Sabato 01/03; Il tempo per predisporre il nuovo assetto del bagaglio di viaggio dopo aver lasciato una bella parte del peso in deposito all'hotel e poi, senza indugi e con l'utilizzo dei bus pubblici già collaudato, via per l'aeroporto Don Mueang dove sono arrivato poco dopo le tredici.
La prima attività svolta è stata quella della prenotazione di un volo Air Asia da Hanoi a Chiang Mai: ormai il dado è tratto e alla scadenza del mio periodo in Vietnam tornerò nel nord della Thailandia dove si trova la città di Mae Sot.
E poi si vedrà ciò che potrà succedere!
Purtoppo non esiste un volo diretto e così dovrò sbarcare a Bkk Don Mueang, fare l'immigrazione e ritirare il bagaglio, quindi correre come un giovane atleta per fare il Check-In del volo interno che mi porterà a destinazione.
Avendo operato direttamente al banco Air Asia dovrei stare tranquillo di non trovarmi successive sorprese al momnto della partenza.
Dopo mi sono messo a leggere sino a che è maturata l'ora per affrontare le procedure; alle cinque ero già nell'area del "gate" di imbarco previsto per le 6.55 p.m. avendo tutto il tempo per una connessione e per redigere l'articolo attraverso il quale ho sciolto le riserve svelando dove approderanno i fondi "Destinazzione Myanmar".
Il volo poi è stato in orario sia alla partenza che all'arrivo dove, preparato dalle letture e da alcuni suggerimenti avuti, dopo aver sbrigato in fretta la procedura dell'immigrazione e del recupero bagaglio, ho eseguito un cambio € vs. Dong e mi sono avviato a cercare una delle compagnie di taxi affidabili per il trasferimento in albergo.
Sapevo che l'importo necessario per il tragitto può oscillare da $ 9 a $ 12, e quando sono stato avvicinato con proposte da $ 15 ho scantonato alla ricerca di un taxi di una determinata compagnia.
Gli assalitori comunque non hanno desistito davanti alla mia presa di posizione e volevano convincermi a salire su veicoli di altre organizzazioni sostenendo il falso circa il fatto che si trattava della compagni da me prescelta: questo modalità di approccio mi ha subito messo in una condizione di allerta ed ha mosso sentimenti di antipatia verso costoro.
Attendendo l'arrivo del veicolo adatto che non arrivava o che, se arrivava, era già prenotato, ho cominciato a prendere in esame anche la possibilità di utilizzare un'altra fra le tre compagnie segnalate come affidabili.
Così quando un autista della Saigon ha nuovamente insistito nei miei confronti io ho chiesto la verifica del prezzo; dopo esserci accordati per $ 10 mi sono imbarcato, ma quacosa non mi lasciava tranquillo.
Arrivati al casello del pedggio l'autista mi ha chiesto di pagare: strano, vorrà dire che scalerò questo importo, mi sono detto.
Inoltre il tipo mi ha ritenuto più ingenuo di quanto possa apparire od essere nella realtà in quanto ha voluto farmi credeere che tutto l'importo era servito al pedaggio mentre io avevo visto benissimo che aveva ricevuto un resto che si era affrettato a nascondere.
A questo punto ha disinserito il tassametro ed io sono rimasto silente e teso perché ormai avevo capito che stava per maturare una fregatura.
Infatti il tipo ha blaterato che lìimporto sarebbe stato di $ 10 + 5 di pedaggio, al che ho replicato che i nostri accordi non erano quelli e che io avrei pagato il solo importo pattuito.
La situazione non mi piaceva per nulla; nel silenzio creatosi a bordo e nel rumore degli avvisatori acustici di tutti i veicoli coinvolti nel traffico il tragitto procedeva senza che io avessi la possibilità di capire se stavamo andando nella direzione giusta.
Ad un certo punto il tipo mi ha detto che eravamo arrivati, ma io non vedevo alcuna indicazione dell'albergo e rimanevo molto sospettoso.
Nel frattempo mi ha chiesto di essere pagato ed io gli ho messo in mano $ 8 spiegando che con quelli già anticipati si arrivava a $ 10,20, addirittura un pò oltre il pattuito.
Quando ha provato a insistere gli ho chiesto il nome ed ho preso il numero del taxi affermando che avrei scritto alla compagnia circa il mio dubbio sul comportamento da lui tenuto.
