lunedì 12 novembre 2012

Santa Maria (intercedat pro nobis) quinto giorno




Domenica 11.11 – La giornata è assolata e la temperatura è salita; mantenendo la parola che mi ero dato ieri, dopo una mattinata trascorsa in “ufficio”, ho messo in ordine di marcia la bici, ma non è stata un'operazione così semplice come dirlo.
Non ho mete precise perché quello che la città offre me lo sono già consumato, però curiosare per i quartieri non è male: mediamente le case non sono speciali, c'è tanto spazio pianeggiante e tanto verde dappertutto, e, pur essendo questa una zona ventosa, in giro si notano residui cartacei e di plastica entro limiti sopportabili, mentre risalta un certo ordine dato dalla manutenzione del verde.
Alla prima occasione possibile mi ero ripromesso di mettere il naso in un cimitero che avevo già incrociato nei giorni scorsi, ed oggi l'occasione è maturata.


Questo luogo, praticamente un giardino essenziale tenuto a prato con erba rasa, zero monumenti, solo lapidi orizzontali e qualche fiore qua e là, è vissuto come luogo di relax: ho visto riunioni familiari di persone sedute su sedie pieghevoli portate da casa, alcune con un ombrello aperto in funzione di parasole, altre stese sull'erba, bambini impegnati a giocare in continuo movimento, insomma, qualcosa che non mi sarei aspettato di vedere.
Ho osservato i nomi sulle lapidi e non ho trovato nessun cognome che potesse far pensare ad una italica origine; la maggioranza dei nomi qui è ispanica.
Mi ha colpito vedere lapidi con i nomi di marito e moglie, dei quali però risulta deceduto solo uno dei due: opera previdente eseguita anticipando i tempi, al momento opportuno si tratterà di incidere solo una data, tutto il resto risulta essere già fatto!


Pedalando verso una zona agricola inserita nella città sono capitato in una area verde attrezzata per le partite di calcio: a breve distanza fra di loro vi erano ben due incontri in corso contemporaneamente, ma solo uno dei due era supportato da una tifoseria il cui impegno principale era dato dal continuo sgranocchiare e bere qualcosa.


Dopo essermi soffermato ad ammirare le coltivazioni agricole (sono sempre di notevoli dimensioni), compreso quelle che occupano la prima fascia collinare, in coincidenza con l'arrivo di un venticello fresco che si è presentato all'improvviso ho pensato bene di riportarmi verso casa.




Non riuscirò mai ad abituarmi alla scomodità del sellino di questa bici: ciò impone percorsi brevi con soste prolungate onde recuperare sul dolore che provoca al fondo schiena.
Una volta rientrato a casa ho trovato posta arrivata dal Laika degli amici francesi conosciuti ai primi di ottobre a Zion N.P.: nel frattempo anche loro hanno avuto qualche vicissitudine da superare, inoltre hanno preso parecchia neve e sono stati rifiutati al Sequoia N.P. a causa della lunghezza del loro veicolo.
Stanno accelerando i tempi per raggiungere San Francisco e poi spostarsi a sud, dalle mie parti: hanno già deciso di anticipare il loro ingresso in Messico ai primi di dicembre (credo per cercare climi più caldi!).

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