sabato 15 febbraio 2014

Da Hpa-an al Nord: Hsipaw


La connettività che sto incontrando è sempre peggiore: ciò limita temporaneamente la possibilità sia di caricare i nuovi post che di caricare le foto.
Le zone del paese in cui mi trovo non sono certo le più facili!

Martedì 11; In prima mattinata ho voluto salutare la città effettuando una visita al mercato nell'orario in cui è in pieno fermento.
Le bancarelle che espongono ortaggi, fiori, spezie, frutta e pesce sono le mie favorite rispetto a quelle che propongono abbigliamento e attrezzature, ma ciò che continua a colpirmi in tutti i paesi a basso reddito pro capite visitati è il gran numero dei banchi che vendono gioielli: qui è l'oro a predominare, segno che nei secoli il metallo prezioso lavorato per impreziosire il corpo di chi lo indossa ha mantenuto inalterata la sua attrazione.
Poi mi sono messo alla ricerca del pick-up che in un paio d'ore mi avrebbe portato a Thaton; quando l'ho rintracciato a bordo ho trovato Nadia e la sua famiglia: loro da Thaton proseguiranno verso Pathein e poi qualche spiaggia del golfo del Bengala.
Eravamo belli stretti, il che mi ha fatto pensare a come sono agevolati i "contatti umani" per queste genti, ma si stava viaggiando abbastanza comodi sino a che, per motivi che non ho saputo, tuto il carico è stato trasbordato su un mezzo più grande dove erano già sistemati sul cassone vari sacchi e altre persone.
Di fronte ai miei capelli bianchi qualcuno ha agito rispettosamente per farmi posto su una panchetta laterale, anche Nadia e suo figlio Cyril sono riusciti in qualche modo ad incastrarsi nel cassone, ma suo marito ha dovuto accomodarsi sul tetto assieme ai nostri bagagli.
Alla fine siamo giunti a destinazione: loro si sono recati alla stazione sperando nel passaggio di un treno prima o poi, io mi sono incamminato verso una guest house non troppo lontana. Una volta fatta la mia richiesta per una camera singola mi sono sentito rispondere che le camere singole non erano disponibili; le uniche libere erano più grandi e da $ 35 per notte.
Non mi è rimasto che chiedere per una possibile alternativa che mi è stata indicata non troppo lontano; quando stavo cominciando a soffrire per il peso sulle spalle ho trovato il luogo indicatomi. Anche qui mi sono state inizialmente proposte delle opzioni costose; solo dopo mi è stata offerta una cameretta singola come quelle sin qui utilizzate ad un prezzo in linea con il mio budget.
Questa è una ex casa coloniale inserita in un bel contesto; il titolare ha cercato di fornirmi varie indicazioni rispetto al territorio, ma alla fine lui stesso ha preferito farmi parlare con un figlio english speaking per rendere la comunicazione più precisa.
Il figlio si è rivelato come uno dei pochi obesi incontrati sino ad ora ed il suo inglese è risultato a me poco comprensibile; in ogni caso la mia esigenza primaria di connessione wi-fi è andata soddisfatta, mentre più tardi ho avuto a disposizione una bici per esplorare la città.
Ho avuto la fortuna di incrociare dei ragazzi in uscita da una scuola, come sempre curiosi e pronti al saluto, quindi delle insegnanti, ma l'incontro più movimentato è avvenuto poco dopo mentre stavo visitando una pagoda dotata di altoparlanti dai quali giungeva una nenia ripetitiva recitata al microfono da un monaco: sono stato adocchiato da un cortile sottostante e subito circondato da ragazzini festanti di tipo non scolarizzato.
La comunicazione in qualche modo è avvenuta; guardando poi le foto dell'incontro ho notato come certi simboli espressi con la postura delle mani siano tristemente ormai noti anche qui.
Poi mi sono spostato verso la grande pagoda posta in posizione centrale della quale ho apprezzato la sistemazione architettonica degli spazi.
