martedì 12 marzo 2013

Assistenza FIAT a San José


Lunedì 11.03 – I rumori della campagna seguono regole diverse da quelle dell'andamento luce buio; praticamente sono sempre attivi, almeno qui in questo lembo di Costa Rica dove mi è capitato di sostare.
Ciò ha agevolato lunghi periodi di dormiveglia pieni di pensieri/sogni: penso abbia a che fare con la decisione che ho maturato in pectore, la quale è venuta dal profondo ma ha bisogno di effettuare il suo radicamento.
Al risveglio definitivo, avvenuto verso le 5.20 a.m., mi era rimasto in mente la problematica della chiave di accensione motore così, durante la prima ora e mezza di guida, ho intravisto delle similitudini fra la situazione del Nomade metallico e quella dell'umano.
Se la chiave si blocca il motore non gira e l'avaria è di quelle da lasciarti a piedi, se il viaggio non continua il tuo motore si atrofizza e ti fermi.
Questa è stata una prima grossolana pensata che ha subito lasciato spazio a considerazioni più sofisticate e profonde, imperniate sul legittimo diritto a cambiare così come nulla è per sempre nella nostra vita.
Ci vuole coraggio a non voler stare responsabilmente dentro a degli schemi, a voler mettersi in discussione senza limite di tempo, a riconoscere che c'è dell'altro attorno a noi o che ci può essere un modo diverso di guardarsi attorno, senza esclusioni a priori.
In questi giorni sto ricevendo alcune mail da persone conosciute durante la mia permanenza a San Rafael: mi ha colpito leggere “ Sei venuto come una benedizione del Signore che mi ha fatto pensare e vedere le cose di un´altra maniera”, perché io non sono andato lassù per insegnare ma per vedere e capire altre realtà, certamente senza starmene in silenzio, ed è bastato questo per stimolare altre menti con semplici considerazioni.
Così come inviando una foto alla persona ripresa è bastato per essere ricambiato con: “Muchas gracias Gaetano, por la foto, recuerde siempre a las amistades que hizo en Nicaragua”: questo conferma l'importanza dei rapporti umani, semplici, quelli che vengono percepiti al di fuori del ragionamento, come mi ha ben evidenziato Damiano: “Gaetano, buon viaggio per le Americhe. Cristoforo Colombo sognó vederle e tu stai seguendo il suo sogno. Che il Signore ti accompagni e ti faccia gustare a ogni fermata, la bellezza di questi popoli che custodiscono il grande valore della relazione umana”.
La chiave di tutto questo è la semplicità, qualità che spesso ho forse inconsapevolmente considerato come figlia di un dio minore rispetto al pensiero sofisticato e sfaccettato: ebbene, oggi qui faccio ammenda dei miei errori cospargendomi il capo di cenere , e poi si vedrà.
Tanti anni fa, e parliamo della fine degli anni settata, un luminare delle scienze sociali, tale Dr. Prof. Cesa Bianchi, illustre docente universitario a Milano, dopo esserci conosciuti ebbe modo di dirmi che, per le mie caratteristiche , avrei dovuto stare di più in mezzo alla gente piuttosto che isolarmi, nel senso che, secondo il suo pensiero, avrei avuto da guadagnarci sia io che gli altri.
Da allora ho visto molte lune nella mia vita, ma negli ultimi dieci anni la mia dimensione è stata quella dell'eremo (così intendo la mia casa sulla collinetta di Sestri) o di Monpilote prima e del Nomade ora (non sarebbe nemmeno da precisare che mi sto riferendo alla “casita rodante” come è stata chiamata in Centro America), in perfetta contrapposizione alla profezia del luminare.
Per non farla troppo lunga do un taglio e torno alla quotidianità: dicevo che dopo 1.30 di guida, alle 7 a.m. mi sono fermato sia per la colazione che per cucinare. La CA 1, sino ad ora più trafficata, è andata via via diminuendo di carico rotabile e per lunghi tratti ho avuto la sensazione di essere da solo sul manto d'asfalto che si protende su un territorio di colore giallo rossiccio, sul quale mandrie di bovini hanno il loro da fare a cercare di sfamarsi .
Centri urbani pochi, tanto da avere difficoltà a trovare la possibilità di connessione della quale oggi avevo grande bisogno. Arrivato a 50 km. dalla capitale, megalopoli da quasi 5 ml. di abitanti, mi sono inoltrato in Palmira: qui addirittura al Parque ci sarebbe stata la possibilità gratuita di WiFi, solo che la mia computadora si collegava ma non trovava accesso.
Ho dovuto girare un'ora chiedendo a destra e sinistra e alla fine sono approdato alla biblioteca comunale dove ho dovuto utilizzare una postazione fissa poco aggiornata nei programmi (non era dotata di google chrome) e dalla tastiera differente rispetto alla mia.
E' stata una sessione di quasi un'ora, poco produttiva, tanto che mi ero ripromesso di cercare ancora più avanti.
Più avanti, raggiungibile con salite e discese, inizia la grande periferia di San José percorsa dalla solita CA 1 che però qui diventa circa un'autostrada, con tanto di pedaggio da pagare.
I miei obiettivi avrebbero dovuto interessare i seguenti punti: 1) trovare la sede Fiat, 2) trovare la connessione, 3) trovare uno dei tanti centri commerciali all'americana per dotarmi di una valigia.
Il tutto senza una mappa cartacea della città, senza l'aiuto di Garmin che non ha le mappe digitali, con il solo buon senso e un pizzico di intuito: veramente un po' pochino!.
Devo dire che ho iniziato l'operazione con poca fiducia, quella di chi sta cercando l'ago nel pagliaio.


