sabato 1 settembre 2012

Oregon Pacific Coast


Mercoledì 29.08.12 da Tillamook a Newport
Di buon mattino, come usavano le massaie di un tempo andato, varco l'ingresso Safeway per effettuare acquisti, che poi si tratta prevalentemente di pane, frutta e verdura!
Tornato a bordo cucino immediatamente le verdure creando quel misto sempre diverso che risulta gradito al mio palato; purtroppo la connessione, che inizialmente c'è, si rivela una bufala, quindi mi avvio per la costa, che non è proprio dietro l'angolo.
Inizialmente mi trovo a condurre attorniato da frutteti e vigne: parecchi degli stati che ho già attraversato vantano la presenza di produttori di vino tanto che spesso vengono proposti degli itinerari dedicati alla loro scoperta, degustazione inclusa.
A me questa passione messa in piazza e la decantazione dei prodotti fa una strana impressione; non nascondo che colgo in questo un certo atteggiamento di superiorità tutto europeo, ma le abbondanti immagini pubblicitarie con donne e uomini intenti a sorseggiare scimmiottando il professionale sommelier sembrano un po' ridicole.
E pensare che nel vecchio continente qualche decina d'anni fa sembrava che il vino dovesse morire soppiantato dalla birra!
Ora in tutti i paesi del mondo si produce e si beve vino, spesso di ottima qualità, in taluni casi superiore a quella alla quale siamo abituati, ed i prezzi sono allineati verso l'alto!
Sarà che entrare in Oregon ha voluto dire cominciare a scendere, in un certo senso raggiungere la boa e invertire la rotta, ma certo che sento la differenza rispetto alla prima parte del viaggio: intanto ho visto già abbastanza, quindi viene facile fare dei raffronti, anche se non è questo che desidero, poi non ho tanta voglia di guidare e oggi, quando ho cominciato a scalare le colline inforestandomi, il grigio e l'umidità tradotta in pioggerella che ho incontrato mi hanno fatto temporaneamente passare la voglia, così quando ho adocchiato una torre di avvistamento “fire” ho colto la scusa per effettuare una sosta al Tillamook Forest Center.



Non che fossi particolarmente interessato, ma una volta entrato ho cominciato ad esaminare alcuni aspetti che non mi erano troppo noti, lasciando il luogo sul far del mezzogiorno.



Da li all'oceano ho impiegato ancora un'ora, ma non ho sostato a Tillamook, considerata la capitale dell'Oregon per i prodotti da latte; 


ho proseguito sino a raggiungere Cape Meares, sede di Lighthouse: sorpresa, con spinta costante dall'oceano arriva la bruma. Praticamente si passa dall'umido, che da sensazione di freddo, e dalla poca visibilità verso west, al sole e quasi caldo verso est.




Il luogo è bello, peccato che le foto non riescano a metterlo in evidenza nelle condizioni in cui sono state prese. Stando così le cose non vale nemmeno la pena di impegnarsi a guidare sulle stradine secondarie; tanto vale percorrere la 101 e verificare ad ogni località, una volta raggiunta, se fermarsi o meno. Così facendo salto diverse opzioni che mi ero dato, fermandomi a Lincoln City, urbanizzazione che proprio non mi è piaciuta, mentre lo spiaggione, abbastanza frequentato, era avvolto parzialmente nella bruma.



Poco dopo mi fermo a Siletz Bay, ma la situazione è sempre la stessa, anche se in leggera evoluzione. Trovo dei fotografi professionisti con i loro apparati montati su trepiedi e le lenti indirizzate verso non so che cosa perché la bruma non me lo ha fatto capire, però ho capito che stavano attendendo il momento da cogliere al volo. 





Qui lo spettacolo è grande e abbastanza visibile, specialmente attendendo un po': il fatto è che la bruma, anche se spinta dal vento, non si dissolve tanto facilmente.
Lasciati i professionisti ancora in attesa, proseguo cercando di raggiungere i luoghi che ho intravisto, Depoe bay e Cape Foulweather, riuscendoci in fretta: uno spettacolo! E poi, tanto per capirci, io non disprezzo affatto la bruma, anzi, conferisce un aspetto di impalpabilità che ha del magico, mi dispiace solo per le immagini che non rendono l'idea.






