qualcuno alla porta: era Leokady! Che sorpresa: la petite
sembrava imbarazzata come prima del famoso fine settimana durante il
quale l'avevo accudita.
Le ho chiesto se
volesse disegnare alla lavagna e alla sua risposta affermativa l'ho
messa in condizione di farlo mentre io rientravo nel mio studio.
Poco dopo però è
arrivato papà a prenderla e quindi ho ritenuto di doverla informare
che non l'avrei più vista per un po'; nel momento del saluto mi ha
porto la mano.
E' stato allora che le
ho detto: se questa è la forma di saluto che si usa in Africa ora ti
insegno quella italica. L'ho invitata a stringere la mia mano con più
forza, come piace a me, e poi l'ho baciata sulle guance sotto lo
sguardo divertito del genitore.
Alla fila delle
persone che ricorderò si è aggiunta quest'anno Rosalie, per
esempio, ma anche Leokadi e le sorelle, e Dalia, Fati, Achille: io so
che penserò a queste persone quando, dopo aver giganteggiato qui,
sarò rientrato nella mia modesta dimensione italica.
Visto che stamane avevo cucinato e che a mezzogiorno avevo pranzato fuori e che forse anche domani sera potrebbe accadere la stessa cosa, ma forse anche perché lo volevo, ho invitato Bea a tornare per condividere la cena con me.
Visto che stamane avevo cucinato e che a mezzogiorno avevo pranzato fuori e che forse anche domani sera potrebbe accadere la stessa cosa, ma forse anche perché lo volevo, ho invitato Bea a tornare per condividere la cena con me.
Così è stato: su un
soffritto cipolla e aglio ho posato della polpa di pomodoro fresco
dopo averlo sbollentato e, al momento giusto, ho aggiunto un battuto
di zucchine e melanzane ricavato dal lavoro della mattinata. Le
farfalle si sono poi aggiunte alla composizione rifinita con una
bella spruzzata di grana: un piatto nobile in Burkina Faso!
A seguire mango in
coppa: una cena equilibrata in carboidrati, verdure e frutta!
Ad un certo punto è
sbucato Amadou ed allora è venuto il momento per dirgli in maniera
elegante come in un modo dove tutto cambia lui invece continua a
rappresentare qualcosa di immutabile. Inoltre, a fronte della sua
fantasia di sposare una donna per farsi cucinare, ho chiesto quale
donna accetterebbe di venire a vivere nella maisonette che occupa da
quando l'ho conosciuto.
Scherzando l'ho anche
invitato a scrivere su un foglio di carta da una parte i costi di una
simile operazione, tipo gli abili, il parrucchiere etc., e dall'altra
i benefici, tipo il cucinare: ma ti sembra che la cosa stia in piedi?
Riflettici bene Amadou, ma soprattutto, voglia mai il destino
portarmi ancora qui, non farti trovare più qui con la mansione di
pseudo guardiano notturno=uomo dormiente mentre dovrebbe vegliare.
Tutto è stato gestito
in maniera scherzosa e divertente, ma il messaggio è stato forte:
quattro anni fa ti avevo dato delle possibilità di apprendimento e
ti avevo stimolato ad uscire dalla apatia cronica cercando un vero
lavoro, ma quando ti ho ritrovato qui ho capito che avevi dimenticato
ogni insegnamento.
Ora che ti vedo uscire
ogni mattina fra le 8 e le 8.30 per tornare alle 16.30/17 verrebbe da
pensare che vai a lavorare da qualche parte, invece tu vai errando
con la tua bici non si sa dove, a dormire sotto un albero? Guarda che
se tutto ciò che guadagni in un mese è rappresentato dall'importo
che conosco mai potrai pensare di avere una donna al tuo fianco, anzi
no, così è detta all'europea, mi correggo: al tuo comando!
Verso le 23 Bea ha
chiesto la route e così il gruppetto improvvisato si è sciolto, ma
prima di lasciare Bea mi ha donato due tagli di stoffa qui chiamati
PAGNE, belli nelle fantasie e nei colori africani: molto graditi.
