sabato 20 ottobre 2012

Da Sequoia a King's Canyon e poi Yosemite N.P.


Martedì 16.10-La temperatura è decisamente fresca, tanto che ho dovuto rinforzare la copertura notturna; questa mattina, una volta alzato, ho sentito freddo. Strano perché i 10° in cabina li avevo già trovati quando ero al Nord e, a parte il momento iniziale, non ricordo da aver sentito freddo come ho sentito qui.
Alle 8 sono stato il primo cliente del Visitor Center e, dopo essermi chiarito le idee, ho deciso di proseguire per King's Canyon, cercando di condurre a velocità molto controllate per non farmi prendere dall'angoscia di poter rimanere per strada.





Lungo il trasferimento, ad una sosta, vedo una coppia che, dopo aver attentamente osservato il Nomade, comincia a prendere delle foto: quando li avvicino apprendo che lui è stato sposato con una italo-calabrese vent'anni fa. Probabilmente questa deve avergli imposto la conoscenza della sua lingua e l'americano, a tanti anni di distanza ed impegnandosi con me, se la cava niente male.




Successivamente, dopo essere transitato per Sequoia National Forest, raggiungo il Visitor Center di
King's Canyon N.P.: i territori sono amministrati da enti diversi, ma rappresentano complessivamente una continuità.
Alla luce della situazione tecnica venutasi a manifestare, ho poca voglia di percorrere la scenic way a fondo cieco che scende sino ad affiancare il river sul fondo del canyon.
Dopo la visura del filmato mi indirizzo a General Grant Tree, una vasta area boschiva dove domina la sequoia mista ad altre specie. Mi sento bene in questo habitat, pertanto percorro volentieri un lungo itinerario che mi tiene lontano dalla popolazione che viene scaricata dai pullman.






Anche qui ho trovato una capanna realizzata con assi di sequoia da 20 cm di spessore! Si tratta di...
Inoltre ho potuto ammirare dei tronchi che sono a terra da più di cento anni ancora perfettamente conservati....





Durante la sosta pranzo mi convinco a raggiungere un overlook sul canyon, tanto per dare un'occhiata, e poi a dirigermi alla ricerca di assistenza tecnica nella prima località adatta anche per la notte: Sanger, posta prima di Fresno e ben collocata anche per Yosemite N.P..





Giunto all'overlook trovo una panoramica che non mi stimola e quindi, a maggior ragione, metto in pratica la scelta tecnica. Quando sono in fase di partenza parcheggia poco lontano un'auto con due a bordo che mi stanno salutando: aguzzo la vista e riconosco una coppia inglese con la quale mi ero intrattenuto ieri pomeriggio.
Grandi saluti e poi ci parliamo ancora un po': loro sono negli U.S.A. per un viaggio di sei settimane che hanno scelto di svolgere fra Canada Border e Mexico Border, per cui ora stanno andando in giù.
Quando hanno saputo di più circa il mio progetto, mi hanno richiesto l'indirizzo del blog, attratti e spaventati al tempo stesso dal fatto di poter stare il giro per il mondo come sta facendo il Nomade.
Ora si tratta di soffrire un bel po' a causa della quota da perdere e delle curve continue in discesa che mi costringono a frenare; d'istinto trovo un comportamento di guida che tende a minimizzare i rumori che l'avantreno produce sotto la pressione del peso scaricato sull'asse anteriore, pur essendo consapevole che si tratta di un palliativo.



Sembra che non debba mai finire questa discesa; inoltre, come cedo quota aumentano sia la temperatura che il tasso di umidità, ma sono così concentrato nella guida che quasi non me ne accorgo!
Appena entrato a Sanger cerco una connessione attraverso la quale arrivare ad identificare un meccanico: il web non è in grado di aiutarmi de non indirizzandomi a Fresno, grande città che vorrei evitare.
Pattuglio un po' avanti e indietro identificando un gommista che publicizza su strada anche interventi meccanici: mi preparo il discorsetto e mi fermo davanti all'officina nel momento in cui sta per chiudere (presto) alle 17.30. Il mio interlocutore è un ispanico che si dichiara messicano al 100%, gli sottopongo in visione anche le foto scattate a St. George, a questo punto convalida la mia teoria sul fatto che tutto dipenda da lì e mi fissa un appuntamento per domattina ore 7.30.
Mentre sto andando via si avvicina un altro operatore recante fra le mani tre pesche per me: ho accettato immediatamente ed è scattata nella mia mente un'associazione con situazioni simili vissute sia nel sud del suolo patrio che in Bulgaria nel lontano 1970.
Non mi è rimasto altro da fare che raggiungere Walmart per food, quindi cucina, poi scrittura: così si è fatta mezzanotte.

