Martedì
12.03 – Giornata trascorsa a bordo; ho così potuto lavorare per
predisporre l'imbarco.
Operazione
apparentemente indolore; in realtà, così come era avvenuto alla
partenza dall'Europa, ci vuole tanta pazienza e inviare dati e/o
documenti più volte prima di essere sicuri di aver fatto un passo
avanti.
Sembra
che non vengano lette con attenzione le mails e quindi le
informazioni non vengono recepite per intero.
Dall'inizio
dei contatti mi preoccupo di avere indicazioni circa l'indirizzo dove
presentarmi una volta raggiunta Panama city in quanto la compagnia
dispone di più sedi: la più attrezzata sembra essere quella di
Balboa, sul Pacifico, mentre l'imbarco avverrà a Manzanillo, nella
sponda opposta sita a circa 80 km. di distanza.
Ho
scambiato su questo argomento diverse emails con tutti i livelli con
i quali sto tenendo i contatti, ma ancora non mi è stato comunicato
nulla in merito.
Altro
esempio è quello relativo alla quotazione del trasporto; in una
delle ultime comunicazioni ricevute in proposito ho notato che mi era
stato inoltrato un allegato nuovo in merito, anche più conveniente,
ufficiale più dei precedenti in quanto portava un numero assegnato.
Oggi
mi è stato chiesto da Panama se disponessi già di una quotazione,
quotazione che peraltro avevo già girato a questo ufficio.
Per
scrupolo mi sono rivolto alla sede negli U.S.A. per avere conferma
definitiva e, con mia sorpresa, mi è stato chiarito che l'ultima
quotazione, la più vantaggiosa, non è quella giusta.
E'
stata quindi una giornata moderatamente stressante e solo con il
calar del sole ho ricevuto la conferma circa la prenotazione.
Ora
mancano ancora molti altri passaggi da effettuare e sarebbe mia
intenzione sbrigarli di persona in loco nel rispetto della tempistica
comunicatami: spero solo di scoprire il dove in tempo utile.
Anche
con il volo aereo prescelto ho trovato difficoltà: on line la
compagnia espone determinati importi, però la prenotazione on line
viene rifiutata.
Mi
sono rivolto alla casa madre by mail, questa mi ha rimandato ad una
sede negli U.S.A. la quale mi ha spiegato che in determinati paesi la
compagnia non è abilitata a vendere on line i biglietti aerei. Sono
stato indirizzato al responsabile commerciale di area che risiede
giusto a San Josè ed a questi mi sono rivolto by mail.
La
risposta non si è fatta attendere, solo che il costo è
assolutamente diverso da quello pubblicizzato.
Mi
sono così deciso a replicare a tutti evidenziando il fatto che da
nessuna parte del sito sono citate eventuali limitazioni applicative.
Avrei forse potuto anche evitare, ma oggi ho avuto sempre a
disposizione la connessione e l'ho utilizzata fra un visita del
meccanico ed un'altra successiva.
Si
perché anche la storia del blocchetto d'avviamento che ieri sembrava
già risolta in realtà ha avuto un suo decorso.
Quando
il primo meccanico si è presentato (una figlia studia canto in
Italia da otto anni) per disarmare le plastiche, una volta messo a
nudo il blocchetto si è fermato chiedendo l'intervento del
responsabile del settore officina.
Quando
anche Francisco ha potuto mettere il naso io già avevo capito che il
ricambio nella loro disponibilità è quello attualmente montato e
non è applicabile ad un mezzo del 1990.
Ho
chiesto di inventarsi qualche cosa, tipo uno sdoppiamento delle
funzioni del blocchetto; invece è stato convocato uno specialista in
serrature che, a causa del traffico del mattino, si è presentato
alle 10.30. Dopo aver maneggiato per un po' la chiave sembrava girare
bene, ma io ho insistito per lo smontaggio della parte e la sua
revisione: avevo già assistito pochi giorni fa alla finta
resurrezione della parte per poi trovarmi in braghe di tela 200 km.
oltre!
Allora
è stato smontato l'intero blocchetto per essere lavorato nel
laboratorio dello specialista, ed io ho colto l'occasione per
affidargli anche la parte bloccasterzo che era stata tolta a Jinotega
pensando fosse la responsabile del blocco subito: appuntamento per le
ore 15.
Ecco
anche perché non sono riuscito a muovermi, ma mi riprometto di farlo
domani.
Quando
il tipo è tornato ho effettuato varie prove con risultato sempre
positivo, quindi non mi resta che incrociare le dita.
Ho
poi parlato un po' con Francisco sia per poter restare qui questa
notte ed anche la prossima, sia per chiedergli dove potrò incrociare
uno dei tanti centri commerciali all'americana descritti dalla Lonely
Planet.
Oltre
alle necessità correnti ho bisogno di acquistare una valigia; quella
che avevo al seguito, già non in buone condizioni, a causa di un
sovraccarico di carte le si è rotto il manico e pertanto non è più
utilizzabile.
Francisco
si è offerto di accompagnarmi personalmente con la sua auto domani
per questo acquisto, in perfetta sintonia con la disponibilità verso
lo straniero che ho sempre incontrato.
Con
oggi si chiude il nono mese da che sono in viaggio, un periodo
durante il quale la genia umana è in grado di riprodursi:
personalmente non ho pretese in tal senso, ho solo bisogno di rigenerarmi.
Con
grande serenità ho preso la mia decisione: l'accoppiata Nomade torna
a casa, l'uno via mare e l'altro via aerea, entrambi mossi dalle
stesse necessità.
Dopo
aver avuto la conferma della disponibilità del posto per il Nomade
su ruote sulla nave che attraccherà il 23 (proveniente dall'Asia)
per proseguire il giorno successivo (dopo aver toccato vari porti
nord americani arriverà a Zeebrugge il 13.04), ora potrò pensare
seriamente al biglietto aereo.
Da
qui all'imbarco ci sono ancora almeno 1.000 km. da percorrere; conto
di suddividerli in modo da arrivare con il giusto margine di tempo,
cercando di guardarmi attorno prima di lasciare definitivamente il
Centro America con l'idea di non avergli dedicato le attenzioni che
si merita.
Nessun commento:
Posta un commento