martedì 12 marzo 2013

Fine settimana sofferto (mucho caliente)


Sabato 09.03 – Giornata rallentata dalla temperatura che contribuisce a togliermi energie: ancora prima di mettermi in movimento ho dovuto creare un blocco nella rotazione della chiave di avviamento onde evitare di non riuscire a girarla: in pratica la chiave deve rimanere sempre nel suo alloggiamento in una posizione che consenta lo spegnimento del quadro ma non la sua fuoriuscita perché il problema originale non solo non è stato risolto con l'iniezione di un olio speciale, anzi, mi da la sensazione che sia peggiorato. In queste condizioni è a rischio anche l'imbarco se il veicolo deve essere affidato a terzi: in Costa Rica vedrò cosa potrò escogitare.





Andando sull'operativo, in mattinata ho visitato il mercado artisania de Masaya con connessione a seguire, poi mi sono spostato a Granada, sul lungolago, alla ricerca di ombra e di un filo di vento.
Successivamente ho visitato il centro storico effettuando anche una connessione, quindi, a pomeriggio inoltrato, ho proseguito sino a San Jorge per sosta notturna (altre discrepanze con le indicazioni avute), pensando di raggiungere Isla de Ometepe domattina, due coni vulcanici, uno de agua ed uno de fuego, patrimonio Unesco (ma non ne sono così sicuro, la stanchezza mi fa perdere interesse e l'idea di trascorrere una giornata arroventata ancora di più).
Il mercato artigianale a Masaya non ha destato in me entusiasmi: belli i colori, interessanti alcuni oggetti in legno, prezzi in USD a testimonianza che i nordamericani qui ci bazzicano, ma di mercanzie ormai ne ho già viste troppe ed mi sembrano ripetitive.





Altra musica a Granada: è la città più antica del continente essendo stata fondata dagli spagnoli nel 1524.





Situata in area di vulcani, gode dell'influsso delle acque di un grande lago (accesso a pagamento) ed è una meta per turisti; in città ovunque vengono proposti tour di ogni tipo e perciò si vedono auto, tipo Range Rover, dedicate all'uso da parte di questa clientela.





Fra le proposte non manca il Canopy, attività avventurosa che mi sono reso conto avere molti estimatori pronti a rilasciare la loro adrenalina ed a spendere delle belle cifrette.






Mi ero fatto la bocca ad un altro tipo di Nicaragua; perciò mi sorprendono le notevoli differenze che vado cogliendo da queste parti, e non mi riferisco solo all'aspetto geografico.







Dopo la zona arida attraversata ieri, il percorso odierno, in particolare da Granada in avanti, è stata tutta un'altra cosa, fra le più pregevoli che ho incontrato in questo paese.
Dove mi trovo in sosta ora, immerso in un buio quasi totale, le mie orecchie ascoltano i suoni della natura: le acque del lago risultano increspate, spinte da un vento di una certa intensità, e le onde prodotte non sono dissimili da quelle del mare (Adriatico).


Ho parlato con i guardiani del parcheggio dell'imbarcadero circa la possibilità di entrare ora che è già chiuso: me l'hanno messa giù un po' dura, forse pensando di poter alzare il prezzo.
Ho intervistato anche l'unico albergo aperto poco lontano da qui, ma la richiesta di 10 USD per un parcheggio di poche ore (non avendo prenotato dovrò muovermi alle 6 domattina) mi è sembrata eccessiva.
Sto pensando che quasi quasi rimarrò dove sono, fronte spiaggia, così le due entità resteranno all'asciutto.
Però verso le 8.30 p.m. è venuto a bussarmi uno dei due armati invitandomi a spostare il Nomade davanti al cancello di accesso; più tardi si è fatto vivo l'altro informandomi di aver parlato con il comandante della nave per riuscire a farmi imbarcare. Mi ha riferito di un pacchetto completo di andata e ritorno per me ed il veicolo, oltre alle tasse portuali, al prezzo di USD 65 contro i 35 di chi ha la prenotazione, precisando che lui stava facendo tutto questo per amicizia e, così dicendo, ha lasciato intendere che il maggior costo sarà appannaggio esclusivo del comandante: sono quelle situazioni che, al di la dei quattrini in ballo, non mi piacciono perché non sono in linea con il mio modo di essere.
Non sono un gringo, non sono uno che vuole raggiungere l'isola a tutti i costi, ma soprattutto non mi piace l'estorsione: già non sono tanto motivato, per cui deciderò domattina se imbarcarmi o meno.
Invece, per parcheggiare all'interno sino a domattina alle 5, ci siamo accordati su 100 Cordoba = 4 USD, importo sul quale non mi sono messo a discutere.
Solo che sono passato da una situazione silenziosa ad una rumorosa perché il parcheggio confina con una discoteca o qualcosa di simile: almeno ci fosse della buona musica, ma mi sembra tutta disco music + o – caraibicizzata.

Domenica 10.03 – Spostamento dal parcheggio alle 5 a.m. - riaddormentamento a bordo strada poco lontano - fastidio da faringe/laringe alterata/e.
Al busso di chiamata all'imbarco da parte dell'armato ho risposto picche –




- verso le 7.30 a.m. esplorazione della spiaggia lacustre e poi via per San Juan, tanto per vedere una spiaggia oceanica di questo paese prima di lasciarlo definitivamente.





A zonzo per S.Juan dove tutto, a partire dalle nuove costruzioni derivanti dallo sviluppo turistico del luogo (appartamenti nuovi in condo da USD 40.000), mi è sembrato nordamerica oriented.





Essendo domenica molte “camionete” hanno scaricato sul litorale gente proveniente da varie località, anche lontane; 





interessante osservare l'uso che viene fatto della spiaggia: i ragazzi giocano a calcio, i gruppi familiari hanno realizzato dei ripari dal sole e generalmente mangiano, altri dormono stesi sulla sabbia o sul pavimento del lungomare, altri ancora pennicano su delle amache sistemate fra i sedili degli autobus.







Una volta ripresa la CA 1, mancando significativi insediamenti umani, mi sono trovato al confine senza volerlo; il voltastomaco da attraversamento delle frontiere mi ha fatto ritardare l'approccio, ma alla fine è andata bene così - 



- un moscone è riuscito ad autoirretirsi, ma per 25 cordoba = 1 USD di propina ci può pure stare, mentre ci sono voluti 75 cordoba = 3 USD per lasciare il paese.
Prima di entrare in Costa Rica ho scambiato qualche parola con un italico quasi coetaneo, viaggiatore su due ruote (dopo 4 mesi di viaggio accusa stanchezza e mancanza di interesse proprio come me che però sono in viaggio dal doppio del tempo): stava andando di corsa per raggiungere S.Diego dove riposarsi nella casa di una figlia prima di continuare per il Nord America.
La frontiera di Costa Rica è filata via liscia e a costo zero, quindi mi son trovato a correre su una strada che attraversa zone aride e vulcaniche, stranamente senza traffico, in contrasto con tutti i camions accatastati ala frontiera.
Viaggiando ho visto diversi focolai di incendio; al momento di decidere dove indirizzarmi per la sosta, seguendo una indicazione male interpretata, mi sono trovato su una stradina che mi stava menando su per i bricchi.
Prontamente ho rimediato tornando sui miei passi e chiedendo alla polizia di Canas Dulces dove poter sostare: a fianco alla loro sede, mi è stato proposto, ma solo sino alle 5.30 a.m. - ok., affare fatto, ho risposto.
Alle 8 p.m. ho 31° a bordo ed il 56% di umidità: dovrei cucinare, ma in queste condizioni ho deciso che non lo farò!   

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