mercoledì 13 marzo 2013

Fumata bianca: decisione presa


Martedì 12.03 – Giornata trascorsa a bordo; ho così potuto lavorare per predisporre l'imbarco.
Operazione apparentemente indolore; in realtà, così come era avvenuto alla partenza dall'Europa, ci vuole tanta pazienza e inviare dati e/o documenti più volte prima di essere sicuri di aver fatto un passo avanti.
Sembra che non vengano lette con attenzione le mails e quindi le informazioni non vengono recepite per intero.
Dall'inizio dei contatti mi preoccupo di avere indicazioni circa l'indirizzo dove presentarmi una volta raggiunta Panama city in quanto la compagnia dispone di più sedi: la più attrezzata sembra essere quella di Balboa, sul Pacifico, mentre l'imbarco avverrà a Manzanillo, nella sponda opposta sita a circa 80 km. di distanza.
Ho scambiato su questo argomento diverse emails con tutti i livelli con i quali sto tenendo i contatti, ma ancora non mi è stato comunicato nulla in merito.
Altro esempio è quello relativo alla quotazione del trasporto; in una delle ultime comunicazioni ricevute in proposito ho notato che mi era stato inoltrato un allegato nuovo in merito, anche più conveniente, ufficiale più dei precedenti in quanto portava un numero assegnato.
Oggi mi è stato chiesto da Panama se disponessi già di una quotazione, quotazione che peraltro avevo già girato a questo ufficio.
Per scrupolo mi sono rivolto alla sede negli U.S.A. per avere conferma definitiva e, con mia sorpresa, mi è stato chiarito che l'ultima quotazione, la più vantaggiosa, non è quella giusta.
E' stata quindi una giornata moderatamente stressante e solo con il calar del sole ho ricevuto la conferma circa la prenotazione.
Ora mancano ancora molti altri passaggi da effettuare e sarebbe mia intenzione sbrigarli di persona in loco nel rispetto della tempistica comunicatami: spero solo di scoprire il dove in tempo utile.
Anche con il volo aereo prescelto ho trovato difficoltà: on line la compagnia espone determinati importi, però la prenotazione on line viene rifiutata.
Mi sono rivolto alla casa madre by mail, questa mi ha rimandato ad una sede negli U.S.A. la quale mi ha spiegato che in determinati paesi la compagnia non è abilitata a vendere on line i biglietti aerei. Sono stato indirizzato al responsabile commerciale di area che risiede giusto a San Josè ed a questi mi sono rivolto by mail.
La risposta non si è fatta attendere, solo che il costo è assolutamente diverso da quello pubblicizzato.
Mi sono così deciso a replicare a tutti evidenziando il fatto che da nessuna parte del sito sono citate eventuali limitazioni applicative. Avrei forse potuto anche evitare, ma oggi ho avuto sempre a disposizione la connessione e l'ho utilizzata fra un visita del meccanico ed un'altra successiva.
Si perché anche la storia del blocchetto d'avviamento che ieri sembrava già risolta in realtà ha avuto un suo decorso.
Quando il primo meccanico si è presentato (una figlia studia canto in Italia da otto anni) per disarmare le plastiche, una volta messo a nudo il blocchetto si è fermato chiedendo l'intervento del responsabile del settore officina.
Quando anche Francisco ha potuto mettere il naso io già avevo capito che il ricambio nella loro disponibilità è quello attualmente montato e non è applicabile ad un mezzo del 1990.
Ho chiesto di inventarsi qualche cosa, tipo uno sdoppiamento delle funzioni del blocchetto; invece è stato convocato uno specialista in serrature che, a causa del traffico del mattino, si è presentato alle 10.30. Dopo aver maneggiato per un po' la chiave sembrava girare bene, ma io ho insistito per lo smontaggio della parte e la sua revisione: avevo già assistito pochi giorni fa alla finta resurrezione della parte per poi trovarmi in braghe di tela 200 km. oltre!
Allora è stato smontato l'intero blocchetto per essere lavorato nel laboratorio dello specialista, ed io ho colto l'occasione per affidargli anche la parte bloccasterzo che era stata tolta a Jinotega pensando fosse la responsabile del blocco subito: appuntamento per le ore 15.
Ecco anche perché non sono riuscito a muovermi, ma mi riprometto di farlo domani.
Quando il tipo è tornato ho effettuato varie prove con risultato sempre positivo, quindi non mi resta che incrociare le dita.
Ho poi parlato un po' con Francisco sia per poter restare qui questa notte ed anche la prossima, sia per chiedergli dove potrò incrociare uno dei tanti centri commerciali all'americana descritti dalla Lonely Planet.
Oltre alle necessità correnti ho bisogno di acquistare una valigia; quella che avevo al seguito, già non in buone condizioni, a causa di un sovraccarico di carte le si è rotto il manico e pertanto non è più utilizzabile.
Francisco si è offerto di accompagnarmi personalmente con la sua auto domani per questo acquisto, in perfetta sintonia con la disponibilità verso lo straniero che ho sempre incontrato.
Con oggi si chiude il nono mese da che sono in viaggio, un periodo durante il quale la genia umana è in grado di riprodursi: personalmente non ho pretese in tal senso, ho solo bisogno di rigenerarmi.
Con grande serenità ho preso la mia decisione: l'accoppiata Nomade torna a casa, l'uno via mare e l'altro via aerea, entrambi mossi dalle stesse necessità.
Dopo aver avuto la conferma della disponibilità del posto per il Nomade su ruote sulla nave che attraccherà il 23 (proveniente dall'Asia) per proseguire il giorno successivo (dopo aver toccato vari porti nord americani arriverà a Zeebrugge il 13.04), ora potrò pensare seriamente al biglietto aereo.
Da qui all'imbarco ci sono ancora almeno 1.000 km. da percorrere; conto di suddividerli in modo da arrivare con il giusto margine di tempo, cercando di guardarmi attorno prima di lasciare definitivamente il Centro America con l'idea di non avergli dedicato le attenzioni che si merita.

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