Nella sua situazione
economica non avrebbe dovuto: ma qui è così, inoltre per lei io
rappresento la figura del padre che ha perso all'età di cinque anni
e del quale deve aver fato un mito!
Già dopo che Fatì mi
aveva offerto i suoi doni io avevo detto a Bea come fossero
assolutamente inattesi, ma lei mi aveva risposto che io sono una
persona speciale per come mi comporto con tutti e quindi è normale
che succedano cose di questo genere; ho pensato ad un nuovo San
Gaetano, questa volta de Padoue, o forse ad un inviato di San Antoine
de Padoue....
La mia missione qui
sta virando verso la conclusione, ma è già da un po che serpeggia
in me un dubbio: sarà stata quella di fare ordine a Garage Italia
per conto di BnD o quella di incontrare e dare un po' di sollievo a
qualche persona per conto del caso che tutto indirizza?
Ai posteri l'ardua
risposta.
Stamani mi sono alzato
alle sei non per ansia da fine lavori; è il mio organismo che in
questo habitat si è tarato in questo modo.
In ogni caso la buona
gestione di ogni particolare mi sta portando all'esaurimento scorte
alimentari nei giusti termini; circa le attività, oramai quel che è
stato è stato!
Mi ero riproposto di
adempiere ad alcuni impegni affinché chi verrà dopo di me possa
trovare ogni cosa al meglio possibile: pertanto ho elaborato elenchi
di vario genere che ho distribuito via email a chi ho ritenuto giusto
dovesse disporne.
Adesso sono le 11 del
mattino quando mi sembra di aver veramente sistemato ogni
particolare, incluso una infornata di ragazzi nel salone quando li
avevo visti inattivi di fuori: oggi è toccato ai dodici mesi
dell'anno in italiano!
Confermato il rendez-vous con l'ingegnere alle ore 17.30 chez Paradisio; Achille oggi è impegnato lontano da qui e pertanto ci incontreremo direttamente sul posto.
Confermato il rendez-vous con l'ingegnere alle ore 17.30 chez Paradisio; Achille oggi è impegnato lontano da qui e pertanto ci incontreremo direttamente sul posto.
Prima di iniziare la
cerimonia i ragazzi si sono messi a guardare un film sul p.c. di Bea
così il tempo passava nell'attesa di Sama e qualche altro adulto che
aveva dato la sua adesione, fra i quali Kaka.
Poco prima delle 14.30 è arrivato Sama e subito gli ho chiesto dei documenti da portare in Italia; li aveva lasciati in macchina, ma alla fine me li ha consegnati ed io ho subito informato Antonio a Siena.
Poco prima delle 14.30 è arrivato Sama e subito gli ho chiesto dei documenti da portare in Italia; li aveva lasciati in macchina, ma alla fine me li ha consegnati ed io ho subito informato Antonio a Siena.
Dopo averlo edotto su
alcune cose riguardanti G.I. egli mi ha lasciato per precedermi in un
rendez-vous con l'ingegnere incentrato sul barrage di Pilimpiku.
A quel punto ho dato inizio alla cerimonia anche se Moustapha si è dovuto assentare per un decesso intervenuto nel suo ambito: mi ha assicurato che verrà domani.
A quel punto ho dato inizio alla cerimonia anche se Moustapha si è dovuto assentare per un decesso intervenuto nel suo ambito: mi ha assicurato che verrà domani.
Avevo da poco iniziato
a parlare quando è entrato Kaka, venuto appositamente per salutarmi.
Il discorso non l'ho
voluto portare per le lunghe; in precedenza avevo preparato per ogni
nominativo il vestito da lavoro, le scarpe da lavoro, le calze per
indossare le scarpe e pertanto, seguendo l'elenco predisposto per la
firma di ognuno, è stato facile procedere.
I ragazzi mi sono sembrati molto contenti nel ricevere!
I ragazzi mi sono sembrati molto contenti nel ricevere!
Ho pensato che forse
un paio di scarpe non l'avevano mai avuto prima.
Dopo Bea ha portato le
cibarie, anch'esse preparate prima, e le bibite: sembrava tanta roba
ma è andata via alla velocità del suono!
