Mercoledì 19; Giornata di assoluto riposo in buona parte trascorsa on-line; fuori il tempo è lo stesso di ieri. In queste condizioni ci sono poche opzioni praticabili; peraltro non ci sarebbe più nulla da fare qui.
Nel pomeriggio ho comunque voluto fare un giro scoprendo una verità che andrebbe ulteriormente verificata, ma sulla base della mia esperienza sembrerebbero essere le donne le più smaliziate nel fare i prezzi tagliati su misura per gli stranieri.
Già in Cambodia avevo acquistato del pane nello stesso posto per due giorni consecutivi; il primo giorno mi servì un ragazzo ed il prezzo fu 100 (a titolo esemplificativo), ma il secondo giorno c'era una ragazzina al suo posto ed il prezzo fu 120!
Ieri qui ho acquistato del pane a 100 servito da un ragazzo, oggi al suo posto c'era una ragazza ed il prezzo era diventato 120.
Successivamente mi sono apprestato ad acquistare dei mandarini e la tipa mi ha fatto capire il prezzo tenendo la mano aperta: 5, ho pensato, vuol dire 5000 dong.
Quando è stato pesato il mio sacchetto era pari a 0,8 kg. e la tipa mi ha chiesto 40.000 dong; le ho fatto capire che non ero d'accordo e quando è intervenuto un "aiutante" in suo soccorso confermando l'importo della richiesta ho lasciato lì tutto e me ne sono andato: a € 2 al kg. questa frutta la pago a casa mia e qui non può essere che il prezzo sia lo stesso!
A me è sembrato uno dei soliti tentativi per cui ogni giorno di più sento che per acquistare qualcosa ho bisogno di trovare i prezzi esposti, in caso contrario ci rinuncio; il che vuol dire quasi sempre visto che non ovunque è possibile trovare uno smart market o una co.op come a Hue.
Giovedì 20; Consapevole che ad ogni ora del giorno avrei trovato un local bus per Hanoi, stamane mi sono mosso in tempo utile per provare a prendere quello delle 8 a.m.
La propprietaria dell'hotel mi ha aiutato chiamando al telefono qualcuno ed informandomi poi che sarei stato prelevato a breve: infatti poco dopo è arrivato un pullmino in servizio per Hanoi a prendermi davanti a casa.
Quindi trasferimento da Ninh Binh ad Hanoi costantemente sotto una pioggerella sottilissima con un tasso di umidità del 97%, per la mia prima volta unico western in mezzo esclusivamente a vietnamiti.
Quando si è concluso il tragitto mi sono trovato in una stazione dei bus a circa 10 km. dal centro città; resistendo all'assalto dei vari taxisti mi sono diretto sulla strada principale così ho potuto vedre che proprio lì vi era una grande fermata di bus urbani,
Qui mi hanno avvicinato in particolare i mototaxisti, ma quando ho replicato alla loro richiesta di 60.000 dong sostenendo che avrei preso un bus urbano a 5000 dong tutti si sono ritirati senza insistere; anzi, mi è stato indicato anche il numero di bus che avrei dovuto prendere.
A bordo ho cercato di capire dove avrei dovuto scendere ma l'addetto non era in grado di spiegarmelo; è allora intervenuta la tipa a fianco della quale mi ero accomodato parlandomi prima in inglese e poi, ritenendomi un francese, utilizzando quella lingua.
Molto carinamente mi ha fornito diverse indicazioni e, prima di lasciare il bus, si è rivolta all'addetto ricordandogli dove avrebbe dovuto farmi scendere.
Al momento opportuno è intervenuto un altro passeggero che aveva orecchiato la conversazione fra la tipa e l'addetto sollecitandomi a scendere.
Da lì avrei dovuto poi percorrere un pò di strada a piedi, ma quando un mototaxista semi muto mi ha proposto il suo servizio - dopo una breve trattativa - mi sono accordato ed ho preferito farmi accompagnare; ho fatto la scelta giusta sia perché l'albergo non era così facilmente identificabile sia perché ho subito preso in simpatia il ragazzo con il suo handicap in grado di superarlo senza farsene un problema.
Arrivati a destinazione ha insistito per lasciare il suo numero telefonico alla reception nel caso avessi bisogno di lui nei prossimi giorni, fatto che non è da escludersi.
Quindi il primo approccio con questa città nota per essere specializzata in piccole truffe al foresto si è per ora rivelato del tutto positivo.
Nel pomeriggio ho cominciato a prendere confidenza con il meandro di viuzze che è la città vecchia, al centro della quale c'è "casa mia"; pur dotato di una mappa abbastanza dettagliata fornita dall'albergo inizialmente ho avuto qualche difficoltà, così come non è stato facile ritrovare casa nel momento del rientro.
Questo quartiere è uno spaccato di vita asiatica, pieno di gente in movimento, negozietti di tutti i tipi e poi, girato un angolo, boutique di livello, magari mischiate a chi vende merce sul marciapiede, peraltro impraticabile anche per gli scooters parcheggiati sin dentro ai negozi.
Lungo il percorso ho incrociato un tempio dedicato al Re condottiero Le Thai To che impedì un'invasione mongolo nel xv° secolo, poi la cattedrale, dei giardini pieni di ragazzi appena usciti da scuola, Ba Da Pagoda e tanti palazzi interessanti, per la maggior parte di epoca coloniale.
Di turisti se ne vedono girare parecchi, molti in gruppetti di persone già in età: molti francesi, i soliti tedeschi e anche qualche italico.
Quando mi sono deciso a cenare ho trovato un posticino per locali che però aveva appeso al muro delle immagini fotografiche dei piatti serviti con la rispettiva indicazione di prezzo, segno che qualche westerns ogni tanto ci si ferma.
Poco prima che si mettesse a piovere più seriamente rispetto all'andamento della giornata avevo già guadagnato l'accesso alla mia suite posta un piano sopra a dove arriva l'ascensore, che più in alto non si può!
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