Per ultimo mi sono riservato l'ascensione alla pagoda in cima alla collina: il perorso deve essere effettuato a piedi nudi lasciando le scarpe alla base, è completamente al riparo dal sole, ma i mille gradini alti e di altezza diversa l'uno dall'altro mi hanno imposto una andatura meditativa che non è bastata ad alleviare la fatica ed il sudore.
Dopo 40' sono arrivato in cima per poter godere dei panorami e del tramonto; lì ho trovato alcuni "atleti" impegnati in vari esercizi. Incuriosito ho voluto saperne di più: effettivamente queste incontrate sono persone in fase di allenamento per la periodica gara che si terrà a breve e consistente proprio nell'effettuare il più velocemente possibile il percorso sul quale mi ero appena impegnato anch'io.
Queste popolazioni mi sembrano esageratamente dotate della caratteristica data dal credere che realizzando opere religiosamente visibili ci si procuri meriti per il dopo che verrà: è così che il territorio è stato costellato in ogni dove, in particolare sulle alture, dei segni dovuti a questo "credo".  
Tornato alla base ormai al buio ho trovato una sorpresa: non c'erano più le mie infradito! Non è stato tanto per il fastidio di continuare a piedi nudi nè per la perdita in quanto tale (mi auguro siano state prelevate da qualcuno che ne aveva bisogno), è stato un campanello d'allarme dopo mesi in cui mi sono mosso ovunque senza percepire alcun pericolo.

Mercoledì 12; Prima di lasciare l'albergo sono riuscito a completare varie operazioni via internet rimaste in sospeso a causa del fatto che negli alberghi è diffusa l'usanza di azzerare l'accesso alla rete dalle 11.30 p.m. alle 7.30 a.m. ed io ero giusto rimasto con il terrore di perdere tutto il lavoro rimasto a metà.
Quando me ne sono andato il personale dell'albergo mi ha fatto capire che dopo poche centinaia di metri al primo incrocio sulla destra avrei trovato la fermata dell'autobus per Bago (Pegu); forse avrò capito male, ma ciò mi ha messo in condizione di usufruire degli aiuti spontanei dei molti interpellati.
Quando sembrava che sarebbe stato un pick-up a portarmi a destinazione in cinque ore o più ho sentito un brivido lungo la schiena; invece poco dopo si è fermato un furgoncino che mi ha offerto di portarmi alla stazione dei Bus; in cabina viaggiava anche un ragazzo dell'albergo che giusto ieri mi aveva detto di conoscere un amico itaico  residente a Firenze: è stato lui a tenersi il mio ingombrante zaino sulle ginocchia per tuto il percorso mentre io stavo seduto al centro, stretto al conducente.
Alla stazione sono stato assistito nell'acquisto del biglietto e poi accompagnato con il furgoncino dove il Bus era pronto a partire pochi minuti dopo, il tutto per il loro piacere di avere imparato da me il significato della parola "Ciao" e qualche altra notizia sulla madre patria!
Il Bus era carico ed il mio posto era rimasto libero in prima fila, l'aria condizionata era data dal finestrino tenuto sempre aperto: dalle 10.30 alle 15, le ore con il sole più virulento, ho viaggiato sempre e la sosta intermedia  è servita a tutti  per pranzare velocemente.
Ero molto incerto se trascorrere una notte a Bago o proseguire con un Bus notturno diretto a Nord; mi ha aiutato nella scelta un mototaxista english speaking con fare da boss il quale mi ha consigliato di fare una capatina alla vicina stazione Bus per info prima di andare in albergo.
Così mi sono convinto che avrei potuto vedere tutto il vedibile in qualche ora utilizzando il mototaxi e poi proseguire alla volta di Pyin Oo Lwin partendo alle 7.30 p.m. con arrivo previsto attorno alle 6 a.m. del giorno dopo.
Mentre stava iniziando la discussione sceneggiata con il boss a causa della sua esosità ho visto arrivare Nadia e la sua famiglia: gli orari dei mezzi di trasporto non erano stati loro favorevoli  tanto da prendere una decisione da ricchi consistente nel noleggiare un'auto con autista che li avrebbe condotti senza traumi dove volevano andare. 
