Domenica
14.10- In questo rude campground dove ho trascorso la notte già si
era in pochi ieri sera, ma stamane siamo ancora in meno.
Ho
trascorso la mattinata impegnato a migliorare gli stivaggi dopo aver
liberato il garage; ho incastrato nei copertoni sul tetto parte del
materiale destinato all'ospedale in Nicaragua in modo da rendere più
semplice il Pit Stop tecnico programmato a Grass Valley ed
indirizzato a capire perché Webasto si rifiuta di scaldare l'acqua:
avrà le sue buone ragioni, ma vorrei conoscerle anch'io!
Il
Pit Stop dovrebbe avvenire a conclusione delle visite ai N.P. che
incontrerò risalendo lungo la dorsale a ridosso del Nevada, prima di
raggiungere San Francisco.
Durante
le mie operazioni si è avvicinata una signora, qui in tenda con il
consorte, e mi ha attaccato un bottone che io mi sono lasciato
attaccare volentieri: la tipa conta origini Praghesi, ma non è mai
stata in Europa. Dotata di una dizione compatibile con il mio udito,
mi sono intrattenuto più a lungo del necessario, ma almeno ora lei
sa che non esistono solo gli U.S.A. e che si può viaggiare persino
in Africa! Basta volerlo.
La
giornata è splendida e ventosa, i luoghi dove mi muovo dopo la
partenza sono ruvidi e duri, la strada che inizialmente percorro è
definita “Rough, Narrow, Winding road. Vehicles longer than 25 feet
not allowed”, ed è tutto vero.
Sto
uscendo da Death Valley da una parte che non è battuta dai
visitatori; la considerazione che mi sento di esporre è che il nome
che si porta appresso questa valle è stato scelto con poca fantasia.
Più
corretto sarebbe stato chiamarla Valle degli Adattati per l'elevato
numero di specie vegetali ed umane che hanno saputo adeguarsi per
sopravvivere.
Raggiungo
Trona, località totalmente dipendente da un'industria mineraria che
deve essere padrona assoluta del territorio per ciò che vi ho visto
realizzato, sperando nella presenza di un distributore che venda
diesel.
Il
distributore c'è, ma solo per gasoline. Dopo un'altra cinquantina di
km. arrivo a Ridgecrest dove invece trovo un distributore che
“regala” il carburante se confrontato con i prezzi di quelli
concorrenti. In quest'area ho trovato i prezzi più alti di tutto il
viaggio: e pensare che ho avuto da ridire quando ho trovato il prezzo
del diesel a $ 4.60 per U.S.G.! Qui l'ho incrociato sino a $ 5,90, ma
è anche comprensibile, mentre non ho capito come questa
organizzazione faccia a vendere a $ 4,40 per U.S.G. quando attorno
tutti vendono a prezzi unificati più elevati.
Ora
devo cercare di immettermi sulla 14 per poi innestarmi sulla 99, e
proprio quando ci arrivo mi rendo conto che, all'improvviso, sono
ricomparsi gli alberi, grandi assenti in D.V., ma dal il tipo di
foschia che impedisce di vedere nitidamente in lontananza penso sia
presente anche la “pollution”.
A
fianco all'autostrada inizio a vedere le indicazioni delle farms che
producono frutta di vario genere: alberi carichi e bellissimi, ma
quanto ossido di carbonio e di piombo devono sorbirsi! E non solo,
perché ho notato varie industrie chimiche/petrolifere inserite
vicino ai frutteti.
Sulle
alture invece girano pale eoliche a go go, sulla strada il traffico è
sostenuto e la località dove saggiamente decido di fermarmi è una
città con poco meno di 400.000 abitanti, Bakersfield, che attraverso
per raggiungere una delle possibili opzioni Walmart senza ricavarne
una grande impressione.
Che
mi sto avvicinando alla California dell'apparire lo si capisce dal
tipo di parco auto circolante: dopo i sani e usurati pick up delle
campagne, qui non mancano BMW coupè, Mercedes e altra mercanzia
similare.
