lunedì 15 ottobre 2012

Da Las Vegas a Death Valley-Zabriskie Point-Wildrose





Venerdì 12.10 – La scelta della soluzione notturna nella zona sud di Las Vegas per certi aspetti non è stata formidabile: eh si, perché il piazzale Walmart confina con l'aeroporto, aeroporto che mai avrei immaginato potesse avere un traffico aereo così elevato! Sullo stesso piazzale però c'è anche Lowe's con la sua rete WiFi libera. Pertanto cerco la posizione migliore ed opero sia alla sera che al mattino; anzi, seguendo la procedura indicatami da chi è più esperto di me, al mattino sono stato in grado di collegare l'apparecchio appena acquistato ed il segnale diventa: “Eccellente”!
Quando mollo gli ormeggi perdo un sacco di tempo attorno alla città prima di rimettermi sulla I U.S. 15 che percorro sino a Baker. 


L'autostrada è quella per Los Angeles ed è sempre sovraccarica di traffico, inoltre sono incappato in un bel temporale che mi ha tenuto all'erta prima di Mountain Pass.



Quando ho lasciato l'autostrada mi sono indirizzato sulla 127: ho viaggiato in perfetta solitudine per tratti infiniti, godendomi il panorama desertico laddove le alture oggi si presentavano con contrasti di colore dovuti alle ombre proiettate dalle nuvole. 





Superato Shoshone, che mi è sembrato essere un nulla, tanto che non sono riuscito a vedere nemmeno il cartello indicatore, poco dopo si perviene alla Junction con la strada proveniente direttamente dal Nevada. Mi aspettavo almeno un distributore di prodotti petroliferi, invece c'è soltanto una strana costruzione con funzione di albergo.



Ora che sono sulla 190 mi rendo conto che non ce la farò mai ad arrivare a Zabriskie Point per l'ora del tramonto: il tempo perso in uscita da Las Vegas lo sto pagando ora!
Quando arrivo alla meta che mi ero prefissato il sole è appena andato, ma c'è ancora una bella luce che mi consente di prendere qualche immagine: il luogo è unico, di quelli dove rimanere incantati continuando a girare attorno lo sguardo.





Mi sembra una buona soluzione fermarmi in loco, anche se il rischio ranger c'è; mentre cucino esco nel buio più assoluto: sono l'unico presente e posso godermi con calma lo spettacolo del cielo confezionato con stelle e via lattea.




Quando ormai mi ero convinto che non si sarebbe più fatto vivo nessuno, puntuale arriva il toc toc di una Ranger che mi fa il solito discorso. Da parte mia avevo già messo in conto l'opzione campground, perciò non sto a perdere tempo in modo da raggiungerlo per le 9 p.m. (sistemazione facile).
Domattina ho in mente di schizzare nuovamente a Z.P. per coglierne la magia del sunrise.
E così, senza una programmazione specifica, il quarto mese di viaggio negli U.S.A. si è concluso nella Dealth Valley, uno dei luoghi simbolo nella panoramica di questo paese.


Sabato 13.10 - Trascorso il quarto mese on the road, tiro le somme in $ per le spese correnti da confrontare con i dati storici:
da 13.06 a 12.07 Diesel 645 x 5561 km.- Food 289 – Parcheggi e trasporti   76
da 13.07 a 12.08 Diesel 691 x 6973 km.- Food 256 – Parcheggi e trasporti   42
da 13.08 a 12.09 Diesel 732 x 6320 km.- Food 242 – Parcheggi e trasporti   34
da 13.09 a 12.10 Diesel 565 x 4848 km.- Food 230 - Parcheggi e trasporti  492

Gli Stati visitati, che si aggiungono ai precedenti già segnalati, sono i seguenti:
Colorado chiamato Centennial State kmq. 269.837 abitanti 4,9 ml.
Utah chiamato Beehive State kmq. 219.891 abitanti 2,7 ml.
Arizona chiamato Grand Canyon State kmq . 294.320 abitanti 6,5 ml.
Nevada chiamato Silver State kmq. 284.448 abitanti 2,6 ml.
California chiamato Golden State kmq. 403.932 abitanti 38,3 ml.
Di questi, il primo, il secondo ed il quarto sono ormai archiviati: l'ultimo è in corso di lavorazione mentre il terzo sarà attraversato nella parte meridionale.






Oggi ho avuto una giornata entusiasmante sino a pomeriggio inoltrato, poi si sono ripresentate delle problematiche meccaniche (così da far sorridere qualcuno) che pensavo risolte, ma a quanto pare non è così.







Mattinata iniziata molto presto in modo da raggiungere Z.P. in anticipo sull'orario del SunRise; arrivato sul posto devo constatare che ci sono già parecchi “professionisti” all'opera o in attesa di iniziare l'opera, tutti ben coperti, ed a ragione, perché qui spesso tira vento e sin che i raggi del sole non arrivano a mitigarla, l'aria risulta freddina.