A quel punto, biscicando qualche cosa che posso solo intuire, ha scaricato il mio zaino dal bagagiaio e si è allontanato; io invece ho caricato i pesi sulle spalle ed ho percorso un carruggio in fondo al quale ho trovato l'insegna dell'hotel.
Appena aperta la porta mi sono trovato in un "garage" dove era difficile procedere a causa dei ciclomotori ricoverati per la notte uno a fianco dell'altro.
Inoltre c'erano due ragazzine no english speaking che non sapevano nulla del mio arrivo; mi hanno fatto vedere due bigliettini lasciati dal principale con i riferimenti di prenotazioni avvenute tramite Agoda, ma non mi riguardavano in quanto io avevo prenotato via email.
Le tipe hanno allora chiamato telefonicamente qualcuno che mi è stato passato: appena spiegata la faccenda è caduta la linea ed io mi stavo chiedendo in che diamine posto mi ero cacciato!
Sin dall'uscita dall'aeroporto le cose si erano messe a girare in maniera strana ed il mio atteggiamento verso i vietnamiti stava virando velocemente in una direzione negativa.
Poco dopo è arrivata una chiamata su un cellulare e credo che attraverso quella le ragazze siano state edotte circa dove farmi dormire.
Inoltre, convinto che fosse incluso il breakfast, ho cominciato a chedere da che ora sarebbe stato possibile consumarlo; non è stato possibile intenderci, ma appena entrato in camera ho voluto rileggere l'email: il breakfast non era previsto.
Meglio così perchè la mia pazienza verso il vietnamita stava già per andare in riserva!
Domenica 02/03; Approffittando di un risveglio precoce mi sono messo a documentarmi su come organizzare la mia giornata; quando sono uscito ho cercato qualcuno dell'hotel ed ho trovato una delle due ragazzine di ieri sera, quella più sorridente.
Le ho chiesto una mappa della città e alla fine ha capito la mia richiesta; ha tirato fuori da un cassetto una fotocopia che mi ha consegnato indicandomi il punto dove è ubicato l'hotel: più che una mappa si tratta di uno schizzo naif!
Praticamente senza mappe attendibili mi sono mosso per esplorare una parte della città a piedi, senza ancora sapere se avrei retto tutta la giornata in movimento con 35° afosi.
Ho subito pensato di raggiungere il mercato coperto Ben Thanh mentre lungo la strada diversi mototaxisti hanno continuato a propormi di farmi accompagnare: ormai avevo deciso che per oggi avrei camminato, anche perchè è il modo più rapido per entrare in contatto con la reltà che ti circonda, ed io dovevo ancora capirla questa realtà dopo il primo approccio non esattamente positivo.
Certamente questo è un paese completamente diverso rispetto a quelli già visitati: qui i cinesi ci sono stati per secoli a poi i vietnamiti sono riusciti a liberarsene ed io ho inizialmente percepito questo aspetto come caratterizzante.
A parte che anche in epoca assai più recente ne hanno costretti molti ad allontanarsene a causa di atteggiamenti nazionalistici esasperati manifestati appena conquistato il sud da parte del nord, ma poi, stando in mezzo alla gente, mi sono reso conto che sì, i loro usi e costumi appaiono differenti da quelli degli altri paesi del sud est asiatico, ma non sono tutti così cialtroni come quelli che mi sono capitati appena arrivato.
Dopo un pò che mi stavo aggirando nel mercato dove la preseenza di russi e americani si faceva notare per la loro gran voglia di comprarsi tutto il comprambile, ho sentito il bisogno di cambiare aria allontanandomi da quella frenesia dell'avere.
Seguendo in parte un itinerario suggerito dalla Lonely Planet mi sono indirizzato al museo di belle arti dove ho trovato una situazione nella quale mi sono trovato subito a mio agio: gente pochissima, quella presente silenziosa ed interessata al luogo ed al suo contenuto: mi è sembrata gente esperta del settore!
Il luogo l'ho trovato bellissimo: un edificio progettato da un architetto francese per una ricca famiglia cinese di Canton che, nel realizzarlo, ha mischiato i generi ottenendo un risultato affascinante.
In realtà i corpi di fabbrica sono due: in uno vi sono esposti dipinti e sculture e ceramiche di varie epoche realizzate utilizzando tecniche differenti, mentre nell'altro ho trovato una esposizione temporanea.
Me li sono girati entrambi con calma, a volte attratto dalle opere esposte e a volte attratto dai particolari architettonici; quando ho lasciato il complesso ho cominciato a sentire che avrei dovuto fare una pausa pranzo. In questi casi è inutile cincischiare e così, appena intercettato qualche ristorantino per locali, mi sono infilato nel primo che avevo iniziato ad osservare dove ho trovato una addetta che ha saputo dimostrare la sua abilità anche senza essere in grado di parlare in inglese.
