venerdì 6 novembre 2015

30X15 Colpo di vita al Centro Culturale Francese


Sto cercando di recuperare tutto ciò che è andato perduto nell'operazione exit W10 enter W8 sul mio p.c..
Mi mancano diversi programmi fra i quali quelli idonei ad alleggerire le foto prima di caricarle nel blog.
Inoltre sono perseguitato da Microsoft che si è impadronito della schermata iniziale e che è pure in francese: anzi, il mio p.c. si è proprio trasformato in un “ordinateur” e parla unicamente in francese.
L'addetto informatico che si è occupato delle cure ha già lanciato diversi programmi pro “mise a jour” per farlo tornare p.c parlante italiano, ma sino ad ora il successo non è stato raggiunto.
Per fortuna che mi sono portato appresso una memoria esterna dove ho rintracciato tutto ciò che avevo su Asus prima che divenisse operativo Vaio: pertanto sto pescando da lì per rimettermi in carreggiata.



Per fare tutto quanto sopra descritto mi sono mosso verso le 9.30 da G.I. . Dopo essermi fatto a piedi il primo tratto di goudron sino al semaforo ho cominciato ad intercettare dei taxi. Al secondo tentativo, trovando la disponibilità del conduttore a portarmi a destinazione, non ho discusso il prezzo e sono salito a bordo, consapevole del regalo che gli stavo mettendo in tasca.
Arrivato a Bras Ouvert ho chiesto di Vito il quale si è presentato nel giro di poco ed ha iniziato una sessione di aggiornamenti per i quali gli ho tirato un po' le orecchie in quanto, a mio avviso, lo ritengo abbastanza responsabile dell'accaduto, se non per l'intero.
Mentre Vito era al lavoro mi sono fatto accompagnare da Jacob presso un venditore di legno multistrato per preventivare il costo di un mobile del quale ci sarebbe bisogno nella camera da letto nella sede di Garage Italia.



Ho esaminato diverse soluzioni che hanno una valenza economica differente passando dai CFA 75.000 ai CFA 50.000 più materiale di consumo ed il mio impegno che, a causa del persistere delle condizioni climatiche a me avverse, ho poca voglia di dedicare alla realizzazione dell'opera.
In realtà forse sarebbe più utile un ventilatore a torre per avere un refolo di fresco sotto la zanzariera dei letti bassi dei due castelli, operazione esclusivamente finanziaria e di rapida conclusione.
Al prossimo giro acquisirò anche i prezzi di questo oggetto che, assieme alle pale a soffitto (poco efficaci in camera), potrebbero rendere le notti meno bagnate di sudore e più confortevoli.
Rientrato a B.O. ho notato che il mio “ordinateur” era ancora on marche per il resettaggio.
Poco dopo è arrivata Gabriella che qui si sta impegnando in una iniziativa creativa con i ragazzi di Bras Ouvert avente per tema la sensibilizzazione all'igiene.

Successivamente, quando stavamo per fare una visita a Marina Market alla ricerca di un pasto leggero per accaldati disappetenti, Jacob ci ha invitato ad andare con lui in un tipico ristorante Togolano.
E' stata una scelta accettata che si è pure rivelata gustosa: mi sono goduto un trancio di “capitaine” (poisson a me noto da precedenti esperienze nel West Africa, in salsa al pomodoro + riso.
Per finire il riso che mi era rimasto Jacob ha fatto arrivare anche una salsa a base di legumi (per il mio palato meglio la prima): costo dell'operazione CFA 1200/cad. (circa € 2,00), prezzo per Les Blans!
A B.O. l'ordinateur era ancora sulla via per tornare p.c., ma Vito mi ha avvisto :”ci metterà un po' di tempo a riassestarsi”.
Che palle! Già ho poca voglia di scrivere.....tutte queste complicazioni aiutano ad allontanarmi dall'uso della tecnologia in questo habitat!
Intanto si era fatta strada la proposta di andare tutti assieme al centro culturale francese dove alle 19 si sarebbe tenuto un concerto: perché no?


Abbiamo fatto una bella scarpinata: fra i tanti in movimento sul goudron eravamo gli unici a camminare. Gli altri, chi in bici, chi in motorino, chi in auto....inquinamento palpabile oltre che visibile. 



Arrivati sul posto siamo stati perquisiti come per un accesso all'aeroporto e poco dopo ci ha raggiunto Maria – amica di Jacob, una ragazza Allemand di Lubecca – violinista - che parla un ottimo francese ed anche un po' di italiano, bianca che più bianca non si può, ora qui in Burkina per un paio di mesi ad insegnare musica ai bambini di non so quale scuola.



L'ambiente è un ambiente per bianchi e/o neri di rango: una bella esposizione climatizzata, ristorante all'aperto un filo caro, un padiglione dove abbiamo assistito alla performance di Saihka, cantante strumentista che,  con il suo gruppo di complessivamente quattro elementi, si può già considerare come uno arrivato qui in B.F..



Alla fine del concerto Jacob si è prestato per creare un contatto fra Maria ed il cantante in funzione di qualche operazione di meticciato musicale.
Verso le 21 io e Gabriella ci siamo intaxati per ritornare alla nostra tana fuori dal mondo essendo piuttosto provati dalla giornata di movimento; non che Ouaga mi abbia fatto sino ad ora una grande impressione, ma certo Cissin è proprio un “cesso” rispetto a Gounghuin!(che pure non è né Montmatre né Milano 2).



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