Mentre i ragazzi stavano mangiando io mi sono intrattenuto con Kaka al quale ho raccontato la giornata di domenica scorsa insieme a Soeur Rosalie perché l'avevamo conosciuta mentre eravamo insieme e mi è dispiaciuto di non averlo invitato domenica scora; poi ho voluto prendere qualche foto personalmente muovendomi qua e là.
Mentre i ragazzi stavano mangiando io mi sono intrattenuto con Kaka al quale ho raccontato la giornata di domenica scorsa insieme a Soeur Rosalie perché l'avevamo conosciuta mentre eravamo insieme e mi è dispiaciuto di non averlo invitato domenica scora; poi ho voluto prendere qualche foto personalmente muovendomi qua e là.
Intanto i ragazzi
avevano indossato calze e scarpe come se dovessero tornare a casa con
le calzature addosso.
Non a caso avevo
spiegato che si tratta di una scarpa di sicurezza da indossare
durante la formazione Souder Metallique, quindi da lasciare nel
magazzino esterno sotto chiave.
Dopo aver voluto una
foto assieme ad ogni allievo ed aver distribuito delle T-shirt, ho
anche consegnato qualche stupidaggine che non avrei mai voluto
riportarmi a casa, dando così senso alla valutazione che avevo
ricevuto da parte del Souder plastique relativamente al lavoro dei
ragazzi.
Fra una cosa e l'altra oggi non ho toccato vero cibo; in compenso ho terminato delle carote che avevo preparato per altra destinazione: ci voleva un “pasto” leggero dopo l'esagerazione di ieri sera!
Fra una cosa e l'altra oggi non ho toccato vero cibo; in compenso ho terminato delle carote che avevo preparato per altra destinazione: ci voleva un “pasto” leggero dopo l'esagerazione di ieri sera!
Quindi si sono fatte
le 16.30 e mi sono dato una mossa per raggiungere il luogo deputato
all'incontro; quando sono arrivato era ancora in corso il dibattito
su Pilimpiku al quale sono stato invitato ad unirmi.
Per giunta ero anche
fornito delle foto scattate in quella occasione e tutti hanno voluto
vederle.
Via quelli di
Pilimpiku è arrivato Achille con un bel preventivo di un lavoro
destinato a sopperire alle due trivellazioni andate male: l'ingegnere
lo ha trovato ottimo nei costi esposti tale per cui non avrà
problemi ad approvarlo salvo accertare prima la presenza di fondi
adeguati..
Una piccola
soddisfazione per me: si sta parlando della realizzazione di un'opera
come avevo suggerito subito dopo aver saputo dell'esito negativo
della seconda trivellazione.
Stava scendendo il
buio quando ci siamo lasciati, ma prima ho scambiato qualche parola
con Achille in merito alle indicazioni ricevute da Soeur Rosalie
stamane: nel corso della telefonata mi aveva anche detto che sarebbe
entrata volentieri nella mia valigia per venire in Italia.
Al che avevo replicato
che lei era già entrata nel mio cuore, ma essendo di piccola taglia
avrei potuto anche farla entrare nella valigia!
Ho trovato furba la
sua indicazione relativa ad un veicolo utile a rimpiazzare la sua
Opel Corsa molto affaticata: invece che essere indirizzata verso un
furgoncino è orientata verso una moto taxi, ossia un triciclo, dal
costo molto contenuto e reperibile sul posto.
Ho subito pensato che
facendo realizzare una centinatura sulla quale stendere un telone e
dotandolo di panche sul cassone potrebbe diventare una soluzione
economica per l'utilizzo richiesto.
In serata, durante una
conversazione telefonica, l'ho accennata ad Eugenio che l'ha trovata
molto intelligente.
Durante il percorso di rientro ho sentito che dalle bocchette del cruscotto usciva aria calda; gli strumenti di bordo sono praticamente oscurati e quindi con la luce del portatile ho controllato la temperatura dell'acqua del radiatore: molto elevata!
Durante il percorso di rientro ho sentito che dalle bocchette del cruscotto usciva aria calda; gli strumenti di bordo sono praticamente oscurati e quindi con la luce del portatile ho controllato la temperatura dell'acqua del radiatore: molto elevata!