Quando il boss si è dichiarato fermo sulla sua richiesta di $ 20 per 3h di spostamenti mentre nei giorni precedenti ne avevo spesi 14 per una giornata intera in mototaxi, stavo per rinunciare del tutto. A questo punto mi ha affidato ad un sottoposto NO english speaking per  15, ma io ho replicato che non avrei pagato più di 10 ritenendo tale importo già elevato se commisurato alla prestazione.
Alla fine la trattativa si è chiusa a 13, importo spropositato che evidenzia come i luoghi maggiormente frequentati dal turismo già da molto tempo hanno perso molte di quelle caratteristiche che al wetern piace trovare nel popolo birmano: qui ti senti un osso con della ciccia attorno da spolpare, come in tante altre parti del mondo.
Consapevole che il governo si intasca dallo straniero un balzello di $ 10 per consentire l'accesso ai monumenti io ho deciso di guardarli dall'esterno, ma poi, solo girandoci attorno, è stato possibile entrare da accessi secondari senza alcun controllo. Solo al palazzo reale mi è stato richiesto il ticket ed io ho prontamente invitato il driver ad invertire la marcia.
Complessivamente sono riuscito a mettere il naso a:
-Kyaik Pun Paya;
- Shwemawdaw Paya;
- Hintha Gon;
- Naung Daw Gyi Mya Tha Lyaung;
- Shwethalyaung Buddha;
-Mahazedi Paya;
- Shwegugale Paya.
Con il calare delle tenebre sono stato accompagnato alla stazione giusto in tempo per una cena leggera prima di salire a bordo di un bel Bus molto recente; quando ho guadagnato la postazione assegnatami ho notato che lo schienale non si sarebbe mai reclinato a causa dei bagagli caricati in coda ed il mio viaggio sarebbe stato a comfort 0, altro che i tre livelli di inclinazione decantati!
Mi sono rivolto all'addetto di bordo e questi mi ha assegnato un altro posto: i tre livelli di inclinazione li ho così conquistati, ma lo spazio disponibile era comunque scarso.
Ciononostante me la sono cavata; durante la sosta effettuata dopo circa tre ore di viaggio in un grande piazzale dove sostano tutte le linee, e ce ne sono veramente tante, dove la maggior parte dei passeggeri trova modo di cenare, io mi sono limitato ad acquistare dei mandarini.
Poi ho un ricordo vago sino alla sosta avvenuta a Mandalay, città dalla quale il Bus è ripartito poco dopo le 3 a.m.
Alle 5 a.m. sono stato l'ultimo a lasciare il bus e subito mi sono trovato attorniato da tassisti e mototassisti esosi: per un percorso di sole due miglia questi ultimi pretendevano $ 2 contro $ 0,5 pagati sia a Mawlamyine che a Hpa-an.
Questa località è stata fondata dai britannici come luogo dove ripararsi durante l'estate dal clima insopportabile di Mandalay; in tempi recenti i gerarchi del nuovo potere la stanno rilanciando per lo stesso motivo e quindi è un luogo frequentato da ricchi e riccastri.
Io ci ho messo piede esclusivamente perché nella zona dovrei riuscire a visitare alcuni progetti umanitari già oparativi; quindi sono stato preso dal fastidio nel constatare come sia differente il modo di trattare chi ci arriva rispetto ad altre aree, senza considerare che chi ci arriva con lo zaino in spalla non è la stessa persona che viene qui per giocare a golf.
Quindi ho preso tempo; ogni tanto qualcuno ha continuato ad avvicinarmi, ma senza assilli: ormai  si era sparsa la voce fra di loro di questo strano western circa le  considerazzioni precedentemente loro esposte e relative ai prezzi pagati in altre località.
Quando le prime luci hanno cominciato a schiarire l'ambiente è sceso da un Bus un ragazzo che mi ha rivolto il suo saluto. Quindi mi sono spostato verso il bar per un caffè e lì l'ho ritrovato. Ho chiesto al barista se avrei potuto avere un passaggio da un pick-up, ma con questi non mi sono capito.
