venerdì 21 dicembre 2012

Il giorno della "mordida"


Giovedì 20.12 – Alle 7 del mattino il Nomade è già in ordine di marcia e pronto a prendere la direzione di Los Mochis. Inizialmente Garmin non ne ha voluto sapere di segnalare il percorso sulla base delle impostazioni fornite; si è impegnato Ezio per vedere di farlo ragionare ed alla fine Garmin ha accettato nuove impostazioni prima di effettuare le sue elaborazioni.
Il Nomade stava procedendo a velocità ridotta, unico veicolo sulla strada, quando è stato avvistato l'incrocio per l'aeroporto ed il segnale che limita la velocità a 60 km/h.. Già stava procedendo sui quei valori ma, d'istinto, viene alleggerito la pressione del piede sull'acceleratore.
Contemporaneamente si materializzano due poliziotti urbani che danno indicazioni precise per accostare e fermarsi: ci siamo, mi vien da pensare, prima o poi doveva succedere un controllo di questo genere, anche se, rispetto al libro pubblicato dagli amici di Prato anni fa, sino ad ora mi era sembrato superato dai tempi l'accanimento per i controlli da parte della polizia municipale segnalato nel sacro testo “Vagator-sette anni in camper attorno al mondo”.
Inizialmente i due mi esibiscono le loro pistole laser con le quali avrebbero rilevato la mia velocità: una dichiara 72 km/h e l'altra 66 km/h.
Poi quello dei due che recita il ruolo del subalterno si mette all'opera svolgendo il lavoro sporco: mi vine contestata l'infrazione mentre viene compilato un verbale e mi viene detto che dovrò recarmi a pagare al comando, attendendone l'apertura.
Io sono informato circa il fatto che i poliziotti non sono abilitati a ricevere i quattrini delle oblazioni, ma Ezio mi invita a vedere di pagare all'istante per togliersi l'impaccio. 
Stupidamente io pongo il quesito e il tipo si rivolge al comandante sia per comunicarmi l'importo che per rendersi disponibile ad effettuare il pagamento in mio nome e per conto. 
La cifra richiesta è di 1.200 pesos, subito ridotta a 1.000 pesos; io ho immediatamente capito di aver contribuito a rendere il loro gioco più semplice con quella richiesta, allora replico che non ho tutto l'importo a disposizione e pertanto non se ne può fare nulla.
Quanto hai? Chiede il furbacchione, esattamente come il suo collega a Dakar circa un anno fa. Ho 400 peso, rispondo. Troppo poco, ma se arrivi almeno a 600 la cosa si può chiudere subito qui. No, ne ho solo altri 90. Va bene, dammi quello che hai e vai via tranquillo. Ma come, non mi dai il verbale? Non ti preoccupare, non avrai grane, finisce tutto qui. Allora lo stracci il verbale? Dopo, quando il comandante andrà a sistemare il pagamento.
Questa si chiamava e continua a chiamarsi “Mordida”: avrei potuto contestare le indicazioni delle pistole laser, ma sulla base di quali argomentazioni? Di fronte a me c'era l'uniforme che rappresenta l'autorità, che è lì per far applicare norme e diritti, che parla la propria lingua e se tu non capisci pazienza.
Infastidito per aver concesso un regalo a chi non lo meritava, la giornata scorre in ambiente caldo senza altri particolari di rilievo, se non la solita difficoltà a reperire la mappa stradale del Mexico ogni volta che ci si prova.
Prima di lasciare Culiacan, adocchiato un gommista a bordo strada, il Nomade prova a farsi riallineare le ruote anteriori andate via via peggiorando sulle strade della Baja California.
L'organizzazione si dichiara inadatta al lavoro da svolgere, ma ne segnala un'altra poco distante.
Qui il lavoro viene eseguito sotto le mie indicazioni in quanta non c'è alcuna disponibilità di apparecchiature elettronche.
Pretendo un drive test durante il quale emerge la necessità di effettuare alcuni ritocchi. Al secondo drive test le cose vanno meglio anche se non sono come vorrei che fossero: almeno qui me la sono cavata con 300 pesos, diciamo € 20, quando in U.S. Lo stesso lavoro mi sarebbe costato dai $ 60 ai $ 120 senza garanzia effettiva del risultato, esattamente come qui.
Lasciato quasi alle 17 il gommista, pochi chilometri più avanti sulla strada compare un Pemex (stazione di servizio della compagnia petrolifera di stato) di notevoli dimensioni e con grande parcheggio per camions.
E' il posto giusto dove fermarsi dopo una giornata calda e assai trafficata nell'attraversamento della città: il complesso mette a disposizione anche delle docce e, incredibile ma vero, dispone della mappa stradale tanto ricercata.         

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