venerdì 21 dicembre 2012

La traversata


Martedì 18.12 – In prima mattinata, al momento di utilizzare la connessione WiFi dell'Hotel Palomar, Sergio Gomez, uno dei due fratelli titolari dell'esercizio, si è avvicinato al Nomade desideroso di offrire informazioni e notizie sui dintorni.



Sergio si è rivelato essere la memoria storica dell'albergo ed è stato felice di segnalare le particolarità del locale degne di essere riprese fotograficamente; ha raccontato di personaggi che l'hanno frequentato sin dal 1963, momento della sua apertura, americani famosi che sono venuti qui principalmente per la caccia, come l'ex presidente Eisenawher, Bing Crosby, John Wayne, e più recentemente personaggi interessanti come una tipa svedese che dal Canada era in viaggio in bici da sola diretta verso la “tierra del fuego”, oppure un tipo in BMW in giro per il mondo costantemente, o il torinese titolare della Invicta rimasto qui diverso tempo, o le conigliette di Play Boy ….e poi tanti altri provenienti da ogni parte del mondo.



Probabilmente il fatto di essere citato sulla Lonely Planet e su Routard ha indirizzato qui personaggi che amano viaggiare per conoscere luoghi, non turisti, così come l'abbondanza di cacciagione della zona sarà ben nota nel mondo venatorio.
Altra particolarità interessante: l'acqua che ho caricato nel serbatoio era calda. Sergio ha poi spiegato che a 11 km. di distanza vi è una montagna dalla quale sgorga acqua bollente, al momento non utilizzata per cure termali e simili amenità, ed è esattamente quella che ho avuto modo di immettere nel serbatoio.
L'area è identificata sulla mappa come Reserva de la Biòsfera Sierra de la Laguna: sicuramente avrebbe meritato un'escursione, chissà, forse sarà possibile in un'altra vita.




Alla partenza ci siamo lasciati con dei calorosi saluti e via per La Paz sulla Mexico 1: il traffico è scarso ed i panorami sono piacevoli. Quando si arriva a Buenavista la strada costeggia il mare per alcuni chilometri, lasciando la vista appagata da uno splendido mare attorniato da spiagge praticamente deserte alle spalle delle quali sono in fase di sviluppo degli investimenti immobiliari di pregio: mi sono augurato di non passare più da queste parti onde mantenere il ricordo dello stato attuale, consapevole che con il passare del tempo le cose sulle quali mette le mani l'uomo difficilmente migliorano.





Superato Los Barriles la strada corre all'interno sino a La Paz.
Oggi in particolare la velocità di marcia è stata sempre entro i limiti imposti dalla segnaletica stradale.




Arrivando verso la congiunzione con la Mexico 19 vi è l'indicazione che impone una brusca riduzione di velocità sino a 40 km/h. Sulla strada non c'è nessuno, il che mi ha indotto a decelerare tardivamente tanto da oltrepassare il segnale ad una velocità superiore di una decina di km/h.
All'ombra del sovrappasso stradale, dietro ai piloni, chi potrebbe esserci in attesa?
Una Dodge nera della Polizia Federale, il cui agente mi ha immediatamente segnalato con la torcia di accostare.
Ha perfettamente ragione, in questo momento sono passibile di multa.
Dopo l'approccio condotto professionalmente, l'Agente, che parla scorrevolmente in inglese, mi ha chiesto informazioni varie circa il mio viaggio sino a che mi ha comunicato che la multa per eccesso di velocità è parecchio salata, ma io ho riconosciuto il torto e lui ha deciso di non procedere alla sanzione.
Per un momento ho creduto che volesse essere compensato per questa grazia elargita, ma mi stavo sbagliando: una forte stretta di mano e di nuovo alla guida.




Prima di raggiungere Pichilingue per l'imbarco il programma prevede l'espletamento di varie incombenze: rifornimento della cambusa, rifornimento di pesos, l'acquisto di una Mappa stradale del Mexico.
Le prime due operazioni sono filate via lisce come l'olio nell'ambito di un Walmart, ma la ricerca della mappa non è andata a buon fine.
In realtà Walmart ne aveva una del 2009 che è sembrata abbastanza datata e, come dice l'adagio, chi troppo vuole nulla stringe; il Nomade si è dato da fare in lungo ed in largo sino ad ottenere un indirizzo del centro: La Ramirez, poco lontana dal lungomare dove vi è una scultura di un delfino, quindi puntare verso la chiesa ed il gioco è fatto!




