mercoledì 3 ottobre 2012

Arizona: Page Area




Lunedì 01.10 - Il tragitto di trasferimento a Page non è lungo, però oggi è una giornata con temperatura più elevata ( ho perso quota sino ad arrivare a 1200 mslm) rispetto a quelle trascorse attorno al Grand Canyon. A destinazione ho da scegliere dove rinnovare la cambusa fra Safeway e Walmart: incrocio prima il secondo proprio mentre sta entrando nel piazzale un Camion 4x4 a targa olandese dotato di un predellino nel posteriore che non sorregge delle biciclette, bensì una moto BMW 650 T.T.: un lusso!


Era da inizio viaggio che non trovavo più la casa così accaldata come l'ho trovata oggi al ritorno dagli acquisti. Successivamente raggiungo Welcome Arizona che si trova alcuni km. oltre Page, dove sorge la diga che dalla fine degli anni 50 ha cambiato la fisionomia di questi territori e di quelli a valle.


Lì incontro un simpatico Ranger che da risposta a tutte le mie richieste; dopo impegno un paio d'ore nel visitare Glen Canyon nella parte dove la diga ha imbrigliato le acque del Colorado; trovo interessante il fatto che al Visitor Center del Grand Canyon, in riferimento ai cambiamenti apportati con l'entrata in funzione della diga, era evidenziata sia la situazione precedente che quella successiva, lasciando trasparire la sofferenza di un dibattito mai concluso, qui è evidenziata solo la magnificenza dell'opera e sono elencati solo i benefici che ne sono derivati! Dato che l'organizzazione è la stessa, quella dei National Parks, mi è sembrata una situazione paradossale, giocata sul fatto che la gente non perde troppo tempo a leggere le informazioni o se le dimentica subito dopo.



Anche se i pullman scaricano turisti ogni momento per consentire loro di effettuare una visita guidata alla diga, io l'ho saltata; mi sono invece nuovamente infilato sulla 89 per raggiungere una postazione dominante dalla quale si gode di un panorama interessante.




Quindi ho varcato l'accesso del Glen Canyon National Recreation Area dove ho percorso Lakeshore drive sino a The Coves, sostando spesso ad ammirare i colori combinati fra rocce, cielo, acqua e terra, cogliendo anche l'orario del tramonto durante il quale questi panorami divengono ancora più apprezzabili.












Quando ritorno a Walmart il buio è già intenso; lì trovo diversi soci per la notte, incluso il 4x4 olandese.


Martedì 02.10 – Così come la giornata di ieri è stata calda, la notte invece è stata fresca: quando scende il sole c'è un repentino calo della temperatura che personalmente considero assai benefico.
Oggi la prima mattinata è dedicata alla cucina; in ogni caso la giornata si è divisa in due parti ben distinte.
Horseshoe Bend, che raggiungo poco dopo le 9, è una eccezione nel panorama delle varie proposte di visite turistiche sempre a pagamento: questa è for free.
Prima di arrivare a destinazione avevo scorto sulla sinistra uno dei tanti insediamenti di Nativi sparpagliati nel deserto: ho voluto riprenderlo perché è un cliché dalla misera apparenza che si vede ovunque nei loro territori.




Il piazzale dedicato al parcheggio è praticamente già pieno, segno che il turismo non conosce sosta da queste parti.
Dopo una camminata sulla sabbia e sotto il sole di 1,2 km mi trovo davanti ad uno spettacolo che mi intriga di più rispetto ad altri connessi con i canyons; onde cercare la quiete che aiuta ad apprezzare le manifestazioni della Natura, mi sposto decisamente sul lato sinistro del ferro di cavallo scavato nel tempo da acqua e vento, quello che la gente evita senza alcun motivo, forse per pigrizia.






Ancora una volta, di fronte a situazioni come questa dove vi è un misto di luce diretta ed ombre, penso che nel mio bagaglio di conoscenze avrei dovuto infilarci un corso finalizzato al miglior utilizzo della fotocamera; pazienza, vediamo come me la saprò cavare andando di intuito.
Dopo aver esplorato tutto il lato sinistro fin dove è stato possibile (a un certo punto c'è una rete che delimita una proprietà privata), piano piano torno verso il centro per proseguire successivamente sul lato destro.





