Lunedì 23.01.17
L'attacco di vertigine
parossistica si è rivelato di breve durata e quindi non ho avuto troppe difficoltà stamane a mettermi in posizione verticale.
Sono stato fra i primi ad
aggirarmi fra il pozzo e il dormitorio ma non ero riuscito a capire
il movimento di gente vociante al di fuori del recinto.
Poi però mi
sono accorto che buona parte dell'impianto di illuminazione della
struttura esistente da circa un anno non c'era più: nottetempo, o
meglio fra le 04.00 e le 06.00, qualcuno l'aveva sradicato
probabilmente per rivendersi i mini pannelli fotovoltaici.
La notizia non desta
alcuna buona sensazione in ognuno di noi.
Nell'attesa del rientro
dello chaffeur dall'aeroporto mi sono intrattenuto ancora con i
bambini: oggi ce ne sono moltissimi perché è giorno di scuola e
quindi ho avuto la possibilità di ampliare la gamma delle proposte e
il numero degli interlocutori che vi hanno via via aderito.
Come sempre sono rimasto
impressionato dalla capacità dei piccini di ripetere con la giusta
dizione parole, versi di animali, ritmi eseguiti con il battito delle
mani o delle labbra; questa volta una parte del mio intrattenimento è
stato ripreso dal beninoise e immediatamente postato in Face Book.
Verso le 12.30 la
macchina carica di noi tutti si è avviata per lasciare me e il
beninoise al croissement per Fatik sotto un sole velenoso mentre gli
altri puntavano su Luga; vani sono risultati i tentativi di fermare
sept place che viaggiavano completi. Alla fine siamo saliti su un
minibus Mercedes 604 o similare che avrebbe dovuto portarci sino a
Kaolack ma che invece ci ha imposto un trasbordo su un bus più
grande a Fatik. La situazione in entrambi è stata possibile ma
difficoltosa; inoltre, arrivati a Kaolack, ho appreso che ci sono due
gare routiere ai due lati opposti della città: una per chi arriva da
Dakar e a tre km. quella per chi si muove in direzione Sokone.
Dopo
una rapida trattativa partita da FCFA 3.000 + 1.000 per il bagaglio e
chiusa a FCFA 1.000 tutto incluso un taxi ci ha portato al posto
giusto già di per se assai incasinato. Qui i sept place ci hanno
tirato una bufala affermando che sarebbe stato possibile solo la
location a FCFA 10.000, cifra del tutto fuori budget e fuori logica.
Mentre il condizionamento motivato che ho verso questa città
prendeva sempre più il sopravvento, ci siamo decisi a proseguire con
un minibus che non è stato facile individuare nella miriade di
quelli presenti, tutti rigorosamente senza alcuna indicazione esposta
circa la loro destinazione.
Quando siamo saliti ci è
stato fatto pagare fcfa 1.000 cad., ma ancora prima di partire ci ha
avvicinato un tale chiedendo altri fcfa 1.000 per i bagagli , importo
rifiutato.
Ancora durante il viaggio
uno degli addetti ha palesato la stessa richiesta prontamente
lasciata cadere, ma quando ci è stato detto che avremmo dovuto
proseguire a bordo di un altro minibus, nel momento di far scendere
il bagaglio dal tetto non è stato possibile esimerci ancora dal
pagare.
Quando ho fatto presente
che ci era stato assicurato il percorso sino a Sokane l'autista ha
chiesto scusa e noi ci siamo trovati su un veicolo ancora più carico
rispetto al precedente.
Dopo le varie fermate
finalmente eccoci al garage Sokone + o – alle ore 18; da lì ho
chiamato il mio contatto il quale si è presentato poco dopo per
portarci a destinazione: la missione cattolica dei padri Scolopi.
Qui ci è stato servito
subito del cibo e dopo un po' di conversazione siamo stati
accompagnati alle camere, entrambe dotate di lavabo e doccia della
quale oggi ho sentito un richiamo irrefrenabile.
Il disagio del viaggio è
stato sicuramente compensato dall'accoglienza ricevuta.
Martedì 24.01.17
Oggi l'esordio è
costituito da una visita guidata su moto a quattro ruote, l'unico
veicolo adatto a Joseph a causa dell'handicap che non gli consente
una mobilità adeguata: per primo l'atelier di falegnameria, poi
quello del ferro e per ultimo quello meccanico ove i giovani della
scuola professionale svolgono il loro apprendistato.
Quindi centro Catalunia,
sede di un liceo privato che usufruisce di una struttura in carico
alla congregazione.
Nel pomeriggio è
avvenuta la visita alla scuola primaria che ho trovato di grande
interesse: gli allievi che l'hanno frequentata negli ultimi anni sono
stati classificati i migliori del Senegal, mentre quelli con i quali
mi sono rapportato attraverso i quesiti che mi sono stati posti non
ho alcun dubbio che saranno in grado di replicare i risultati degli
anni passati a giudicare dalla qualità dei temi per i quali mi sono
impegnato a fornire risposte.