Specialmente quando si è trattato di stare su una circonvallazione o di penetrare la città: il caso ha voluto che seguissi questa seconda ipotesi convinto che avrei dovuto svoltare per l'altra. Ormai era fatta, possibilità di inversioni zero, traffico intenso che ti spinge senza lasciarti tregua.


A un certo punto ho adocchiato una concessionaria Nissan e mi sono fermato per informazioni o per consultare una guida telefonica.
Delle persone interpellate è stato un guardiano quello che mi ha ben indirizzato: con i pochi riferimenti a disposizione sono arrivato all'obiettivo 1) come un sasso scagliato da una fionda.


Lì sono stato fatto accomodare di fronte ad una giovane operante su un computer alla quale ho cercato di spiegare nel mio orribile pseudospagnolo la situazione; dopo un po' l'ho invitata a salire a bordo e a rendersi conto di persona, magari convocando anche un meccanico.
La ragazza ha capito e mi ha trascinato sino all'officina per colloquiare con il responsabile; ne è emerso che domattina dovrebbero essere in grado di effettuare un intervento risolutivo, ma prima di cantar vittoria preferisco attendere.


Ho posto la questione di dove sostare per la notte e la giovane, dopo aver interpellato il gerente, me lo ha presentato: il Sig. Carlos Munoz Herrera è stato di una gentilezza esemplare consentendomi l'immediato accesso e preoccupandosi del fatto che alle 17 dal cancello non sarebbe più passato nessuno. No problem per me, visto che potrò utilizzare la connessione WiFi dedicata ai clienti e quindi poter svolgere tutto quel lavoro che avevo bisogno di dipanare: contatti con compagnie di navigazione per l'imbarco a Panama, prenotazione di un volo per me ed altri ammennicoli del genere.


Si perché si fa tutto on line, ma a me è capitato che i dati non venissero recepiti dal sistema e rimanessi sempre al palo: ecco il perché di tante comunicazioni incrociate con i vari settori delle organizzazioni interpellate.
Per domani spero di chiudere il cerchio e di incastrare le tessere mancanti: se le comunicazioni continueranno a viaggiare senza intoppi, domani mattina, mentre al Nomade sarà cavato il dente (si fa per dire), potrò ulteriormente connettermi come piace a me e saperne di più.


Ho avuto modo di parlare un po' con Carlos ed il responsabile dell'officina: entrambi sono stati per lavoro in Italia ma non sono in grado di esprimersi in italiano anche se lo comprendono.
Ho chiesto se Marchionne è contento di loro e mi hanno detto che sì in quanto negli ultimi tre anni hanno sviluppato molto la penetrazione sul mercato.
In questi casi dipende sempre dal punto di partenza: se questo era vicino allo zero, come io credo, basta poco a fare risultati percentualmente interessanti, salvo verificare su quali volumi sono stati ottenuti.
Da che viaggio per il Centro America, solo sulle strade di Costa Rica ho incrociato due Iveco Daily: non mi sono sembrati molti, specialmente in riferimento ai veicoli con il marchio Renault e Citroen/Peugeot.
Davanti alla concessionaria ho fotografato due strane vetturette delle quali on sapevo nulla: una è un prototipo e l'altra non ho capito se è in produzione.
Avevo letto che San Josè, posizionata oltre quota 1.100 m.s.l.m., gode di un buon clima: infatti questa sera, per la prima volta dopo aver lasciato San Rafael, ho sentito la necessità di chiudere le finestre al calar del sole. 

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