mercoledì 10 ottobre 2012

secondo giorno a Zion N.P. e trasferimento a St. George


Domenica 07.10 – Dopo la visita serale del Ranger sono stato costretto a trovare parcheggio su strada oltre Rockeville; questa  è diventata rumorosa abbastanza presto a causa dell'afflusso di gente al N.P. nella giornata festiva; proprio per non rischiare di trovare parcheggio a Zion Laika mi segue mentre tutto il suo equipaggio è ancora allettato .





Prima di partire per il Trail del mattino ho avuto modo di conoscere da vicino sia Virginie che i ragazzi; dopodiché ognuno si è indirizzato verso la propria meta: per me si è trattato di arrivare by Shuttle prima a Museum per assistere al filmato orientativo di 22', poi a Zion Lodge; da lì la mia intenzione era di raggiungere Lower Emerald Pool e magari anche Upper E.P.. La prima parte del percorso si è rivelata semplice, ma arrivato a Lower non mi sono sentito soddisfatto ed ho proseguito sino a raggiungere Upper. 



La musica è subito cambiata, anche perché la sabbia depositata sui sassi che bisogna usare come gradini li rende scivolosi. La conformazione ed il colore delle rocce, la vegetazione che vi si annida, mi hanno attratto di più di Emerald Pool in se stessa. 



Sono poi stato a lungo indeciso se tornare a casa oppure no, ma alla fine ho optatoper òa soluzione più comoda e quindi , sempre by Shuttle, sono andato a fare pausa pranzo a casa. Mentre ero a tavola si è presentata tutta la bella famigliola francese per i saluti: loro sono già in partenza.


Parliamo ancora a lungo, i ragazzi ci tengono che io vada a visitare la loro casa, ma prima viene immortalata la scena quando sono tutti da me. Mentre sto visitando casa loro è Theo, 9 anni, che si mette a conversare con me dimostrando degli interessamenti su aspetti inattesi riferiti ad un ragazzo della sua età, ma lei, Vatea, 6 anni, silenziosa ed appartata, un po' sdentatina e con un braccino bendato-forse steccato- a causa di una caduta (mi ha immediatamente risvegliato il ricordo di un'altra bimba-molto più chiacchierona- che più o meno alla stessa età, mentre era a La Thuile prima di partire per il Galles, trovò modo di rovinarsi un braccino. Si lamentava del dolore ma non era stata presa troppo sul serio sin che, al mio arrivo, decisi di portarla a Courmayeur dove fu ingessata.


Il giorno successivo si partì e quella bimba, dopo 20 o 25 giorni fu felice di togliersi con le proprie mani l'ingombrante e fastidiosa protezione!), bene, questa bimba silenziosa, prima del saluto a tre baci mi ha porto alcuni scoubidou da lei realizzati affinché ne scegliessi uno come suo regalo: ero già molto ben predisposto nei suoi confronti, ma questo episodio mi ha totalmente conquistato.
Loro sono partiti ed io poco dopo ho ripreso la strada per raggiungere località The Grotto: oggi pomeriggio ho deciso di provare a raggiungere Angels Landing, 9 km. Strenuous Hiking, last section is a route along a steep, narrow ridge to the summit.



Arriverò sino a dove sarò in grado di farcela in quanto vi è un lungo tratto finale praticamente in piedi, da scalare aiutandosi con le catene fisse predisposte.
Il primo tratto è come una autostrada di montagna in miniatura, pavimentazione cementata, tornanti stretti, passaggi esposti. Alla partenza avevo davanti due ragazze che in poco tempo spariscono alla mia vista; salendo ogni tanto anch'io ho acchiappato qualcuno. Ad un certo punto ho notato in lontananza, dietro di me, una tipa dal passo lesto dotata di una spinta fuori dal normale. Qualcosa è scattato dentro di me ed ho istintivamente allungato il passo spremendo nuova energia.




Dopo un tot ho sentito il passo di costei alle costole proprio quando la salita si era fatta più dura ed i tornanti più stretti: è stato inevitabile l'affiancamento prima del sorpasso, così io, con un filo di voce, ho potuto dirle “you have a tiger in your engine” mentre lei, molto compostamente, ha risposto alla battuta allontanandosi. Da quel momento ho rallentato ed ho usato di più la macchina fotografica!






Ero rimasto veramente impressionato dalla facilità con la quale affrontava il percorso, anche perché mi era sembrata quasi una coetanea: per fortuna che non ho ampliato la battuta! Quando sono arrivato al punto dal quale si procede aiutandosi con le catene ho eseguito una breve sosta e, guardandomi attorno, ho visto colei seduta assorta ed ho capito che ce ne sarebbero volute due per parlare di stessa età! Così almeno mi sono sentito rassicurato sulla mia performance.





