sabato 11 gennaio 2014

Parco Archeologico Angkor Wat - terzo e ultimo giorno





Con oggi scade il mio tempo dedicato alla civiltà Khmer; prima il tuk tuk è arrivato Roluos Group rappresentato da: 
Lolei-Hiundu, 





Bakong-Hindu,












Preah Ko-Hindu/Shiva 








dopo Ta Som - Buddhist, 

















Neak Pean - Buddhist, 






Preah Kahn - Buddhist, 


















quindi ascesa alla collina dove è sito Phnom Bakheng - Hindu/Shiva, in posizione dominante su Angkor Wat.














Pochi bambini in giro, i "cream crakers" che avevo appositamente acquistato per loro alla fine sono serviti alla mia alimentazione per mancanza di posti ristoro dove sono venuto a trovarmi durante l'orario canonico. 
Ho percepito anche un minore assillo da parte dei  venditori; complessivamente poca gente, ampi spazi agricoli e foreste fra un sito e l'altro.
Ho accuratamente evitato di trovarmi nell'ultimo sito, ufficialmente consigliato nell'ora del "sunset", quando una massa umana multietnica disordinatamente muove all'assalto della vetta dove non possono accedere più di trecento persone nello stesso momento. 
In serata ho poi rinunciato presto a muovermi nella ressa notturna anche per evitare di dover rispondere ogni due per due alle continue offerte di qualcosa, incluso quelle inerenti a prestazioni sessuali lanciate da appiccicosi intermediari: quello delle prestazioni sessuali qui in Cambodia è un argomento sul quale riflettere.
Dati Unicef evidenziano che una percentuale fra il 30 ed il 35% di tutti i prestatori d'opera del settore "sesso" nella sub regione del Mekong è rappresentata da ragazzi e ragazze fra i 12 ed i 17 anni di età!
Resta da accertare l'attendibilità di questi dati che da altri non vengono riconosciuti per buoni. 
Per non parlare della vendita di bimbi molto più piccoli per soddisfare le voglie sessuali non solo degli Westerns; ma prima di sbilanciarmi preferisco acquisire dati ufficiali in materia.
Stringate considerazioni su Siem Reap: ho apprezzato la natura nella quale è inserita, la ricchezza artistica espressa dalla grande civiltà Khmer, non ho apprezzato il tipo di rapporto che gli indigeni tengono con il forestiero inteso, senza alcun distinguo,  prevalentemente come risorsa da scuoiare: qui è stato l'afflusso in poco tempo di masse inattese a realizzare la differenza di comportamento rispetto ad altre aree rimaste più genuine.  
La conoscenza del territorio cosparso di tangibili segni dell'antica civiltà, sebbene parziale pr quanto mi concerne (ma già a questo livello è stata quasi una indigestione)  credo rappresenti un grande valore aggiunto al baglio culturale individuale di chiunque voglia accedervi. 

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