Martedì
16.10-La
temperatura è decisamente fresca, tanto che ho dovuto rinforzare
la copertura notturna; questa mattina, una volta alzato, ho sentito
freddo. Strano perché i 10° in cabina li avevo già trovati quando
ero al Nord e, a parte il momento iniziale, non ricordo da aver
sentito freddo come ho sentito qui.
Alle
8 sono stato il primo cliente del Visitor Center e, dopo essermi
chiarito le idee, ho deciso di proseguire per King's Canyon, cercando
di condurre a velocità molto controllate per non farmi prendere
dall'angoscia di poter rimanere per strada.
Lungo
il trasferimento, ad una sosta, vedo una coppia che, dopo aver
attentamente osservato il Nomade, comincia a prendere delle foto: quando li avvicino apprendo che lui
è stato sposato con una italo-calabrese vent'anni fa. Probabilmente
questa deve avergli imposto la conoscenza della sua lingua e
l'americano, a tanti anni di distanza ed impegnandosi con me, se la
cava niente male.
Successivamente,
dopo essere transitato per Sequoia National Forest, raggiungo il
Visitor Center di
King's
Canyon N.P.: i territori sono amministrati da enti diversi, ma
rappresentano complessivamente una continuità.
Alla
luce della situazione tecnica venutasi a manifestare, ho poca voglia
di percorrere la scenic way a fondo cieco che scende sino ad
affiancare il river sul fondo del canyon.
Dopo
la visura del filmato mi indirizzo a General Grant Tree, una vasta
area boschiva dove domina la sequoia mista ad altre specie. Mi sento
bene in questo habitat, pertanto percorro volentieri un lungo
itinerario che mi tiene lontano dalla popolazione che viene scaricata
dai pullman.
Anche
qui ho trovato una capanna realizzata con assi di sequoia da 20 cm di
spessore! Si tratta di...
Inoltre
ho potuto ammirare dei tronchi che sono a terra da più di cento anni
ancora perfettamente conservati....
Durante
la sosta pranzo mi convinco a raggiungere un overlook sul canyon,
tanto per dare un'occhiata, e poi a dirigermi alla ricerca di
assistenza tecnica nella prima località adatta anche per la notte:
Sanger, posta prima di Fresno e ben collocata anche per Yosemite
N.P..
Giunto
all'overlook trovo una panoramica che non mi stimola e quindi, a
maggior ragione, metto in pratica la scelta tecnica. Quando sono in
fase di partenza parcheggia poco lontano un'auto con due a bordo che
mi stanno salutando: aguzzo la vista e riconosco una coppia inglese
con la quale mi ero intrattenuto ieri pomeriggio.
Grandi
saluti e poi ci parliamo ancora un po': loro sono negli U.S.A. per un
viaggio di sei settimane che hanno scelto di svolgere fra Canada
Border e Mexico Border, per cui ora stanno andando in giù.
Quando
hanno saputo di più circa il mio progetto, mi hanno richiesto
l'indirizzo del blog, attratti e spaventati al tempo stesso dal fatto
di poter stare il giro per il mondo come sta facendo il Nomade.
Ora
si tratta di soffrire un bel po' a causa della quota da perdere e
delle curve continue in discesa che mi costringono a frenare;
d'istinto trovo un comportamento di guida che tende a minimizzare i
rumori che l'avantreno produce sotto la pressione del peso scaricato
sull'asse anteriore, pur essendo consapevole che si tratta di un
palliativo.
Sembra
che non debba mai finire questa discesa; inoltre, come cedo quota
aumentano sia la temperatura che il tasso di umidità, ma sono così
concentrato nella guida che quasi non me ne accorgo!
Appena
entrato a Sanger cerco una connessione attraverso la quale arrivare
ad identificare un meccanico: il web non è in grado di aiutarmi de
non indirizzandomi a Fresno, grande città che vorrei evitare.
Pattuglio
un po' avanti e indietro identificando un gommista che publicizza su
strada anche interventi meccanici: mi preparo il discorsetto e mi
fermo davanti all'officina nel momento in cui sta per chiudere
(presto) alle 17.30. Il mio interlocutore è un ispanico che si
dichiara messicano al 100%, gli sottopongo in visione anche le foto
scattate a St. George, a questo punto convalida la mia teoria sul
fatto che tutto dipenda da lì e mi fissa un appuntamento per
domattina ore 7.30.
Mentre
sto andando via si avvicina un altro operatore recante fra le mani
tre pesche per me: ho accettato immediatamente ed è scattata nella
mia mente un'associazione con situazioni simili vissute sia nel sud
del suolo patrio che in Bulgaria nel lontano 1970.
Non
mi è rimasto altro da fare che raggiungere Walmart per food, quindi
cucina, poi scrittura: così si è fatta mezzanotte.
Mercoledì
17.10-Non avendo rilevato l'indirizzo esatto del meccanico, per
arrivarci sono costretto a giocare con Garmin fornendogli dei falsi
obiettivi che però mi mettono in condizione di riconoscere i luoghi.
Julian
alle 7.30 non c'è ancora, ma il titolare che sta aprendo bottega mi
rassicura che arriverà a momenti. Dopo 45 momenti, quando mi sono
deciso a fare la colazione, l'ispanico mi viene a salutare usando la
sua lingua; poco dopo il Nomade entra in officina e si occupa di lui
un altro operatore che non capisco per niente, però lavora sotto la
sorveglianza di Julian.