Mercoledì 17.10-Non avendo rilevato l'indirizzo esatto del meccanico, per arrivarci sono costretto a giocare con Garmin fornendogli dei falsi obiettivi che però mi mettono in condizione di riconoscere i luoghi.
Julian alle 7.30 non c'è ancora, ma il titolare che sta aprendo bottega mi rassicura che arriverà a momenti. Dopo 45 momenti, quando mi sono deciso a fare la colazione, l'ispanico mi viene a salutare usando la sua lingua; poco dopo il Nomade entra in officina e si occupa di lui un altro operatore che non capisco per niente, però lavora sotto la sorveglianza di Julian.
Smontato lo scudo paramotore, subito dopo vengo chiamato ad osservare il lavoro già eseguito: si è trattato esclusivamente di stringere i dadi del componente sostituito in Utah. Cerco di accertarmi che non ci siano altri inconvenienti e vengo tranquillizzato; a questo punto chiedo sia eseguita una nuova convergenza. 
Non si può perché non conosciamo le specifiche del veicolo, ve le fornisco io le specifiche, voi dovete solo impostarle correttamente. Poco dopo vengo invitato ad andare a fare un giro di prova: ora i rumori sinistri non si sentono, ma il volante sta orientato a sinistra e se lo lascio il Nomade tira a destra. Per queste cose mi rimandano a quando tornerò a casa, però io avevo richiesto la stampa della convergenza e quando me la forniscono vedo che non sono stati applicati i valori da me forniti: non se ne viene mai a capo, dopo St. George sembrava fatta e non è stato così, qui se non verifico la convergenza mi ritrovo in poco tempo con altri consumi anomali...ma che devo fare per andare avanti? Il Nomade riprende la postazione precedente e questa volta i valori applicati sono quelli richiesti. La cosa curiosa è che il capo non vorrebbe farsi pagare adducendo il motivo che non hanno sostituito alcun pezzo, grazie ma io preferirei pagare, allora dammi un bit bac, che per me potevano essere $ 20, ma quando estraggo $ 50 il tipo mi informa che va bene così.
D'altronde ci è voluta un'oretta di lavoro, e quei quattrini mi sembrano adeguati.
Sapendo che Yosemite è un parco assai vasto e con possibilità di rifornimento rarefatta e costoso, mi trovo a riflettere se vale la pena partire subito o impegnare la giornata diversamente, che vorrebbe dire lavanderie e cose del genere.




Lascio l'argomento lavanderie da parte perché ora la priorità è, conclusa la visita ai N.P. di quest'area, combinare il rendez vous Webasto, che mi sembra fattibile per lunedì mattina. Preso dalla fregola vado via imboccando la 180 fino a Fresno, piena di traffico su tre corsie e con foschia da tutte le parti, felice di lasciarla presto per la 41 a viabilità non autostradale che dovrebbe mettermi in condizione di incrociare qualche stazione di servizio.
Dopo un po' ne trovo una e, per la prima volta, decido di rifornire cash in modo da risparmiare 20 cent. a gallone.
Come la strada accenna a salire il cielo riappare con il suo colore naturale.
Il primo insediamento significativo è alle porte del N.P., Oakhurst, e mi sembra anche gradevole, ma non ho tempo per fermarmi, ormai la sosta pranzo sarà effettuata nel parco.





Ci metto più del previsto a raggiungere il casello di entrata sia per la tortuosità della strada che per i lavori in corso che mi obbligano ad attendere la vettura “pilote”: lungo il percorso si rifanno vivi, anche se molto attenuati, i rumori ormai a me ben noti.
Sono bastati pochi km. per risentirli, allora vuol dire che la filettatura non tiene ancorati nella maniera giusta i dadi; la cosa più semplice sarebbe poter effettuare una nuova filettatura, ma la cosa più giusta sarebbe avere il pezzo intero da sostituire. La lista della spesa che sto compilando si allunga ogni giorno, e non so se l'amico che mi raggiungerà potrà portare tutto quanto visto che intende viaggiare con solo bagaglio a mano.
Ma ora torniamo a Yosemite: quando ben sono entrato, volendo raggiungere Mariposa Grove, vengo fermato da una volontaria che controlla la lunghezza del veicolo.
Con uno compatto come il mio, così come è già accaduto da altre parti, ho il via libera, ma quelli enormi da questa strada ne restano fuori. Bisogna dire che vedo girare anche un servizio navetta a disposizione gratuita, servizio al quale oggi non sono interessato.




Appena arrivato consumo il mio pranzo e parto per raggiungere il Grizzly, una sequoia datata e gigante; infatti, in questa parte del parco ci sono anche delle sequoie ed io ho voluto vederle ancora per un'ultima volta. Sono alberi stupendi, crescono e si sviluppano se ricevono molta luce, ecco perché la foresta in cui vivono non è fitta.
Quando gli spazi vengono occupati da altre specie, per aiutarli i Ranger gestiscono il Fire in modo da ripristinare le condizioni adatte.




Avrei in mente di raggiungere Glacier Point per l'ora del tramonto, ma, per via della distanza e della situazione tecnica, mi rendo conto che non sarà possibile; allora me la prendo comoda visitando il villaggio dei pionieri in località Wawona, che altro non furono se non artisti che decisero di avere una capanna qui per dipingere le bellezze che la natura ha concentrato qui.




Mi ha colpito il fatto che, su un totale di cinque o sei casette in legno, ben due fossero appartenute a due pittori dal cognome di origine scandinava.




Successivamente trovo parcheggio in un rustico campground poco lontano che, per i senior come me, ha un costo di $ 7 per notte: domani mi dedicherò a Yosemite Valley!


Nessun commento:

Posta un commento