E' stato così che mentre il ragazzo se ne stava andando a piedi mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto; spiegata la situazione mi ha invitato a seguirlo a piedi.
Da quel momento mi ha adottato come solo un nipote affezionato può fare con un nonno e proprio non so se la cosa sarebbe stata possibile nel suolo patrio.
Il ragazzo di nome Jhon, vestito in maniera stravagante e con delle scarpe marcate Zara (ho la sensazione si trattasse di una tarroccata), si è rivelato essere un ventiduenne residente a Yangon. Dopo aver lasciato il suo bagaglio presso una guest house vicina alla stazione dei bus ha voluto accompagnarmi sino alla mia. Ad un certo punto un pick-up ha rallentato per farci salire, ma in quel momento stavamo camminando bene e l'ho lasciato andare pensando di essere già a buon punto.
Successivamente Jhon, dopo aver appreso la mia età, ha capito che sarebbe stato meglio utilizzare un mototaxi che è stato reperito poco dopo; così ci siamo spostati seduti in tre sul sellino, io in coda con lo zaino pesante che mi sbilanciava all'indietro.
Arrivati alla guest house Jhon è stato lesto a pagare e a non voler sentire le mie rimostranze in proposito; mi ha accompagnato su per le scale e dopo l'avvenuta scelta da parte mia della camera mi ha sistemato lo zaino al suo interno.
Di fronte a tanta disponibilità e gentilezza gli ho offerto di prendere almeno un caffè insieme; erano appena passate le sette e ci siamo trovati a camminare verso il mercato, quindi mi ha chiesto se mi avrebbe fatto piacere visitare un certo sito ed io, pensando fosse dietro l'angolo ho assentito.
Invece abbiamo preso un altro mototaxi che ci ha condotti in periferia in una casa forse di suoi parenti e/o conoscenti a lui affezionati dove sono stato accolto da donne di varia età che mi hanno raccontato di loro nel momento in cui Jhon si era asssentato e pertanto ho intuito qualcosa delle loro storie mentre consumavo dei biscotti accompagnati da un caffè.
Jhon era nel frattempo andato a rifornire di carburante un vecchio motorino con il quale mi ha poi scorazzato attorno alla città per farmi vedere il meglio di ciò che offre.
- Aung Htu Kan Paya;
- Pwe Kauk Falls;
- December Strawberry Farm.
Dopo una pausa ristoro gli ho però chiesto di interrompere la visita guidata per essere accompagnato all'albergo da dove avrei dovuto organizzare diverse cose.
Quando mi ha depositato volevo lascirgli qualcosa che lui ha rifiutato fieramente: sapevo che sarebbe andata così con un birmano doc, dolce, gentile e sempre pronto al sorriso. Ci siamo lasciati con l'intenzione di averlo mio ospite a cena se mi tratterrò qui quanto basta. 
Quindi ho avuto da litigare con la connessione WiFi dell'albergo sino a che mi è stata concessa un'altra passward relativa alla linea di un altro albergo, e così ho potuto iniziare a fare qualcosa.
Solo verso sera ho fatto un giretto essendomi preventivamente coperto a sufficienza: qui è tutta un'altra aria ed il clima è veramente fresco quando non c'è il sole, la gente indossa giacche a vento o cappotti (non so come abbia fatto Jhon stamane a condurre il ciclomotore essendo vestito tanto leggero).
Dopo essermi guardato in giro ho fatto alcuni acquisti (rimpiazzando anche le infradito) ed ho consumato una cena al night market per la modica cifra di $ 0,6, tanto quanto una confezione di burrosi biscotti birmani che ho voluto assaggiare comprandoli in una pasticceria. 

Venerdì 14;  Per combattere il freddo notturno ho esagerato raddoppiando le coperte ed il troppo caldo mi ha svegliato sul presto. 
Meglio così perchè ho avuto bisogno di parecchio tempo prima di prendere le mie decisioni; la lentezza esasperante della connessione ha reso difficile anche gli scambi di emails sino a che sono riuscito a chiudere il cerchio ed a combinare per lunedì e martedì  una serie di incontri in loco con operatori umanitari impegnati a vantaggio di popolazioni di sperduti villaggi della zona.