Avrei potuto fermarmi lì anch'io, ma come si fa ad interrompere un percorso sul più bello, una volta che Angels Landing sembra così vicina e già ti pregusti la visione dall'alto della valle quando le vette delle montagne circostanti sono alla tua stessa altezza!
Sembra vicina la meta, ma non ci si arriva mai! Oltre ad essere faticosa la scalata, mi è sembrata anche un po' pericolosa: al proposito l'organizzazione del parco se la cava avvisandoti dei rischi ed informandoti che, se vuoi, sei libero di assumerli; un po' poco perché, una volta arrivato in cima dove lo spazio è veramente ristretto, ho notato sia gente ben equipaggiata che altra assolutamente al di sotto del minimo possibile.





Posso dire che se ieri a Narrows è stata una simpatica avventura, qui a A.L. è stata una bella impresa! E la discesa si è rivelata quasi più impegnativa della salita.





Sono rientrato a casa nel momento in cui l'ultimo sole consentiva alla roccia di queste montagne di risplendere, e la mia soddisfazione per aver vissuto una giornata così intensa è stata pari a quella di aver potuto socializzare così amabilmente a per così “tanto tempo” con qualcuno.





Dopo ho effettuato lo spostamento sino a St. George, insediamento Mormone sin dal 1871; lì ho trovato Walmart con inibizione overnight parking: ma essendoci già qualche socio ho pensato che l'inibizione, così come a Cody dove c'era l'inibizione ma il piazzale verso sera si trasformava in un vero campground, sia più di facciata che altro.


Lunedì 08.10 – Stamane mi muovo in tempo per raggiungere Fedex. La città si sviluppa sui 750 m.s.l.m., ma poi c'è una prima mesa sulla quale è sito anche l'aeroporto, ed una seconda ancora più in alto.
Se queste rocce sono destinate a sfaldarsi, non capisco come sia possibile realizzare insediamenti a metà costa senza realizzare opere di consolidamento: ci sarà un trucco che non sono riuscito a cogliere!.
Presso Fedex la consegna avviene in pochi minuti: non te lo regalano, ma il servizio si è rivelato assai efficiente.


Ho chiesto un suggerimento per un meccanico e mi è stato dato prontamente. Quando lo raggiungo ed espongo le mie richieste sento già nell'aria delle possibili difficoltà; invece l'addetto, persona molto seria, dopo aver letto la mia lista, mi ha informato che il lavoro delle gomme avrebbero potuto eseguirlo dopo 45 minuti, mentre il resto il giorno dopo alle 13: ok., affare fatto.
La sostituzione delle gomme con bilanciatura è costata $ 68: mi è sembrato un prezzo onesto, ma attendo domani prima di emettere sentenze precoci.
Ho montato sul tetto le coperture esauste con l'idea di farle ricoprire in sud America in caso di necessità: in questo assetto il Nomade sembra un veicolo maggiormente dotato, anche se così dovrò stare più attento ai passaggi sooto ai ponti o in galleria.
La giornata è trascorsa velocemente fra la sistemazione e l'ancoraggio delle coperture sul tetto, poi mi sono messo alla ricerca dell'amplificatore wireless indicato da Pierro senza ottenere successo, quindi ho raggiunto Welcome Visitor Center non senza difficoltà in quanto questo deve aver cambiato indirizzo da poco e per la città vi sono ancora le insegne che attualmente fanno solo perdere tempo e non portano a nulla.


In ogni caso qui c'è poco da scoprire, salvo il tempio Mormone: sarà per dove è ubicato, sarà che questi Mormoni prediligono il bianco assoluto, ma nelle aree dove è manifesta la loro fede c'è sempre tanta pace, la gente in giro ti saluta con entusiasmo, gli automobilisti si fermano venti metri prima quando ti vedono sul bordo del marciapiede: sarà tutto casuale?
Per non sbagliare metto il naso nel parco dal quale si transita giocoforza da una reception; come a Salt Lake City vengo indirizzato ad una giovane che parla la lingua a me più gradita, il francese.
E' a lei che pongo tutta una serie di quesiti che mi frullavano per la mente da un mese a questa parte; a differenza delle sue colleghe italiche incontrate a S.L.C., costei non è per nulla aggressiva. Oltre a rispondere mi fornisce il testo in italiano for free de “Il libro di Mormon (un altro testamento di Gesù Cristo)” e mi lascia del materiale contenente anche una cartolina che, se vorrò, potrò spedire con i mie commenti sulla visita.


Incontro piacevole perché soft, senza tornare su tutto quanto ho già espresso a S.L.C. Che rimane confermato.
La Sorella di oggi non ha negato il fatto che anche fra i Mormoni ci sono sia quelli che si perdono per strada sia quelli che non osservano in maniera così precisa, tanto che non si percepisce mai quanto la realtà che ti circonda appartenga a questa fede, a differenza di quando ti trovi in territorio Hamish dove è tutto omogeneo e ben caratterizzato.

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