Giovedì
20.12 – Alle 7 del mattino il Nomade è
già in ordine di marcia e pronto a prendere la direzione di Los
Mochis. Inizialmente Garmin non ne ha voluto sapere di segnalare il
percorso sulla base delle impostazioni fornite; si è impegnato Ezio
per vedere di farlo ragionare ed alla fine Garmin ha accettato nuove impostazioni prima di effettuare le sue elaborazioni.
Il
Nomade stava procedendo a velocità ridotta, unico veicolo sulla
strada, quando è stato avvistato l'incrocio per l'aeroporto ed il
segnale che limita la velocità a 60 km/h.. Già stava procedendo sui
quei valori ma, d'istinto, viene alleggerito la pressione del piede sull'acceleratore.
Contemporaneamente
si materializzano due poliziotti urbani che danno indicazioni precise
per accostare e fermarsi: ci siamo, mi vien da pensare, prima o poi
doveva succedere un controllo di questo genere, anche se, rispetto al
libro pubblicato dagli amici di Prato anni fa, sino ad ora mi era
sembrato superato dai tempi l'accanimento per i controlli da parte della
polizia municipale segnalato nel sacro testo “Vagator-sette anni in
camper attorno al mondo”.
Inizialmente
i due mi esibiscono le loro pistole laser con le quali avrebbero
rilevato la mia velocità: una dichiara 72 km/h e l'altra 66 km/h.
Poi
quello dei due che recita il ruolo del subalterno si mette all'opera
svolgendo il lavoro sporco: mi vine contestata l'infrazione mentre
viene compilato un verbale e mi viene detto che dovrò recarmi a
pagare al comando, attendendone l'apertura.
Io
sono informato circa il fatto che i poliziotti non sono abilitati a ricevere i
quattrini delle oblazioni, ma Ezio mi invita a vedere di pagare
all'istante per togliersi l'impaccio.
Stupidamente io pongo il
quesito e il tipo si rivolge al comandante sia per comunicarmi
l'importo che per rendersi disponibile ad effettuare il pagamento in mio nome e per conto.
La cifra richiesta è di 1.200 pesos, subito
ridotta a 1.000 pesos; io ho immediatamente capito di aver contribuito a
rendere il loro gioco più semplice con quella richiesta, allora
replico che non ho tutto l'importo a disposizione e pertanto non se
ne può fare nulla.
Quanto
hai? Chiede il furbacchione, esattamente come il suo collega a Dakar
circa un anno fa. Ho 400 peso, rispondo. Troppo poco, ma se arrivi almeno a
600 la cosa si può chiudere subito qui. No, ne ho solo altri 90. Va
bene, dammi quello che hai e vai via tranquillo. Ma come, non mi dai
il verbale? Non ti preoccupare, non avrai grane, finisce tutto qui.
Allora lo stracci il verbale? Dopo, quando il comandante andrà a
sistemare il pagamento.
Questa
si chiamava e continua a chiamarsi “Mordida”: avrei potuto
contestare le indicazioni delle pistole laser, ma sulla base di quali
argomentazioni? Di fronte a me c'era l'uniforme che rappresenta
l'autorità, che è lì per far applicare norme e diritti, che parla
la propria lingua e se tu non capisci pazienza.
Infastidito
per aver concesso un regalo a chi non lo meritava, la giornata scorre
in ambiente caldo senza altri particolari di rilievo, se non la
solita difficoltà a reperire la mappa stradale del Mexico ogni volta
che ci si prova.
Prima
di lasciare Culiacan, adocchiato un gommista a bordo strada, il
Nomade prova a farsi riallineare le ruote anteriori andate via via
peggiorando sulle strade della Baja California.
L'organizzazione
si dichiara inadatta al lavoro da svolgere, ma ne segnala un'altra
poco distante.
Qui
il lavoro viene eseguito sotto le mie indicazioni in quanta non c'è
alcuna disponibilità di apparecchiature elettronche.
Pretendo
un drive test durante il quale emerge la necessità di effettuare
alcuni ritocchi. Al secondo drive test le cose vanno meglio anche se non
sono come vorrei che fossero: almeno qui me la sono cavata con 300
pesos, diciamo € 20, quando in U.S. Lo stesso lavoro mi sarebbe
costato dai $ 60 ai $ 120 senza garanzia effettiva del risultato,
esattamente come qui.
Lasciato
quasi alle 17 il gommista, pochi chilometri più avanti sulla strada
compare un Pemex (stazione di servizio della compagnia petrolifera di
stato) di notevoli dimensioni e con grande parcheggio per camions.
E'
il posto giusto dove fermarsi dopo una giornata calda e assai
trafficata nell'attraversamento della città: il complesso mette a
disposizione anche delle docce e, incredibile ma vero, dispone della
mappa stradale tanto ricercata.
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