Sabato
09.03 – Giornata rallentata dalla temperatura che contribuisce a
togliermi energie: ancora prima di mettermi in movimento ho dovuto
creare un blocco nella rotazione della chiave di avviamento onde
evitare di non riuscire a girarla: in pratica la chiave deve rimanere
sempre nel suo alloggiamento in una posizione che consenta lo
spegnimento del quadro ma non la sua fuoriuscita perché il problema
originale non solo non è stato risolto con l'iniezione di un olio
speciale, anzi, mi da la sensazione che sia peggiorato. In queste
condizioni è a rischio anche l'imbarco se il veicolo deve essere
affidato a terzi: in Costa Rica vedrò cosa potrò escogitare.
Andando
sull'operativo, in mattinata ho visitato il mercado artisania de
Masaya con connessione a seguire, poi mi sono spostato a Granada, sul
lungolago, alla ricerca di ombra e di un filo di vento.
Successivamente
ho visitato il centro storico effettuando anche una connessione,
quindi, a pomeriggio inoltrato, ho proseguito sino a San Jorge per
sosta notturna (altre discrepanze con le indicazioni avute), pensando
di raggiungere Isla de Ometepe domattina, due coni vulcanici, uno de
agua ed uno de fuego, patrimonio Unesco (ma non ne sono così sicuro,
la stanchezza mi fa perdere interesse e l'idea di trascorrere una
giornata arroventata ancora di più).
Il
mercato artigianale a Masaya non ha destato in me entusiasmi: belli i
colori, interessanti alcuni oggetti in legno, prezzi in USD a
testimonianza che i nordamericani qui ci bazzicano, ma di mercanzie
ormai ne ho già viste troppe ed mi sembrano ripetitive.
Altra
musica a Granada: è la città più antica del continente essendo
stata fondata dagli spagnoli nel 1524.
Situata
in area di vulcani, gode dell'influsso delle acque di un grande lago
(accesso a pagamento) ed è una meta per turisti; in città ovunque
vengono proposti tour di ogni tipo e perciò si vedono auto, tipo
Range Rover, dedicate all'uso da parte di questa clientela.
Fra
le proposte non manca il Canopy, attività avventurosa che mi sono
reso conto avere molti estimatori pronti a rilasciare la loro
adrenalina ed a spendere delle belle cifrette.
Mi
ero fatto la bocca ad un altro tipo di Nicaragua; perciò mi
sorprendono le notevoli differenze che vado cogliendo da queste
parti, e non mi riferisco solo all'aspetto geografico.
Dopo
la zona arida attraversata ieri, il percorso odierno, in particolare
da Granada in avanti, è stata tutta un'altra cosa, fra le più
pregevoli che ho incontrato in questo paese.
Dove
mi trovo in sosta ora, immerso in un buio quasi totale, le mie
orecchie ascoltano i suoni della natura: le acque del lago risultano
increspate, spinte da un vento di una certa intensità, e le onde
prodotte non sono dissimili da quelle del mare (Adriatico).
Ho
parlato con i guardiani del parcheggio dell'imbarcadero circa la
possibilità di entrare ora che è già chiuso: me l'hanno messa giù
un po' dura, forse pensando di poter alzare il prezzo.
Ho
intervistato anche l'unico albergo aperto poco lontano da qui, ma la
richiesta di 10 USD per un parcheggio di poche ore (non avendo
prenotato dovrò muovermi alle 6 domattina) mi è sembrata eccessiva.
Sto
pensando che quasi quasi rimarrò dove sono, fronte spiaggia, così
le due entità resteranno all'asciutto.
Però
verso le 8.30 p.m. è venuto a bussarmi uno dei due armati
invitandomi a spostare il Nomade davanti al cancello di accesso; più
tardi si è fatto vivo l'altro informandomi di aver parlato con il
comandante della nave per riuscire a farmi imbarcare. Mi ha riferito
di un pacchetto completo di andata e ritorno per me ed il veicolo,
oltre alle tasse portuali, al prezzo di USD 65 contro i 35 di chi ha
la prenotazione, precisando che lui stava facendo tutto questo per
amicizia e, così dicendo, ha lasciato intendere che il maggior costo
sarà appannaggio esclusivo del comandante: sono quelle situazioni
che, al di la dei quattrini in ballo, non mi piacciono perché non
sono in linea con il mio modo di essere.