Con
l'orario Pacific Coast alle 18.20 si fa già buio, e questo è un
limite del quale dovrò tenerne conto; in mezzo al trambusto del
grosso insediamento urbano già sento nostalgia per il cielo notturno
di questi ultimi giorni.
Lunedì
15.10.12-Ieri sera ho avuto la riconferma circa la validità
dell'amplifier wireless di cui mi sono dotato di recente: da rete con
segnale assente senza amplifier in funzione a rete con segnale
eccellente con amplifier in funzione!
Stamane
sono in ordine di marcia alle 8.30 quando il tasso di umidità è
ancora molto elevato e sembra di essere attorniati da una bruma
impalpabile: anche questo aspetto appartiene alla California.
Appena
immesso sulla 99 vedo che per Sequia N.P. è segnalato come percorso
ottimale la 65: meglio, così mi tolgo da tutto questo traffico e
posso rifornirmi di diesel in località Lindsay.
In
queste aree non riesco ad effettuare l'operazione totalmente alla
pompa perché ad un certo punto del procedimento viene richiesto
l'inserimento di uno zip code che mi costringe ad entrare nello
store. Oggi l'addetta mi ha trattenuto la carta mentre caricavo
dicendomi di tornare a rifornimento eseguito; così ho fatto, ma la
tipa ha connesso la mia carta all'erogato di un'altra pompa che aveva
lavorato per un importo all'incirca il doppio di quello di mia
competenza. Nell'impostare l'operazione di rettifica avrà avuto per
la testa ancora la nottata con il fidanzato così mi ritrovo con un
secondo addebito dello stesso importo. A questo punto costei chiama
una collega più esperta (e senza fidanzato!) che provvede agli
storni spiegandomi che materialmente le sistemazioni avverranno 24
ore dopo gli addebiti: speriamo in bene!
Lungo
la strada è ancora tutto un frutteto sino a che compaiono anche gli
olivi: le piante sono cariche e noto già un inizio di attività di
raccolta. Resto colpito da come vengono tenute le varie tipologie di
piante: a me sembrano troppo vicine fra di loro. Inoltre la chioma
degli ulivi è tenuta come in Marocco, cioè lasciata andare dove
vuole, mentre gli agrumi o sono squadrati come siepi o anche loro
restano molto spettinati.
Sapevo
che le coltivazioni qui sono supportate dalla scienza agronoma,
perciò non commento, salvo pensare che, dal punto di vista
statistico, la Liguria non fa testo.
Giunto
ad Exeter passo sulla 198 e dopo Lemon Cove la strada comincia a
farsi strettina e curvosa sino a Three Rivers. Da qui in poi si
comincia a salire e la conformazione delle alture cambia
completamente: ora sono già dentro al N.P. e raggiungo il primo
Visitor Center poco dopo le 12.
Appena iniziata la conversazione esplorativa con la Ranger, questa guarda l'orologio e mi consiglia di proporre tutti i miei quesiti ad un successivo Visitor Center onde evitare di rimanere bloccato lì a causa dei lavori in corso lungo la strada, la quale è percorribile con delle limitazioni. Benissimo, riprendo la marcia e la strada ora è veramente impegnativa, ma riesco comunque a raggiungere la coda che si era formata in attesa dell'orario di accesso. I lavori sono opere di un certo impegno tenuto conto di come è oggi la strada; al di là della notevole pendenza, la coda di veicoli procede lentamente ed io sono così costretto ad infilare il primo rapporto e a mantenerlo a lungo.
Appena iniziata la conversazione esplorativa con la Ranger, questa guarda l'orologio e mi consiglia di proporre tutti i miei quesiti ad un successivo Visitor Center onde evitare di rimanere bloccato lì a causa dei lavori in corso lungo la strada, la quale è percorribile con delle limitazioni. Benissimo, riprendo la marcia e la strada ora è veramente impegnativa, ma riesco comunque a raggiungere la coda che si era formata in attesa dell'orario di accesso. I lavori sono opere di un certo impegno tenuto conto di come è oggi la strada; al di là della notevole pendenza, la coda di veicoli procede lentamente ed io sono così costretto ad infilare il primo rapporto e a mantenerlo a lungo.