Ormai si erano fatte quasi le 11 a.m. quando ho chiesto alla reception informazioni su come raggiungere Hsipaw, località in territorio Shan dalla quale si possono facilmente raggiungere hill tribe Palaung e Lisu: la prima possibilità sarebbe stata alle 14 utilizzando un minivan.
Ricomposto il bagaglio ho lasciato la camera dopo averne riservata una nella nuova destinazione; ho così verificato che anche il telefono funziona a singhiozzo come internet. Il mototassista di stanza alla guest house si è proposto per accompagnarmi al bus ed io ho accettato fissando l'orario. Sono stato un pò a zonzo senza entrare nemmeno in una Pagoda, principalmente per la pigrizia che mi ha preso in dipendenza del fatto di dover togliere ogni volta le scarpe.
All'1 p.m. sono ripassato alla guest house per ritirare il bagaglio e avvalermi del passaggio mototaxi, consapevole di essere in anticipo; il mototaxi è stato pronto ad accompagnarmi dopo aver pattuito lo stesso prezzo che ieri mi ero rifiutato di pagare: $ 1,5.
Arrivati dove avrei dovuto trovare il mini van ho appreso che non sarebbe stata effettuata la corsa delle 2 p.m.; stupidamente ho chiesto al mototassista se si potevano trovar delle alternative. Questi si è allontanato per investigare e poi è tornato raggiante mettendomi al corrente di un Bus alle 2 p.m. da prenotare presso un ristorante lì a fianco. Invitato a perfezionare la prenotazione mi sono seduto ad un tavolo per scrivere i miei dati sul biglietto; quando l'ho avuto in mano ho notato che la partenza sarebbe avvenuta alle 4 h 30': ma come, non doveva essere alle 2? alle 2 parte da Mandalay mi è stato spiegato. Ok.,  ma allora per me è più conveniente il minivan delle 3, ho replicato. Il mototassista mi ha chiesto nuovamente di attender e poco dopo è arrivato con la proposta di utilizzare un taxi collettivo già pronto a partire.
Solo che era al completo ed il driver cosa ha fatto? ha aperto lo sportellone della station wagon ed ha accuulato i bagagli tutti da un lato offrendomi di salire nello spazio creato e pagando $ 10: ma che, ho scritto giocondor sulla fronte? allora quello ha mosso come delle pedine i passeggeri offrendomi un posto sul sedile posteriore, ma io ho rifiutato ancora.
Dopo un altro pò mi ha fatto cenno che mi avrebbe fatto salire davanti, ma io gli ho spiegato che non intendevo nè pagare $ 10 nè viaggiare su un'auto sovraccaricata.
Ho fatto muovere i neuroni più in fretta possibile così poi ho optato per il Bus, ma impegnando il tempo dell'attesa in un giro in mototaxi alla ricerca degli edifici storici.
Solita trattativa nell'ambito della quale ho pacatamente motivato il perchè della mia posizione, facendo sorridere il mio interlocutore in quanto ritenuto responsabile del disguido, sino a che  ci siamo accordati.
Quindi altro giro, altra corsa: ad un certo punto sono stato accompagnato in un albergo extra lusso che ritenevo fosse stato realizzato in un ex edificio coloniale, mentre invece si tratta di una nuova realtà privata, dove dietro al privato spesso vi sono i capitali di China o Singapore, i due paesi che hanno stretti rapporti con i governanti Myanmar, tanto da essere riusciti a vanificare di fatto gli effetti del boicottaggio da parte dei paesi occidentali negli anni scorsi. 
Con la solita gentilezza l'addetto alla sicurezza, dopo aver dialogato via ricetrasmittente con qualcuno che ha dato l'assenso, mi ha introdotto alla reception dove una graziosa impiegata marcata China mi ha preso in carico per un giro guidato facendomi visitare anche alcune camere. Lì si vedevano solo le auto elettriche per i movimenti interni o grosse e prestigiose berline tedesche con targa locale; ho poi saputo che tanto lusso ha un costo base di $ 800 per notte, una cifra che ha dell'incredibile in questo statisticamente "povero" paese dove le disparità socio-economiche sono spinte ai massimi livelli. 
