Domenica 09.12 – La
giornata sembra più limpida sin dal mattino. Prima operazione:
testare il percorso per l'officina e capire se ci sono spazi per
l'ospitalità notturna.
Da qui a lì la strada è
scorrevole ed attraversa insediamenti di uffici posti sugli ampi
spazi della Mesa; una volta testato il percorso via per Old Town
Historic State Park.
Qui è impossibile spostarsi per strade a
viabilità ordinaria in quanto queste si innescano sempre nelle varie
Hwy che tagliano San Diego in ogni direzione.
Giunti in loco si
respira un'aria rilassata, un po' provinciale ma rassicurante, anche
se le costruzioni, sia le poche originali che quelle ricostruite,
sono tutte adibite ad attività commerciali orientate al turista,
spesso dotate di un piccolo museo riguardante l'attività che vi si
svolgeva in origine.
E così che Ezio non sa
resistere di fronte ad una confezione di carne disidratata esposta in
un negozio, questa scelta ingenera in lui la necessità di una birra
che viene trovata alla spina in un secondo locale, ma prima di
tornare a bordo opta anche per un gelato recuperato in un terzo store
dei tanti visitati.
I colori che colpiscono
la retina sono brillanti: domina il verde della vegetazione, ma ci
sono in corso differenti fioriture che creano quei contrasti che
sembrerebbero voluti da un architetto paesaggista; invece qui sono
semplicemente operati da Madre Natura!
Anche il contesto
urbanistico risulta assai gradevole nel suo insieme tanto da restare
soddisfatti della sosta che si è prolungata forse più del previsto.
A seguire il Nomade mette
le sue ruote in Downtown raggiungendo la 5th st. dove
recentemente sono stati recuperati i vecchi edifici (oggi l'area è
conosciuta con il nome di gaslampe): ora è tutto bar, ristoranti,
molta gente, impossibilità a fermarsi.
Ripresa qualche immagine in movimento abbiamo la necessità di trovare una connessione WiFi per verificare la disponibilità di Towne a trascorrere qualche ora insieme a noi.
Ripresa qualche immagine in movimento abbiamo la necessità di trovare una connessione WiFi per verificare la disponibilità di Towne a trascorrere qualche ora insieme a noi.
Praticamente giriamo a
vuoto per un bel po' cercando di spostarci verso l'esterno fintanto
che ci viene in aiuto un Office Depot: scopriamo così che l'amico ha
già predisposto tutto, incluso il ristorante per la cena.
Raggiungiamo la sua
abitazione verso le 18; così possiamo ammirare dalle ampie vetrate
del salone uno spettacolare panorama in notturna. La sua casa è
grande, la cucina attrezzatissima, ma lui non la utilizza quasi per
niente e si serve di vari ristoranti nella zona.
Scegliamo di sorseggiare
un “Orangello” dell'Arizona fra le varie possibilità offerte;
dopo un'oretta di brillante conversazione Towne ci fa salire sulla
sua Lexus e ci conduce al ristorante dove consumiamo una cena
all'insegna del Pacific seafood accompagnata da vino bianco francese:
un tocco di raffinatezza che non guasta!
Prima di rientrare Towne
ci porta in un quartiere vicino alla sua abitazione dove gli abitanti
sono esageratamente orientati alle prossime festività: non si tratta
solo di luminarie e di effetti speciali, ma proprio della
realizzazione di una Disneyland sul tema della Natività.
Peraltro sono numerose le
case più o meno addobbate in giro per le colline di San Diego così
come si incontrano diverse persone che indossano qualche capo di
vestiario che ricorda il prossimo evento in calendario.
Per concludere ci
fermiamo in un locale che offre Frozen Yogurt, particolarmente
apprezzato da Ezio; dopo aver avuto la disponibilità a sostare per
la notte davanti a casa sua (strada pendente=no buono!), ci
accomiatiamo da Towne con rammarico in quanto, nelle poche ore
trascorse insieme, ci siamo resi conto delle tante qualità della
persona e ci piacerebbe poterlo incontrare ancora, magari in Italia.
Alla fine optiamo per
trascorrere la notte lì dove abbiamo passato le precedenti:
sorpresa, questa sera ci sono altri due soci già piazzati.
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