Vuoi vedere che non
funziona più la ventola? O semplicemente bisogna rabboccare il
livello dell'acqua. Guidando con attenzione allo strumento sono
rientrato a casa e subito mi sono informato sulla presenza di acqua o
meno: questa volta c'é ed è quello che mi ci vuole per prendere una
doccia dopo una giornata complessivamente tirata.
Pensando di poter
essere fuori a cena non mi ero preoccupato di dovermela cucinare;
fermo il principio di evitare lo stesso cibo per due volte di
seguito, continuando nell'esaurimento scorte ho preparato un
soffritto aglio e cipolla sul quale, al momento opportuno, ho
aggiunto due patate tagliate sottili; dopo un po' ho aggiunto acqua
q.b. e quindi il riso rimasto, il tutto a fuoco dolce e con padella
coperta. Quando la cottura è stata quasi pronta ho aggiunto due
uova mescolando il tutto; prima di servire ho spolverato del
formaggio grana che ha contribuito a conferire il giusto sapore
(grazie Burkina Kamba!).
Amadou era venuto a
tampinarmi come sta facendo quasi tutte le sere: hai già mangiato?
si.
Vuoi condividere la
mia preparazione? Si!
Quindi lui ha mangiato
per la seconda volta nella serata aiutandomi a non lasciare nemmeno
un chicco di riso residuo nella padella.
Mentre mi apprestavo a
lavare i piatti ho ricevuto messaggi vocali da mio figlio: lo
stop-over a Tunisi dovrebbe essere tutto sistemato fin dal mio arrivo
quando dovrei trovare una persona ad attendermi in aeroporto.
Contrariamente alle
informazioni prese online il Bardo sembrerebbe aperto anche di
lunedì: bene, era proprio ciò che avrei voluto visitare, ma se poi
non dovesse essere possibile c'è sempre Cartagine lì a due passi
pronta a lasciarmi vedere i residui della storia e della cultura
Punica.
Ma se Annibale, invece
che lasciarsi infinocchiare dal Temporeggiatore dotato di acume
levantino, l'avesse vinto così come avrebbe potuto se l'altro non
avesse continuato a rifiutare l'ingaggio in battaglia?
Oggi saremmo tutti più
africani di quanto già non lo siano specialmente le genti del sud
della penisola.
Al proposito mi è
stato segnalato un lavoro canoro: Almamegretta – Figli di Annibale
(youtube.com) veramente interessante!.
Buona notte per
l'ultima volta Ouagadougou! Non mi mancherai, ma fra la gente che ho
frequentato sicuramente so che qualcuno mi mancherà!
Ho anticipato la
posizione eretta prevedendo che dopo le 6.30 non avrei trovato acqua
al rubinetto: previsione centrata!
Mentre mi appresto
alle ultime scritture prima di dismettere Asus che è mia intenzione
lasciare qui mi è stata annunciata da Amadou la visita di Josuè.
Assieme a Thomas ha
manifestato sia il desiderio di rimanere in contatto con me che la
voglia di apprendere l'italiano: cercherò di fargli arrivare dei
libri da scuola elementare e l'ho invitato a coltivare questo
desiderio insieme a Bea, nonché ad approfittare della venuta qui di
qualsiasi italiano per farsi aiutare nell'intento.
Quando mi ha lasciato
l'ho abbracciato: chissà cosa sarà di lui che a 18 anni ha già
perso la vista dall'occhio destro.
Mi è salita dal
profondo una punta di commozione: oramai sono troppo vecchio e troppo
esposto in simili circostanze.
Per fortuna che la
lacrimetta si è trattenuta!
Bisogna chiudere in
qualche modo. questa mi sembra, per ora, una buona uscita di scena.
Si chiuda il sipario!
Nel rientrare a casa ho programmato una stop a Tunisi per poter visitare fra un aereo e l'altro il sito di Cartagine: scelta azzeccata che mi ha molto soddisfatto!
Per la fine di aprile conto di effettuare un viaggio indirizzato alla conoscenza di una delle più antiche e più grandi civiltà esistite: Persia (piccolo gruppo con Avventure nel Mondo).
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