In un'altra tappa, quella al tempio Buddhista cinese, un ragazzo mi ha chiesto se potevo concedere di essere  fotografato con la sua famiglia.
All'ultima, quella ad un complesso di edifici d'epoca oggi divenuto chiesa avventista del settimo giorno, il guardiano ha iniziato un dialogo con me come se volesse convertirmi. 
Concluso il tour ho atteso brevemente prima di veder arrivare il bus alle 4.30 p.m. in punto; solo che ha effettuato una sosta con pausa di 30' e quindi è partito alle 5 p.m..
Sin che la luce me lo ha consentito ho potuto ammirare bei panorami mentre il bus procedeva a buona andatura sulla strada tutta curve che continuava a cambiare pendenza.
Ad un certo punto ho cominciato a notare dei falò nei campi e poco dopo ho realizzato che si doveva trattare del Bawgyo Paya Pwe, cerimonia che culmina nella notte di luna piena di Febbraio, esattamente come oggi è la luna.
Ho apprezzato molto l'abbinamento del driver con il mezzo meccanico: entrambi hanno dato il meglio, tanto che a fine corsa mi sono complimentato.
Devo dire che la mia esperienza tende a sconfessare le affermazioni di quanti sostengono siano pessime le condizioni delle strade; ho visto anche lavori di ampliamento in corso e mai condizioni da poter criticare lo stato della manutenzione.
Poco dopo le 8 p.m. mi sono ritrovato a destinazione; un tuk tuk mi ha depositato davanti alla guest house la quale offre varie tipologie di camere, ma per me questa notte c'è la disponibilità solo di una singola senza bagno mentre domani mi è stato detto di un posto in dormitorio da sei persone: credo che mi guarderò in giro per un'alternativa che non sarà semplice trovare.

Sabato 15; Il materasso si è rivelato buono così come il cuscino; ieri sera faceva veramente freddino ed io avevo preventivamente incrementato la copertura in dotazione ottenendo un buon risultato.
Al momento del breakfst (incluso nel prezzo) ho maggiormente valorizzato questa ghest house vista  l'abbondanza di offerta suddivisa fra western type e local type, che qui mi pare molto orientato alla China.
Non avendo nessuna intenzione di traslocare nel dormitorio ero pronto a mettermi alla ricerca di alternative quando alla reception hanno parlottato fra di loro le varie ragazze presenti e poi mi è stato comunicato che avrei potuto riportare il bagaglio nella stessa camera già utilizzata, camera che, per il prezzo che pago, risulta essere un affare! Ormai non era più orario per un trek guidato, pertanto mi sono dotato di una mappa e sono partito per un giro che poi mi ha impegnato l'intera giornata centrato su Myauk Myo, la parte antica oggi diventata un villaggio a se stante molto piacevole, ricco di case e monasteri in legno.
Proprio visitando quello denominato Bmboo Buddha ho assistito anche al pranzo dei monaci più giovani, per non dire bambini, i quali si sono accucciati attorno ad alcuni tavoli bassi e tondi mentre il loro Tutor ha iniziato una preghiera melodiosa alla quale si è presto aggiunto in coro la totalità delle voci dei piccoli
La zona è nota anche con il nome di Little Bagan per una serie di stupa sparpagliati nella campagna e in parte divorati dalla natura: il nomignolo suona esagerato, ma un certo charme accomuna le due località.
Dopo aver minuziosamente gustato il luogo mi sono trovato un posto all'ombra dove riposarmi nell'ambito del recinto di un monastero; il silenzio era quasi assoluto e tutto ciò che mi circondava mi è sembrato perfetto.
Come diceva il nonno nel film "piccolo grande uomo": questo è un giorno giusto per andarsene; le sue previsioni sono risultate più volte errate tanto da doversene stare ancora un pò fra i vivi, e così è stato oggi anche per me.
