Domenica 23; Alle 10 a.m. in punto sono stato prelevato all'albergo da parte di un incaricato - viaggiante su scooter - e condotto alla stazione degli autobus per raggiungere Cat Ba Island.
La mia scelta sui giorni in cui effettuare la conoscenza dell'area geografica patrimonio dell'umanità di Ha Long Bay e, prima, di Cat Ba, è stata operata sulla base della possibile evoluzione in positivo del meteo, ma sono comunque consapevole di essermi preso qualche rischio.
Il viaggio si è dipanato in bus sino all'imbarco su un aliscafo effettuato ad Hai Phong; è stato lì che durante il trasbordo, guardandomi attorno, mi sono reso conto di essere l'unico appartenente ad una fascia di età diversa da quella della maggioranza delle persone dirette alla stessa mia meta, fra le quali molte appaiono parecchio alternative, per lo meno dal punto di vista estetico.
Il percorso sul naviglio è stato breve e poi ancora bus dallo sbarco avvenuto a Phu Long sino a Cat Ba Town, dove si sono iniziati a vedere nella foschia i primi isolotti degli oltre 366 disseminati in questo specchio di mare.
All'arrivo il grigiore era meno intenso e la temperatura più elevata rispetto ad Hanoi; la camera che occupo ha una grande finestra che affaccia proprio sulla baia e il poter subito godere di un panorama marittimo mi ha fornito la spinta immediata per una prima escursione a piedi.
Ho voluto controllare qualche indirizzo di ristorante indicato sulle guide per presentare un buon rapporto qualità prezzo; è subito emersa la verità attuale, cioè prezzi quasi italici!
Qui siamo in bassa stagione sino ad aprile ma ho constatato che qualsiasi cosa costa tutto più cara che ad Hanoi, almeno un 10%; per non parlare del pane: la pagnotta pagata ad Hanoi 3.000 dong il primo giorno e 5.000 il secondo qui è venduta a 10.000 dong.
Quando si è fatto buio ho cominciato a valutare come comportarmi per la cena finendo prima al porto dove ho notato dei ristoranti per locali apparentemente interessanti, ma alle 6 p.m. per me è ancora troppo presto per questa operazione.
Mentre prendevo qualche foto da un peschereccio sul quale l'equipaggio stava cenando si sono accorti di me e mi hanno fatto cenno di unirmi a loro: una manifestazione spontanea di carineria e gentilezza che viene dal basso, molto in contrasto con l'atteggiamento che invece spesso tengono verso lo straniero quegli strati sociali abituati a piluccare su di lui.
Dal porto al mercato la distanza è breve, ma l'orario era abbondantemente quello di chiusura; ciononostante ho voluto percorrerlo sino in fondo e lì ho visto i ristorantini che spesso sono all'interno dei mercati, tutti sotto lo stesso tetto dove i clienti utilizzano tavolinetti e sedie che sono in comune.
Passati velocemente in rassegna ho iniziato a percepire stimoli messi in moto dall'acquolina montata nel frattempo in bocca alla vista dei calamaretti: mi sono fermato subito conspevole che non sarebbe stato facile intendersi.
Confermata la mia scelta, prima di sedermi ho indicato alla tipa il pesce fritto che inizialmente ella mi aveva offerto facendo cenno di farmene assaggiare uno (per me voleva dire un pezzo) per prova, nell'attesa della cottura da me richiesta al BBQ per i calamaretti.
Invece mi sono visto immediatamente servire una porzione di pesce fritto accompagnato da riso e legumi; mi sono detto: ok., stasera esageriamo!
Invece dopo non è arrivato più altro; la tipa si era assentata ed altre due sono venute a chiedermi il pagamento. Io ho replicato che stavo attendendo i calamaretti, ma con queste proprio non ci si capiva e forse loro avranno inteso che non volevo pagare, tanto che mi è sembrato di percepire del fastidio da parte loro nei miei confronti.
E' stato allora che è intervenuto un tipo distinto, abbastanza balbuziente, con una scarsa conoscenza dell'inglese, uno che stava consumando il suo pasto seduto ad un tavolo poco lontano dal mio; la conversazione è andata avanti per un pò senza riuscire ad ottenere ciò che desideravo mentre lui mi spiegava di come fossero convenienti i prezzi nel ristorante che credo appartenga alla sua famiglia.
Alla fine ho pagato e me ne sono andato con l'idea che i calamaretti me li gusterò domani in un ristorantino confinante con quello di questa sera, cercando di non creare situazioni che possano indurre in errore.
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