Dopo essermi caricato con la visione di questi ultimi luoghi, vado deciso per Newport, sapendo che poco prima incontrerò un'altra Lighthouse a Yaquina Head, ma non sapevo fosse inserita in un parco forestale a pedaggio. La persona addetta mi informa sul costo, ma aggiunge anche che con il pass N.P. si entra gratis: ma certo che ho il pass, lo esibisco e procedo felice!




Qui siamo in una situazione da urlo, purtroppo in parte smorzato dalla solita bruma: al di la del faro, è la location che è eccezionale. Promontorio, isolette e scogli, uccelli acquatici in quantità che vi nidificano. Io sono arrivato poco prima delle 19 e la ragazza mi ha informato che la strada verrà chiusa alle 19.45, ma sarebbe da tornarci domani, sempre che la visibilità migliori, perché ho visto che c'è un trail interessante da percorrere, ed un Visitor Center adeguato al luogo che propone filmati ed altro.



Sole


                                                                             Luna


Da lì al posto per la sosta notturna è un battito d'ali: infatti incappo presto in un bel Walmart e alle 20 spengo il motore per dedicarmi alle procedure serali: predisposizione della cena, scarico dalla scheda e visione a schermo delle immagini riprese in giornata, selezione di quelle da pubblicare nel blog e loro alleggerimento, stesura del testo nel quale inserire poi le foto. Normalmente interrompo attorno alle 24, a volte perché la testa mi ciondola in avanti, ma quando mi stendo trovo sempre ancora un po' di energie per leggiucchiare qualcosa.

Giovedì 30.08.12 da Newport a Yachats
Sole, prima di decidere in che direzione muovermi mi porto avanti cucinando, quindi metto in pratica il proposito espresso ieri: torno a Yaquina Head Lighthouse.



Arrivo prima delle 10 e riparto per le 13: che visita!





....ed ho incontrato anche le foche!





A volte mi trovo a riprendere delle immagini senza capire esattamente cosa ho nel display a causa delle condizioni di luce, così ho poi scoperto di aver ripreso anche dei pellicani. La differenza fra le immagini di ieri con bruma e quelle di oggi con sole splendente non hanno bisogno di essere commentate.



Prima di raggiungere Yaquina Bay mi soffermo ad osservare alcune case sopra ad una spiaggia alle porte di Newport, quindi ammiro la costruzione che ingloba il faro ed i panorami circostanti, riconoscendo il tanto decantato Yaquina bridge.



In realtà non avrei dovuto imboccarlo subito, ma per una errata valutazione di percorso mi ci trovo sopra, così alla fine metto il naso dove non avevo intenzione di metterlo, ed è stato un bene perché  ho conosciuto il Public Fishering Pier, il lungo pontile dal quale la gente lancia delle nasse in mare e quando le recupera sono piene di granchi:



le pezzature sotto misura e le femmine vengono rilanciate in acqua mentre sono mantenuti i maschi adulti da una certa misura in su: Newport passa per essere il n° 1 per questa tipologia di crostacei!
Dal Pier posso riprendere ancora il ponte che è parallelo a questo; lì i cormorani la fanno da padroni, essendosi impossessati delle sue strutture portanti.
Finalmente metto piede in Downtown ricavandone un'impressione complessivamente positiva; così come in Washington State è Ivar's il nome di riferimento per la chowdder claim, qui il nominativo di riferimento è Mo's.




Uno dei motivi che mi ha spinto a visitare questo centro è rappresentato dai leoni marini delle California che si trastullano all'interno del porto vivendo sia sugli scogli che sulle piattaforme dell'imbarcadero: capisco di averli trovati quando percepisco già da lontano il loro odore, inoltre sono piuttosto caciaroni e continuano ad emettere un suono gutturale che è il loro modo di comunicare.




Questo è un posto dove si lavora il pesce, come a Douarnenez (scusate il riferimento alla Bretagna), quindi è pieno di gabbiani pronti ad assaltare gli scarti di lavorazione: gli odori sono marcati e contribuiscono a creare l'atmosfera, più assai delle varie Gallery che vendono cianfrusaglie.
Quando termino la visita è un orario tardo per andare lontano, ma è ancora presto per fermarsi qui. Perciò mi muovo in direzione di Waldport dove non trovo una situazione tale da destare il mio interesse, perciò vado oltre, ma dopo aver chiacchierato per un po' con una coppia residente in Alabama che mi ha avvicinato; così è emerso che lui, ex lavoratore Crysler, è stato messo a riposo anticipato da Marchionne, sul quale peraltro esprime una grande considerazione.