Seguendo l'esempio dei più bravi, scendo anch'io lungo la ripida scarpata alla ricerca di inquadrature: loro sono tutti dotati di treppiede, per non dire dei cannoni che montano sulle fotocamere! Gironzolando qua e là acquisisco immagini che vanno dal momento in cui in cielo c'è ancora il primo spicchio di luna sino a quando il sole si fa vedere in maniera decisa. 







In questo modo si fa andare l'otturatore come ipnotizzati dalla bellezza mutevole che ti circonda, e quando ormai il gioco dei chiari e degli scuri non c'è più e quasi tutti se ne sono già andati, io resterei lì ancora a ripassare la lezione come uno studente coscienzioso che sa di dover essere interrogato da lì a poco.
Dopo la ragione riprende il comando: c'è da passare al Visitor Center per registrare la propria presenza (questo N.P. è talmente vasto e con diverse possibilità di accesso per cui non c'è il casello presidiato ed ogni visitatore è tenuto ad acquistare alle macchinette automatiche il pass per poi esibirlo al V.C.), oltre che a scegliere su che cosa concentrarsi.
Io escludo a priori tutte le mete che sono raggiungibili su strada non pavimentata, quindi inizio da Badwater.






Sulla strada mi fermo subito a dare un'occhiata a Furnace creek ranch dove trovo all'opera un'equipe cinematografica, quindi sosto a Golden Canyon per effettuare un trail che, nel durante, decido di proseguire sino a Red Cathedral.
Su questo tipo di pendenza trovo un buon passo spinta e vado come mi ricordavo di saper andare.






Non essendocene molti di parcheggi, quando ritorno a casa mantengo la posizione per la pausa pranzo prima di procedere oltre.
Ci sono diverse mete non raggiungibili a causa della chiusura della strada, quindi niente Artist Drive e via diretto per Badwater Basin, lowest point in North America (- 285 feet s.l.m.), is a surreal landscape of vast salt flats. A temporary lake may form here after heavy raistorms.




Arrivato a destinazione, anziché fermarmi come la quasi totalità delle persone appena toccato il suolo consistente in uno strato di otre 20 cm. di sale duro, mi inoltro verso l'infinito dove mi trovo in mezzo a sfumature di colori e silenzio.


A proposito, mi stavo dimenticando di dire che buona parte del N.P. è a rischio Flash Flood; personalmente ho trovato molte aree con acqua sulla strada, si tratta di acqua che filtra dalle rocce e poi comincia a correre.
Lungo il percorso inverso effettuo qualche sosta foto mentre altre ne riprendo viaggiando: sono quelle che riguardano la strada che a volte sembra finire nel lago salato ed altre volte contro una montagna variopinta.





Ora la mia destinazione è Mesquite Flat Sand Dunes, ma lungo il percorso mi fermo anche a Harmony Borax Works: per decenni da queste montagne sono stati estratti prodotti vari, in particolare il Borax . La compagnia mineraria, nel momento in cui stava per andare in default, si ristrutturò inventando il turismo, costruendo strutture recettive ed inducendo i ricchi a trascorrere le vacanze in questo contesto. E' così che ho scoperto il perché del nome Zabriskie al noto Point: costui, sicuramente di origine polacca o russa, era un alto funzionario della compagnia mineraria e fu protagonista della riconversione nel settore del turismo.



Successivamente raggiungo le dune, ma queste, a differenza di quelle molto più alte e numerose del N.P. dedicato, sono di una consistenza, di una dimensione e di un colore che, a mio avviso, appaiono meno attraenti. Sono ormai le 18 ed avrei in mente di fermarmi in un campground che porta lo stesso nome delle dune, ma non lo vedo;






così mi vedo costretto a scalare Emigrant Pass ormai senza sole, con una strada all'interno del Canyon che si fa via via più stretta e più ripida senza incrociare alcuno, ma dopo una cinquantina di km. identifico il segnale che attendevo: svolto a sx e mi trovo a Wildrose campground for free quando ormai il buio sta diventando totale.


E le problematiche meccaniche? Si chiederà qualcuno. Ebbene, ad un certo punto mi è sembrato di essere tornato indietro di parecchi giorni: vibrazioni allo sterzo, specialmente fra i 60 e gli 80 km/h, lo stesso rumore che avevo pensato dipendesse dall'ammortizzatore, frullatore sotto il sedile, insomma, l'idea è che l'intervento meccanico effettuato a St. George sia durato un niente!
O il componente dell'avantreno sostituito è già andato, o si tratta di una novità: in entrambi i casi per me significa dover soffrire ancora e mettermi quanto prima alla ricerca di un altro meccanico da aggiungere alla collezione.

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