Lunedì
01.10 - Il tragitto di trasferimento a Page non è lungo, però oggi
è una giornata con temperatura più elevata ( ho perso quota sino ad
arrivare a 1200 mslm) rispetto a quelle trascorse attorno al Grand
Canyon. A destinazione ho da scegliere dove rinnovare la cambusa fra
Safeway e Walmart: incrocio prima il secondo proprio mentre sta
entrando nel piazzale un Camion 4x4 a targa olandese dotato di un
predellino nel posteriore che non sorregge delle biciclette, bensì
una moto BMW 650 T.T.: un lusso!
Era
da inizio viaggio che non trovavo più la casa così accaldata come
l'ho trovata oggi al ritorno dagli acquisti. Successivamente
raggiungo Welcome Arizona che si trova alcuni km. oltre Page, dove
sorge la diga che dalla fine degli anni 50 ha cambiato la fisionomia
di questi territori e di quelli a valle.
Lì
incontro un simpatico Ranger che da risposta a tutte le mie
richieste; dopo impegno un paio d'ore nel visitare Glen Canyon nella
parte dove la diga ha imbrigliato le acque del Colorado; trovo
interessante il fatto che al Visitor Center del Grand Canyon, in
riferimento ai cambiamenti apportati con l'entrata in funzione della
diga, era evidenziata sia la situazione precedente che quella
successiva, lasciando trasparire la sofferenza di un dibattito mai
concluso, qui è evidenziata solo la magnificenza dell'opera e sono
elencati solo i benefici che ne sono derivati! Dato che
l'organizzazione è la stessa, quella dei National Parks, mi è
sembrata una situazione paradossale, giocata sul fatto che la gente
non perde troppo tempo a leggere le informazioni o se le dimentica
subito dopo.
Anche
se i pullman scaricano turisti ogni momento per consentire loro di
effettuare una visita guidata alla diga, io l'ho saltata; mi sono
invece nuovamente infilato sulla 89 per raggiungere una postazione
dominante dalla quale si gode di un panorama interessante.
Quindi
ho varcato l'accesso del Glen Canyon National Recreation Area dove
ho percorso Lakeshore drive sino a The Coves, sostando spesso ad
ammirare i colori combinati fra rocce, cielo, acqua e terra,
cogliendo anche l'orario del tramonto durante il quale questi
panorami divengono ancora più apprezzabili.
Quando ritorno a Walmart il buio è già intenso; lì trovo diversi soci per la notte, incluso il 4x4 olandese.
Martedì
02.10 – Così come la giornata di ieri è stata calda, la notte
invece è stata fresca: quando scende il sole c'è un repentino calo
della temperatura che personalmente considero assai benefico.
Oggi
la prima mattinata è dedicata alla cucina; in ogni caso la giornata
si è divisa in due parti ben distinte.
Horseshoe
Bend, che raggiungo poco dopo le 9, è una eccezione nel panorama delle
varie proposte di visite turistiche sempre a pagamento: questa è for free.
Prima
di arrivare a destinazione avevo scorto sulla sinistra uno dei tanti
insediamenti di Nativi sparpagliati nel deserto: ho voluto
riprenderlo perché è un cliché dalla misera apparenza che si vede
ovunque nei loro territori.
Il
piazzale dedicato al parcheggio è praticamente già pieno, segno che
il turismo non conosce sosta da queste parti.
Dopo
una camminata sulla sabbia e sotto il sole di 1,2 km mi trovo davanti
ad uno spettacolo che mi intriga di più rispetto ad altri connessi
con i canyons; onde cercare la quiete che aiuta ad apprezzare le
manifestazioni della Natura, mi sposto decisamente sul lato sinistro
del ferro di cavallo scavato nel tempo da acqua e vento, quello che
la gente evita senza alcun motivo, forse per pigrizia.
Ancora
una volta, di fronte a situazioni come questa dove vi è un misto di
luce diretta ed ombre, penso che nel mio bagaglio di conoscenze avrei
dovuto infilarci un corso finalizzato al miglior utilizzo della
fotocamera; pazienza, vediamo come me la saprò cavare andando di
intuito.
Dopo
aver esplorato tutto il lato sinistro fin dove è stato possibile (a
un certo punto c'è una rete che delimita una proprietà privata),
piano piano torno verso il centro per proseguire successivamente sul
lato destro.
Mentre
sono intento ad autoritrarmi con alle spalle il ferro di cavallo, una
giovane dalla parlata teutonica si offre per riprendere quella foto
che io avevo difficoltà a centrare; quindi procedo oltre attorniato
da francesi, cinesi, giapponesi e molti di area russa e dintorni.