Con queste indicazioni il Nomade è riuscito a raggiungere la meta: tanta fatica per apprendere che La Ramirez teneva solo mappe della città e della Baja California!
Di fronte a questa realtà l'acquisto è stato rimandato a dopo l'arrivo a Topolobampo.
Dovendo presentarsi per le operazioni doganali con largo anticipo, alle 17.45 il Nomade è arrivato davanti alla biglietteria della TMC dove è presente la solita addetta dai capelli neri, prosperosa e sorridente.




Ella ha spiegato che prima del biglietto bisogna passare la dogana, quindi andare alla bascula e poi tornare lì.
La cosa mi ha puzzato di fregatura da subito; questo non è un ferry bensì un cargo e le regole sono diverse, sembrano fatte apposta per cambiare il costo del passaggio all'ultimo momento.
Infatti è bastato tornare nell'ufficio per apprendere che il prezzo non sarebbe stato quello preventivato, e ciò sulla base di quanto scritto da un addetto alla bascula: dopo lunghe discussioni nelle quali è intervenuto anche il comandante della nave, dopo aver spiegato che con un prezzo maggiore rispetto a quello praticato dall'altra compagnia per il Nomade non sarebbe stato conveniente l'imbarco, dopo aver appreso che il cargo non è attrezzato per offrire una traversata con gli standard di comfort dei ferry, dopo aver esaminato l'ultima proposta economica ed aver avuto la conferma che la traversata sarebbe durata 10 ore contro le 7 dell'altra compagnia, il Nomade ha salutato tutti ed è uscito dall'area doganale con l'intento di perfezionare il passaggio con la Baja Ferries domattina, orario di primo possibile imbarco alle 14.30.
In un viaggio di questo tipo possono insorgere inconvenienti di ogni genere in qualsiasi momento, come questo; perciò bisogna essere flessibili e rapidi nel prendere le decisioni, anche se queste possono destare perplessità in chi non è abituato ad affrontare situazioni che apparentemente possono sembrare già definite: tutto è impermanente in questa vita, ciò è risaputo dai saggi, ma per molti di noi può comunque essere tanto difficile farsene una ragione! (anche perché spesso c'è solo da accettare che non c'è una ragione).



Mercoledì 19.12 – Il giorno della traversata – Stamane l'ufficio Bajaferries ha aperto ben oltre le 8, quindi l'equipaggio del Nomade ha atteso pazientemente che le impiegate super tirate dai capelli ed occhi corvini, con le estremità poggianti su un piedistallo di alcuni centimetri da terra, a loro volta sorrette almeno da un tacco 17, ma più verosimilmete 20, con i loro balconcini ben piazzati decidessero di dare l'avvio alle danze.
Oggi l'interlocutrice è stata Katia, sorridente e dal profilo fiero, ma inflessibile nel comunicare che il primo imbarco possibile per Topolobampo sarebbe stato domenica, per Mazatlan neanche parlarne.


Ecco una classica situazione che si potrebbe definire da “cul de sac”: controvoglia dopo l'episodio di ieri sera, il Nomade è costretto a superare le proprie remore per tornare presso gli uffici TMC a verificare se sarebbe ancora possibile l'imbarco in serata per Mazatlan, a questo punto senza più fare il puntiglioso sulla tariffa.
Altra compagnia, altra impiegata, più o meno stessa tipologia estetica, ma soprattutto stesso tipo di risposta: per Mazatlan il cargo è pieno, perché non provare a prendere quello di domani per Topo? Senza stare a spiegarle la rava e la fava, il Nomade chiede se potrebbe esserci una possibilità Last Minute. Forse che sì, appuntamento alle 13 per apprendere di che morte morire.


Nel farmi carico della situazione venutasi a creare mi trovo a riflettere circa il fatto che a tener vivo il filone di viaggio in Baja California è stata l'ipotesi di poter incontrare la balena grigia, ma già a San Diego l'ipotesi era decaduta in quanto non se ne era ancora vista nemmeno una lì, figuriamoci molto più a sud!
L'ospite aveva espresso la sua preferenza per questo itinerario ed io non avevo tenuto il comportamento che si addice a chi detiene il comando delle operazioni, pur disponendo di informazioni circa il fatto che in questo periodo dell'anno i traghetti sono sotto pressione per il sovraccarico di lavoro e che il costo sarebbe stato consistente (riferito al budget personale).


