giovedì 18 febbraio 2016

Settimana dal 15 febbraio





Lunedì 15.02.2016
Fra trenta giorni allo stesso orario di adesso dovrei essere già a Milano nella casa che mi ospiterà subito dopo il mio arrivo.
E' pacifico che rientrerò fisicamente - sento che è necessario - ma il mio spirito è indeciso se andare a disperdersi nella brousse o in un altrove altro piuttosto che tornare nell'eremo incantato. 





 

Mi sembra che il segno d'aria al quale appartengo per nascita manifesti sempre più prepotentemente le sue caratteristiche più vado avanti in questa dimensione che in certi momenti mi sento stringere sulla pelle.
Non ho voglia di pensare alla routine entro la quale sarò costretto a calarmi una volta arrivato nel Levante Ligure: sono consapevole che mi sto ripetendo!







In particolare ricordo la sofferenza dopo il rientro dal sud est Asia più o meno nello stesso periodo di due anni addietro; riprendere in mano le vicende lasciate che sembra non vogliano risolversi mai, le scadenze imposte da osservare, i controlli medici da rispettare, i fili con le persone da riannodare, il costo per la buona aria che si respira da sopportare: tutto questo è parte di ciò che vorrei evitare.







Può apparire come una caduta di stile indulgente al pessimismo, ma è la mia realtà attuale, quella che ha preso consistenza e forma maggiormente definita durante questi mesi dedicati alla cooperazione internazionale come volontario di una piccola O.N.G. in un paese che se non è l'ultimo comunque fa parte della pattuglia degli ultimi in termini di reddito pro capite. Personalmente ho visto molti che ai $ 3 al giorno statisticamente assegnati ad ogni abitante ci arrivano, quando ci arrivano, dopo diversi giorni di lavoro.







Martedì 16.02.2016
La giornata era iniziata senza sole come una giornata del nord Europa, inoltre era stata preceduta da una nottata sofferta per quanto nell'orario del richiamo proveniente dalla moschea il mio encefalo non avesse registrato alcunché.
Dopo parecchio tempo ho sentito qualche zanzara ronzare mentre prendevo atto di alcune punture già subite: da domani si torna a dormire sotto la protezione della zanzariera mentre nell'immediato mi sono limitato a far girare il ventilatore da pavimento per il caldo e ad accendere uno zampirone.
Con tutti gli spry antizanzara che sono rimasti qui in lascito avrei potuto optare per una soluzione del genere, ma evidentemente lo spry antizanzara non appartiene alle mie abitudini e quindi tendo a dimenticarmene.





Alle 7.30 ho percepito rumore di pioggia: il mio udito non mi aveva ingannato, per quanto la pioggia stesse cadendo come spremuta a fatica, tanto che non la definirei nemmeno pioggia.
Però ciò è bastato per impedire alla polvere ed alla sabbia di galleggiare in aria e quindi la situazione mi è sembrata gradevole, anche se l'inevitabile variazione del tasso di umidità mi ha procurato fastidi collaterali che avevo dimenticato.





Passando da Bras Ouvert ho incontrato la vecchia signora francese che rientrerà a fine febbraio: commentando la giornata lei stessa ha affermato che le sembrava come una giornata del nord della sua terra!




Oggi proprio non avevo voglia di addestrare ancora dopo le 17 l'allieva alla quale ho dedicato più tempo individuale rispetto a chiunque altro qui con l'obiettivo indicato dai vertici della ONG di qualificarla all'utilizzo del p.c. in funzione della mia ormai prossima partenza.
Sono passati mesi da quando l'ho iniziata alla cura e di progressi ce ne sono stati; ora è arrivato il tempo di camminare con le sole proprie gambe e perciò, nel lasciarci alle ore 15, le avevo detto che questa sera la lezione sarebbe stata di cucina italiana, più per scherzare che altro.




Ma alle 17.15 l'allieva si è presentata vogliosa della nuova esperienza prospettata: come avrei potuto sottrarmi a tanta sincera ingenuità della creatura?
Quindi ho completato il mio lavoro ed abbiamo cominciato una lezione facile: preparazione di un ragù di verdure entro il quale far saltare dei fusilli made in Turchia.




A coté melanzane e pomodori alla griglia fatti senza griglia, in padella.
L'allieva ha prestato tutta la sua attenzione prendendo nota su un quaderno delle preziose indicazioni circa modus operandi mentre contestualmente eseguiva gli ordini di master chef Burkina Faso.





Mercoledì 17.02.2016
Durante le varie percorrenze effettuate sia su goudron che in brousse durante la visita del Presidente
avevo notato e poi Luca aveva confermato che due pneumatici su quattro erano montati a rovescio.
Nel pieno dei 39° odierni ho provveduto qualche ora fa a questa sistemazione.





Arrivato ad uno “pseudogommista” sul goudron dalle parti di chez Anika questi mi ha chiesto se a bordo disponessi di cric ed attrezzi.
Effettuata l'ispezione ho constatato con rammarico da una parte come a bordo non ci sia niente di niente, e con sollievo da un'altra parte che durante i lunghi tragitti su sterrato non ci sia stato nessun problema di gomme da risolvere perché in questo caso si sarebbe potuto fare un accampamento nell'attesa di un soccorso.
Interpellato chi di dovere a Garage Italia ssul merito ho solo avuto conferma che nel magazzino non c'è niente di simile né niente che riguarda T 4R.





Circa l'anomalo consumo olio, una volta eseguito l'intervento tendente a eliminare le perdite più facilmente individuabili, ora resta il problema più serio che anche il meccanico di strada che sto utilizzando mi ha evidenziato.
Si tratterebbe di aprire il motore e cambiare almeno le fasce elastiche: ho chiesto un preventivo in tal senso anche se la vettura ha oramai accumulato troppe magagne: persino le lampade delle luci posteriori non si possono più cambiare da quando è stato bloccato il portellone posteriore (così mi è stato riferito).





Oltre ai vetri posteriori che non restano chiusi, i retrovisori che è come non averli, il vano portabagagli quasi inaccessibile, i circa 300.000 km. sul groppone, le serrature che non vanno (l'auto deve sempre restare aperta in ogni luogo), non so proprio se possa valere la pena effettuare un intervento come quello auspicato appartenete alla famiglia dei si sa da dove si parte ma non si sa dove si arriva.
Auspico quindi una prossima iniziativa come quella delle 6 moto tendente però a portare qualche datata ma sana 4x4 a Garage Italia: un paio si potrebbero tenere e le altre si potrebbero vendere donando il netto ricavato al progetto in essere che continua a ondeggiare sul filo del rasoio.





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