Chissà
che impeto esprimeva il Colorado River nell'effettuare una curva a
270°! Laggiù dove oggi scorre si capisce che c'è acqua giusto per
consentire il transito a qualche gommone dei tours organizzati.
Quando
effettuo il percorso di rientro a casa, inizialmente mi trovo a
fianco di una giovane coppia che si muove sulla sabbia con delle
infradito ai piedi; per un attimo sono indeciso se superare o meno,
ma presto mi rendo conto che loro, inesorabilmente, mi stanno
staccando! Sono sempre andato benissimo nelle camminate in salita, ma
oramai devo accettare il fatto che i tempi non sono più quelli!
Una
volta a casa opto per andare a cercare una connessione WiFi; di
fronte a Walmart c'è MacDonald ed il gioco è fatto. Trovo buone
notizie sul fronte della spedizione: ormai le coperture sono in
viaggio ed ho anche i numeri di riferimento per seguirne la
tempistica.
Fra
una cosa e l'altra trovo modo di aggiornare il blog; a seguire mi
reco in centro per decidere con quale organizzazione visitare
Antelope Canyon che, essendo nel deserto sabbioso ed in territorio
dei Nativi, è accessibile solo se accompagnati.
Fra
le varie opzioni, per simpatia, scelgo l'offerta di Chief Tsosie
della Diné Tribe: partenza alle loro ore 15 che per me e per la
maggior parte dell'Arizona sono le 16. Quando ho già la porta aperta
e sono in procinto di lasciare casau arriva a parcheggiare a fianco
al Nomade un WV tipo California. Immediatamente accosto la portiera
per facilitare la manovra ricevendone un cenno di ringraziamento. Poi
si forma il gruppo di 8 persone che, a bordo di un'auto chiusa
guidata con perizia da una parente di Chief Tsosie, nel giro di poco
tempo raggiunge la fenditura nella roccia che è l'accesso ad una
piccola parte di mondo fatato.
Ora
capisco perché questo posto è così famoso: è semplicemente
fantastico! I colori, le forme, le spaccature nella roccia che
consentono alla luce di filtrare dall'alto, la continua accentuata
sinuosità del canyon, la sabbia dorata/rossiccia al suolo, e non so
che altro sto tralasciando: qui Madre Natura si è espressa ai suoi
massimi livelli!
L'accompagnatrice
mi risulta simpatica; inoltre spesso prende la mia fotocamera per
effettuare una foto dimostrativa da esibire ai componenti del gruppo (cinque sono orientali); quasi tutti sono dotati di cannoni
per effettuare riprese di qualità superiore mentre la mia Canon non
ne vuol sapere di far andare il flash proprio oggi che servirebbe
(rettifica: sono io incapace di dare l'imput).
Nei
vari spostamenti un'anziana signora dal fare molto garbato mi chiede da dove arrivo e le
solite cose, mentre il marito è impegnato come fotografo.
Terminata
la visita ognuno sale a bordo; oltre al cicaleccio che gli orientali
sviluppano nella loro lingua ad uso esclusivo, la coppia anziana
parla con la guida in maniera quasi impercettibile. Scesi dall'auto
scambio un by by e mi soffermo nello store ad ammirare delle foto.
Quando mi avvicino al Nomade la WV ha già il motore acceso: solo ora capisco che a bordo di questo spartano veicolo c'è la stessa coppia di anziani che ha partecipato al gruppo.
Quando mi avvicino al Nomade la WV ha già il motore acceso: solo ora capisco che a bordo di questo spartano veicolo c'è la stessa coppia di anziani che ha partecipato al gruppo.
Lui
abbassa il finestrino e mi rivolge la parola: comincia così un
piacevole scambio di informazioni. Questa è gente veramente datata e
vederla su un veicolo come questo è del tutto inusuale, ma quando
vengo a sapere che in passato hanno girato ovunque nel mondo
utilizzando un camion Mercedes mi rendo conto che ho di fronte due
persone speciali.
Mi
chiedono dove mi fermo normalmente per la notte, dove ho sostato a
Seattle (loro vengono da lì), dimostrando comprensione ed
apprezzamento nel sentirmi dire che non ho una data di riferimento
per il mio rientro alla base. Non ho saputo dare loro un'età, anche
se quando la signora mi aveva rivolto inizialmente la parola ero
rimasto impressionato per quanto l'avevo vista segnata dalle
rughe!....ma di che pasta è fatta la gente del West!
Trovandomi
di fronte ad una lavanderia automatica e segnando il mio orologio
soltanto le 6 pm, eseguo al volo un lavaggio con relativa asciugatura
al costo di complessivi $ 2,75 prima di tornare a Walmart, dove questa sera ci sono diversi soci ad attendermi.
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