Quando a malincuore mi sono deciso a riprendere il cammino era già passata l'una e sulla strada, subito dopo, ho incontrato "Pop Corn Garden": sbirciando dal cancello ho visto un posto assai tranquillo dove, all'ombra e assai diradati fra loro, vi erano non più di una decina di westerns intenti a prendersi del puro relax.
Una non giovane donna capace nel suo mestiere e english speaking mi ha avvicinato elencandomi ciò di cui avrei potuto fruire in loco: perchè non godere della pace di questo giardino? mi sono deciso per un local back cafe servito in maniera atipica in quanto tutte le postazioni erano prese ed io non avevo voglia di condividerne una con chi era già intento o a leggere, o a scrivere, o se ne stava beatamente in coppia.
Alla tipa che stava manifestando la sua difficoltà ho indicato un lettino di bamboo isolato che poteva essere utilizzato come appoggio e lei, felice, ha subito reperito una sedia da affiancare.
Mentre attendevo mi è prima stata servita della papaia e poi, scusandosi per il tempo impegnato (forse hanno dovuto tostare i chicchi appositamente?), assieme al caffè mi è stato portato un piattino con fried bean: questi bean sono di colore marroncino, ma per il resto sembrano piselli, e impastellati  e poi fritti diventano un gustoso passatempo.
Quando alcuni fra i presenti hanno iniziato a togliere il disturbo mi sono spostato su un vero tavolo piuttosto grande; stavo prendendo delle note e questo era decisamente più comodo.
Mentre ero intento nelle mie cose la tipa mi ha chiesto di poter far accomodare lì l'ultimo arrivato; questi non ha perso tempo ad attaccare bottone distogliendomi dalle mie faccende.
Alla fine ho saputo che si trattava di uno svedese residente a Stokholm spesso viaggiatore nei paesi del sud est asiatico.
Quando ho continuato il mio giro è stato per raggiungere un Nat Shrine: questa dei Nat è una curiosità che mi ha preso dopo tanti Buddha, Stupa e Pagode; per di più sono gli spiriti adorati precedentemente all'avvento del buddhismo, oggi implorati per le vicende del presente mentre a Buddha si implora per la vita successiva.
Come ultima tappa ho toccato Shan Palace trovandovi una realtà inattesa: nell'unica sala accessibile una signora attempata stava rispondendo a quesiti posti da alcuni western presenti ed io sono stato subito invitato ad unirmi al gruppetto.
La storia è lunga e drammatica ed io cercherò di riassumerla così: l'ultimo principe Shan, Sao Kya Seng, fu fatto fuori dai militari nel 1962,  evento descritto dalla moglie austriaca Inge Sargent nel libro "Twilight over Burma:My Life as a Shan Princess".
Gli eventi in questa terra sembrano ripetersi se si pensa che il nipote del defunto, Donald, che accompagnava i turisti a visitare questo sito, nel 2005 fu arrestato e condannato a 13 anni per esercizio abusivo del mestiere di guida in quanto privo di regolare licenza! Nel 2009 fu rilasciato con restrizioni, fra le quali quella inerente al fatto che se avesse ancora comunicato con foresti sarebbe tornato in gattabuia.
Conoscevo questa storia, ma mai averi immaginato che avrei conosciuto la sorella di Donald - attualmente ancor in vita e residente a Taunggyi - la quale, con le aperture governative in atto dal 2010, ha sostituito il fratello nel far visitare la casa agli stranieri raccontando loro la vicenda;  la donazione finale richiesta è poi un fatto che va a discrezione individuale.
Il fatto di aver scoperto passo dopo passo una piccola area di questo territorio è stata una bella esperienza,  condita da qualche incontro, anche se qui è rara la conoscenza dell'inglese da parte dei locali i quali sono forse anche più timidi, o comunque non avezzi al contatto con il foresto se si pensa che da poco è stato concesso agli stranieri di muoversi in questo territorio, territorio che in parte rimane ancora loro interdetto

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