Dopo una buona razione di biada mi sono messo sulle tracce del teatro municipale vicino al quale si trova il municipio, entrambe costruzioni di pregio risalenti al periodo coloniale.
Me li sono girati entrambi con calma, a volte attratto dalle opere esposte e a volte attratto dai particolari architettonici; quando ho lasciato il complesso ho cominciato a sentire che avrei dovuto fare una pausa pranzo. In questi casi è inutile cincischiare e così, appena intercettato qualche ristorantino per locali, mi sono infilato nel primo che avevo iniziato ad osservare dove ho trovato una addetta che ha saputo dimostrare la sua abilità anche senza essere in grado di parlare in inglese.
Dopo una buona razione di biada mi sono messo sulle tracce del teatro municipale vicino al quale si trova il municipio, entrambe costruzioni di pregio risalenti al periodo coloniale.
Percorrendo strade alberate dove il traffico non mi è mai sembrato così intenso e pericoloso come viene descritto - salvo che la giornata domenicale non abbia indotto molti a raggiungere le spiagge - ho intercettato il museo cittadino, quello relativo ai ricordi della guerra, il palazzo chiamato della Riunificazione simile a molti di quelli che ci sono nella zona denominata EUR - Esposizione Universale in Roma - realizzati durante il periodo della grandeur italica patrocinata dal DUX.
Mentre la mia camminata perdeva spinta ho raggiunto la cattedrale in mattoni rossi realizzata in stile "Normandie" dove ho assistito alle fasi finali di una messa solo perchè sono rimasto attratto dai canti di un poderoso coro di bianco vestito.
Mentre la mia camminata perdeva spinta ho raggiunto la cattedrale in mattoni rossi realizzata in stile "Normandie" dove ho assistito alle fasi finali di una messa solo perchè sono rimasto attratto dai canti di un poderoso coro di bianco vestito.
Sono entrato anche nel palazzo dove ha sede storica l'ufficio postale, anche questo in stile francese, mentre il museo della storia l'ho solo visto esternamente perché già chiuso quando ci sono arrivato.
Ho trovato divertente l'episodio vissuto con uno dei tanti mototaxisti che mi hanno interpellato: questi, una volta che ho spiegato che non era mia intenzione accettare i suoi servizi, ha espresso stupore e meraviglia per i miei capelli.
Gli ho spiegato che sono un anziano e dalle mie parti è abbastanza normale che siano bianchi; allora mi ha comunicato la sua pensando che io fossi più giovane, ma è stato smentito dai fatti e così ci siamo messi a ridere mentre lui traduceva il tutto per altri suoi compagni in attesa di conoscere i particolari.
Dopo è stata solo questione di puntiglio il voler raggiungere la pagoda dell'imperatore di giada; ho anche dovuto tirare fuori le ultime energie per evitare di arrivare e trovarla chiusa.
In realtà non la stavo proprio trovando ed ho perso un pò di tempo sino a che, proprio quando stavo per farmene una ragione rinunciandoci, l'ho identificata in extremis quando i cancelli erano già chiusi per raggiunto orario di chiusura.
Mi è stato comunque concesso di accedere ma durante la visita sono stato sollecitato a lasciare il campo per sconfinamento oltre l'orario di apertura e così, una volta uscito, è arrivato il momento per accettare il servizio di un mototaxi.
Il primo si è rivelato esoso mentre il secondo è stato più ragionevole, tanto che gli ho proposto di utilizzare il suo servizio anche domani, ma non so se lo troverò all'appuntamento che ci siamo dati.
Complessivamente una giornata piena ed interessante che ha contribuito a rimettermi nella giusta posizione verso i locali, cancellando quel minimo di acredine che mi aveva preso.
Della città che ho avuto sotto gli occhi posso dire che c'è di tutto, ma ancora una volta ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la disparità esistente fra la gente: per esempio, la presenza di auto che nemmeno da noi si vedono circolare, tipo lussuose berline Mercedes top di gamma assetto AMG 6.5 non so quanti turbo e la sfrontatezza di chi le conduce come se questo fosse un paese di antica tradizione capitalistica; invece si tratta di una repubblica socialista e per molti aspetti dall'ideologia ancora intransigente.
Probabilmente saranno i giovani della generazione emergente a modificarla................!
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