Domenica
07.10 – Dopo la visita serale del Ranger sono stato costretto a trovare parcheggio su strada oltre Rockeville; questa è diventata rumorosa abbastanza presto a causa
dell'afflusso di gente al N.P. nella giornata festiva; proprio per
non rischiare di trovare parcheggio a Zion Laika mi segue mentre
tutto il suo equipaggio è ancora allettato .
Prima
di partire per il Trail del mattino ho avuto modo di conoscere da
vicino sia Virginie che i ragazzi; dopodiché ognuno si è
indirizzato verso la propria meta: per me si è trattato di arrivare
by Shuttle prima a Museum per assistere al filmato orientativo di
22', poi a Zion Lodge; da lì la mia intenzione era di raggiungere
Lower Emerald Pool e magari anche Upper E.P.. La prima parte del
percorso si è rivelata semplice, ma arrivato a Lower non mi sono
sentito soddisfatto ed ho proseguito sino a raggiungere Upper.
La
musica è subito cambiata, anche perché la sabbia depositata sui
sassi che bisogna usare come gradini li rende scivolosi. La
conformazione ed il colore delle rocce, la vegetazione che vi si
annida, mi hanno attratto di più di Emerald Pool in se stessa.
Sono
poi stato a lungo indeciso se tornare a casa oppure no, ma alla fine
ho optatoper òa soluzione più comoda e quindi , sempre by Shuttle,
sono andato a fare pausa pranzo a casa. Mentre ero a tavola si è
presentata tutta la bella famigliola francese per i saluti: loro sono
già in partenza.
Parliamo ancora a lungo, i ragazzi ci tengono che io vada a visitare la loro casa, ma prima viene immortalata la scena quando sono tutti da me. Mentre sto visitando casa loro è Theo, 9 anni, che si mette a conversare con me dimostrando degli interessamenti su aspetti inattesi riferiti ad un ragazzo della sua età, ma lei, Vatea, 6 anni, silenziosa ed appartata, un po' sdentatina e con un braccino bendato-forse steccato- a causa di una caduta (mi ha immediatamente risvegliato il ricordo di un'altra bimba-molto più chiacchierona- che più o meno alla stessa età, mentre era a La Thuile prima di partire per il Galles, trovò modo di rovinarsi un braccino. Si lamentava del dolore ma non era stata presa troppo sul serio sin che, al mio arrivo, decisi di portarla a Courmayeur dove fu ingessata.
Il giorno successivo si partì e quella bimba, dopo 20 o 25 giorni fu felice di togliersi con le proprie mani l'ingombrante e fastidiosa protezione!), bene, questa bimba silenziosa, prima del saluto a tre baci mi ha porto alcuni scoubidou da lei realizzati affinché ne scegliessi uno come suo regalo: ero già molto ben predisposto nei suoi confronti, ma questo episodio mi ha totalmente conquistato.
Parliamo ancora a lungo, i ragazzi ci tengono che io vada a visitare la loro casa, ma prima viene immortalata la scena quando sono tutti da me. Mentre sto visitando casa loro è Theo, 9 anni, che si mette a conversare con me dimostrando degli interessamenti su aspetti inattesi riferiti ad un ragazzo della sua età, ma lei, Vatea, 6 anni, silenziosa ed appartata, un po' sdentatina e con un braccino bendato-forse steccato- a causa di una caduta (mi ha immediatamente risvegliato il ricordo di un'altra bimba-molto più chiacchierona- che più o meno alla stessa età, mentre era a La Thuile prima di partire per il Galles, trovò modo di rovinarsi un braccino. Si lamentava del dolore ma non era stata presa troppo sul serio sin che, al mio arrivo, decisi di portarla a Courmayeur dove fu ingessata.
Il giorno successivo si partì e quella bimba, dopo 20 o 25 giorni fu felice di togliersi con le proprie mani l'ingombrante e fastidiosa protezione!), bene, questa bimba silenziosa, prima del saluto a tre baci mi ha porto alcuni scoubidou da lei realizzati affinché ne scegliessi uno come suo regalo: ero già molto ben predisposto nei suoi confronti, ma questo episodio mi ha totalmente conquistato.
Loro
sono partiti ed io poco dopo ho ripreso la strada per raggiungere
località The Grotto: oggi pomeriggio ho deciso di provare a
raggiungere Angels Landing, 9 km. Strenuous Hiking, last section is a
route along a steep, narrow ridge to the summit.
Arriverò
sino a dove sarò in grado di farcela in quanto vi è un lungo tratto
finale praticamente in piedi, da scalare aiutandosi con le catene
fisse predisposte.
Il
primo tratto è come una autostrada di montagna in miniatura,
pavimentazione cementata, tornanti stretti, passaggi esposti. Alla
partenza avevo davanti due ragazze che in poco tempo spariscono alla
mia vista; salendo ogni tanto anch'io ho acchiappato qualcuno. Ad un
certo punto ho notato in lontananza, dietro di me, una tipa dal passo
lesto dotata di una spinta fuori dal normale. Qualcosa è scattato
dentro di me ed ho istintivamente allungato il passo spremendo nuova
energia.
Dopo
un tot ho sentito il passo di costei alle costole proprio quando la
salita si era fatta più dura ed i tornanti più stretti: è stato
inevitabile l'affiancamento prima del sorpasso, così io, con un filo
di voce, ho potuto dirle “you have a tiger in your engine” mentre
lei, molto compostamente, ha risposto alla battuta allontanandosi. Da quel momento ho rallentato ed ho usato di più la macchina fotografica!