Mentre sono intento ad autoritrarmi con alle spalle il ferro di cavallo, una giovane dalla parlata teutonica si offre per riprendere quella foto che io avevo difficoltà a centrare; quindi procedo oltre attorniato da francesi, cinesi, giapponesi e molti di area russa e dintorni.
Chissà che impeto esprimeva il Colorado River nell'effettuare una curva a 270°! Laggiù dove oggi scorre si capisce che c'è acqua giusto per consentire il transito a qualche gommone dei tours organizzati.






Quando effettuo il percorso di rientro a casa, inizialmente mi trovo a fianco di una giovane coppia che si muove sulla sabbia con delle infradito ai piedi; per un attimo sono indeciso se superare o meno, ma presto mi rendo conto che loro, inesorabilmente, mi stanno staccando! Sono sempre andato benissimo nelle camminate in salita, ma oramai devo accettare il fatto che i tempi non sono più quelli!
Una volta a casa opto per andare a cercare una connessione WiFi; di fronte a Walmart c'è MacDonald ed il gioco è fatto. Trovo buone notizie sul fronte della spedizione: ormai le coperture sono in viaggio ed ho anche i numeri di riferimento per seguirne la tempistica.
Fra una cosa e l'altra trovo modo di aggiornare il blog; a seguire mi reco in centro per decidere con quale organizzazione visitare Antelope Canyon che, essendo nel deserto sabbioso ed in territorio dei Nativi, è accessibile solo se accompagnati.


Fra le varie opzioni, per simpatia, scelgo l'offerta di Chief Tsosie della Diné Tribe: partenza alle loro ore 15 che per me e per la maggior parte dell'Arizona sono le 16. Quando ho già la porta aperta e sono in procinto di lasciare casau arriva a parcheggiare a fianco al Nomade un WV tipo California. Immediatamente accosto la portiera per facilitare la manovra ricevendone un cenno di ringraziamento. Poi si forma il gruppo di 8 persone che, a bordo di un'auto chiusa guidata con perizia da una parente di Chief Tsosie, nel giro di poco tempo raggiunge la fenditura nella roccia che è l'accesso ad una piccola parte di mondo fatato.



Ora capisco perché questo posto è così famoso: è semplicemente fantastico! I colori, le forme, le spaccature nella roccia che consentono alla luce di filtrare dall'alto, la continua accentuata sinuosità del canyon, la sabbia dorata/rossiccia al suolo, e non so che altro sto tralasciando: qui Madre Natura si è espressa ai suoi massimi livelli!







L'accompagnatrice mi risulta simpatica; inoltre spesso prende la mia fotocamera per effettuare una foto dimostrativa da esibire ai componenti del gruppo (cinque sono orientali); quasi tutti sono dotati di cannoni per effettuare riprese di qualità superiore mentre la mia Canon non ne vuol sapere di far andare il flash proprio oggi che servirebbe (rettifica: sono io incapace di dare l'imput).





Nei vari spostamenti un'anziana signora dal fare molto garbato mi chiede da dove arrivo e le solite cose, mentre il marito è impegnato come fotografo.
Terminata la visita ognuno sale a bordo; oltre al cicaleccio che gli orientali sviluppano nella loro lingua ad uso esclusivo, la coppia anziana parla con la guida in maniera quasi impercettibile. Scesi dall'auto scambio un by by e mi soffermo nello store ad ammirare delle foto.





Quando mi avvicino al Nomade la WV ha già il motore acceso: solo ora capisco che a bordo di questo spartano veicolo c'è la stessa coppia di anziani che ha partecipato al gruppo.
Lui abbassa il finestrino e mi rivolge la parola: comincia così un piacevole scambio di informazioni. Questa è gente veramente datata e vederla su un veicolo come questo è del tutto inusuale, ma quando vengo a sapere che in passato hanno girato ovunque nel mondo utilizzando un camion Mercedes mi rendo conto che ho di fronte due persone speciali.



Mi chiedono dove mi fermo normalmente per la notte, dove ho sostato a Seattle (loro vengono da lì), dimostrando comprensione ed apprezzamento nel sentirmi dire che non ho una data di riferimento per il mio rientro alla base. Non ho saputo dare loro un'età, anche se quando la signora mi aveva rivolto inizialmente la parola ero rimasto impressionato per quanto l'avevo vista segnata dalle rughe!....ma di che pasta è fatta la gente del West!
Trovandomi di fronte ad una lavanderia automatica e segnando il mio orologio soltanto le 6 pm, eseguo al volo un lavaggio con relativa asciugatura al costo di complessivi $ 2,75 prima di tornare a Walmart, dove questa sera ci sono diversi soci ad attendermi.   

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