Ora è arrivato il momento di pagare il peccato di troppa disponibilità: in un modo o in un altro da qui è necessario muoversi.
Per impegnare il tempo il Nomade è ritornato sul Malicon per altri acquisti, ma prima di presentarsi alle 13 presso TMC, su invito di Ezio, si è ripresentato alle 11.30 davanti a Katia alla ricerca di un last minute. 


La prima risposta è stata la stessa del mattino, poi è stata ventilata una possibilità per Mazatlan che sino a quel momento era sempre stata esclusa. Dopo l'attesa affinché venisse verificato al terminale l'eventuale disponibilità arriva una risposta positiva: bene, allora perfezioniamo l'accordo. 
Il Nomade presenta il foglio redatto lunedì mattina dal loro ispettore contenente tutti i dati necessari, ma Katia chiede l'intervento di un altro ispettore per la conferma. Questo, dopo aver esaminato, riporta all'ufficio che si tratta di un mini motor home, quindi non è più valida l'allocazione del veicolo alla tariffa precedentemente indicata (auto e pick up fino a 6 metri con un ulteriore metro di lunghezza: il Nomade con bici in coda fa 6,70) di 2.300 pesos, bensì quella per veicoli sino a 8 metri per pesos 10.765!


Viene richiesto anche l'intervento di un'altra femmina superiore in grado per cercare apparentemente di voler trovare una soluzione differente, ma questa di diverso da Ponzio Pilato ha solo l'appartenenza ad un altro sesso, per il resto è una fotocopia nel modo di agire.
Sgomento: qui pare che tutti siano degli abili gatti giocolieri ed il Nomade il topino da sacrificare un po' per volta.
Quando Katia si rende conto che la differenza di prezzo è esagerata suggerisce: ma perché non prendere al volo il ferry delle 14.30 per Topo? Ma come, sino a pochi minuti fa il ferry era full ed ora dal cilindro è uscita anche questa disponibilità: proprio quando al topo è stata tolta l'ultima aria gli viene dato un po' di ossigeno per ranimarlo.
Il topo è portato a pensare che la vita valga più di qualche misero sporco pesos e, senza elaborare altre considerazioni, piuttosto che accettare la morte certa per asfissia si rende disponibile a pagare per di mantenere il proprio legame con la vita.
Al prezzo finale complessivo di pesos 6.786 viene concesso l'imbarco: grazie Katia, sei stata brava!
Via di corsa per il passaggio in Dogana prima di accedere all'imbarco; ma oggi non è stata la stessa cosa di ieri sera, oggi la fila di veicoli di ogni tipo è lunga ed i controlli doganali, affidati esclusivamente a personale femminile, sono così puntigliosi da costringere i veicoli a lunghe soste fra una verifica e l'altra.
Quando tocca al Nomade premere il pulsante collegato a due luci, una verde ed una rossa, la luce che si è accesa è stata quella rossa, quindi ispezione.
L'energica addetta è di altra pasta rispetto al suo collega maschio di ieri sera, colpisce subito il bersaglio chiedendo di aprire il garage (ricolmo di materiale da consegnare in Nicaragua per conto di Bambini nel Deserto), ma fortunatamente, avvistata una valigia, chiede che venga prelevata e posta sul tavolo per l'ispezione.
Dopo aver trafficato per estrarla e metterla dove è stato richiesto, la tipa si volatilizza: la coda resta ferma, il tempo scorre mentre la nave forse non sarà così gentile da attendere.
Mi era venuta voglia di andare oltre, ma con questa tipologia di gente meglio non scherzare; quindi ho trovato il modo di rivolgermi ad un altro addetto, l'unico maschio in circolazione, spiegando la situazione. Dopo un po' è toccato a costui completare l'opera, salire a bordo a rovistare dappertutto sino a dare il consenso a proseguire.
Finalmente il Nomade è arrivato sotto bordo in attesa della chiamata mentre l'orario della partenza viene superato. Effettivamente il ferry è stracarico ed il Nomade è stato collocato nel ventre più profondo della nave, da dove è possibile sentire il rumore del mare.


A bordo non vi è stata che la possibilità di occupare e difendere delle sedie nell'area ristorante, lasciandole solo verso le 22 quando un annuncio ha dato la comunicazione del via libera per accedere ai garages.
Appena a terra, poco dopo le 23 il Nomade ha trovato la possibilità di sosta notturna subito, all'uscita del porto: domani sveglia anticipata alle 6 per cercare di coprire gli oltre 400 km. sino a Mazatlan.

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