Ero
rimasto veramente impressionato dalla facilità con la quale
affrontava il percorso, anche perché mi era sembrata quasi una
coetanea: per fortuna che non ho ampliato la battuta! Quando sono
arrivato al punto dal quale si procede aiutandosi con le catene ho
eseguito una breve sosta e, guardandomi attorno, ho visto colei
seduta assorta ed ho capito che ce ne sarebbero volute due per
parlare di stessa età! Così almeno mi sono sentito rassicurato
sulla mia performance.
Avrei
potuto fermarmi lì anch'io, ma come si fa ad interrompere un
percorso sul più bello, una volta che Angels Landing sembra così
vicina e già ti pregusti la visione dall'alto della valle quando le
vette delle montagne circostanti sono alla tua stessa altezza!
Sembra
vicina la meta, ma non ci si arriva mai! Oltre ad essere faticosa la
scalata, mi è sembrata anche un po' pericolosa: al proposito
l'organizzazione del parco se la cava avvisandoti dei rischi ed
informandoti che, se vuoi, sei libero di assumerli; un po' poco perché, una volta arrivato in cima dove lo spazio è
veramente ristretto, ho notato sia gente ben equipaggiata che altra
assolutamente al di sotto del minimo possibile.
Posso
dire che se ieri a Narrows è stata una simpatica avventura, qui a
A.L. è stata una bella impresa! E la discesa si è rivelata quasi
più impegnativa della salita.
Sono
rientrato a casa nel momento in cui l'ultimo sole consentiva alla
roccia di queste montagne di risplendere, e la mia soddisfazione per
aver vissuto una giornata così intensa è stata pari a quella di
aver potuto socializzare così amabilmente a per così “tanto
tempo” con qualcuno.
Dopo
ho effettuato lo spostamento sino a St. George, insediamento Mormone
sin dal 1871; lì ho trovato Walmart con inibizione overnight
parking: ma essendoci già qualche socio ho pensato che l'inibizione,
così come a Cody dove c'era l'inibizione ma il piazzale verso sera
si trasformava in un vero campground, sia più di facciata che altro.
Lunedì
08.10 – Stamane mi muovo in tempo per raggiungere Fedex. La città
si sviluppa sui 750 m.s.l.m., ma poi c'è una prima mesa sulla quale
è sito anche l'aeroporto, ed una seconda ancora più in alto.
Se
queste rocce sono destinate a sfaldarsi, non capisco come sia
possibile realizzare insediamenti a metà costa senza realizzare
opere di consolidamento: ci sarà un trucco che non sono riuscito a
cogliere!.
Presso
Fedex la consegna avviene in pochi minuti: non te lo regalano, ma il
servizio si è rivelato assai efficiente.
Ho
chiesto un suggerimento per un meccanico e mi è stato dato
prontamente. Quando lo raggiungo ed espongo le mie richieste sento
già nell'aria delle possibili difficoltà; invece l'addetto, persona
molto seria, dopo aver letto la mia lista, mi ha informato che il
lavoro delle gomme avrebbero potuto eseguirlo dopo 45 minuti, mentre
il resto il giorno dopo alle 13: ok., affare fatto.
La
sostituzione delle gomme con bilanciatura è costata $ 68: mi è
sembrato un prezzo onesto, ma attendo domani prima di emettere
sentenze precoci.
Ho
montato sul tetto le coperture esauste con l'idea di farle ricoprire
in sud America in caso di necessità: in questo assetto il Nomade
sembra un veicolo maggiormente dotato, anche se così dovrò stare
più attento ai passaggi sooto ai ponti o in galleria.
La
giornata è trascorsa velocemente fra la sistemazione e l'ancoraggio
delle coperture sul tetto, poi mi sono messo alla ricerca
dell'amplificatore wireless indicato da Pierro senza ottenere
successo, quindi ho raggiunto Welcome Visitor Center non senza
difficoltà in quanto questo deve aver cambiato indirizzo da poco e
per la città vi sono ancora le insegne che attualmente fanno solo
perdere tempo e non portano a nulla.
In
ogni caso qui c'è poco da scoprire, salvo il tempio Mormone: sarà
per dove è ubicato, sarà che questi Mormoni prediligono il bianco
assoluto, ma nelle aree dove è manifesta la loro fede c'è sempre
tanta pace, la gente in giro ti saluta con entusiasmo, gli
automobilisti si fermano venti metri prima quando ti vedono sul bordo
del marciapiede: sarà tutto casuale?
Per
non sbagliare metto il naso nel parco dal quale si transita
giocoforza da una reception; come a Salt Lake City vengo indirizzato
ad una giovane che parla la lingua a me più gradita, il francese.
E' a
lei che pongo tutta una serie di quesiti che mi frullavano per la
mente da un mese a questa parte; a differenza delle sue colleghe
italiche incontrate a S.L.C., costei non è per nulla aggressiva.
Oltre a rispondere mi fornisce il testo in italiano for free de “Il
libro di Mormon (un altro testamento di Gesù Cristo)” e mi lascia
del materiale contenente anche una cartolina che, se vorrò, potrò
spedire con i mie commenti sulla visita.
Incontro
piacevole perché soft, senza tornare su tutto quanto ho già
espresso a S.L.C. Che rimane confermato.
La
Sorella di oggi non ha negato il fatto che anche fra i Mormoni ci
sono sia quelli che si perdono per strada sia quelli che non
osservano in maniera così precisa, tanto che non si percepisce mai
quanto la realtà che ti circonda appartenga a questa fede, a
differenza di quando ti trovi in territorio Hamish dove è tutto
omogeneo e ben caratterizzato.
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