Via da lì non mi soffermo in tutte le spiagge segnalate, ma in alcune si, quelle attorno ad Yachats; scendo ad esplorare degli scogli emersi in bassa marea ritrovando gli anemoni di mare e delle stupende stelle marine nei tre colori: sono così attraenti nelle forme che assumono in attesa di essere ricoperte dall'acqua che continuerei a riprendere loro immagini fotografiche.



Ci sarebbero anche delle cozze enormi, di misura superiore a quelle che mi sono mangiato recentemente, ma non sono attrezzato per la raccolta e pertanto soprassiedo.
Mi spingo anche fino a Cape Perpetua, indicato come un buon posto per l'avvistamento delle balene, ma non trovo la condizione per la sosta di fine giornata, così torno a Yachats




... e mi colloco su uno slargo ai bordi di una stradina che separa la spiaggia da case superbe, giusto in tempo per riprendere il tramonto.

Venerdì 31.08.12 da Yachats a Reedsport 
Stamane nella zona giorno alle ore 7 a.m. il termometro segna 14°, niente male!
L'alcova mantiene temperature più confortevoli perché è tutta racchiusa, ma già da alcuni giorni ho messo in atto la strategia dei tre cambi di abbigliamento: uno più coprente per la prima mattinata, poi, dal momento in cui  il sole inizia a riscaldare l'aria, scatta un alleggerimento, infine si passa alla manica corta.
Mi metto subito in movimento per raggiungere Cape Perpetua, e non sono il solo già attivo, anche se siamo in pochi sulla strada; arrivato che i primi raggi del sole iniziano a toccare il mare, giacché la marea è ancora bassa, vado per scogli: accidenti come si sono dati da fare gli uccelli marini, non c'è una cozza di dimensioni accettabili che non sia già stata aperta da loro!





Le spiagge sono ancora intonse, c'è solo qualche cane accompagnato che razzola sulla battigia.
Prima di arrivare ad Heceta Head Lighthouse effettuo un paio di soste: anche se durante il giorno non trovo mai affollamento, questi luoghi assumono maggior fascino se incontrati senza o con rarefatti umani attorno.




Inoltre tutte queste aree sono soggette a Fee, ma la mia presenza avviene in orari antecedenti o posteriori a quelli che prevedono la presenza dei Rangers, in ogni caso è ben diverso un uso giornaliero dell'area da una sosta per foto e via.

Dopo l'escursione alla Lighthouse di Heceta Head – trovata incartata per restauro – incrocio proprio i Rangers che si apprestano a raggiungerla;


il mio veicolo attira l'attenzione anche se io lo parcheggio sempre in maniera defilata, ma i due lo hanno notato e dopo avermi salutato mi chiedono se quello è il mio veicolo. Ne nasce una conversazione piacevole, che si arricchisce anche della presenza di altri che stanno salendo verso la Lh. Il maschio e femmina Rangers sono una coppia nella vita, entrambi di origine tedesca, zona di Lipsia, mentre due signore che si sono aggiunte alla conversazione mi dicono di essere “excited”per la conoscenza.



Sino a qui la conformazione della costa è stata molto lavica con qualche passaggio sabbioso, ma da Florence in avanti vira sul sabbioso a dune.


A Florence trovo la connessione e ripristino la cambusa, quindi visito Historic downtown; per essere un centro che conta oltre 8.000 abitanti, uno dei più grandi della costa, la dimensione della parte storica mi sembra molto ridotta, però graziosa, con qualche vetrina presentata con buon gusto.










Via da lì le dune tengono a debita distanza la strada, sino a quando raggiungo Umpaqua Lh e poi scendo sulla spiaggia: questa è una zona dove il quad sembra essere uno dei giochi preferiti, forse in questo fine settimana potrebbe esserci un raduno o qualcosa del genere per quanti veicoli ho visto arrivare carichi di questi giocattoli.





Ho notato anche tanto movimento di auto della polizia sia nella zona dei quad che verso il porto dove si stavano allestendo degli enormi gazebo, segno che durante questo fine settimana dovrà accadere qualche cosa.
La zona è una di quelle dalle quali è possibile avvistare da terra Grey Whales se si è dotati di binocolo, un acquisto per il quale sono stato tentato, ma che non ho mai effettuato:



perciò resto con il ricordo di quelle che ho avvistato in altre circostanze e torno leggermente sui miei passi per effettuare la sosta notturna.   

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