Quindi visita agli
internati sia femminile che maschile ove sono raccolti ragazzi del
liceo di varie provenienze, sia interne che esterne al Senegal;
mentre quasi tutti i ragazzi erano impegnati altrove nel gioco del
calcio le ragazze erano presenti e pronte a rispondere al quesito
inerente alla materia di studio preferita.
Di passaggio ho dato
un'occhiata anche alla scuola materna, ma molto fugacemente e
dall'esterno in quanto la struttura non era frequentata al momento.
A seguire tramonto
entusiasmante fra le mangrovie del delta del Saloum con incontri di
vario tipo: dal carrettiere che voleva impedire le foto ad una
giovane che aveva già dato il proprio assenso, carrettiere che poi
ci ha riconosciuti per italiani ed avendo lavorato per alcuni anni in
Lombardia si è messo a parlarci amabilmente, ai ragazzini che
avrebbero voluto portarci a casa loro dopo che noi avevamo esaudito
il loro desiderio consistente nell'essere fotografati.
Solo in serata mi è
scattata la scintilla che mi ha fatto associare i Padri Scolopi con
la fortissima formazione di basket che regolarmente vinceva il
campionato studentesco ai tempi del V.E.II a Genova: il Calasanzio,
dal nome del fondatore delle scuole pie per l'utilità del prossimo.
Joseph Calasanz, un
povero che scelse di stare con i poveri, scuole con 400 anni di
storia e ancora vitali, mentre l'integro uomo fu fatto santo 150 anni
dopo.
Mercoledì 25.01.17
Oggi escursione sino al
confine con il Gambia dove vi è la scuola per i giovani che si
indirizzano all'agricoltura, realtà totalmente attorniata dai terreni
coltivati dagli stessi allievi sotto la guida di un responsabile.
Lungo la strada abbiamo ceduto il passo ad autoctoni: un branco di scimmie in movimento nella "brousse".
Ho riscontrato qualche
attrezzatura fuori servizio in attesa dei ricambi, tutto il terreno
viene bagnato a mano con prelevamento dell'acqua da una serie di
pozzi dislocati qua e la, allevamento di polli, maiali, oche e
bovini, il tutto in quantità limitata; purtroppo ho appreso che i
meravigliosi Manghier soffrono da tempo dell'attacco di una certa
mosca bianca, insetto che già non ho in simpatia pensando agli olivi
dell'eremo sestrese, insetto che sta falcidiando alberi in tutto il
Senegal senza che il competente ministero dell'agricoltura abbia
individuato una strategia quantomeno per contenerne i danni.
Poi deviazione al bivio
di Missirah (credo sia il posto dove 5 anni fa mi recai per una
escursione sul delta del Sine Saloum) – per raggiungere Toubakouta
dove vi è un liceo misto per internati senegalesi.
Grande struttura sulla
quale non ho avuto troppo tempo per soffermarmi, anche se sono
rimasto colpito dalla risposta di un ragazzo circa la propria materia
preferita: aveva risposto la lingua spagnola, ed l'ho subito
associata al film la pirogue sul quale mi sono intrattenuto in un
paio di precedenti posts.
Quindi rientro alla base
ove siamo arrivati giusto in tempo per la tardiva ora in cui viene
servito il pranzo in tutto il Senegal.
Nella testa mi ronza
l'idea che qui servirebbe poter utilizzare la figura del Facility
Manager, idea che manifesterò a Joseph appena mi si presenterà
l'occasione.
Nel tardo pomeriggio ho
voluto partecipare ad una messa tenuta a domicilio di una famiglia
residente di fronte allo stadio di Sokone; tenuto conto che i
cattolici in questo paese rappresentano una percentuale al massimo
dell'1%, tenuto altresi conto che a Sokone vivono circa 15.000
abitanti, i partecipanti non erano nemmeno pochi.
L'omelia è stata
incentrata sulla figura di quel S.Paolo folgorato sulla via di
Damasco, il grande uomo di marketing ante litteram che ha saputo
mettere in piedi una delle religioni monoteiste più longeve, anche
se assoggetta a molteplici scissioni nell'arco del tempo.
Dopo cena, questa volta
concordata con Carolina e pertanto leggera come da mia richiesta
(niente carne o pesce!), ho avuto l'assist per introdurre vari
argomenti fra i quali quello del Facility Manager, argomento che ha
destato molto interesse nel mio interlocutore.
Giovedì 26.01.17
Una delle lotte più
lunghe nella storia dell'umanità, ancora attuale e del tutto
necessaria, è la lotta per il diritto all'educazione di tutti i
bambini ad una educazione di qualità.
