Sabato, 12.03.2016
Ritengo che le condizioni climatiche attuali siano apprezzate in particolare dai Geki: ne ho visti sempre girare un tot per la casa, ma da qulche giorno sono nati i piccini.
Ora c'è una nuova generazione di geki alla ricerca della propria dimensione di vita all'interno della casa: tanti auguri piccoletti, cercate di farcela.
Ma oltre ad essere aumentate
le temperature massime, anche le minime della notte oramai non
scendono sotto i 24°, anzi sono quotidianamente in ascesa sino al
momento in cui non ci sarà differenza fra notte e giorno: hai voglia
a far viaggiare le pale a soffitto e quella a torre, la camera resta
un forno comunque ed il letto diventa un “sudario”.
Alle 4.30 ho percepito il
rumore della pioggia rumoreggiare sul tetto in lamiera dell'hangar;
dopo un primo attimo di indecisione mi son dovuto alzare per chiudere
tutte le finestre maggiormente esposte onde evitare i soliti
allagamenti che normalmente avvengono nella stagione delle piogge
anche a finestre chiuse (sono metalliche e non hanno una buona
tenuta).
Ad un certo punto
l'intensità del rumore era tale da pensare di essere già a giugno
quando è normale il verificarsi di precipitazioni abbondanti: tutto
questo per dire che il tasso di umidità è salito alle stelle: alta
temperatura + alto tasso di umidità = morte sicura per anziano uomo
bianco!
Forza e coraggio, oramai
mancano poche ore all'imbarco e ce la devo fare.
Certo non mi aspettavo
che l'atto finale della mia recita a soggetto, unico bianco
attorniato esclusivamente da neri, potesse diventare tanto sofferta.
Ho un amico conosciuto
durante la frequentazione del 43° corso Allievi Ufficiali di
Complemento nell'anno 1965 che, a fronte di qualche prestazione umana
straordinaria/stoica, a distanza di oltre 55 anni da allora usa
ancora oggi dire: gente del 43°A.U.C.!
Come dire: gente
speciale, uomini tutti d'un pezzo sempre pronti ad impegnarsi in una
azione destinata a diventare un'impresa.
Per chi come me è
rimasto intriso di storie della prima guerra mondiale ascoltate dalla
voce del nonno materno, è stato normale nel tempo pensare alle
maggiori capacità di sacrificio delle quali erano dotati quelli di
una o due generazioni precedenti la mia.
Ma sul tema espresso dal
vecchio commilitone non gli avevo mai dato troppo seguito, salvo
scherzarci sopra: forse forse però che qualche cosa di vero ci deve
essere in quella affermazione!
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