Venerdì
21.12 – Parte della prima mattinata è stata impegnata per
l'aggiornamento del blog, operazione lenta a causa della connessione.
La partenza è così slittata alle 9.30; la strada non offre panorami
entusiasmanti, parecchie coltivazioni prima, poi queste scompaiono e
per un bel po' il terreno sembra lasciato a se stesso, quindi si
avvistano degli allevamenti di bestiame e qualche fiume degno di
questo nome.
Le
montagne attorno hanno i lineamenti confusi dalla calura, sulla
strada si materializzano diversi tratti dove sono in corso dei lavori
di manutenzione e di ampliamento; il Nomade potrà sembrare un
gentleman d'altri tempi ai driver locali relativamente alla propria
condotta di guida, ma almeno così le Topas vengono affrontate nel
modo più indolore possibile, anche se sono le vibraciones quelle che
infastidiscono maggiormente.
In
vista di Mazatlan viene effettuata una breve sosta pranzo per poi
riprendere subito: da metà mattinata in avanti dalla parte meccanica
provengono suoni da decifrare prima che sia troppo tardi.
A
nulla sono valse un paio di soste mirate a verificare l'origine di
questi rumori sino a che, cercando di inserire il quinto rapporto,
questo è stato rifiutato emettendo una sonora grattata.
Per
la logica che due più due tende a fare quasi sempre quattro, messa
insieme una modesta fuga d'olio dalla scatola del cambio iniziata ai
tempi della rottura del supporto motore con questo evento, la mia
corteccia cerebrale ha immediatamente rivitalizzato il ricordo di ciò che era
accaduto in Senegal quasi un anno fa: prima l'impossibilità di
inserire il quinto rapporto e poi una rumorosità sorda dovuta alla
mancanza di olio nell'apparato cambio-differenzile mi avevano
costretto ad una riparazione che era servita solo a rimandare il momento della rottura definitiva del
cambio all'entrata in Marocco.
Quindi
si è reso indispensabile un controllo del livello dell'olio
dell'apparato cambio differenziale; l'operazione andrebbe effettuata
in officina in quanto è veramente complicata dalla scomodità della
posizione dell'astina tanto che la casa madre indica di operare da
sotto il motore dopo aver tolto la copertura rigida di protezione.
Durante
il periodo trascorso negli U.S.A. un meccanico era riuscito,
allungando il proprio braccio all'inverosimile all'interno del vano motore, a trovare l'astina
per il controllo e poi a reinserirla: perché io non dovrei essere
altrettanto capace?
Principalmente a causa della lunghezza del
braccio ed al fatto che non sono un meccanico, ma questo l'ho capito
dopo.
Infatti
ho allungato il braccio all'inverosimile nella direzione che
ricordavo all'interno del vano motore e dopo vari tentativi ho
individuato l'astina: non è stato facile portarla a vista ma ci sono
riuscito.
Solo che da allora è arrivato il bello, cioè compiere l'operazione
inversamente.
Dopo mille tentativi effettuati a ricercare al buio
l'alloggiamento dell'astina ho dovuto arrendermi ed andare a cercare
un meccanico rinunciando alla visita del centro storico e del suo
grandioso lungomare.
Il
primo adocchiato al volo in quanto l'officina dispone di tre buche, una delle quali sarebbe stata adatta alla bisogna, è uno
che ne sa solo di marmitte, ma mi indica due blocchi oltre un meccanico
vero.
In
poco tempo lo raggiungo: la sua officina non ha nulla da invidiare a
quella del meccanico Senegalese, anzi!
Per
fortuna l'uomo si rende subito disponibile interrompendo il lavoro in
corso e creando spazio nel suo antro in modo da far entrare il Nomade
(antro molto ben fotografato da Ezio per documentarne le
caratteristiche).
Inizialmente evidenzia qualche difficoltà, ma io l'ho indirizzato sul come avrebbe dovuto fare e, dopo
aver alzato il Nomade da un lato e smontato il paramotore, con
l'ausilio di una lampada perfettamente a norma con le disposizioni
antinfortunistiche del suo paese, riesce ad individuare
l'alloggiamento. Lo invito a verificare il livello dell'olio e dalla
lettura risulta che ne manca un po'.
Al
momento di rimontare il paramotore il meccanico mi esibisce un pezzo
che vi era appoggiato cadendo dall'alto: si tratta di uno dei due
fermi della batteria che non sarà in grado di rimontare per mancanza di bulloni e dadi all'interno del suo posto di lavoro!
L'altro
è fuori posizione ma è ancora lì: la sommatoria di vibrazioni
subite dall'apparato motore a causa del problema all'avantreno non è
mai finita!
Alle
17.15 il Nomade torna in strada: l'intervento è durato un'ora ed è
costato 200 pesos, circa € 13.
Negli
U.S.A. non sarebbe stato possibile fare altrettanto in fretta per
risolvere un problemino e comunque sarebbe costato dieci volte tanto
(già qui non mi sarà stata applicata la tariffa per messicani).
Il
traffico intenso mi fa decidere di rinunciare ad entrare nel centro
cittadino e pertanto mi dirigo verso il lungo mare, tanto per dare
un'occhiata: si tratta di un tipo di località che mi lascia
piuttosto indifferente (città di 400.000 abitanti, votata al
turismo, risulta essere la più importante posizionata a Nord) pur
riconoscendo che la dimensione che caratterizza il suo lungomare è
notevole.
Mentre
il buio cala in fretta riesco a cogliere le figure di persone che
sono immerse nell'acqua salata del mare di Cortes e mi domando a che
temperatura sarà visto che a quest'ora sale la brezza e nell'aria
non ci sono più i 28° di qualche ora fa.
Nell'uscire
dalla città il secondo Pemex incrociato risulta avere le
caratteristiche per la sosta notturna: detto fatto, così ho tutto il
tempo per cucinare una lonza di maiale (arrosto al latte cucinato con
la solita pentola a pressione) mentre la vigilanza privata o la polizia, non ho capito bene, pattuglia il luogo in assetto di guerra, esattamente come ho visto fare anche ieri in ambito Walmart.
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