Non
sono un gringo, non sono uno che vuole raggiungere l'isola a tutti i
costi, ma soprattutto non mi piace l'estorsione: già non sono tanto
motivato, per cui deciderò domattina se imbarcarmi o meno.
Invece,
per parcheggiare all'interno sino a domattina alle 5, ci siamo
accordati su 100 Cordoba = 4 USD, importo sul quale non mi sono
messo a discutere.
Solo
che sono passato da una situazione silenziosa ad una rumorosa perché
il parcheggio confina con una discoteca o qualcosa di simile: almeno
ci fosse della buona musica, ma mi sembra tutta disco music + o –
caraibicizzata.
Domenica
10.03 – Spostamento dal parcheggio alle 5 a.m. - riaddormentamento
a bordo strada poco lontano - fastidio da faringe/laringe alterata/e.
Al
busso di chiamata all'imbarco da parte dell'armato ho risposto picche
–
- verso le 7.30 a.m. esplorazione della spiaggia lacustre e poi via per San Juan, tanto per vedere una spiaggia oceanica di questo paese prima di lasciarlo definitivamente.
- verso le 7.30 a.m. esplorazione della spiaggia lacustre e poi via per San Juan, tanto per vedere una spiaggia oceanica di questo paese prima di lasciarlo definitivamente.
A
zonzo per S.Juan dove tutto, a partire dalle nuove costruzioni
derivanti dallo sviluppo turistico del luogo (appartamenti nuovi in
condo da USD 40.000), mi è sembrato nordamerica oriented.
Essendo
domenica molte “camionete” hanno scaricato sul litorale gente
proveniente da varie località, anche lontane;
interessante osservare l'uso che viene fatto della spiaggia: i ragazzi giocano a calcio, i gruppi familiari hanno realizzato dei ripari dal sole e generalmente mangiano, altri dormono stesi sulla sabbia o sul pavimento del lungomare, altri ancora pennicano su delle amache sistemate fra i sedili degli autobus.
interessante osservare l'uso che viene fatto della spiaggia: i ragazzi giocano a calcio, i gruppi familiari hanno realizzato dei ripari dal sole e generalmente mangiano, altri dormono stesi sulla sabbia o sul pavimento del lungomare, altri ancora pennicano su delle amache sistemate fra i sedili degli autobus.
Una volta ripresa la CA 1, mancando significativi insediamenti umani, mi sono trovato al confine senza volerlo; il voltastomaco da attraversamento delle frontiere mi ha fatto ritardare l'approccio, ma alla fine è andata bene così -
- un moscone è riuscito ad autoirretirsi, ma per 25 cordoba = 1 USD di propina ci può pure stare, mentre ci sono voluti 75 cordoba = 3 USD per lasciare il paese.
Prima
di entrare in Costa Rica ho scambiato qualche parola con un italico
quasi coetaneo, viaggiatore su due ruote (dopo 4 mesi di viaggio
accusa stanchezza e mancanza di interesse proprio come me che però
sono in viaggio dal doppio del tempo): stava andando di corsa per
raggiungere S.Diego dove riposarsi nella casa di una figlia prima di
continuare per il Nord America.
La
frontiera di Costa Rica è filata via liscia e a costo zero, quindi
mi son trovato a correre su una strada che attraversa zone aride e
vulcaniche, stranamente senza traffico, in contrasto con tutti i
camions accatastati ala frontiera.
Viaggiando
ho visto diversi focolai di incendio; al momento di decidere dove
indirizzarmi per la sosta, seguendo una indicazione male
interpretata, mi sono trovato su una stradina che mi stava menando su
per i bricchi.
Prontamente
ho rimediato tornando sui miei passi e chiedendo alla polizia di
Canas Dulces dove poter sostare: a fianco alla loro sede, mi è stato
proposto, ma solo sino alle 5.30 a.m. - ok., affare fatto, ho
risposto.
Alle
8 p.m. ho 31° a bordo ed il 56% di umidità: dovrei cucinare, ma in
queste condizioni ho deciso che non lo farò!
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