Domenica 13.03.2016
La giornata si è
presentata con le stesse modalità della precedente: verso le 4
rumore di pioggia, giro di ispezione alla casa già invasa dalle
acque, chiusura di finestre, sistemazione grossolana delle parti più
bagnate, rientro nel “sudario” ora ancora più “sudario” a
finestra chiusa.
Ma l'epicentro della
giornata è stato il pranzo consumato con altre cinque perone nella
accogliente abitazione del Direttore della Cooperazione Italiana che
ha sede a Ouaga e competenza territoriale anche in Niger: ottimo
aperitivo accompagnato da stuzzichini homemade, quindi fusilli
all'ortolana seguiti da un arrosto accompagnato da tre contorni:
melanzane al forno con capperi, pomodori gratinati e patate. A
seguire due strudel prodotti da una pasticceria austriaca, liquori e
caffè: il tutto in un ambiente climatizzato in grado di rigenerare
chiunque, me incluso.
Questo è un altro modo
di vivere in Burkina Faso!
Mentre si svolgevano
conversazioni incrociate è giunta la notizia dell'attacco in Costa
d'Avorio: questo argomento ha polarizzato l'attenzione di tutti e
così è emerso che era nell'aria un attacco, ma si ipotizzava in
Senegal.
Interpellato via sms il
nostro Ambasciatore residente ad Abidjan questi non aveva ancora
informazioni dettagliate in merito all'accaduto; essendo che fra di
noi erano presenti anche altre personalità del M.A.E. il commento è
stato quello che già sappiamo tutti oramai: non c'è paese al mondo
che possa ritenersi immune da attacchi e non esiste “intelligence”
al mondo in grado di prevenirli.
Il fatto che io domani
lasci questo scenario non sta a significare che mi metto “in
salvo”: solo per il fatto che transito da Istambul che ormai è
considerata zona rossa o per il fatto che sbarcherò a Milano che
sicuramente sarà nel mirino dei folli in salvo non si è mai in
nessun luogo.
Lunedì 14.03.2016
Come ogni nonno che
lascia i nipoti senza sapere se li potrà mai più rivedere, prima di
allontanarmi da Garage Italia ho voluto donare a tutti i ragazzi
qualche cosa di mio e, come saluto finale, ho organizzato per loro
una festa “gateau”.
Erano presenti tutti
oltre a Bea e Haoua, l'esuberante, cortese ed elegante
quarantatreenne dama fornitrice del catering.
Il dolce al mio palato
non è risultato degno di particolare apprezzamento, ma l'addobbo del
tavolo e la bevanda a base di Bissap invece sì.
Ci hanno pensato i due
disperati provenienti da Bras Ouvert a far diventare del color rosso
sangue la candida tovaglia ricamata con motivi tradizionali, ma anche
questo doveva comunque succedere.
I ragazzi hanno gradito
ed hanno spazzolato anche le porzioni in più; queste erano state
opportunamente tagliate onde evitare il solito ritornello che ho
fatto di tutto nei mesi scorsi per modificare: dividere equamente è
meglio che ottenere con la sopraffazione!
Ma tradizioni, cultura
e....fame sono argomenti che da soli o messi insieme spesso inducono
a comportamenti istintuali assai radicati nella testa di chiunque
viva situazioni basiche o al di sotto del basico.
Parole, Parole,
Parole....recitava una bella canzone cantata da Mina in qualche vita
precedente; e in parte tali resteranno anche quelle mie ampiamente
diffuse sulla lunghezza d'onda di Radio Garage Italia....
Ala fine il giro delle
foto ricordo e grandi sorrisi da parte di tutti, incluso Wilfred che
del sorriso spero impari a farne buon uso essendo praticamente
l'unica freccia presente nella sua scarna faretra.
Anche questa esperienza
doveva finire per poter cominciare a pensarne un'altra; manterrò in
me sensazioni, profumi, visioni, la bellezza che ho trovato anche qui
come in ogni posto che ho avuto il privilegio di conoscere,
l'accoglienza e l'ospitalità, i bambini gioiosi di una mia piccola
attenzione, l'essere chiamato per strada solo per essere salutato, ma
soprattutto manterrò il ricordo della difficile esistenza quotidiana
che la maggior parte di questa gente ha davanti a se dal momento in
cui emette il primo respiro.
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