Smontato
lo scudo paramotore, subito dopo vengo chiamato ad osservare il
lavoro già eseguito: si è trattato esclusivamente di stringere i
dadi del componente sostituito in Utah. Cerco di accertarmi che non
ci siano altri inconvenienti e vengo tranquillizzato; a questo punto
chiedo sia eseguita una nuova convergenza.
Non si può perché non
conosciamo le specifiche del veicolo, ve le fornisco io le
specifiche, voi dovete solo impostarle correttamente. Poco dopo vengo
invitato ad andare a fare un giro di prova: ora i rumori sinistri non
si sentono, ma il volante sta orientato a sinistra e se lo lascio il
Nomade tira a destra. Per queste cose mi rimandano a quando tornerò
a casa, però io avevo richiesto la stampa della convergenza e quando
me la forniscono vedo che non sono stati applicati i valori da me
forniti: non se ne viene mai a capo, dopo St. George sembrava fatta e
non è stato così, qui se non verifico la convergenza mi ritrovo in
poco tempo con altri consumi anomali...ma che devo fare per andare
avanti? Il Nomade riprende la postazione precedente e questa volta i
valori applicati sono quelli richiesti. La cosa curiosa è che il
capo non vorrebbe farsi pagare adducendo il motivo che non hanno
sostituito alcun pezzo, grazie ma io preferirei pagare, allora dammi
un bit bac, che per me potevano essere $ 20, ma quando estraggo $ 50
il tipo mi informa che va bene così.
D'altronde
ci è voluta un'oretta di lavoro, e quei quattrini mi sembrano adeguati.
Sapendo
che Yosemite è un parco assai vasto e con possibilità di
rifornimento rarefatta e costoso, mi trovo a riflettere se vale la
pena partire subito o impegnare la giornata diversamente, che
vorrebbe dire lavanderie e cose del genere.
Lascio
l'argomento lavanderie da parte perché ora la priorità è, conclusa
la visita ai N.P. di quest'area, combinare il rendez vous Webasto,
che mi sembra fattibile per lunedì mattina. Preso dalla fregola vado
via imboccando la 180 fino a Fresno, piena di traffico su tre corsie
e con foschia da tutte le parti, felice di lasciarla presto per la 41
a viabilità non autostradale che dovrebbe mettermi in condizione di
incrociare qualche stazione di servizio.
Dopo
un po' ne trovo una e, per la prima volta, decido di rifornire cash
in modo da risparmiare 20 cent. a gallone.
Come la strada accenna a salire il cielo riappare con il suo colore naturale.
Come la strada accenna a salire il cielo riappare con il suo colore naturale.
Il
primo insediamento significativo è alle porte del N.P., Oakhurst, e
mi sembra anche gradevole, ma non ho tempo per fermarmi, ormai la
sosta pranzo sarà effettuata nel parco.
Ci
metto più del previsto a raggiungere il casello di entrata sia per
la tortuosità della strada che per i lavori in corso che mi
obbligano ad attendere la vettura “pilote”: lungo il percorso si
rifanno vivi, anche se molto attenuati, i rumori ormai a me ben noti.
Sono
bastati pochi km. per risentirli, allora vuol dire che la filettatura
non tiene ancorati nella maniera giusta i dadi; la cosa più semplice
sarebbe poter effettuare una nuova filettatura, ma la cosa più
giusta sarebbe avere il pezzo intero da sostituire. La lista della
spesa che sto compilando si allunga ogni giorno, e non so se l'amico
che mi raggiungerà potrà portare tutto quanto visto che intende
viaggiare con solo bagaglio a mano.
Ma
ora torniamo a Yosemite: quando ben sono entrato, volendo raggiungere
Mariposa Grove, vengo fermato da una volontaria che controlla la
lunghezza del veicolo.
Con
uno compatto come il mio, così come è già accaduto da altre parti,
ho il via libera, ma quelli enormi da questa strada ne restano fuori.
Bisogna dire che vedo girare anche un servizio navetta a disposizione
gratuita, servizio al quale oggi non sono interessato.
Appena
arrivato consumo il mio pranzo e parto per raggiungere il Grizzly,
una sequoia datata e gigante; infatti, in questa parte del parco ci
sono anche delle sequoie ed io ho voluto vederle ancora per un'ultima
volta. Sono alberi stupendi, crescono e si sviluppano se ricevono
molta luce, ecco perché la foresta in cui vivono non è fitta.
Quando
gli spazi vengono occupati da altre specie, per aiutarli i Ranger
gestiscono il Fire in modo da ripristinare le condizioni adatte.
Avrei
in mente di raggiungere Glacier Point per l'ora del tramonto, ma, per
via della distanza e della situazione tecnica, mi rendo conto che non
sarà possibile; allora me la prendo comoda visitando il villaggio
dei pionieri in località Wawona, che altro non furono se non artisti
che decisero di avere una capanna qui per dipingere le bellezze che
la natura ha concentrato qui.
Mi ha colpito il fatto che, su un totale di cinque o sei casette in legno, ben due fossero appartenute a due pittori dal cognome di origine scandinava.
Mi ha colpito il fatto che, su un totale di cinque o sei casette in legno, ben due fossero appartenute a due pittori dal cognome di origine scandinava.
Successivamente
trovo parcheggio in un rustico campground poco lontano che, per i
senior come me, ha un costo di $ 7 per notte: domani mi dedicherò a Yosemite Valley!
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