mercoledì 25 gennaio 2017

On va dehors: la "brousse" senegalese.....

Venerdì 20
Mentre si è in attesa della vettura che porterà me ed il mio ospite per villaggi nella “brousse”, nel preparare il bagaglio necessario alla spedizione sono stato richiamato dall'amico ospite il quale stava emettendo mugolii di gioia: nel rovistare fra le cose rimaste nella sua valigia, sul fondo ha ritrovato il contenitore dato per perso con tutto il suo contenuto! Grande piccola lezione di vita rappresentata dall'iniziale sconforto per la perdita, dalla pervicacia nel cercare di recuperare gli oggetti dati per perduti, dal ritrovamento inatteso che ha fatto considerare l'assunzione di responsabilità su ciò che si fa, meglio se consapevolmente.
Bene, ci porteremo al seguito anche questa apparecchiatura perché ieri - a verifica avvenuta - nelle chiavette non c'erano così tanti filmati adatti ai bambini.


Adama, le chaffeur official degli amici toscani già trasportati al villaggio di Sossop in area Fissel-Fatik, si è materializzato entro il tempo previsto.
Arrivati verso le 13.15 siamo subito ripartititi insieme agli altri per raggiungere una scuola primaria a Fissel e poi il Poste de Santè: in entrambi i luoghi sono stati consegnati oggetti utili nelle due diverse attività che vi si svolgono.





Rientrati al villaggio si è consumato un pasto seduti a terra davanti alla casa del capo villaggio; dopo una breve pausa alla scuola materna dove vi è un fabbricato a disposizione dei volontari, tavola rotonda comunitaria prima, mentre dopo il pistoiese ha voluto che l'accompagnassi in visita al sotto prefetto con il quale vi è stato un discorso istituzionale ma anche uno riferito ai bisogni delle popolazioni.


Quindi rientro alla base giusto in tempo per godere uno dei momenti climaticamente più favorevoli della giornata: il tramonto nella brousse, qualche cosa di incantevole!


La mancanza di elettricità non si può dire che non stia creando qualche problema con tutti gli strumenti che ciascuno si porta al seguito e che inesorabilmente abbisognano della ricarica della batteria; il mio Samsung con questo clima sviluppa un calore anomalo.
Sembra palesare difficoltà a mantenere la carica e poi, ancora con un 30/40% di capacità operativa si spegne del tutto in autonomia.


Sabato 21.01.17
In mattinata visita al Lycée con consegna materiale, poi sosta nel centro di Fissel prima di rientrare per il pranzo. I toscani sono tutti dotati della maglietta dell'organizzazione one love, ma non sono veri volontari: sono viaggiatori solidali, per giunta alla prima esperienza in Africa.
E dall'occhio esperto ciò viene colto al volo.




Nel pomeriggio mi sono trattenuto al villaggio vedendo all'opera un ragazzo di Sorrento occupato nel settore del teatro: egli sta portando avanti un progetto denominato "Dai luoghi delle vertigini" incentrato sul far apprendere l'uso dei trampoli a ragazzi di varie parti del mondo: interessante.




All'ora giusta ho potuto godermi ancora una volta il tramonto infuocato nella brousse.
In serata proiezione all'aperto di un film da parte dell'amico "beninoise" in un clima di allegra sagra paesana.


Domenica 22.01.17
Non è ancora l'alba e nel rigirarmi nel letto ho percepito che non sarebbe stata una buona giornata: attacco da vertigine parossistica in arrivo!
Alle otto sono riuscito a mettermi verticale, ma neanche parlarne di partecipare ad attività varie.




Dopo colazione mi sono inizialmente intrattenuto ad interessare alcuni bambini con quei giochetti da nonno che so fare e che in questi ambienti ottengono un successo esagerato, contemporaneamente  suscitando un grande divertimento in me; si passa dall'iniziale paura del contatto con il bianco ad una diffidenza che presenta sempre più spiragli sino a consentire il contatto fisico e la partecipazione ai giochini.




