mercoledì 12 settembre 2012

Rocky Mountain N.P.


Lunedì spostamento a Craig - Sveglia anticipata per poter aggiornare il blog; è bastato spostarsi da un'altra parte del piazzale per avere un collegamento discreto e svolgere il lavoro rimasto arretrato.


Via da American Fork mi indirizzo per Heber City: la strada è ampia e corre tortuosamente fra le brulle montagne sulle quali si cominciano a vedere i colori dell'autunno.
Ad H.C. non colgo una indicazione di svolta a dx e procedo diritto sino a che la strada si restringe e continua ad affliggermi con dei segnali di stop: capisco che non sono sulla retta via, perciò chiedo aiuto a Garmin il quale è ben contento di attivarsi portandomi su una stradina che costeggia case e farms, piacevole e friendly perché tutti quelli che incontro scambiano un saluto con la mano.


In queste situazioni sono diventato sospettoso sull'attività di Garmin, ed anche in questa occasione è dimostrato che ne avevo titolo. Infatti, dopo 5 o 6 km, sparisce l'asfalto e mi trovo sulla terra battuta mentre l'angelica voce del mio aiuto anticipa che dovrò percorrerla per almeno 18 km.
Effettuo un immediato controllo su come ho impostato l'oggetto dal quale ne emerge che ho perentoriamente chiesto di evitare strade non pavimentate!


A questo gioco non ci sto, pertanto inverto marcia e zittisco la voce, ma oramai sono in giro per campagne ed ho qualche difficoltà a tornare sulle strade principali. Finalmente le raggiungo, ma a causa del sistema di segnalazione qui vigente, mi immetto nella direzione di marcia opposta: poco male, altra inversione per mettermi nella giusta direzione sulla U.S. 40. 



Il paesaggio vira presto verso il desertico spinto mentre la strada scala il Daniels Pass sugli 8000 feet, poi è abbastanza ondulata, fortunatamente mantenendo una quota minima sui 4500 feet.
Raggiungo e supero località segnate sulla mappa che di fatto sono niente, fino ad approcciare Vernal, ipotizzato come possibile luogo di sosta. L'orario è tale per cui decido di continuare; in poco tempo entro in Colorado State, ma non cambia nulla dal punto di vista paesaggistico: deserto era e deserto rimane, impressionante per la sua vastità.
Salvo in certi tratti dove scorre un fiume; allora, bagnando, la situazione cambia radicalmente e si vedono mandrie di bovini, rigorosamente di colore nero, intente al loro lavoro.




In questa realtà il traffico risulta essere super rarefatto, una delle condizioni di viaggio che preferisco, unitamente ad un buon fondo stradale.



In generale nel West il Diesel costa molto di più che ad Est, ma ancora di più in queste aree sperdute rispetto alla costa: oggi, cercando il rifornimento ad un prezzo accettabile, ho pagato $ 4,50 per gallone, dopo aver visto indicazioni sino a $ 4,99. All'arrivo a destinazione ho visto indicazioni di prezzo nettamente più favorevoli, tanto da decidere subito di accaparrarmi altri 10 galloni a $ 3,999: la dinamica dei prezzi mi è incomprensibile. Per giungere a Craig dal confine fra i due Stati il deserto è desertissimo, praticamente si tratta di 90 miglia = 145 km. privi di centri significativi, solo qualche farms che intuisci in quanto i proprietari ne evidenziano la presenza con dei cartelli a fondo giallo con scritte nere che risultano molto ben leggibili.
Pertanto i costi di distribuzione non sono certo inferiori dove mi trovo rispetto a tutto il percorso odierno!



Durante il trasferimento, ad un certo punto le montagne hanno cominciato a mettere in evidenza la loro policromia, non a caso il Colorado si pubblicizza per i suoi colori! Purtroppo buona parte degli scatti odierni sono avvenuti guidando a causa dell'impossibilità di sostare (Rest Area rare sul percorso, molti lavori in corso), quindi il risultato non è dei migliori.


Da domani la strada dovrebbe diventare molto più attraente: l'importante è che ci siano gli spazi dedicati alla sosta .

Martedì 11 tappa a Boulder - sveglia e spostamento su piazzale Safeway per operazioni di connessione e cucina. Dopo la partenza il tempo diventa sempre più grigio, a Stemboat Springs (località sciistica) inizia a piovere ed il mio tentativo di visita fallisce.


Dopo la strada mi porta a scalare il Rabbit Earls Pass 9429 feet in un momento senza pioggia; la tavolozza del pittore Natura è già all'opera con le sue realizzazioni: iniziano le macchie di colore date principalmente dalle foglie dei pioppi, dopo il panorama torna abbastanza desertico anche se la presenza di un corso d'acqua mi consente di vedere qualche farms.




Quando sosto a Kremmling per pausa pranzo mi sento prendere da qualche indecisione circa il  rallentare o procedere spedito verso Rocky Mountain N.P..



Si tratta di un'area che ha la caratteristica di avere “Trail Ridge Road” , una strada che porta sino a 12183 feet, la più alta del Nord America, 72 vette oltre i 12000 feet, Longs Peak 14259 feet. Tutto molto impressionante, anche perché oltre 11400 feet si sviluppa una tundra sconfinata.




Decido di procedere, e mentre sto scalando la montagna arriva l'acqua accompagnata da nuvole basse. Per fortuna che la strada, pur salendo così tanto, ha una pendenza tale per cui il Nomade ha potuto affrontarla senza troppi problemi.





Arrivato al top la pioggia smette temporaneamente tanto da mettermi nelle condizioni di apprezzare il luogo, che per essere così elevato non conserva neve a causa delle alte temperature nei mesi di luglio ed agosto.









Verso la fine della lunga discesa (che non porta sul livello del mare; qui è un altopiano che oscilla fra i 1900 m. ed i 2500 m.) ho l'opportunità di incontrare delle mandrie di Elk e di assistere alle scaramucce del maschio dominante con altri due che se la filano. Il dominante sembra voler avere rapporti con una giovane femmina, ma questa lo scansa abilmente.






Nel momento in cui lascio il N.P. sono quasi le 19 e riprende a piovere, con intensità crescente. Ho in mente di raggiungere Boulder per la sosta, ma quando ci arrivo non trovo subito la soluzione; allora chiedo a Garmin di portarmi a Broomfield, non troppo lontano e dotato di WM, ma lungo la strada vedo un Safeways con altri mezzi in sosta e non perdo altro tempo.


Solo che la stanchezza dovuta alla guida con scarsa visibilità mi fa commettere un errore del quale mi accorgo quando sento un rumore proprio mentre sto accedendo al piazzale: alla verifica mi rendo conto di aver preso dentro in qualche cosa di basso per come ho strisciato il parafango nella parte posteriore lato passeggero.
Pazienza! Meglio così che aver tirato sotto qualcuno o aver danneggiato un altro veicolo: quando si fa strada tutti i giorni è un discorso di statistica che possa accadere qualcosa; dispiace che sia accaduto proprio all'ultimo centesimo di secondo di una giornata particolarmente impegnativa.  

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