E' quanto stanno facendo
da secoli questi pretini poveri a partire dal fondatore della
congregazione, Pep Calasanz, allora considerato certamente un
visionario così come tanti altri personaggi che hanno lasciato un
solco nella storia per la forza delle loro idee manifestate troppo in
anticipo rispetto alla mentalità del loro tempo.
Con questa impostazione è
oggi continuato il lavoro di monitoraggio tornando fra i bambini
della scuola primaria durante l'orario del loro intervallo: quanta
energia a disposizione di questo paese se verrà continuamente
coltivata sino a portarla a maturazione!
Successivamente breve
sosta presso un centro di formazione femminile che prepara giovani
donne all'attività di taglio e cucito, tessitura e batik, cucina:
tutte professionalità preparate in tre anni in un ambito assai
confortevole e ben tenuto.
Al rientro è iniziato il
lavoro al tavolino attraverso un primo Brain Storming assai ben
recepito da chi ci sta ospitando.
Ad esso è seguito nel
pomeriggio un approfondimento; vorrei identificare i bisogni di
questa sfaccettata realtà in modo da inserirli in una ideale
piramide partendo da una base solida, quella rappresentata dalle
necessità più urgenti alle quali dare risposte concrete programmate
nel tempo.
Prima di sera è avvenuta
una escursione agli internati per riprendere delle foto, escursione
che non avevo tanto ben capita. A seguire è avvenuta una sosta in un
bar che ho giustificato come richiesta del mio accompagnatore, ma
quando siamo rientrati alle 20 passate ho capito che era stato ordito
qualcosa alle mie spalle: una festa per festeggiare il mio
anniversario!
E' stato predisposto un
buffet all'aperto al quale erano presenti tutti, fra questi anche una
giovane Centroafricana incontrata poco prima davanti all'internato
femminile; era stato organizzato un preciso programma di discorsi e
intrattenimento, torta con candelone e dono per me incluso, dono
affidato per la consegna a Carolina, una persona che lavora a Dakar
ma che ho trovato qui durante questi giorni.
Si tratta di una ragazza
piacevole nei modi e con una dizione del francese assai chiara, dalla
bellezza contenuta ma con un sorriso aperto che si manifesta
frequentemente, dal canto tenue sovente utilizzato mentre svolge le
attività: una brava ragazza d'altri tempi, come si diceva una volta
sul territorio patrio.
Quando mi è stato porto
il dono ho ricevuto nelle mie mani un pacchetto che non mi lasciava intuire cosa
potesse contenere; appena scartato ho visto che si trattava di una
confezione di dolcetti, ma la sorpresa ulteriore è stato vederne l'intero contenuto: un completo senegalese fatto fare su misura in poche ore!
Quando ho chiesto come
aveva fatto per le misure mi ha spiegato che fra i novizi qualcuno me
le aveva “prese” senza il metro!
Anche l'intrattenimento
con canti e utilizzo di strumenti musicali è stato appassionante,
sino all'ultima performance in stile rap che ha indotto l'amico
accompagnatore ad un divertente teatrino.
Certo che FB ha
contribuito molto, ma devo dire che ho veramente gradito le
testimonianze di stima ed affetto che ho ricevuto da varie parti del
mondo.
Gli ultimi anniversari
sono sempre stati un po “esotici”: 2012 in Mali, 2013 in Belize,
2014 in Cambodia, 2015 a casa in attesa di intervento chirurgico,
2016 in Burkina Faso, 2017 in Senegal.
Mi sembra un bel carnet!
Venerdì 27.05.17
Giornata quasi
completamente trascorsa sviluppando lavoro da ufficio, quindi seduto
attorno ad un tavolo assieme ad altri con l'obiettivo di verificare
dati relativi ai costi di costruzione e di controllare planimetrie
nell'ottica di poter finanziare una scuola secondaria su un terreno
fronte il “residence” che ci sta ospitando.
A più riprese è
intervenuto anche un costruttore competente e noto nell'ambiente che
stiamo frequentando; costui ha fornito tutta una serie di dati che ho
potuto confrontare con altri rilevati altrove trovando delle positive
corrispondenze.
Dopo la visita al terreno
citato - attualmente per buona parte occupato da alberi di mango e di
anacardo – ci siamo convinti che l'operazione potrebbe essere
possibile.
E ciò cercando
inizialmente di abbattere meno alberi possibili: già abbattere un
albero mi fa stringere il cuore, ma quando si tratta di alberi ben
sviluppati come questi un cuore mediamente sensibile non può che
lacrimare sangue.
Alle 18 ci siamo concessi
una pausa raggiungendo il Saloum per assistere ad un tramonto forse
meno splendente di altri ma ripagato da un contesto naturale notevole
dotato di un valore aggiunto rappresentato dal rientro degli stormi
di uccelli sui rami delle mangrovie dove trascorrono notti non
precisamente tranquille.
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