Poi mi sono rimesso orizzontale soffrendo parecchio il cambio di posizione, nel mentre cercavo di capire se la situazione aveva raggiunto il suo apice o meno.
Sono rimasto disteso per una buona parte della giornata e così ho potuto indirizzare la più giovane fra i toscani ad una scelta responsabile: non si era sentita bene subito dopo il pranzo, ma quando mi ha spiegato come stavano andando le cose ho suggerito l'immediato rilevamento della temperatura corporea e dopo la sua lettura (38,1°) il trasporto al poste de Santé. Il test antimalarico è risultato rassicurante per cui è stata riportata a casa con antibiotici ed aspirine da assumere in quanto durante la notte raggiungerà l'aeroporto di Dakar dal quale in prima mattinata decollerà il volo che la riporterà a casa.
In serata ho preferito saltare la cena arrangiandomi con una baguette e due lavachequeri mentre il villaggio si è goduto un altro film.


Lunedì 23.01.17
L'attacco si è rivelato di breve durata e quindi non ho avuto difficoltà a mettermi verticale.
Sono stato fra i primi ad aggirarmi fra il pozzo e il dormitorio ma non ero riuscito a capire il movimento di gente vociante al di fuori del recinto. Poi però mi sono accorto che buona parte dell'impianto di illuminazione della struttura esistente da circa un anno non c'era più: nottetempo, o meglio fra le 04.00 e le 06.00, qualcuno l'aveva sradicato probabilmente per rivendersi i mini pannelli fotovoltaici.
La notizia non desta alcuna buona sensazione in ognuno di noi.



Nell'attesa del rientro dello chaffeur dall'aeroporto mi sono intrattenuto ancora con i bambini: oggi ce ne sono moltissimi perché è giorno di scuola e quindi ho avuto la possibilità di ampliare la gamma delle proposte e il numero degli interlocutori che vi hanno via via aderito.
Come sempre resto impressionato dalla capacità dei piccini di ripetere con la giusta dizione parole, versi di animali, ritmi eseguiti con il battito delle mani o delle labbra; questa volta una parte del mio intrattenimento è stato ripreso dal beninoise e immediatamente postato in Face Book.



Verso le 12.30 la macchina carica di noi tutti si è avviata per lasciare me e il beninoise al croissement per Fatik sotto un sole velenoso mentre gli altri puntavano su Luga; vani sono risultati i tentativi di fermare sept place che viaggiavano completi. Alla fine siamo saliti su un minibus Mercedes 604 o similare che avrebbe dovuto portarci sino a Kaolack ma che invece ci ha imposto un trasbordo su un bus più grande a Fatik. La situazione in entrambi è stata possibile ma difficoltosa; inoltre, arrivati a Kaolack, ho appreso che ci sono due gare routiere ai due lati opposti della città: una per chi arriva da Dakar e a tre km. quella per chi si muove in direzione Sokone. Dopo una rapida trattativa partita da FCFA 3.000 + 1.000 per il bagaglio e chiusa a FCFA 1.000 tutto incluso un taxi ci ha portato al posto giusto già di per se assai incasinato. Qui i sept place ci hanno tirato una bufala affermando che sarebbe stato possibile solo la location a FCFA 10.000, cifra del tutto fuori budget e fuori logica. Mentre il condizionamento motivato che ho verso questa città prendeva sempre più il sopravvento, ci siamo decisi a proseguire con un minibus che non è stato facile individuare nella miriade di quelli presenti, tutti rigorosamente senza alcuna indicazione. Quando siamo saliti ci è stato fatto pagare fcfa 1.000 cad., ma ancora prima di partire ci ha avvicinato un tale chiedendo altri fcfa 1.000 per i bagagli , importo da noi rifiutato.
Ancora durante il viaggio uno degli addetti ha palesato la stessa richiesta da noi lasciata cadere, ma poi ci è stato detto che avremmo dovuto proseguire a bordo di un altro minibus, nel momento di far scendere il bagaglio dal tetto non è stato possibile esimerci ancora dal pagare.
Quando ho fatto presente che ci era stato assicurato il percorso sino a Sokane l'autista ha chiesto scusa e noi ci siamo trovati su un veicolo ancora più carico rispetto al precedente.
Dopo le varie fermate finalmente eccoci al garage Sokane da dove ho chiamato il mio contatto il quale si è presentato poco dopo per portarci a destinazione: la missione cattolica dei padri Scolopi.
Qui ci è stato servito subito del cibo e dopo un po' di conversazione siamo stati accompagnati alle camere, entrambe dotate di lavabo e doccia della quale oggi ho sentito un richiamo irrefrenabile.
Il disagio del viaggio è stato compensato dall'accoglienza ricevuta.


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