Lunedì 15.02.2016
Fra
trenta giorni allo stesso orario di adesso dovrei essere già a
Milano nella casa che mi ospiterà subito dopo il mio arrivo.
E'
pacifico che rientrerò fisicamente - sento che è necessario - ma il
mio spirito è indeciso se andare a disperdersi nella brousse o in un
altrove altro piuttosto che tornare nell'eremo incantato.
Mi sembra che il segno d'aria al quale appartengo per nascita manifesti sempre più prepotentemente le sue caratteristiche più vado avanti in questa dimensione che in certi momenti mi sento stringere sulla pelle.
Non
ho voglia di pensare alla routine entro la quale sarò costretto a
calarmi una volta arrivato nel Levante Ligure: sono consapevole che
mi sto ripetendo!
In particolare ricordo la sofferenza dopo il rientro dal sud est Asia più o meno nello stesso periodo di due anni addietro; riprendere in mano le vicende lasciate che sembra non vogliano risolversi mai, le scadenze imposte da osservare, i controlli medici da rispettare, i fili con le persone da riannodare, il costo per la buona aria che si respira da sopportare: tutto questo è parte di ciò che vorrei evitare.
Può apparire come una caduta di stile indulgente al pessimismo, ma è la mia realtà attuale, quella che ha preso consistenza e forma maggiormente definita durante questi mesi dedicati alla cooperazione internazionale come volontario di una piccola O.N.G. in un paese che se non è l'ultimo comunque fa parte della pattuglia degli ultimi in termini di reddito pro capite. Personalmente ho visto molti che ai $ 3 al giorno statisticamente assegnati ad ogni abitante ci arrivano, quando ci arrivano, dopo diversi giorni di lavoro.
Martedì 16.02.2016
La
giornata era iniziata senza sole come una giornata del nord Europa,
inoltre era stata preceduta da una nottata sofferta per quanto
nell'orario del richiamo proveniente dalla moschea il mio encefalo
non avesse registrato alcunché.
Dopo
parecchio tempo ho sentito qualche zanzara ronzare mentre prendevo
atto di alcune punture già subite: da domani si torna a dormire
sotto la protezione della zanzariera mentre nell'immediato mi sono
limitato a far girare il ventilatore da pavimento per il caldo e ad
accendere uno zampirone.
Con
tutti gli spry antizanzara che sono rimasti qui in lascito avrei
potuto optare per una soluzione del genere, ma evidentemente lo spry
antizanzara non appartiene alle mie abitudini e quindi tendo a
dimenticarmene.
Alle 7.30 ho percepito rumore di pioggia: il mio udito non mi aveva ingannato, per quanto la pioggia stesse cadendo come spremuta a fatica, tanto che non la definirei nemmeno pioggia.
Però
ciò è bastato per impedire alla polvere ed alla sabbia di
galleggiare in aria e quindi la situazione mi è sembrata gradevole,
anche se l'inevitabile variazione del tasso di umidità mi ha
procurato fastidi collaterali che avevo dimenticato.
Passando da Bras Ouvert ho incontrato la vecchia signora francese che rientrerà a fine febbraio: commentando la giornata lei stessa ha affermato che le sembrava come una giornata del nord della sua terra!
Oggi proprio non avevo voglia di addestrare ancora dopo le 17 l'allieva alla quale ho dedicato più tempo individuale rispetto a chiunque altro qui con l'obiettivo indicato dai vertici della ONG di qualificarla all'utilizzo del p.c. in funzione della mia ormai prossima partenza.
Sono
passati mesi da quando l'ho iniziata alla cura e di progressi ce ne
sono stati; ora è arrivato il tempo di camminare con le sole proprie
gambe e perciò, nel lasciarci alle ore 15, le avevo detto che questa
sera la lezione sarebbe stata di cucina italiana, più per scherzare
che altro.
Ma alle 17.15 l'allieva si è presentata vogliosa della nuova esperienza prospettata: come avrei potuto sottrarmi a tanta sincera ingenuità della creatura?
Quindi
ho completato il mio lavoro ed abbiamo cominciato una lezione facile:
preparazione di un ragù di verdure entro il quale far saltare dei
fusilli made in Turchia.
A coté melanzane e pomodori alla griglia fatti senza griglia, in padella.
L'allieva
ha prestato tutta la sua attenzione prendendo nota su un quaderno
delle preziose indicazioni circa modus operandi mentre contestualmente
eseguiva gli ordini di master chef Burkina Faso.
Mercoledì
17.02.2016
Durante
le varie percorrenze effettuate sia su goudron che in brousse durante
la visita del Presidente
avevo
notato e poi Luca aveva confermato che due pneumatici su quattro
erano montati a rovescio.
Nel
pieno dei 39° odierni ho provveduto qualche ora fa a questa
sistemazione.
Arrivato ad uno “pseudogommista” sul goudron dalle parti di chez Anika questi mi ha chiesto se a bordo disponessi di cric ed attrezzi.
Effettuata
l'ispezione ho constatato con rammarico da una parte come a bordo non
ci sia niente di niente, e con sollievo da un'altra parte che durante
i lunghi tragitti su sterrato non ci sia stato nessun problema di
gomme da risolvere perché in questo caso si sarebbe potuto fare un
accampamento nell'attesa di un soccorso.
Interpellato
chi di dovere a Garage Italia ssul merito ho solo avuto conferma che
nel magazzino non c'è niente di simile né niente che riguarda T 4R.
Circa l'anomalo consumo olio, una volta eseguito l'intervento tendente a eliminare le perdite più facilmente individuabili, ora resta il problema più serio che anche il meccanico di strada che sto utilizzando mi ha evidenziato.
Si
tratterebbe di aprire il motore e cambiare almeno le fasce elastiche:
ho chiesto un preventivo in tal senso anche se la vettura ha oramai
accumulato troppe magagne: persino le lampade delle luci posteriori
non si possono più cambiare da quando è stato bloccato il
portellone posteriore (così mi è stato riferito).
Oltre ai vetri posteriori che non restano chiusi, i retrovisori che è come non averli, il vano portabagagli quasi inaccessibile, i circa 300.000 km. sul groppone, le serrature che non vanno (l'auto deve sempre restare aperta in ogni luogo), non so proprio se possa valere la pena effettuare un intervento come quello auspicato appartenete alla famiglia dei si sa da dove si parte ma non si sa dove si arriva.
Auspico
quindi una prossima iniziativa come quella delle 6 moto tendente però
a portare qualche datata ma sana 4x4 a Garage Italia: un paio si
potrebbero tenere e le altre si potrebbero vendere donando il netto
ricavato al progetto in essere che continua a ondeggiare sul filo del
rasoio.
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