Dopo
un bel po' il cantiere termina e subito avviene l'impatto con le
prime sequoie: possenti e slanciate, con ramificazione molto in alto
e molto corta, corteccia di un rossiccio che contrasta con il verde
della chioma, tronco ampio alla base, spesso fessurato ed annerito al
suo interno per il fuoco: sono difficilmente fotografabili se non da
molto lontano.
Longeve
per natura, poco attaccabili da insetti e funghi, il fuoco non le
impressiona, anzi, è il sistema più efficace di riproduzione in
quanto sposta i semi nell'aria, spesso collassano se l'apparato
radicale non si è sviluppato in profondità.
Durante
le ore trascorse fra Giant Forest, Moro Rock, Tunnel Log, Tharps Log
e General Sherman Tree – tutte località poste al di sopra dei 2000
m.s.l.m. - metto a punto uno escamotage per riuscire ad effettuare
qualche foto interessante, ma non sempre mi riesce.
La
foresta è folta ma non foltissima, la temperatura è buona, tendente
al fresco, molte strade del N.P. sono già chiuse per il periodo
invernale: non è da escludersi che a breve inizino le prime
nevicate.
I
vari trail sui quali mi sono impegnato sono poi sempre foresta, ma
Tharps Log è qualcosa di diverso: racconta la storia di una persona
che vi trascorse i periodi estivi dal 1861 al 1890, unitamente alla
sua mandria.
A testimonianza vi è ancora la capanna che mise insieme ed utilizzò per tutto quel tempo: sfruttando un tronco di sequoia parzialmente scavato, gli appiccicò sul davanti delle assi di legno e sul laterale montò un camino. All'interno un tavolo, delle panche ed un letto: una vita essenziale, solitaria e molto sana visto che lo portò sino agli 84 anni.
A testimonianza vi è ancora la capanna che mise insieme ed utilizzò per tutto quel tempo: sfruttando un tronco di sequoia parzialmente scavato, gli appiccicò sul davanti delle assi di legno e sul laterale montò un camino. All'interno un tavolo, delle panche ed un letto: una vita essenziale, solitaria e molto sana visto che lo portò sino agli 84 anni.
Nei
giorni scorsi ho appreso quali fossero le condizioni di vita nella
Death Valley: lì si sono mossi uomini alla ricerca di fortuna dotati
solo di ciò che avevano addosso, e qui Mr. Tharps, come altri in
altri posti, rappresenta un'altra tipologia di persone appartenute
alla stessa categoria di Euro Americani che vissero imitando i
Nativi, adattandosi alla realtà e sapendosela cavare.
Molti
di coloro che avevano lasciato l'Europa per fame, qui hanno avuto a
disposizione territori immensi dove, più o meno, hanno continuato a
far la fame.
Ho
quindi concluso la giornata in coincidenza con il calar del sole
davanti ad una sequoia di soli 2000 anni portati benissimo ed alla
quale, in considerazione delle sue caratteristiche specifiche, è
stato affibbiato un nome importante: quello di un generale che tanto
ha dato a questo paese.
Mentre
stavo scendendo di quota per raggiungere Lodgepole, ho cominciato a
percepire rumori preoccupanti, specialmente sotto frenata e curvando
a sinistra, che ho subito associato all'avantreno ed al lavoro appena
eseguito.
Io
ce la sto mettendo tutta per tenere la barra a dritta, ma c'è
qualcosa che mi rema contro! Nella Grecia antica si sarebbe potuto ipotizzare che gli dei non fossero soddisfatti del mio operato: me la sarei
cavata con qualche offerta o sacrificio e via andare.
Ma qui? In questo tipo di civiltà?.....
Ma qui? In questo tipo di civiltà?.....
Soffrendo ho raggiunto Lodgepole dove mi sono infilato nel piazzale di un
campground oramai parzialmente chiuso per organizzare il mio bivacco.
Nessun commento:
Posta un commento